lunedì 27 febbraio 2023

Elly Schlein cambierà il PD?

A sorpresa Elly Schlein ha vinto ieri le primarie del Partito Democratico.
Sembra una buona notizia per quella forza politica tanto in affanno.
Noi la conoscemmo dieci anni fa grazie alla nostra cara Anna Quinzani - che ne segui la parabola politica nazionale, fino all'approdo in "Possibile" - e già allora ci sembrò che con quella sua aria da brava ragazza la Schlein (ma nessuno dei suoi la chiama così: per tutti è Elly) potesse forse portare aria nuova in quella sala di pachidermi, giurassici e no.
Adesso la ragazza di allora è alla guida, del PD. Vediamo se continuerà a prevalere il contesto del castello dei destini incrociati oppure se, per una volta, qualcuno (qualcuna, pardon) riuscirà a scrivere il suo, di testo, ricollocando a sinistra la più grande - e quindi ineludibile per tutti - forza politica del nostro Paese.
Come primi passi ci aspettiamo, almeno per non deludere le migliaia di compagni che l'hanno votata senza condividere nulla dell'attuale linea politica del suo partito, che almeno su tre cosette cambi tutto.
Che venga riaffermato il tradizionale pacifismo della sinistra italiana: no alla guerra in Ucraina e a chi la alimenta, sì alla preparazione di una Conferenza di Pace sotto l'egida dell'Onu, da tenersi in uno dei Paesi non allineati.
Che si contrastino le politiche migratorie del Governo, passando da una amministrazione passiva dell'accoglienza (che contrasta le ong più che gli scafisti) a una gestione attiva e solidale di un fenomeno ineludibile.
Che si rimettano al centro dell'azione le politiche per l'occupazione, uscendo dalla sudditanza al padronato, chiudendo la stagione del Job Act, proponendo un salario minimo per tutte e tutti, ricollocandosi senza equivoci dalla parte dei lavoratori, perché è da lì che la sua gloriosa storia proviene.
PS - In controtendenza rispetto al dato nazionale, a Calcinato Bonaccini ha battuto la Schlein 95 a 83. "La grazia o il tedio a morte del vivere in provincia"?

mercoledì 22 febbraio 2023

Tre attiviste per la pace domenica a Brescia

Nell'ambito della Campagna di "Obiezione alla guerra" e della mobilitazione "Europe for Peace", Il Movimento Nonviolento ospita in questi giorni in Italia tre esponenti dei movimenti per la pace dei paesi coinvolti nel conflitto.
Kateryna Lanko (Pacifist movement – Ucraina), Darya Berg (Go by the forest – Russia) e Olga Karach (Our House – Bielorussia) sono tre donne (i maschi non possono uscire dai confini a causa della mobilitazione e del reclutamento) che rappresentano le associazioni degli obiettori di coscienza.
Anche in Ucraina, in Russia, in Bielorussia sono in molti a  credere nella nonviolenza come possibilità di resistenza civile. Ci vuole ancora più forza per difendersi senza armi in mano, per amare la propria patria senza odiare quella altrui. 
Stamattina le tre donne saranno all'Udienza Pontificia in Vaticano e domenica 26 verranno a Brescia per partecipare alla manifestazione con il sindaco Emilio Del Bono e il presidente del Movimento Nonviolento Mao Valpiana. L'appuntamento sarà alle ore 15.30 in largo Formentone.

sabato 18 febbraio 2023

Discarica Gedit: un nuovo ampliamento?

Ci giunge la notizia che nei giorni scorsi a Calcinatello la ditta Gedit ha presentato una richiesta di ampliamento della discarica per rifiuti che gestisce in via Cavicchione.
Per ottenere il rilascio di tale autorizzazione sono necessari l'Autorizzazione integrata ambientale (autorità competente la Provincia di Brescia), il permesso di costruzione delle relative opere (che dovrebbe essere rilasciato dal Comune) e la valutazione del progetto relativo alla prevenzione di eventuali incendi, rilasciabile dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.
Chiediamo a tutte e a tutti di mobilitarsi, con tutti i mezzi nonviolenti e giuridici a disposizione, per impedire che si consenta questo ennesimo ampliamento in un territorio già pesantemente martoriato da cave, discariche, problemi odorigeni, alta velocità ferroviaria, impianti e realtà di trattamento rifiuti ad elevato impatto ambientale.
Le osservazioni al progetto possono essere spedite via fax al numero 030/3748482 o per posta certificata all'indirizzo indirizzo:ambiente@pec.provincia.bs.it.
Chi le inoltra è pregato di inviarcene copia alla mailbox linea.indipendente@hotmail.it: daremo ad esse la massima pubblicità.

mercoledì 15 febbraio 2023

Vorrei comprare una strada

Quante lamentele si sentono in questi ultimi giorni per la mancata apertura di via Stazione, all’altezza dell’autostrada, a causa dei lavori per la realizzazione dell’Alta Velocità, tratto BS–VR! 
Dalla chiusura, lo scorso anno, molteplici cittadini hanno dovuto utilizzare via Rovadino o via Cavour per raggiungere il capoluogo. Viceversa, in uscita, o l’una in direzione Lonato o l’altra per Brescia. Dobbiamo render merito a Cepav (il general contractor che sta realizzando l’opera) se via Stazione è stata interrotta solamente l’anno scorso, qualcuno aveva ventilato l’ipotesi della chiusura della via di comunicazione da subito; fortunatamente ciò non si è verificato. 
L’automobilista medio calcinatese lamenta l’inconveniente per il maggior tempo trascorso in automobile; analizzando il grado di istruzione dell’utente, quest’ultimo si lamenta anche per il consumo di combustibile in più che deve quotidianamente utilizzare; quindi una rimostranza di fatto economica per il maggiore esborso finanziario. Considerando che negli ultimi sei mesi, a causa della guerra, si è verificato un notevole apprezzamento dei prezzi dei combustibili alla pompa, ciò ha aumentato la critica nei confronti di questa sfavorevole congiuntura astrale… 
Le conosciutissime accise sui carburanti permangono e, anche se soloni televisivi dichiarano espressamente che nella quota che compone l’accisa non esiste la voce “disastro del Vajont”, esiste però la guerra di Abissinia e questo non sposta di molto il tiro, anzi lo ridicolizza. 
Analizzando ulteriormente l’automobilista calcinatese, troviamo uno sparuto 0,9% di popolazione automunita che lamenta il fatto che, considerando il vetusto parco-auto in circolazione, le vetture attualmente hanno un’emissione in atmosfera di 200-250 g/km di CO2. Negli orari di punta, sia al semaforo di via Cavour, sia a quello di via Carlo Alberto, si formano rallentamenti inevitabili. Se a ciò sommiamo i valori del Pm 2,5 e Pm 10, troveremo dei dati sconfortanti; tonnellate di CO2 sversate nel nostro malandato ambiente. 
La nostra provincia già detiene dei dati da record per quanto riguarda i valori di inquinamento e indici a due cifre per tumori legati a determinate patologie respiratorie. Non sarà certamente quel risicato centinaio di camion giornaliero che circola sulle nostre strade e che movimenta tonnellate e tonnellate di terra e sabbia ad aumentare l’inquinamento atmosferico (sic!). 
La popolazione, che oggi si lamenta per la strada a vuoto per raggiungere Calcinato, dov’era quando quei quattro facinorosi di NO TAV gridavano inascoltati all’ecatombe? 
Avendo coscienza dell’inquinamento, lo si percepisce: osservi i mezzi pesanti che inondano le nostre strade periferiche, noti la polvere che staccandosi da terra sale verso l’alto disperdendosi tutta intorno, vedi montagne di sporco a bordo strada, carta, plastica, cellophane e quant’altro. Bisognerebbe avere il paraocchi e far finta di nulla cosicché lo scempio che si sta perpetrando nella campagna del nostro martoriato comune non lo si vedrebbe. Come non si vedrebbe l’immensa fetta di suolo vocato per i vitigni di Lugana che è stato immolato al sacro altare dell’Alta Velocità; ma per il buonsenso non c’è mai tempo: si sta continuamente parlando di una stazione ferroviaria del Garda per veicolare le migliaia di turisti, stranieri e non, che in estate scorrazzano sul nostro lago. Altro suolo e altre bugie: che alta velocità sarebbe se interrompi la corsa a metà strada tra Brescia e Verona? Già esistono due stazioni ferroviarie turistiche: Desenzano e Peschiera del Garda. Il treno toglierebbe le autovetture dalle strade (ulteriore bugia!)! ma perché allora chiedi di implementare le corsie dell’autostrada Milano-Venezia? Mettetevi d’accordo una buona volta. 
Sta di fatto che l’apertura del cavalcavia di via Stazione era previsto per il 14 di febbraio e qualcuno aveva già nominato il ponte di San Valentino, qualcuno addirittura aveva pensato a un corrimano con i lucchetti appesi come fanno gli innamorati sul ponte Milvio a Roma. Ora, il ponte non è ancora stato riaperto; speriamo che ciò non avvenga il 10 di marzo, è San Macario e non mi suona tanto bene, neppure il 17 di marzo, San Patrizio, non vorrei che qualche compaesano si metta a scavare per trovare il famoso pozzo.
Giulio Botticini

martedì 14 febbraio 2023

Con l’odio non si rinnova il mondo

Conosciamo abbastanza le condizioni strazianti materiali e morali in cui si trova il proletariato, per spiegarci gli atti di odio, di vendetta, ed anche di ferocia che potranno prodursi… Comprendiamo come possa accadere che, nella febbre della battaglia, nature originariamente generose ma non preparate da una lunga ginnastica morale, molto difficile nelle condizioni presenti, perdano di vista lo scopo da conseguirsi, prendano la violenza come fine a se stessa e si lascino trascinare ad atti selvaggi.
Ma altro è comprendere e perdonare certi fatti, altro è rivendicarli e rendersene solidali. Non sono quelli gli atti che noi possiamo accettare, incoraggiare ed imitare… In una parola dobbiamo essere ispirati dal sentimento dell’amore per gli uomini, per tutti gli uomini… L’odio non produce amore, e con l’odio non si rinnova il mondo; e la rivoluzione dell’odio, o fallirebbe completamente, oppure farebbe capo ad una nuova oppressione.
Errico Malatesta

giovedì 9 febbraio 2023

Tav: quando riaprirà il cavalcavia di via Stazione?

Apprendiamo dai social e dal sito del Comune che il cavalcavia di Via Stazione a Calcinato non verrà riaperto nemmeno il 14 febbraio.
Seconda proroga dopo quella dello scorso 30 novembre e quel che lascia sconcertati è che il comunicato del Sindaco non fornisce una data certa di riapertura, lasciando i cittadini nel dubbio e nel timore di una possibile terza proroga.
Solo nell’ordinanza di proroga dell’ulteriore modifica della viabilità avremo la prossima data presunta di apertura.
Certi e sicuri sono i disagi già patiti dai cittadini così come il loro acutizzarsi, se si pensa che il cavalcavia è chiuso, ormai, dal giugno 2022. Viabilità modificata: rallentamenti nelle ore di punta sulle deviazioni obbligate su Calcinatello e via Rovadino per chi deve raggiungere il capoluogo o la frazione di Ponte S. Marco, per non parlare dei costi di carburante derivanti dal fatto, innegabile, che il percorso si è necessariamente allungato.
Come gruppo di minoranza In-Patto 2.0, essendo fortemente preoccupati per il silenzio e l’inerzia dell’amministrazione, abbiamo presentato lo scorso 30 novembre, all’annuncio che il ponte non sarebbe stato aperto fino al 14 febbraio 2023, un’interrogazione consiliare per comprendere lo stato dell’arte e, più in generale, gli sviluppi della cantieristica che impattano e impatteranno sempre di più sul nostro territorio e sulla mobilità delle persone.
Preso atto della generica risposta dell’amministrazione, peraltro pervenuta solamente a metà gennaio, e preoccupati per lo stato di avanzamento del cantiere che, dall’osservazione quotidiana e per le conoscenze in nostro possesso, lasciava pochi dubbi rispetto alla possibilità di una apertura del ponte in occasione della festività di S. Faustino, abbiamo chiesto la convocazione della conferenza dei capigruppo aperta alla partecipazione dei componenti le commissioni Urbanistica-Lavori Pubblici e Sicurezza.
Davanti ad una grande opera che interessa oltre 7 km del territorio comunale e che prevede tempi di attuazione di circa un decennio, il nostro intento era quello di ottenere un’informativa generale e di prospettiva sulla cantieristica di questa infrastruttura, che ci consentisse di dare risposta alle molte domande dei cittadini, una risposta informata e condivisa con l’Amministrazione. Ecco, una risposta chiara e condivisa rispetto ad un’opera che è al di là e al di sopra delle appartenenze politiche, un’informazione che l’Amministrazione non ha saputo dare in modo chiaro sin dall’inizio lavori, considerati le molte domande e il malumore che si registrano attorno all’opera.
Il sindaco ci ha risposto ricorrendo a quanto previsto dal regolamento del consiglio comunale e, di fatto, negando la presenza dei membri delle commissioni per poi annunciare, nell’arco delle successive 24 ore, la notizia dell’ulteriore proroga della chiusura del cavalcavia di via Stazione al rammarico e disappunto di un post.
E, mentre Sindaco e Giunta si rammaricano per un ponte che ancora non riapre, c’è già chi mormora che la situazione potrebbe diventare ancora più drammatica se venisse chiusa anche la via Cavour a Calcinatello per l’inizio dei lavori già in progetto.
Vincenza Corsini, capogruppo della lista In-Patto 2.0

sabato 4 febbraio 2023

Domenica 12 e lunedì 13 al voto per la tutela dell’ambiente, la difesa di sanità e scuola pubbliche, un lavoro libero dallo sfruttamento

Ci ripetiamo dichiarando che non abbiamo mai pensato di limitare al voto nelle elezioni la nostra partecipazione politica. Lavoriamo da 40 anni ogni giorno per migliorare la qualità dell'ambiente, del lavoro, della salute e della vita delle persone che abitano il pianeta.
Preoccupati dalla crescente sfiducia nell'impegno e dalla forte inclinazione ad astenersi, invitiamo però tutte e tutti a recarsi alle urne il 12 e 13 febbraio per le elezioni regionali della
Lombardia, compiendo un piccolo atto di resistenza umana contro il progressivo consolidamento di un fascismo nuovo e drammatico, che non ha più bisogno del manganello per imporre la propria dittatura, che cresce nell’indifferenza e coniuga l’intolleranza con lo sfruttamento.
Anche nelle urne è necessario rafforzare la voce di chi in Consiglio Regionale lavorerà sodo per la tutela del territorio, per la fuoriuscita dal sistema capitalista e dai suoi progetti di oppressione e di morte, per la difesa della sanità e della scuola pubbliche, per la liberazione del lavoro dallo sfruttamento e per la valorizzazione della cultura.
Insomma, posti di fronte al diritto-dovere del voto, crediamo sia giusto affrontarlo con serietà, coraggio e determinazione. Consapevoli che il 14 febbraio riparte entusiasmante il viaggio lungo le imprevedibili strade del mondo, per accrescervi in letizia pace, giustizia e libertà.

mercoledì 1 febbraio 2023

Un altro incendio all’ex Efercal: che fare?

A Calcinato l'area ex Efercal, dove c'era fabbrica di calze dismessa da decenni in via don Minzoni, è finita ancora una volta nel mirino dei vandali. Ieri pomeriggio pare che un gruppetto di malintenzionati sia entrato abusivamente nel sito e abbia dato fuoco a mucchi di sterpaglie, macerie e rifiuti: le fiamme sono presto divampate e hanno allargato l'incendio a dismisura, innalzando sopra il paese una densa nube nera.
Immediato l’intervento degli agenti della Polizia intercomunale e di una pattuglia con autobotte dei Vigili del Fuoco, che hanno prima circoscritto e poi agevolmente domato le fiamme.
Fino a tarda sera era evidente nell'aria di tutta la zona una forte puzza, dovuta alla quantità di rifiuti di vario genere che sono stati incendiati.
Collocato accanto alla Chiesa Parrocchiale, l'edificio è da molto tempo in stato di abbandono, pur sorgendo nelle vicinanze dell'Oratorio Don Bertini, della Casa di Riposo, della scuola dell’Infanzia Nascimbeni e della primaria Ferraboschi.
Ogni tanto qualcuno vi si intrufola: lo stabile è stato già teatro di due incendi nel 2018 e nel 2020, mentre nel 2015 un 12enne era caduto dal tetto dell'edifico dopo essere entrato per giocarvi con altri coetanei. L’area alla fine del 2020 era stata oggetto anche di un esposto del Codacons, che segnalava la pericolosità dei materiali in essa presenti.
A Calcinato sono in molti a chiedersi cosa fare, giunti a questo punto. Noi una proposta l'abbiamo. Se il Comune ne acquisisse la proprietà, si potrebbe abbattere l’edificio che ospitava il calzificio, bonificare l'area e realizzarvi un grande parco pubblico a disposizione dei bambini delle scuole, degli anziani della Casa di Riposo e - più in generale - di tutta la cittadinanza.
Fino agli anni ’60 quella zona presentava dal punto di vista paesaggistico una vocazione eminentemente agricola. Insieme alla Boschina posta ad est della collina, essa costituiva un preciso elemento di riconoscibilità sotto il profilo ambientale, che necessitava di essere sottoposto ad una rigorosa salvaguardia.
Nell'epoca del boom economico tuttavia, a seguito della dichiarazione di Calcinato quale “zona depressa”, l’area venne venduta a prezzi irrisori, dando inizio alla sua trasformazione in zona industriale, operazione certamente discutibile sul piano etico ed ecologico ma per certi aspetti comprensibile se inserita in un contesto geoeconomico fortemente segnato da una vocazione sviluppista collegata alle necessità di incrementare l’occupazione in sede locale.
Nel periodo immediatamente seguente l’insediamento dell’opificio, si assistette a ripetuti ampliamenti del sito produttivo, ormai avviato a rappresentare una ingombrante presenza architettonica a ridosso del centro storico. I successivi sviluppi urbanistici assunti dal nostro paese e le ben note vicende che hanno condotto alla cessazione del'attività produttiva in quella sede offrono ora l’occasione di riqualificare completamente questa area.
L’amministrazione comunale non può non cogliere l’occasione per ripristinare nella zona l’antico equilibrio (preesistente alle devastazioni dettate dalla logica sviluppista) tra il centro storico e il verde ambientale.
La proposta che avanziamo è chiara e semplice. Chiediamo la trasformazione del sito in un’area ad utilizzo pubblico, con vocazione esplicitamente ecologico-ricreativa. Ciò è possibile demolendo gran parte della volumetria esistente (lasciandone quindi una esigua parte, da destinare ad uso infrastrutturale) e sostituendola con la creazione di un parco pubblico, che ospiti percorsi verdi attrezzati, uno stagno acquatico, un chiosco e un'area per attività di aggregazione sociale e conviviale.