E’ notizia dei giornali di giovedì 8 marzo che la Corte dei Conti ha
approvato il lotto AC/AV Brescia-Verona. L’approvazione in realtà è
avvenuta venerdì 2 marzo, esattamente due giorni prima dalle elezioni.
Partiamo da questo dato di fatto per valutare una scelta del tutto
discutibile, nei contenuti e nelle tempistiche. Un progetto ormai
vecchio ed obsoleto che ha mosso i suoi primi passi ad inizio anni ‘90,
pieno di lacune e di omissioni come riconosciuto anche dal Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici, che ha vissuto di continui rinvii e
ripensamenti, arriva ad essere approvato in via definitiva a due giorni
dalle elezioni politiche del 2018.
Supponiamo senza molte incertezze che il timore del cambio di
governo, e quindi di una rivalutazione complessiva del progetto Tav
Brescia-Verona, abbia spinto ad un’approvazione in un giorno in cui
tutti prestavano attenzione solo al voto.
È noto che la Corte dei Conti è un organo tecnico indipendente dalla
politica, resta il fatto però che si decide di far passare “in sordina”
un progetto altamente distruttivo per l’economia e le comunità che
vivono il Basso Garda.
Non è infatti la prima volta che approvazioni o importanti
pubblicazioni ufficiali sui quotidiani arrivino in momenti particolari
dell’anno dove l’attenzione comune è incentrata su altro.
Appena ci sarà consentito saremo curiosi anche di leggere le integrazioni fornite dal Ministero.
Integrazioni che avrebbero portato la Corte dei Conti ad esprimersi positivamente su questo progetto.
Curiosi perché siamo ben consci che le mancanze erano estremamente
gravi, a partire dalla mancata applicazione delle più recenti norme
antisismiche ad esempio, per il cui adempimento non bastano semplici
integrazioni.
Finora ogni nostra richiesta di accesso agli atti depositati ha
ricevuto risposta negativa: si decide senza alcuna partecipazione della
comunità locale che il territorio dovrà subire un pesante impatto
ambientale ed economico, ma non si possono conoscere i dettagli di come
questo progetto verrà realizzato.
Diventeremo un altro caso Tav come la Val Susa?
Il mese scorso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha riconosciuto
nel suo documento «Adeguamento dell’asse ferroviario Torino – Lione,
verifica del modello di esercizio per la tratta nazionale lato Italia
fase 1 – 2030» che i dati di traffico di quella tratta erano errati.
In sostanza il progetto su cui è stato avviato il cantiere in Val di
Susa, che ha prodotto un enorme sperpero di denaro pubblico e una
frattura ormai insanabile con la comunità locale, è stato
insistentemente portato avanti su previsioni di traffico errate.
Insomma, avevano ragione i No Tav, che denunciavano questo ormai da
decenni.
Ma, in piena coerenza con la politica senza senso delle
infrastrutture italiane, lo Stato decide comunque di continuare un’opera
ormai a tutti gli effetti inutile perché “i cantieri ormai sono
aperti”. Cantieri che da anni hanno unicamente portato alla costruzione
di un tunnel esplorativo che nulla a che fare con il vero tunnel di
passaggio del Tav.
Tornando alla nostra tratta Brescia-Verona, gli studi che denunciano
la stessa erroneità di previsioni di traffico sono già stati depositati
ai ministeri nei mesi scorsi, e siamo tristemente certi che anche per la
Brescia-Verona tra qualche anno, lo Stato riconoscerà l’errore. Prima
però, meglio comunque aprire i cantieri dal momento che “il progetto è
già stato approvato”!
Siamo in attesa della sentenza al Consiglio di Stato per il ricorso
presentato dal Coordinamento No Tav Brescia-Verona e dell’esito degli
esposti che abbiamo presentato presso la Commissione Europea.
Certamente non ci fermeremo qui: è inaccettabile e
antidemocratico questo modus operandi, è inaccettabile lasciare la
ricchezza del proprio territorio a sciacalli dell’ ambiente e delle
risorse pubbliche, in attesa tra 10 anni di sentirci dire che avevamo
ragione noi ma che “i cantieri sono ormai aperti”.
NOI NON CI FERMIAMO PERCHE’ FERMARLO E’ ANCORA POSSIBILE E TOCCA ANCORA A TUTTI E TUTTE NOI!
NON CI STANCHEREMO DI DIRLO: DA CHE SA PASA MIA!
Coordinamento No Tav Brescia-Verona