sabato 30 aprile 2022

Domani è il Primo Maggio

Domani dalle ore 9 nel piazzale Garibaldi a Brescia  il Comitato contro la guerra connoterà la propria partecipazione alla manifestazione del Primo Maggio in senso antimilitarista e internazionalista. 
“Noi - ha dichiarato il portavoce Sauro Di Giovambattista - siamo per l’immediato cessate il fuoco e il ritiro delle truppe di occupazione russe dall’Ucraina, ma anche per lo scioglimento di tutte le alleanze militari e per lo stop all’invio di armi e truppe in quel lontano paese europeo (e in tutti gli altri contesti di guerra in giro per il mondo) perché ciò non fa altro che incrementare pericolosamente il rischio di un allargamento del conflitto, con esiti imprevedibili”.
E preannuncia che “il Comitato sta lavorando alla organizzazione di una manifestazione provinciale davanti ai cancelli della Leonardo Breda di via Lunga 2 in città per sabato 7 maggio a partire dalle ore 15. Saremo là per chiedere la riconversione del primo gruppo dell’industria bellica nazionale da produzioni di guerra a produzioni di pace”.

venerdì 29 aprile 2022

Si esternalizzano i servizi cimiteriali

Nel consiglio comunale del 12 aprile scorso con voto unanime è stata adottata la delibera con cui si procederà all’affidamento alla società Garda Uno SPA dei servizi cimiteriali per il periodo I° maggio 2022 – 31 dicembre 2023. 
Garda Uno gestisce sul territorio anche altri servizi, quali la spazzatura delle strade, discussa e approvata nel medesimo Consiglio Comunale, la raccolta dei rifiuti e da ora si occuperà anche dei cimiteri di Calcinato e Calcinatello per quanto riguarda sepolture, estumulazioni ed esumazioni, ma anche del verde, delle pulizie, delle manutenzioni ordinarie, in sintesi, dell’ordine e del decoro dei luoghi e dei servizi necessari per mantenerli. 
Per il gruppo di minoranza In-Patto 2.0 l’affidamento dei servizi cimiteriali costituisce un “cambio di passo” atteso e più volte sollecitato dalla minoranza fin dall’insediamento della Giunta Maestri. 
I consiglieri della lista In-Patto 2.0 avevano, infatti, più volte sollecitato l’Amministrazione guidata dal Sindaco Maestri perché si facesse carico delle segnalazioni e delle preoccupazioni della cittadinanza in materia di cimiteri. 
Vale solo la pena di ricordare che più volte sono stati segnalati lo stato di incuria, gli “ingressi notturni” nel cimitero di Calcinatello dove i cancelli sono più volte rimasti aperti durante la notte, la condizione dei servizi igienici e altre problematiche e disagi segnalati dalla popolazione.
Anche grazie ai solleciti della minoranza, il “caso tombe a piramide” ha trovato soluzione nel settembre 2020 dopo diversi anni di incomprensibile stallo e non poche polemiche, con una modifica del Regolamento di Polizia Mortuaria con il quale le richieste economiche avanzate dall’Amministrazione precedente per la concessione delle “piramidi” si è di fatto ridotta mediamente ad un decimo della cifra inizialmente chiesta. Modifica al regolamento votata all’unanimità dopo un acceso dibattito in consiglio comunale nel quale la minoranza non ha mancato di sottolineare l’inerzia delle precedenti Amministrazioni con le quali l’attuale Giunta si è ripetutamente dichiarata in continuità.
Con interrogazione del maggio 2021 i consiglieri di minoranza riproponevano il tema dei cimiteri chiedendo chiarimenti in merito alla competenza dei geometri nella progettazione di cellette e cinerari e sollecitando l’Amministrazione a una revisione del Piano Regolatore cimiteriale mai più aggiornato dalla fine degli anni ’90. 
Revisione necessaria, ad avviso dei consiglieri di minoranza, viste le mutate sensibilità della popolazione e le evidenti e concrete necessità di rivedere le effettive richieste alla luce delle scelte prevalenti in periodo pandemico che hanno visto molte famiglie optare per la cremazione. 
Ancora, nel consiglio comunale del 23 dicembre 2021 tra le motivazioni del voto contrario alle variazioni di bilancio torna il tema delle opere non eseguite. Tra queste, le estumulazioni per le quali vengono “spostati” sul bilancio 2022 ben 140.000 euro precedentemente destinati alle operazioni cimiteriali del 2019, 2020 e 2021. Se è vero che il 2020 e il 2021 sono stati anni “pandemici” non si è compreso perché nel 2019 non si sia provveduto. 
Secondo la minoranza, a ormai tre anni dall’insediamento, l’Amministrazione Maestri ha promosso una scelta, quella di affidare la gestione dei servizi cimiteriali ad un gestore terzo, che porta in sé le premesse per cambiare in meglio rispondendo, finalmente, ad un bisogno reale e molto sentito su una tematica sensibile, tanto più delicata dopo l’esperienza dell’emergenza sanitaria degli ultimi due anni. 
È nella discussione in consiglio comunale che la minoranza si fa interprete dei cittadini ponendo alcune concrete domande: 
- La Convenzione prevede che Garda 1 prenda in carico la gestione dei servizi cimiteriali dal 1 maggio 2022. Ora, secondo il Regolamento di Polizia Mortuaria le operazioni cimiteriali di esumazione ed estumulazione possono essere fatte entro il mese di maggio previo avviso esposto per almeno una Festività dei Morti. È da intendere che per la primavera 2022 nulla sia possibile e che le prossime estumulazioni vengano rimandate alla primavera 2023?
Presente in sala consigliare, risponde la responsabile dell’Area Tecnica, architetto Bonomelli, precisando che le operazioni di esumazione ed estumulazione sono da farsi preferibilmente in primavera, ma la norma sanitaria le consente anche in autunno e questa, appunto, sarà la scelta dell’Amministrazione che darà avvio a tali operazioni, di concerto con il gestore, dopo le prossime festività dei Morti. 
- nel capitolato si legge che Garda 1 si occuperà del verde dei cimiteri e delle immediate prospicenze, significa che tale attività dal 1 maggio non sarà più competenza del soggetto economico che si occupa del verde pubblico?
-Sempre nel Capitolato si legge che Garda 1 si occuperà, nei cimiteri e nelle immediate prospicenze degli stessi, dello spalamento della neve e di provvedere in modo che vialetti, scale e passaggi non ghiaccino, significa che anche queste competenze saranno tolte dal cosidetto “piano neve”?
Ad entrambe le domande risponde il Sindaco Maestri assicurando che tanto la cura del verde quanto lo spalamento dell’eventuale neve e gestione del ghiaccio saranno in capo al gestore Garda Uno che potrà garantire interventi puntuali efficienti e prestati con professionalità specializzate del settore. 
Preoccupata per il tema comunicazione con i cittadini, la minoranza osserva: 
- È evidente che avere un unico interlocutore per l’intera gestione dei cimiteri può essere molto vantaggioso tanto per l’Amministrazione quanto per la cittadinanza. Solo, leggiamo che Garda 1 mette a disposizione sistemi di comunicazione gratuiti quali l’App, il sito internet e il n. verde. Sappiamo che il ricorso alle nuove tecnologie non è ancora per tutti e di tutti e soprattutto quando si trattano temi delicati molta parte della popolazione preferisce un contatto diretto con un operatore. Si pensa alla popolazione anziana, ma non solo. Il n. verde, poi, è quello generale per tutti i servizi di Garda Uno e potrebbe non essere immediatamente fruibile per tutti. Come consiglieri di minoranza intendiamo richiamare l’attenzione dell’Amministrazione sulla dimensione comunicativa: ci pare importante che la popolazione possa avere un referente certo a cui rivolgersi anche personalmente in aggiunta alle modalità informatizzate. 
Rassicurano tanto il Sindaco quanto la responsabile dell’Area Tecnica che il contatto diretto con i cittadini sarà garantito anche attraverso la presenza di un custode per 4 ore al giorno presso i due cimiteri che potrà far fronte alle prime esigenze fornendo le prime risposte e assicurando i primi interventi necessari. 
- Osservano in chiusura, i consiglieri di minoranza: oggi, finalmente, ci viene sottoposta una soluzione gestionale condivisibile sull’economicità della quale prendiamo atto delle analisi svolte dall’Amministrazione. e lasciamo le responsabilità del controllo a chi governa rinnovando il nostro impegno sul territorio accanto ai cittadini. 
Quanto all’efficacia della soluzione ci pare, però, dover evidenziare che prima di individuare un nuovo gestore che avrà, anche il compito di “assistere l’Amministrazione” nella revisione del piano cimiteriale, sarebbe stato opportuno uno studio sullo stato dell’arte, sui bisogni medi di sepoltura e soprattutto sulle scelte tendenzialmente prevalenti fatte dai cittadini. 
È infatti sotto gli occhi di tutti che nei nostri cimiteri sono molti i loculi vuoti, e guardando le date delle sepolture più recenti, anche comprendendo l’effetto covid, parrebbe esserci la capienza per i prossimi 3 o 4 anni senza dover costruire ulteriormente. A ciò si aggiunge l’osservazione relativa alla presenza, nei nostri cimiteri, di loculi molto datati che nel momento in cui saranno nuovamente disponibili necessiteranno di riqualificazione o diversa destinazione. Sono, infine, molte le salme sepolte la seconda volta poiché all’estumulazione si sono rivelate non completamente mineralizzate, inumazioni fatte a spese del Comune e che forse potrebbero essere evitate–rivedendo gli articoli del regolamento di polizia mortuaria che disciplinano la durata delle sepolture riducendo, di conseguenza, le aree necessarie per l’inumazione delle salme non completamente mineralizzate. 
Osservazioni, crediamo, cheinvitano a mettere mano al piano regolatore cimiteriale come già evidenziato nel maggio 2021. 
Risponde la responsabile dell’Area Tecnica anticipando che l’Amministrazione andrà ad incaricare un professionista altamente qualificato che affiancherà l’Amministrazione nel complesso compito di metter mano al Piano Regolatore dei nostri cimiteri. 
Approvati gli strumenti edichiarate le intenzioni che hanno incontrato il favore della minoranza che nelle scelte dell’Amministrazione Maestri ha visto fiduciosa quel “cambio di passo” atteso e più volte richiesto, resta il dovere e la responsabilità dell’attuazione e del controllo da parte di chi governa. 

Conclusioni 
Il Comune si spoglia di un altro servizio pubblico verso il quale negli ultimi tempi aveva dimostrato scarsa sensibilità ed efficienza. Si ricordano le sepolture esumate per sbaglio sfociate in iniziative legali, la scarsa efficienza nella custodia con casi di sepolcri profanati, la questione delle concessioni inesistenti per le tombe a Piramide e le richieste onerose poi ridimensionate, l’assenza totale di decoro nelle inumazioni ecc.
Pare venuto meno recentemente anche lo stimolo alla gestione di questo servizio da parte dell’Ufficio preposto dopo che la minoranza ha sollevato la non competenza dei geometri per la progettazione di opere all’interno dei cimiteri con il venir meno dei relativi compensi per le funzioni tecniche.
Ora i quesiti rilevanti da chiedere e sottoporre in sede di dibattimento a mio avviso sono 4.
1 – Atteso che la scelta migliore sarebbe stata una gara ad evidenza pubblica, si dovranno confrontare i nuovi costi rapportati ai costi precedenti della gestione in essere fatta dal Comune. Si dovrà dimostrare che la scelta che va effettivamente nel solco dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità e che quindi i nuovi costi dell’affidamento non gravano in misura superiore alle casse del Comune ma soprattutto sulle tasche dei Cittadini, anche se nel Capitolato si lascia spazio a successive modifiche con rialzo o ribasso dei costi. I prezzi elencati nell’Allegato 3 che ricadranno sui cittadini dovranno essere allineati ai precedenti e non superiori .
2 – Chi e come eserciterà una qualsiasi forma di controllo sul Servizio ? Il Comune dirotterà le richieste o lamentele dei cittadini al numero verde di Garda Uno ? Se il numero verde è il contatto generico per tutti i servizi entrano in campo risponditori automatici o segreterie telefoniche ? Come cambia in sostanza il servizio nel rapporto con i Cittadini: migliora o peggiora ? 
3 – Siamo di fronte ad un altro affidamento di un servizio in aggiunta ad altri già esternalizzati ( Raccolta dei Rifiuti, Gestione del verde, Illuminazione Pubblica ecc. ). Come incide e come si coniuga questa scelta sulla pianta organica dell’ Ufficio Tecnico in precedenza preposto alla gestione del servizio ?
4 – Si accenna alla possibilità che “al termine del primo periodo di gestione, Garda Uno S.p.A. avrà acquisito le conoscenze tecniche necessarie a formulare un’eventuale proposta per l’aggiornamento del Piano Cimiteriale e all’eventuale revisione del Regolamento di Polizia Mortuaria.
Il Piano Regolatore Cimiteriale o Piano Cimiteriale è un piano di settore nell’ambito urbanistico in materia igienico sanitaria che, a completamento del Regolamento di Polizia Mortuaria, nell’ambito del territorio di un Comune, regola l’evoluzione nel tempo della domanda di sepolture e gli strumenti per soddisfare a questa domanda, mediante:
1. la previsione delle necessità future di sepolture e loro tipologie
2. le previsioni di ampliamento o ridefinizione delle aree cimiteriali e dei vincoli relativi
3. le norme tecniche di attuazione che regolano gli interventi operativi
È evidente che è il Comune ad avere la conoscenza delle necessità in termini di tipologia di sepoltura in base alla evoluzione della domanda attuale, un ente gestore del Servizio Cimiteriale operativo dal primo di Maggio prossimo e fino a dicembre 2023 non potrà avere sufficienti elementi conoscitivi rispetto al Comune per rivedere tale strumento. Pertanto il Piano Regolatore Cimiteriale non va richiesto al Gestore del Servizio Cimiteriale. (come è accaduto con il PRIC (Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale) che è stato richiesto allo stesso soggetto assegnatario del servizio con il risultato che le strade sono diventate buie perché il gestore aveva pianificato nel Piano Regolatore come risparmiare l’energia elettrica che era a suo carico).

Laura Maffazioli

mercoledì 27 aprile 2022

Da un campo-profughi bosniaco

La salda educazione alla mondialità ha portato ancora una volta Cecilia Spassini lontano da casa.
Dal giugno scorso la 25enne calcinatellese opera nel campo-profughi di Lipa, a 30 km da Bihać, nel nord-ovest della Bosnia-Erzegovina, vicino al confine croato.
Al lavoro con l'Istituto Pace Sviluppo Innovazione delle Acli, la giovane organizza e svolge attività psicosociali per i rifugiati in questa struttura.
“Qui . racconta - siamo in mezzo alle montagne. Fino allo scorso novembre gli abitanti del campo erano uomini soli, poi si è aggiunta una sezione dedicata alle famiglie. Gli uomini rimangono comunque la grande maggioranza, in questo momento sono poco meno di 400”.
Diverse le nazionalità: “prima di tutto Afghanistan, ma anche Pakistan, India, Bangladesh, Nepal, Burkina Faso e ultimamente stanno arrivando anche tanti cubani”.
“Le persone - spiega Cecilia - si trovano qui in attesa di intraprendere il cosiddetto 'game', ovvero l’attraversamento dei confini per arrivare in Europa. Si chiama game perché è proprio come un gioco, una questione di fortuna: nel migliore dei casi, i migranti riescono ad arrivare in Italia, Spagna, Francia o Germania; altrimenti, possono essere intercettati dalla polizia croata che, molto spesso violenta, li costringe a tornare indietro. Si tratta di “un’esperienza molto traumatica per loro: spesso camminano per chilometri con poco cibo, si feriscono e, se incontrano le polizia, vengono picchiati, vengono rubati loro soldi, telefoni, vestiti o le poche cose con cui viaggiano”.
“Una ragazza nepalese - ricorda - mi ha raccontato che la polizia le aveva rubato delle medicine che prendeva da anni per i suoi problemi alla tiroide; un altro ragazzo, un pakistano di nome Kamal, mi ha detto che gli agenti gli avevano preso e bruciato il passaporto. 'Li ho implorati di non farlo, erano i miei documenti. Ora è come se non avessi identità, non sono nessuno', mi ha detto. E tante altre sono storie simili”.
“Molti fuggono da persecuzioni religiose o etniche, da violenze familiari, oppure da situazioni di estrema povertà” informa. “Quelli invece che si trovano nella situazione 'migliore' partono con un sogno in mente, come succede per tanti giovani italiani. La differenza è che noi abbiamo la possibilità di partire e andare in Australia, in Inghilterra, in Germania con il nostro passaporto. Per i pakistani, gli afghani, gli indiani, i cubani questo è impensabile; non c’è altra possibilità che viaggiare illegalmente e subire violenze”.
“Nonostante ciò - sottolinea – i profughi che vivono nel campo sono sempre contenti di parlare con chiunque li ascolti; hanno molto da raccontare e tante storie diverse da condividere”.
“Le attività che preparo - spiega - hanno l'obiettivo di permettere a queste persone un momento di svago, nel quale non pensare ai loro drammi. Ogni giorno riusciamo a coinvolgerle in tornei sportivi, laboratori di pittura e cucito, lezioni di inglese e italiano, cineforum. C’è tantissima partecipazione e a sera siamo soddisfatti, anche perché riceviamo l'apprezzamento dei nostri beneficiari”.
“Le persone che passano dal campo di Lipa sono le stesse che arrivano in Italia, e che ci capiterà, prima o poi, di incontrare” aggiunge. “Dobbiamo quindi cercare di essere sempre accoglienti, ascoltare e provare a comprendere quello che può aver trascorso dopo aver lasciato il proprio paese e i propri affetti”.
E conclude con una riflessione sull'attualità: “E' sicuramente giusto recare aiuti ai rifugiati ucraini che stanno scappando in questo momento dalla guerra, ma ricordiamoci anche di tutte le persone che fuggono da altri conflitti o da tante situazioni drammatiche e che non vengono trattate come esseri umani: nessuno va dimenticato".

martedì 26 aprile 2022

35 rifugiati ucraini a Calcinato

A coordinare le 14 famiglie ucraine ospitate a Calcinato da quando è scoppiata la guerra è la signora Svitlana Mitkyeyva, originaria di Kharkhiv.
Da oltre vent’anni in Italia, abita qui da noi dal 2007 e dopo l’invasione si è subito messa in moto col marito e le due figlie per creare e organizzare una rete di ospitalità.
“Il mio Paese è sotto le bombe, la mia città ora è completamente distrutta da questa terribile guerra e noi non potevamo rimanere inerti. Nel nostro appartamento di 80 mq inizialmente avevamo ospitato due famiglie, per un totale di sette persone, Poi, grazie al Comune, una di esse era stata sistemata in una casa di Ponte San Marco ed è era rimasta una mamma con due gemelle, atlete della nazionale ucraina di nuoto sincronizzato. Il loro impegno sportivo ha suscitato l’attenzione della società Russian Synchro di Brescia, che gratuitamente consente alle ragazze di allenarsi e ha messo per tutte e tre a disposizione un appartamento in centro, dal quale le due giovani possono recarsi al liceo che frequentano da marzo. Subito dopo abbiamo ospitato, per una settimana, il cugino di mio marito giunto da Kiev con la moglie e tre figli; dopo un successivo periodo in un agriturismo di Desenzano, ora abitano a Toscolano, ospitati da una signora 70enne nella propria villa sul lago”.
In queste 14 famiglie di profughi c'è un totale di 35 persone, tutte mamme con i loro figli minorenni; i ragazzi sono ben inseriti a scuola e nel tempo libero vanno in palestra e svolgono attività sportive.
“Ma ora che si va verso l’estate - osserva Svitlana - non avendo nessuna possibilità economiche, stiamo studiando come garantire che i bambini trascorrano serenamente con i loro coetanei la bella stagione. Inoltre, molte fra le loro mamme desidererebbero trovare una occupazione, svolgendo lavori anche umili. Per loro è importante guadagnarsi da vivere; sono consapevoli che gli aiuti non possono durare più di tanto ed è necessario puntare all’autonomia economica”.
E lancia un appello: “al di là delle medicine, degli alimenti e dei vestiti che numerosi di questi profughi hanno ricevuto, siamo in cerca di strumenti, sussidi e materiale didattici che i ragazzi italiani non utilizzano più: astucci, quaderni, matite, penne, ma anche testi di alfabetizzazione e libri di facile lettura”.
Infine - propone - “dal momento che alcune mamme parlano inglese, ma pochissimi sanno l’italiano, sarebbe bello attivare corsi in italiano per chi pensa di fermarsi per un periodo lungo, considerato che non si sa quando la guerra terminerà”.
Già, la guerra, un immane macello che non accenna ad attenuarsi. “I miei anziani genitori - conclude Svetlana - vivono a Ruska Lozova, a 15 km da Kharkhiv: la loro dacia è stata bombardata e abitano in un appartamento senza più finestre. Ci sentiamo poco, solo con i messaggi, perché non hanno più la linea telefonica. Mi sembra tutto un incubo… spero finisca al più presto. Con mio marito avevo acquistato due appartamenti là, pensando un giorno di tornare in patria. Ora… chissà?”.

lunedì 25 aprile 2022

Oggi celebriamo la Liberazione

Il 77esimo anniversario della Liberazione del paese dalla nazifascismo viene celebrato stamattina anche a Calcinato con una manifestazione promossa dall’amministrazione comunale.
L’appuntamento è alle ore 9.30 in Piazza della Repubblica per l’alzabandiera e la deposizione di una corona al monumento dei caduti. Dopo la commemorazione del sindaco Nicoletta Maestri, alle ore 10 nella chiesa parrocchiale verrà celebrata una messa di suffragio per i caduti di tutte le guerre.
Al termine della cerimonia religiosa il corteo, accompagnato dalla Banda musicale “Elia Marini”, si snoderà per le vie Don Vincenzo Bertini, Garibaldi, Roma, Vittorio Emanuele II, Matteotti e Marconi, per giungere nella centralissima piazza Aldo Moro dove verrà deposta una corona al monumento dedicato alla Resistenza.

domenica 24 aprile 2022

Contro la guerra, assemblea a Brescia

Assemblea pubblica del “Comitato bresciano contro la guerra” martedì 26 aprile alle ore 20.30 alla Casa della Sinistra, in via Eritrea 20 a Brescia.
Allo studio diverse iniziative per fermare il tragico conflitto armato che da due mesi insanguina l’Ucraina e sensibilizzare i bresciani sui pericoli connessi allo stato di allerta militare in cui anche il nostro paese è precipitato, in collegamento con la mobilitazione pacifista in corso a livello nazionale e internazionale.

sabato 23 aprile 2022

Giovedì il bilancio arriva in consiglio comunale

Giovedì 28 aprile alle ore 20.30 a Calcinato si terrà la prossima seduta del consiglio comunale. Numerosi come di consueto gli argomenti posti all’ordine del giorno dal sindaco Nicoletta Maestri, tutti di natura economico-finanziaria.
Dopo l’esame del rendiconto generale della gestione dell’anno scorso, saranno approvate le nuove aliquote e detrazioni per l’applicazione dell’Imu e verrà modificato il Regolamento per l' addizionale comunale sul reddito delle persone fisiche.
Nella seconda parte della seduta verranno analizzati la Nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione per il triennio, il bilancio di previsione, lo schema per la regolazione della qualità, il Piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Infine sono previsti la determinazione delle tariffe per le utenze domestiche e non della Tari e il riconoscimento della legittimità di un debito fuori bilancio conseguente all’intervento per la sostituzione della centrale della scuola elementare "Pedrini e Carloni" e della scuola dell'infanzia comunale "Bianchi" a Ponte San Marco.

venerdì 22 aprile 2022

Doppio appuntamento con il mito dei fratelli Cervi

Domani sarà a Montichiari Adelmo Cervi, figlio terzogenito di uno dei sette fratelli partigiani fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 a Reggio Emilia.
Quest’uomo di 78 anni che ha speso l’intera sua esistenza a mantenere viva la memoria dei tragici eventi che dopo l'8 settembre 1943 insanguinarono la penisola fino al 25 aprile 1945, giorno della riconquistata libertà, alle ore 11 nel giardino dell’Istituto statale Don Milani incontrerà gli studenti per la manifestazione “Sangue del nostro sangue, nervi dei nostri nervi”, organizzata dalla scuola di via Marconi in collaborazione con l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia nel 77esimo anniversario della Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo.
Dopo i saluti della dirigente scolastica Claudia Covri e della presidente dell’Anpi locale Ida Lucia Tonti, Adelmo Cervi ripercorrerà con i giovani le gesta dei sette leggendari fratelli e il loro sacrificio, noti in tutto il mondo a quanti hanno a cuore la lotta per la giustizia e la libertà, inquadrate nel più ampio contesto della Resistenza italiana e della sua attualità.
In serata alle ore 18 Cervi sarà con l’Anpi, l’Arci e la Cgil al Green Park Villa Boschetti, in via Mantova, per la presentazione del suo libro “Io che conosco il tuo cuore”, uscito per le edizioni Piemme e dedicato alla esemplare vicenda della sua famiglia. Al termine dell’incontro - che ha ricevuto il patrocinio dell’amministrazione comunale - è previsto un momento conviviale. Per informazioni e ragguagli sulle due iniziative si può chiamare il 347.0739090.

mercoledì 20 aprile 2022

“La Resistenza spiegata ai bambini”

Francesca Parmigiani ha presentato il suo ultimo volume “La Resistenza spiegata ai bambini” (53 pagine, 14 euro), appena uscito per le edizioni Becco Giallo con le illustrazioni di Shu Garbuglia.
L’opera si configura come un affascinante (non solo per i più piccoli) viaggio alla scoperta delle radici della nostra democrazia custodita nella Carta Costituzionale, che necessita dell’impegno di tutti - anche delle nuove generazioni - per essere mantenuta.
“Rappresenta infatti il secondo atto del progetto iniziato nel 2020 con la pubblicazione de ‘La Costituzione spiegata ai bambini’, proposto in tante classi della scuola primaria - ha spiegato l’autrice - e prende le mosse dove quel libro si era interrotto con la domanda: ‘Ma chi ha scritto la Costituzione?’”.
“L’intento - ha sottolineato - è far comprendere ai più piccoli dove affondano le radici della Carta costituzionale, per rimarcare il legame genetico tra lotta di liberazione del nostro Paese dal nazifascismo e nascita della legge fondamentale. I valori di libertà, democrazia, solidarietà, eguaglianza, giustizia sociale e pace, per l’affermazione dei quali i partigiani e le partigiane hanno lottato, sono infatti divenuti – all’indomani della Liberazione – principi costituzionali”.
Nel racconto si intrecciano due piani narrativi: da un lato il presente, animato dalla maestra Anna e dai suoi giovani alunni (protagonisti anche del primo libro), dall’altro il passato, dal quale emergono alcune figure di costituenti (da Piero Calamandrei a Sandro Pertini, da Nilde Iotti a Teresa Mattei), di cui i primi portano i nomi, in un intreccio che rimarca l’importanza della memoria e della conoscenza della storia per orientarsi nell’oggi.
“Il testo - ha osservato - pone l’accento sul carattere etico della scelta resistenziale, come atto di disobbedienza di fronte alla barbarie fascista, una scelta costata cara a chi ha avuto il coraggio di compierla e che continua a interrogarci sul valore dell’impegno civile e politico, contro ogni forma di indifferenza: le figure dei Padri e delle Madri Costituenti consentono di parlare di Resistenza, partendo dalle biografie di coloro che l’hanno animata”.
“Se Calamandrei diviene, con la sua sottoscrizione del Manifesto degli intellettuali antifascisti, simbolo della scelta di difendere la libertà di manifestazione del pensiero - ha esemplificato - la figura di Pertini consente di toccare i temi del confino, del carcere, della violenza fascista, della lotta per la libertà. Emergono così le diverse anime della Resistenza, quella armata e quella civile, animata in particolare dalle donne. Nilde Iotti incarna l’impegno per l’emancipazione femminile, che prosegue anche dopo la stesura della Costituzione, per tradurne in leggi i principi. Teresa Mattei è colei che da bambina si oppone alle diseguaglianze e alle ingiustizie, criticando una lezione di propaganda razzista ed essendo per questo espulsa da tutte le scuole del Regno; sarà eletta giovanissima alla Costituente e le sarà affidato il compito di consegnare nelle mani del capo dello Stato provvisorio Enrico De Nicola il testo della neonata Costituzione”.

domenica 17 aprile 2022

I giorni dell'orco

Quando la guerra comincia
forse i vostri fratelli si trasformeranno
e i loro volti saranno irriconoscibili.
Ma voi dovete rimanere eguali.

Andranno in guerra, non
come ad un massacro, ma
ad un serio lavoro. Tutto
avranno dimenticato.
Ma voi nulla dovete dimenticare.

Vi verseranno grappa nella gola
come a tutti gli altri.
Ma voi dovete rimanere lucidi.

Bertolt Brecht

venerdì 15 aprile 2022

No war: tregua pasquale subito!

“Nessuna giustificazione alla guerra: si fermino le armi, subito la tregua di Pasqua”. E' l'appello che il Movimento Nonviolento di Brescia sottoscrive con i pacifisti russi e ucraini impegnati a porre fine alle ostilità.
"I nostri tre popoli sono contro la guerra perché la conoscono - spiega Adriano Moratto dallo storico Centro per la nonviolenza di via Milano 65. “Con i rappresentanti del Movimento pacifista ucraino e del Movimento degli obiettori di coscienza russi lavoriamo da tempo e ci siamo uniti per una dichiarazione congiunta, che è stata diffusa in ucraino, russo, italiano e inglese nei tre paesi".
"L’obiezione di coscienza e la resistenza nonviolenta sono le armi incruente che possono segnare una svolta" sottolinea. "Per questo sosteniamo la tregua di Pasqua proposta da papa Francesco. La guerra, di aggressione e di difesa, sta distruggendo città e annientando vite, sta rendendo incerto il futuro dell’intera area, indebolendo l’Europa, spaccando l’opinione pubblica, impoverendo i popoli e arricchendo le industrie belliche".
I tre movimenti pacifisti lanciano l’indicazione di "una strategia comune, come primo elemento per costruire la Conferenza di Pace che dovrà sancire la fine della guerra e mettere le basi per un processo di ricostruzione e riconciliazione".
“Siamo obiettori di coscienza, rifiutiamo le armi e gli eserciti che sono gli strumenti che rendono possibili le guerre” si legge nella dichiarazione sottoscritta anche dall’ucraino Yurii Sheliazhenko a Kiev e da Elena Popova da San Pietroburgo (dove è stata appena rilasciata dalla polizia che l’aveva fermata a una manifestazione contro la ormai famigerata “operazione speciale”.
“L'invasione russa in corso in Ucraina viola il diritto internazionale e l'Ucraina ha il diritto di difendersi dall'aggressione armata, ma non possiamo accettare alcuna giustificazione della guerra, perché siamo persuasi che l'azione nonviolenta sia la migliore forma di autodifesa. Non possiamo accettare le narrazioni russe e ucraine che ritraggono questi due popoli come nemici esistenziali che devono essere fermati con la forza militare. Le vittime di questo conflitto, civili di diverse nazionalità, muoiono e soffrono a causa delle azioni militari di tutti i combattenti. Ecco perché le armi e le voci dell'odio devono essere messe a tacere per cedere il passo alla verità e alla riconciliazione”.
L’appello ai tre è governi - ucraino, russo, italiano - affinché “attivino subito ogni strada diplomatica possibile per un tavolo delle trattative per il cessate il fuoco”.
Si moltiplicano intanto anche nel Bresciano le dichiarazioni di “obiezione di coscienza alla guerra”, nell’ambito della campagna nazionale che ha già superato le mille adesioni in tutta Italia. Chi desiderasse acquisire ulteriori informazioni o aderire all’iniziativa può consultare la pagina web https://www.azionenonviolenta.it/obiezione-alla-guerra/ oppure scrivere una mail a movimentononviolento.bs@alice.it o ancora telefonare allo 0303229343.

lunedì 11 aprile 2022

Domani a Brescia il lancio della campagna di obiezione di coscienza alla guerra

All’Angelus di ieri papa Francesco l’ha ripetuto chiaramente: "Si ripongano le armi, si inizi una tregua pasquale. Ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no. Una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?".
E in Piazza San Pietro c’erano anche i compagni bresciani del Movimento Nonviolento. “Siamo qui per confermare concretamente il nostro impegno a sostenere il pontefice in questo suo ennesimo accorato appello a cessare subito la guerra in Ucraina e in tutte le zone di conflitto nel mondo” dichiara Guido Cangianiello, che spiega come questa sia “una delle tante forme in cui la nonviolenza organizzata si sta mobilitando in queste settimane per esprimere la nostra contrarietà alla guerra come crimine contro l’umanità. La guerra non aiuta a risolvere i conflitti; stabilisce solo chi è più forte imponendo sofferenza, morte e distruzione alle popolazioni coinvolte”.
Maria Navoni osserva che “la tregua proposta dal papa è un presupposto per aprire la strada alla diplomazia che deve fare cessare la guerra. Se la guerra però riprende non vince nessuno perdono tutti. Tutti devono essere disposti a sacrificare qualcosa”.
E Alma Paghera ricorda: “Per fermare la guerra bisogna non farla. Per cessare il fuoco bisogna non sparare. Per questo siamo impegnati contro le spese militari, contro il traffico d’armi, contro tutti gli strumenti, compresi gli eserciti, che la guerra rendono possibile”.
”Chi rifiuta le armi parla un’unica lingua, quella della pace” riflette Tiziano Di Marco. “Tutte le guerre hanno lo stesso volto di distruzione e morte, in Ucraina come in Afghanistan, nello Yemen come in Siria, in Palestina come in Congo. Torti e ragioni, aggressori e aggrediti, si mescolano e precipitano insieme nel baratro”.
“Consapevoli che l’unico modo per fermare la guerra è non farla, l’unico modo per cessare il fuoco è non sparare - informa Guido - anche a Brescia diverse decine di cittadini hanno già firmato una dichiarazione di obiezione di coscienza che sarà poi consegnata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, allo Stato Maggiore dell’Esercito, nella quale li pregano di non contare su di loro se vogliono coinvolgerli nella guerra con più armi, più spese militari, più violenza”.
La campagna, partita pochi giorni fa, ha già visto l’adesione di oltre 800 persone in tutta Italia. Chi desiderasse acquisire ulteriori informazioni o aderire all’iniziativa può partecipare all’assemblea di martedì 12 aprile alle ore 20.30 allo storico Centro per la nonviolenza di via Milano 65 in città oppure consultare la pagina web https://www.azionenonviolenta.it/obiezione-alla-guerra/ o scrivere una mail a movimentononviolento.bs@alice.it o ancora telefonare allo 0303229343.

sabato 9 aprile 2022

Martedì c'è il consiglio comunale

Martedì 12 aprile a partire dalle ore 20.30 in municipio a Calcinato è convocata la seduta del consiglio comunale che sarà chiamata ad affidare a Garda Uno il servizio di spazzamento meccanizzato delle strade e la gestione delle aree cimiteriali di Calcinatello e del capoluogo.
In apertura ci sarà spazio anche per il dibattito intorno a due interrogazioni a risposta scritta presentate dal gruppo consiliare "Calcinato In-Patto 2.0": la prima sulla situazione del parco di via Privata del Colle a Ponte San Marco, la seconda sull’area del canile San Rocco a Calcinatello.
Al termine della serata è prevista l’approvazione del Piano triennale per l’attuazione della pratica sportiva.

venerdì 8 aprile 2022

Domani torna in piazza al movimento contro la guerra

Si intitola “Voci contro la guerra“ la manifestazione provinciale in programma sabato 9 aprile a partire dalle ore 16 in Piazza Paolo VI a Brescia.
L'iniziativa è promossa dal Comitato bresciano contro la guerra e intende protestare "contro l’aumento delle spese militarie il finanziamento alla guerra delle multinazionali e degli affaristi“. “Nessun invio di armi e soldati in Ucraina, ritiro delle truppe russe di invasione e scioglimento della Nato” si legge nell’appello di convocazione, che estende la richiesta anche al “ritiro delle spedizioni militari italiani da ogni paese del mondo, contro la speculazione finanziaria e il carovita”.
Tutti coloro che desiderano partecipare sono invitati a portare un testo da leggere o proporre dal palco della iniziativa.

lunedì 4 aprile 2022

Forsu a Bedizzole: le prime reazioni

Mercoledì scorso la Conferenza di Servizi ha dato il via libera al progetto di A2A di un ennesimo impianto per il trattamento della forsu (cioè la frazione umida dei rifiuti domestici) della nostra provincia di Brescia, finalizzato alla produzione di biometano, decisione che non è piaciuta al Comitato Cittadini, ad Ambiente Futuro Lombardia e al Laboratorio Ambiente, i quali ricordano il “permanere di tutte le criticità che portarono alla prima bocciatura del progetto”.
Gli ecologisti si soffermano poi sulle prescrizioni richieste dalla Provincia che - spiegano – “riguarderanno la viabilità, totalmente non idonea a sostenere il nuovo ennesimo impianto e le espropriazioni dei terreni, non ancora effettuate”.
Secondo loro “non si è tenuto conto del parere molto critico di Arpa, che evidenzia come l’atteggiamento cautelativo avrebbe dovuto essere prioritario per la valutazione della sostenibilità del nuovo impianto. Nemmeno sono state tenute conte dalle indicazioni resa da Ats, in cui si legge che ‘si ritiene necessario che codesta spettabile Amministrazione tenga in debito conto le osservazioni presentate dai singoli cittadini, dai Comitati di Cittadini, dalle Associazioni ambientaliste, dal Comune di Calcinato in merito all’Impatto Cumulativo delle emissioni in atmosfera e delle emissioni odorigene derivanti dall’attività oggetto della presente pratica e dalle attività in essere e già autorizzate in zona’”.
Non sembra inoltre aver pesato “né la severa compromissione del territorio sotto diversi punti di vista rispetto ad altri, né le palesi contraddizioni nello studio di localizzazione presentato da A2A”.
Nei prossimi giorni i tre comitati ambientalisti - che si dicono “pronti al ricorso al Tar e a denunce alle Autority e alla magistratura” - chiederanno un incontro al sindaco di Calcinato Nicoletta Maestri, l’unica ad esprimere in Conferenza dei Servizi un parere contrario al progetto autorizzato dalla Provincia.

domenica 3 aprile 2022

Stop the war now: conclusa l'operazione di pace

Rientrano domani a Brescia i due compagni che hanno partecipato alla spedizione umanitaria “Stop the war now” a Leopoli, dove si sono recati oltre 65 automezzi con 220 persone, per iniziativa di una novantina di associazioni, fra cui Comunità Papa Giovanni XXIII, il Movimento Nonviolento, la Rete Disarmo, la Focsiv, Pax Christi, Arci, Libera, Cgil, Nuovi Orizzonti, Mediterranea Saving Humans e Legambiente.
Lunga un km, la carovana ha distribuito più di 20 tonnellate di materiali fra generi alimentari e medicinali (di cui molta parte acquistata, per un valore di oltre 500 mila euro) e ha caricato per il ritorno quasi 300 rifugiati, per lo più persone in stato di fragilità come mamme con i loro bambini, anziani e disabili, tutti in fuga dalla guerra.
Partiti da Gorizia venerdì, Pedro Bonometti e Cristiana Manenti, entrambi dell’associazione Mediterranea, dopo più di mille km di pioggia e neve, varcato a Medyka il confine fra Polonia e Ucraina, erano giunti sabato con i compagni a Leopoli, una splendida città che ha un centro storico patrimonio dell'umanità Unesco ma che da un mese vive sospesa tra la vita e la morte.
“In mattinata - racconta Cristiana - abbiamo consegnato i beni alle associazioni che assistono gli sfollati, poi siamo sfilati in un corteo silenzioso per il centro, con striscioni bianchi e senza simboli vistosi per non attirare l’attenzione e diventare bersagli. Al termine del corteo hanno preso la parola le diverse organizzazioni pacifiste per chiedere l’immediata fine delle ostilità (la barba di Pedro Bonometti ha fatto il giro delle tv perché era lui a reggere lo striscione principale – nda), mentre nel pomeriggio c’è stata una sfilata dei gruppi religiosi alla presenza del nostro ambasciatore Pier Francesco Zazo”.
“La tensione in città è evidente - sottolinea – anche se la gente ci è parsa molto accogliente. Nei pressi della stazione, davanti a una mensa per i poveri, mi è capitato di incontrare un signore che, avendo capito che non parlavo la sua lingua, è subito andato a cercare qualcuno che parlasse inglese, il quale mi ha chiesto se io avessi bisogno di aiuto”.
Verso le 18 le sirene d’allarme sono risuonate a più riprese costringendo anche i due pacifisti bresciani a rifugiarsi nella hall della stazione, visto che i bunker antiaerei erano sovraffollati. “Qui capita ogni giorno, ormai da oltre un mese come in tutta l’Ucraina” osserva.
Domenica la giornata più impegnativa. Brusco risveglio alle 4 e mezza al suono delle sirene e poi il viaggio di ritorno. “Alle 11 parte della carovana è stata bloccata al varco di Korczowa, sul confine con la Polonia, dalle autorità militari ucraine, poiché in mezzo a centinaia di cittadini ucraini provenienti soprattutto da Mariupol e Donetsk, città ormai distrutte dalla guerra, sul van di Mediterranea Saving Humans hanno identificato fra i volontari italiani un uomo di 58 anni con doppio passaporto - italiano e ucraino - residente in Veneto da oltre 30 anni e tornato nel suo paese natale per il funerale: rischia un accusa di diserzione pur essendo residente in Italia dagli anni ‘90”.
Dopo cinque ore di stop, al confine resta solo il van con il volontario trattenuto per chiarimenti dalle autorità con un team di Mediterranea, gli altri vengono fatti passare in Polonia.
Cristiana e Pedro guideranno tutta la notte. Hanno a bordo due giovani mamme ciascuna con il loro figlio: lunedì saranno al sicuro in Italia.

sabato 2 aprile 2022

Ai mercati si firma contro il maxidepuratore

Il Comitato Cittadini lancia una raccolta di firme a sostegno della petizione europea contro il progetto di maxidepuratore attualmente sul tappeto, che finirebbe per “scaricare nel fiume Chiese i reflui depurati della sponda bresciana del lago di Garda”.
L’appuntamento per interessati è ai tre mercati settimanali della prossima settimana, sempre dalle ore 9 alle ore 12: martedì 5 aprile in via Marconi a Calcinato, giovedì 7 in via Statale a Ponte San Marco e sabato 9 in via Santa Maria a Calcinatello.

venerdì 1 aprile 2022

Tav. domani notte cade anche il ponte di via Gazzo

L’Autostrada Serenissima resterà chiusa dalle ore 21 di domani sera fino alle 6 di domenica 3 aprile tra i caselli di Brescia Est in direzione Venezia e di Desenzano del Garda in direzione Milano, per consentire l'abbattimento del vecchio ponte di via Gazzo, in aperta campagna a Calcinato, nell'ambito delle opere per la realizzazione della tratta Brescia-Verona della nuova linea ferroviaria ad alta velocità.
A differenza degli altri cavalcavia, quello di via Gazzo non verrà più ricostruito: un triste saluto, l'ennesimo, a uno dei luoghi cari alla memoria e agli affetti dei calcinatesi di un tempo.