giovedì 26 maggio 2022

Verso il 28: oggi come allora, guerre, stragi, miseria e sfruttamento

28 maggio 1974. Dagli anni ‘60 agli anni ‘80 di fronte al protagonismo operaio, che lottava per un salario decente, per i più elementari diritti sociali e per un lavoro liberato dalle catene della disciplina aziendale, la borghesia industriale e finanziaria insieme all’apparato burocratico-militare reagirono in maniera feroce dando luogo alla stagione delle stragi, nel tentativo di fiaccare la volontà di liberazione dei lavoratori/trici ormai consapevoli della propria forza e dei propri diritti.
In tale contesto si inserisce anche la strage di piazza della Loggia, riguardo alla quale dalle indagini sono emerse le responsabilità di esecutori, organizzatori e mandanti: dai mercenari della destra fascista, agli apparati dello stato, alla NATO quale ispiratrice e agente degli interessi dell’imperialismo statunitense.
Piazza della Loggia è stata preceduta e seguita da molti altri gravissimi attentati e progetti sanguinari: dagli attentati alla fiera di Milano del 25 aprile 1969, ai treni dell’Agosto e a Piazza Fontana del 12 Dicembre, ai tentativi di golpe di Valerio Borghese e di Edgardo Sogno, alle stragi dell’Italicus e di Bologna; solo per ricordarne alcuni. Sul piano internazionale era contemporaneamente in atto la criminale aggressione statunitense al Vietnam, Cambogia e Laos che ha causato più di un milione di morti.
28 maggio 2022 la situazione non è cambiata: anzi, per quanto riguarda i lavoratori/trici, grazie al sostegno o all'acquiescenza di pressoché tutta cosiddetta sinistra (PD) e dei sindacati maggioritari (cgil, cisl, uil) le condizioni sono di molto peggiorate e la borghesia non ha più bisogno di bombe e stragi per mantenersi salda al potere e conservare il proprio tallone di ferro ben fermo sul collo della classe lavoratrice.
Ma bombe e stragi e guerre dilagano in tutto il mondo, principalmente ad opera degli Stati Uniti (ma anche - seppur in misura minore - degli altri stati imperialisti) attraverso la sua agenzia più nota, la NATO.
È quasi superfluo ricordare i nefasti interventi, diretti e indiretti, del Patto Atlantico, degli USA e dei loro alleati - Italia compresa - negli ultimi decenni: dalla Jugoslavia all’Afghanistan all’Iraq, dalla Libia allo Yemen.
Come già accennato l’Italia non è estranea a questi massacri, con l’invio di uomini e armi sui principali teatri di guerra ed a costi crescenti, arrivati con il governo Draghi a 35 miliardi di euro l’anno, cioè 104 milioni al giorno.
Non si può quindi celebrare degnamente questo 28 Maggio di lotta senza affrontare decisamente la questione NATO per proseguire nella lunga strada di fare uscire la guerra dalla storia dobbiamo pretendere e gridare ad alta voce:
- FUORI l'Italia dalla NATO - FUORI la NATO dall’Italia
- NO alla GUERRA - NO alle spese militari
- RITIRO delle missioni militari italiane e CONVERSIONE dell'industria bellica - CONTRO la speculazione finanziaria e il carovita. BLOCCO dei prezzi subito!

Comitato contro la guerra - Brescia


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