sabato 30 ottobre 2021
Promemoria
venerdì 29 ottobre 2021
Milite Ignoto: una lettera
giovedì 28 ottobre 2021
Milite Ignoto: il monumento che vorremmo
A tutti i ragazzi che son partiti con lo zaino in spalla
nella nebbia d’un mattino d’aprile
vorrei fare il monumento
a tutti i ragazzi che hanno pianto con lo zaino in spalla
gli occhi bassi sulla tristezza
vorrei fare il monumento.
Non di marmo, né di cemento, né di bronzo
che si fa verde sotto il morso acuto del tempo
un monumento del loro dolore
un monumento del loro terrore
e del loro stupore.
Ecco il mondo profumato, pieno di risa
pieno di uccelli blu, di colpo cancellato
da uno sparo
un mondo nuovo dove sotto un corpo che cade
s’apre una macchia di sangue.
Ma a tutti quelli che son rimasti coi piedi al caldo
nei loro uffici a calcolare
i profitti della guerra che hanno voluto
a tutti i grossolani, a tutti i cornuti che trascinano la pancia nella via
e contano, contano quei soldi.
A tutti quelli innalzerei il monumento adatto a loro
con le parole che incolleranno alle loro rughe
ai loro doppi menti
un marchio di vergogna e di fango.
Boris Vian, 1954
mercoledì 27 ottobre 2021
Milite Ignoto: venerdì a Calcinato la cittadinanza onoraria in consiglio comunale
lunedì 25 ottobre 2021
Milite Ignoto: una preziosa testimonianza
Cinquant'anni fa, in compagnia di mia nonna e dei miei genitori, andai a visitare il sacrario/ossario di Castel Dante a Rovereto. Mia nonna, classe 1896, è stata sposa a diciott'anni e vedova a venti con due bambine piccolissime da accudire. Il marito, mio nonno Lorenzo, impresario edile con un’impresa già ben avviata, viene spedito in guerra a causa dei balordi guerrafondai, tanto simili a quelli ancora attuali della nostra società contemporanea, che dovevano vendere armi ad ogni costo.
L’Italia, in cambio della neutralità, avrebbe ricevuto dall'Austria, il tanto desiderato ed agognato Trentino (… e questa tesi la conoscono anche i sassi del Piave), ma ciò non avrebbe comportato un enorme macello di uomini, persone e, alla fine, anche ragazzi. Perciò l’Italia entra in guerra un anno dopo; mio nonno viene ferito una prima volta, ritornato al fronte dopo una breve licenza sanitaria, è mandato a Borgo Tirolo dove è in corso una guerra di posizione: gli italiani da una parte, il “nemico” di fronte.
A questo punto non è possibile non citare l’episodio struggente della vigilia di Natale del 1914, anche se l’Italia in quel momento era ancora neutrale. In prossimità del 25 dicembre, soldati tedeschi e britannici, abbarbicati nelle proprie posizioni, iniziarono uno scambio reciproco di auguri, di canzoni natalizie cantate da dietro le linee, nelle trincee, da parte degli opposti schieramenti, fino a che i militari, uscendo dai ripari non fraternizzarono, scambiandosi piccoli doni e addirittura iniziarono a giocare a calcio.
Meno di due anni dopo, mio nonno, nel giugno del 1916 venne colpito a morte e sepolto a nord della chiesetta di Sant’Osvaldo a Borgo Tirolo (come si chiamava prima della guerra mondiale, Borgo Valsugana dopo). Nel 1917 la Segreteria di Stato Vaticana comunica a mia nonna che suo marito è deceduto in combattimento ed il luogo della tumulazione; la Croce Rossa Italiana, attraverso i Regi Carabinieri di Rezzato, fa avere la piastrina di riconoscimento del nonno Lorenzo al bisnonno Giacomo. D’accordo che i carabinieri fanno parte del Ministero della Difesa, ma comunque, quest’ultimo, né tanto meno lo Stato Italiano, hanno avuto la decenza di comunicare alla famiglia che Agliardi Lorenzo era stato ammazzato. Tornando a Rovereto apprendo che tutti i militari sepolti nei vari cimiteri di paese, o in cimiteri appositamente creati per accogliere le spoglie dei combattenti mondiali sono stati traslati e sepolti qui, nell'ossario. Consultati gli elenchi scopro che il nome di mio nonno non si trova, quindi dove sarà? Certo se gli hai tolto la piastrina di riconoscimento e l’hai spedita a casa alla moglie, il soldato sepolto e ritrovato, risulta ignoto. O no? Anni dopo, il ministero della Difesa, su mia richiesta risponde che: “… all'atto delle esumazioni molti resti non furono identificati per assoluta mancanza di elementi idonei al riconoscimento e collocati fra gli ignoti del Sacrario”. Ciò non dirime il dubbio che mio nonno possa essere il milite ignoto, ma questa è un’altra storia.
Celebrare un “milite ignoto” a ricordo dei milioni di operai, contadini, poveri cristi e proletari in genere che sono stati ammazzati ed immolati sull'altare del capitale è pietas; far assurgere a mito un soldato morto per scagionare e giustificare le nefandezze che sono state commesse prima dello scoppio della guerra mondiale e dopo la fine della stessa per elevare a leggenda la più becera retorica militarista è quanto di più vergognoso si possa immaginare.
Apprendo con sgomento che il nostro sindaco/la nostra sindaco/la nostra sindaca ha dichiarato, intervistata da una radio locale, che il Comune di Calcinato conferirà la cittadinanza onoraria al milite ignoto. Sono basito, ma neanche troppo.
Concedere la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto è antistorico, fuori da ogni raziocinio. Personalmente, se mi è umilmente consentito proporrei, per una cosciente e responsabile cittadinanza onoraria, il nome di Franz Jägerstätter, per chi non ne avesse mai sentito parlare, si tratta di un contadino cattolico austriaco che rifiutando di indossare la divisa hitleriana, fece la sua obiezione di coscienza e scelse di morire piuttosto di prestare il servizio militare nell'esercito tedesco e di uccidere barbaramente. Nel 2007, sotto il pontificato di Benedetto XVI, Franz venne proclamato beato, un esempio encomiabile di disobbedienza civile contro la barbarie del militarismo e di tutti i fascismi. Persone come Jägerstätter hanno il diritto sacrosanto di essere citate e innalzate ad esempio, nel caso specifico innalzate agli onori degli altari e non a quell'abominio di altare della Patria romano, con tutta la retorica ignorante che sta alle spalle, e che ancora oggi, nel terzo millennio, perdura e dove si mascherano, bluffando, azioni di morte e di offesa per missioni di pace e fratellanza.
Giulio Botticini
Milite Ignoto: che ne pensavano gli anarchici
domenica 24 ottobre 2021
Milite Ignoto: un manifesto repubblicano
sabato 23 ottobre 2021
Milite Ignoto: un altro po’ di storia
venerdì 22 ottobre 2021
Milite Ignoto: briciole di storia
giovedì 21 ottobre 2021
Milite Ignoto: una ballata
in quale cielo in quale mare
o forse era un palmo di terra
che io dovevo conquistare.
Una bandiera sventolava
ma non ricordo più il colore
quel giorno mi toccò morire
non mi ricordo più per chi.
Ricordo solo il mio primo amore
ch'era lontano ad aspettare
e che piangeva lacrime amare
il giorno ch'io partii per non tornare più.
Ero vestito da soldato
ma il resto l'ho dimenticato
non so neppure più il colore
della mia pelle quale fu.
Non so in che tempo son vissuto
non so se ho vinto o se ho perduto
so che ho gridato per l'onore
ma non ricordo più di chi.
Ricordo solo il mio primo amore
ch'era lontano ad aspettare
e che piangeva lacrime amare
il giorno ch'io partii
per non tornare più.
Sulla mia tomba non c'è nome
io stesso l'ho dimenticato
c'è un monumento di granito
ed un elmetto da soldato.
Ci sono scritte tante parole
ma non so più il significato
e c'è una fiaccola che brucia
e che per sempre brucerà.
Che bruci solo per il mio amore
ch'era lontano ad aspettare
e che piangeva lacrime amare
il giorno ch'io partii per non tornare più.
mercoledì 20 ottobre 2021
martedì 19 ottobre 2021
Povero Milite Ignoto…
Da una radio locale il sindaco Nicoletta Maestri informa che presto il Comune di Calcinato conferirà la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. Addolorati cantiamo insieme per quel povero soldato questa vecchia ballata di Claudio Lolli:
giovedì 14 ottobre 2021
Verso la manifestazione antifascista di sabato a Roma
sabato 9 ottobre 2021
Un assalto intollerabile
“La nostra sede nazionale, la sede delle lavoratrici e dei lavoratori, è stata attaccata nel pomeriggio. Esponenti di Forza Nuova e del movimento no vax hanno vandalizzato l’ingresso di Corso d’Italia. A loro diciamo che abbiamo resistito allora, resisteremo ora e ancora. Ma a tutti ricordiamo che organizzazioni che si richiamano al fascismo vanno sciolte nel rispetto della Costituzione, nata dalla lotta di Liberazione.”
Confederazione Generale Italiana del Lavoro
sabato 2 ottobre 2021
Giornata Onu della nonviolenza: una proposta per le scuole
venerdì 1 ottobre 2021
Oggi a Brescia dalla parte di Mimmo Lucano, per la solidarietà internazionalista
Oggi pomeriggio alle 17.30 partecipiamo al presidio di “Restiamo Umani” in Piazza Duomo a Brescia.
La manifestazione era già stata programmata per ribadire la necessità della lotta contro il razzismo e di una accoglienza solidale dei migranti, ma ora assume un significato ulteriore, in sintonia con la contemporanea mobilitazione nazionale partita da Riace contro la sentenza che ieri ha condannato l’ex sindaco del comune calabrese Mimmo Lucano, fautore di un modello di integrazione interetnica apprezzato in tutto il mondo ma in Italia condannato in primo grado alla pena di 13 anni e 2 mesi di reclusione in quanto colpevole di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, truffa, peculato, concussione, turbativa d’asta, falsità ideologica e abuso d’ufficio.