martedì 31 luglio 2012

Se le strade fossero in discesa



Parlare di meritocrazia in un paese che vanta tra le sue eccellenze Sergio Marchionne è come organizzare un mondiale di scacchi tra babbuini: una cosa abbastanza insensata. L'ultima uscita del "vero socialdemocratico" (cfr. Fassino) che guida la Fiat, cioè l'attacco a un concorrente capace di vendere macchine in tutta Europa e nel mondo, è più comica che paradossale. Credevamo che Marchionne fosse un grande sostenitore del liberismo e del mercato, ed eccolo invece invocare una «razionalizzazione» del mercato dell'auto in Europa. Tradotto in italiano: implorare che francesi e (soprattutto) tedeschi facciano e vendano meno macchine. E' come se un maratoneta si appellasse al giudice di gara per chiedere che i concorrenti corrano con la suocera in spalla, e giustamente il commissario europeo per la concorrenza non gli ha nemmeno risposto, affidando la questione al suo portavoce, che gli ha signorilmente riso in faccia («Le intemperanze di Marchionne»...). Insomma. Prima era colpa della Fiom. La Fiom venne cacciata con un referendum-ricatto e ora nello stabilimento modello de-fiomizzato si va allegramente in cassa integrazione. Poi fu colpa della crisi e del mercato, ma intanto i concorrenti vendevano più macchine di lui. Allora fu la volta dei concorrenti: come si permettono di produrre e vendere, addirittura di fare una politica dei prezzi? Dove credono di essere, su un libero mercato? Ora, immaginiamo lo staff di Sergio Marchionne al lavoro per elaborare altre ardite teorie. Tipo prendersela con le strade: «Se fossero tutte in discesa le nostre macchine andrebbero meglio!». Oppure con le curve: «Se non ci fossero potremmo fare a meno del volante!». Aspettiamo con ansia, certi che qualche colpevole si troverà. Al momento, Marchionne guida la Fiat con esiti disastrosi da sette anni, l'unico segno più che si ricordi è quello delle sue stock options. E questo sarebbe niente, se non dovessimo anche sentirci recitare ogni giorno come il rosario la ridicola tiritera sulla meritocrazia.
(Alessandro Robecchi, il manifesto, 29 luglio 2012)

lunedì 30 luglio 2012

Il pomeriggio dello spettacolo




Il pomeriggio dello spettacolo
la nebbia si affievolì.
Le rotaie riportavano
gli emigranti verso casa
e i giocattoli per santa Lucia
furono depositati
sulle soglie delle abitazioni.

Nelle camerette linde e calde
i bimbi della zia Maria
pregustavano già il profumo
dei balocchi deformati
in arrivo sui carretti
spinti a mano per le strade
nell'oscura notte di dicembre.

Nell'aria c'era un chiaro
che invitava a non lavorare
gli operai passanti sul selciato
dei magazzini Calibai
con le mani rosse e sudate
e la bocca sporca ancora
degli hamburger preconfezionati.

Il pomeriggio dello spettacolo
al gobbo fu tolta la parola,
la piazza chiedeva più calcio
e i gendarmi internazionali
cancellarono le risorse
con moderati equilibrismi
nelle pieghe di un golfo assonnante.

Tutti gli abitanti del continente
aspettavano il cielo sorridente
naufragando sulle loro automobili
in locali affumicati e stinti,
ordinando anonimi alcolici
bevuti in vacanze esotiche
lontanissime dalla mamma.

E c'era il vate che trastullava
la sua soave fantasia
torturando dolcemente
i bianchi tasti di un piano,
canticchiando a bassa voce
dei suoi ultimi incidenti
con viandanti ubriacati.

Il pomeriggio dello spettacolo
i mille e novanta libercoli
messi a mucchi e a pile
in scaffali rischiarati dal sole
illuminavano tiepidamente
la desolata stanza sognante
armoniche architetture zen.

Il fantasma di Thomas Bernhard
fu visto vagare nei prati
rasati nei pressi di Schönbrunn
in cerca della sua felicità
smarrita in un marzo impazzito
salendo deserte scale a chiocciola
con la persona della sua vita.

Per gli schiavi della ragione
l'incubo sembrava finito.
Anche Geremia sorrideva
osservando dal balcone
tre bimbi contenti giocare
a rincorrersi per la strada
dei suoi umili sogni infantili.

Il pomeriggio dello spettacolo
anche per gli ospizi c'era un posto
nell'ammuffito libro della storia:
se ne stavano sbadigliando
quattro vecchi avvinazzati
sulle soglie del reparto notte
dileggiando divertiti il personale.

Nelle carceri c'era un sogno.
Un impaziente idealista
lo andava predicando
alle gabbie e alle inferriate
mentre i prigionieri di turno
giocavano con i computer
nella sala-divertimento centrale.

In quello splendido pomeriggio
non avevo parole per dire
il sorriso e il sospiro,
lo sguardo abbacinante
della fanciulla dei miei sogni
volteggiante sulla collina
con leggendaria leggiadria.

Il pomeriggio dello spettacolo
lei - penso - cosa faceva?
Calcolava attentamente
numeriche combinazioni
dilatate all'infinito
e ripetute a voce bassa
ticchettando il lapis sul foglio.

Sereni, io e la mia bicicletta
ce ne andavamo per i campi
pensando ai funerali raggelanti
dei nostri ultimi ideali
impiccati sui fili spinati
dell'acquiescenza esasperata
di otto storpi manichini.

Sereni, parlavamo con cura
della grande follia tedesca
finalmente ricostruita
nel sacrosanto nomignolo
di un capitale putrefatto
che ha disperso le speranze
della mansuetudine fatta carne.

Il pomeriggio dello spettacolo
era uno di quei pomeriggi
in cui ti senti in gola
briciole umide di verità
che non sanno e non vogliono
essere digerite o scatarrate
mentre il sole tiepido sorride.

L'abete chinato a sinistra
feriva la terra amata da sempre
con forti e profumate radici.
Attraverso la scura finestra
mandava colori di verde sfumato
all'occhio attento e inclinato
di chi pensa all'estate ammazzata.

I bianchi gigli nei campi
scompigliati dalla tramontana
sussurravano sommessi e tremuli,
impavidi, mesti e puri,
le risposte a lungo cercate
dagli aedi nei libri ingialliti...
..................................

(©flavio marcolini, 21.10.1990–10.11.1990)

domenica 29 luglio 2012

"Pace in Bici 2012" da Porec ad Aviano

Nel 67° anniversario dello sganciamento della prima bomba atomica su Hiroshima, anche dalle nostre parti ci si muove per partecipare alla quarta edizione della manifestazione "Pace in Bici", che partirà la sera di giovedì 5 agosto da Porec, in Croazia, e si concluderà lunedì 9 davanti alla base militare di Aviano, dopo aver attraversato le città di Vizinada, Grisignana, Buie, Portorose, Capodistria, Trieste, Monfalcone, Cervignano, Palmanova, Strassoldo, Latisana, Teglio e Pordenone.
"L’obiettivo - spiega il prof. Nicola Fantoni che guiderà la comitiva bresciana - è rinnovare l’impegno per il disarmo nucleare, incontrando il maggior numero possibile di gruppi, associazioni ed enti locali per incoraggiare un rapporto più rispettoso tra le comunità umane e l’ambiente. L'apertura internazionale della manifestazione favorirà l'adesione di comuni sloveni e croati alla rete dei Sindaci per la Pace, promossa dal primo cittadino di Hiroshima per un mondo libero da armi nucleari. La carovana si concluderà il 9 agosto alle ore 11, come sempre davanti alla base di Aviano, dove sono tuttora stoccate una cinquantina di armi nucleari".
Si tratta dell'unico sito italiano che ospita ancora questi ordigni di morte, dopo che nell’autunno 2010 sono state spostate da Ghedi le 40 testate che vi erano ospitate. "Dovrebbe essere questo un gesto normale e scontato sulla via del disarmo - sottolinea Fantoni - e invece viene accolto sempre come un evento eccezionale. Se ci si è arrivati è stato anche grazie al pluridecennale impegno dei movimenti per la pace nella nostra provincia, tristemente famosa per la produzione di armi, protagonista e corresponsabile del mercato bellico a livello mondiale ".
Sulla bicifestazione - alla quale a livello nazionale hanno aderito numerosi gruppi nonviolenti cattolici e laici – il prof. Fantoni si dice fiducioso in una forte partecipazione. "Attraverseremo un territorio che conserva viva la memoria della crudeltà e delle miseria della guerra, dove gli scontri e le violenze del passato oggi devono lasciare il passo al dialogo, alla comunicazione, a un nuovo modello di convivenza, a una diversa concezione di confine. Raccoglieremo adesioni alla campagna per promuovere una Convenzione internazionale che metta al bando le armi nucleari. Già in passato le alleanze tra la società civile e gli enti locali hanno promosso, con un percorso di diplomazia dal basso, i trattati per le messa al bando delle mine antiuomo e delle munizioni a grappolo e hanno guidato gli Stati nell’approvazione delle Convenzioni per l’eliminazione delle armi chimiche e biologiche".
"I popoli del mondo - per Fantoni - vogliono l’abolizione delle bombe nucleari. Nessuna delle grandi sfide che l'umanità deve affrontare potrà essere risolta con il loro uso. Lungi dal garantire la nostra sicurezza, servono ormai solo a proiettare la potenza dello Stato che le possiede. Come scrisse 60 anni fa il filosofo Bertrand Russell, sul pianeta non possono convivere la specie umana e le armi nucleari. Si è conclusa a fine maggio la Conferenza di Riesame del Trattato di Non Proliferazione con il quale le potenze nucleari si erano impegnate al disarmo atomico totale e generalizzato, ma nel mondo rimangono ancora quasi 23mila bombe nucleari. Questo passo in avanti attesta il riconoscimento dell’inumanità di queste armi da parte di 189 Stati preoccupati per le conseguenze umanitarie catastrofiche di un loro possibile uso e riaffermano l’obbligo a rispettare in qualsiasi circostanza il diritto internazionale, riconoscendo che utilizzarle costituirebbe un crimine di guerra. Inoltre vi è anche un serio problema di carattere economico, in quanto lo stoccaggio e la manutenzione costano ai contribuenti enormi somme di denaro ogni anno, che dovrebbero essere impiegate per ben altri scopi utili alla società civile".
I bresciani intenzionati a partecipare potranno ricevere maggiori informazioni telefonando allo 030/2770032 o al 328/2212734.

sabato 28 luglio 2012

Mercoledì 1° agosto in silenzio con i migranti

Mercoledì 1° agosto dalle ore 18 alle 19 in piazza Rovetta c’è l’ora di silenzio mensile, organizzata ormai da più di tre anni dal Movimento Nonviolento bresciano in solidarietà con i migranti presenti nel nostro paese.
“Da decenni una martellante campagna propagandistica spaventa gli italiani con la paura degli extracomunitari - racconta il portavoce Adroinao Moratto - additandoli come responsabili di ogni problema: sicurezza, droga e mancanza di posti di lavoro”.
“Gli stranieri - spiega - sono stati l’ideale capro espiatorio per un sistema che idolatra il libero mercato e per quei partiti che contro di loro hanno fatto la loro fortuna elettorale”.
“La storia - osserva Moratto - ci insegna che pregiudicare i diritti di alcuni finisce per limitare la libertà ed i diritti di tutti. Riconoscere ad altri, i più deboli, i nostri diritti, fa crescere le garanzie per tutti”.
“Ancora una volta saremo in tanti insieme in silenzio - informa - per un momento di riflessione, per disporci all'ascolto e all’accoglienza, per ridare significato alle parole. E’ il nostro modo per dire sì all'uguaglianza di diritti per tutte le persone senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, ma anche per dire no alla criminalizzazione di chi fugge dalla guerra e dalla fame, al pregiudizio di chi vede nello straniero solo un pericolo, allo sfruttamento della clandestinità”.
“L'iniziativa – conclude – è tesa anche a rafforzare presso la cittadinanza la conoscenza del digiuno a sola acqua che decine di bresciani stanno praticando a staffetta su questo scottante problema”.
Per esprimere “solidarietà a chi fugge dalla guerra, dalla fame e dalla miseria” i digiunatori si astengono dal cibo per un’intera giornata, scelta a turno da ciascun partecipante. Il digiuno è stato scelto come momento di condivisione con quanti sono stati costretti ad affrontare rischi e pericoli per uscire da una vita di soprusi, privazioni e fame.
Per informazioni e adesioni si può telefonare ai numeri 347.8640893 o 339.6243617 oppure inviare una e-mail all’indirizzo movimentononviolento.bs@alice.it.

venerdì 27 luglio 2012

Alloggi popolari

C'è tempo fino al 28 dicembre all'Ufficio Assegnazioni Alloggi del Comune di Calcinato per consegnare la richiesta di inserimento della domanda nella Banca Dati Regionale degli alloggi di edilizia residenziale popolare. Nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9 alle 12.30 e il giovedì dalle 14 alle 16 l'Ufficio è a disposizione per eventuale assistenza nella compilazione e nella verifica della completezza della domanda. Informazioni ulteriori allo 030.9989211.

giovedì 26 luglio 2012

In attesa della raccolta porta a porta, due piccole novità sul fronte dei rifiuti

A Calcinato ogni secondo martedì del mese si svolge il servizio di ritiro dei rifiuti ingombranti a domicilio: frigoriferi, televisori, lavatrici, lavastoviglie, cucine, computer, monitor, stampanti, divani, poltrone, armadietti, scaffali, tavoli, sedie, cassettiere, lampadari, materassi, letti, armadi, porte, finestre, infissi, stufe, termosifoni, boiler e sanitari.
Per usufruire del servizio è necessario contattare la ditta Cauto al numero 030.3690369 fornendo nominativo, telefono e indirizzo esatti dell’utente, con l’esatta descrizione e quantificazione dei rifiuti ingombranti da prelevare. Successivamente i materiali dovranno essere disposti all’esterno delle abitazioni in modo ordinato e visibile e non di intralcio alla normale viabilità. Naturalmente qualsiasi richiesta di facchinaggio all’interno alle abitazioni private non rientra nel servizio, ma può essere concordata tra Cauto e l’utente richiedente. Per ogni chiarimento in merito ci si può rivolgere agli uffici dell’Azienda Servizi Comunali in via Schiannini 52, in frazione Ponte San Marco, nei giorni di martedì e giovedì dalle ore 9 alle 12.30 e il giovedì anche dalle 16 alle 18 oppure telefonare allo 030.9969502.
Altra novità: da settembre l'accesso all’isola ecologica comunale di via Baratello sarà possibile attraverso la Carta regionale dei Servizi.

mercoledì 25 luglio 2012

Riflessioni sull'approvazione del PGT di Calcinato

L’ex assessore all’urbanistica Roberto Tosi (correva l’anno 1995) ci ha inviato l'articolo che di seguito pubblichiamo.


"Sono stato in Consiglio Comunale ad assistere alla approvazione del PGT; che delusione vedere così tanti soldi (mi dicono circa 700 mila euro) buttati alle ortiche per far contento qualche cittadino (che giustamente tutela i propri interessi) e cercare di far quadrare un cerchio.
Principi di tutela del territorio spesi a mani piene, critiche al precedente PRG e poi nessuna novità se non:
- conferma delle aree inserite dal tanto criticato PRG
- zero consumo del territorio che zero non e'
- crescita limitata degli abitanti teorici (!!!)
- paura di togliere aree edificabili ed operazioni mai iniziate per non ricorrere in eventuali ricorsi
- non paura a variare gli indici della zona B (da 1,4 a 1,2) .... ma da questi non possono nascere ricorsi?
E poi l'escamotage delle approvazioni a zone per governare le astensioni dei consiglieri di maggioranza
Non ho visto la minoranza e me ne sono informato : ho tratto la conclusione che non hanno partecipato alla discussione perché non c'era niente da discutere o, meglio, a parole la maggioranza sembra disposta al confronto ma il confronto, per loro significa, mettere a conoscenza degli altri quelle che sono le decisioni che andranno a prendere. Han fatto male, han fatto bene? ogni decisione ha le sue fondamenta e come tali vanno rispettate.
Credo debba essere una priorità di chi governa assicurarsi che il confronto su temi caldi come la programmazione del territorio avvenga in modo chiaro, trasparente e con la massima disponibilità.
Ho sentito durante la discussione che sul PGT sono state fatte circa 30 riunioni di commissione e che l'iter e' durato ben sei anni con il risultato che i dati di sintesi ed analisi sono ormai datati, la documentazione in parte e’ errata, i principi espressi sono stati disattesi dagli inserimenti.
Ho visto sindaco e segretario comunale giustificare, appellandosi alla legge dei tribunali , il procedimento di adozione del PGT. Ho visto consiglieri uscire con un sorriso da 'furbetti' mentre venivano approvate zone con le quali era nato un conflitto di interesse. Ho sentito nella discussione 'giustificazioni' che il conflitto di interesse e' esteso fino al quarto grado di parentela. Non ho sentito nessun consigliere dire “esco perché l'area interessata e' del sig. “tal dei tali “ che risulta essere mio parente e questo fa pensare ad un interesse diretto degli stessi consiglieri e/o assessori.
Sarebbe bello, non a giustifica dei loro atti, ma ad onorare la trasparenza e l'etica che ognuno dei consiglieri "usciti" per non partecipare alla votazione raccontasse il suo "conflitto di interesse".
Questo atteggiamento credo faccia il paio con il recente regolamento delle cessioni dei beni comunali modificato perché sembra che nessun cittadino, se non un parente di chi è impegnato in vario modo nella Amministrazione Comunale, sia interessato all'acquisto di aree e immobili comunali.
Ognuno ne tragga le considerazioni che vuole, ma e' una triste rappresentazione 'berlusconiana' del fare politica quella che ho percepito e che mai condividerò".
Roberto Tosi

martedì 24 luglio 2012

Dove va il treno del Pd

Interpretando appieno la missione di quotidiano di servizio, pubblichiamo l'orario estivo del Pd.
Veltroniani. Ogni lunedì e giovedì alle 8.45. Partenza da Roma Termini, arrivo previsto al governo: mai. Possibili deviazioni durante il tragitto. Servizi: ristorante, carrozza cinema, aria condizionata, corsi di scrittura creativa e di cocktails (supplemento).
Fassino Express. Partenza da Torino Porta Nuova il martedì alle 7,36. Carrozza riservata per Marchionne e dirigenti Fiat. *
Fioroni (autobus sostitutivo). Ogni martedì e sabato alle 14.20, dopo le pappardelle al cinghiale, partenza dal Santuario di Loreto, arrivo previsto a Roma Divino Amore in serata (orario variabile a seconda dalle visioni dell'autista). Gay e famiglie di fatto solo posti in piedi.
Gentiloni Freccia Bianca. Accelerato a carbone. Parte da Caserta il lunedì alle 6.45. Arrivo previsto nell'ottobre del 2016 a Cuneo, dove intende mettere al centro l'agenda Monti.
Ichino Metrobus. Servizio navetta Bocconi-Palazzo Chigi. Due volte al giorno (9.30 e 17.45). Sedili in pelle, aria condizionata, corsi d'inglese, marketing, seminari sulla spending review.**
Bersani Freccia Rossa. Partenza tutti i giorni da Roma Termini (ore 8.15). Destinazioni: lunedì, mercoledì, Sel. Martedì e giovedì, Casini. Venerdì e sabato larghe intese. Domenica tragitto a sorpresa. Possibilità sconti per comitive. Supplemento per gay sposati.
Melandri. Soppresso nel mesi estivi.***
Fassina Left Express. Tutti i venerdì, ore 12,30. Treno a lunga percorrenza e alta velocità per superare l'agenda Monti, purtroppo su binario unico e scartamento ridotto.
*Non ferma a Mirafiori, Termini Imerese, Pomigliano, Melfi causa timori di linciaggio.
** Solo prima classe Superior, prenotazione obbligatoria, i lavoratori sorpresi a bordo saranno espulsi anche col veicolo in movimento.
*** Nessun disagio per i passeggeri.

Alessandro Robecchi, il manifesto, 22 luglio 2012.

lunedì 23 luglio 2012

Cronaca di una seduta consiliare

Venerdì sera è stato approvato dal consiglio comunale di Calcinato il Piano di governo del territorio, introdotto dall’assessore Damiano Coccoli che fra le realizzazioni previste ha segnalato “il nuovo polo scolastico, le aree per il centro sportivo e per l’edilizia residenziale e produttiva agevolata”, l’acquisizione di “superfici pubbliche strategiche come l’area Efercal e l’ex cava Mascarini” e la costruzione di un “ponte pedonale sul Chiese”. “Tutto questo - ha sottolineato - senza bisogno di espropriare nulla, ma attraverso meccanismi perequativi e compensativi”.
“Dopo 40 anni - ha dichiarato - si è abbandonata una gestione del territorio drogata da interessi d’ogni tipo e ci si è avviati a una politica urbanistica basata sull’interesse comune. Gli indici volumetrici sono stati ridotti: in futuro vedremo costruzioni meno dense, senza appartamenti pollaio. Gli abitanti teorici sono attestati a 14mila: alcune nuove aree edificabili sono state inserite (in misura largamente inferiore rispetto al Prg vigente) soprattutto per sostenere economicamente il Piano dei servizi”.
Per assicurare l’equilibrio economico del Piano sono stati introdotti gli standard di qualità. “Le contingenze economiche - ha spiegato Coccoli - hanno portato a un valore pieno dello standard di qualità pari a 60 euro per mq, ossia circa 20 euro a mc, sicuramente lo standard più basso di tutti i comuni vicini. Inoltre agevoleremo gli interventi edilizi nel breve periodo, con una riduzione del 30% dello standard per il primo anno di validità del Pgt e del 10% per il secondo e terzo anno”.
Per quanto riguarda l’ambiente, verrà “ampliato il parco del Chiese e sulle colline moreniche, dotandolo di risorse economiche mediante la compensazione ecologica, in base alla quale il 5% degli standard di qualità è destinato a opere ambientali”.
Il Piano è stato poi analiticamente illustrato dall’estensore, l’ing. Mario Geroldi, e dal suo staff tecnico. In seguito sono intervenute le minoranze, annunciando l’abbandono dell’aula per protestare contro la decisione del sindaco Marika Legati di suddividere in tavole la votazione onde evitare la possibile assenza di numero legale considerati i numerosi consiglieri formalmente in posizione di conflitto di interessi su singoli inserimenti.
Esprimendo una serie di dubbi sulle scelte esposte, Antonio Guarisco per Calcinato Migliore ha detto che “il tempo dato per esaminare la documentazione non ha permesso di effettuare un’analisi dettagliata”, mentre per Linea Indipendente Flavio Vida ha affermato che “lo studio del Pgt proseguirà con la produzione di osservazioni scritte”.
Uscite le opposizioni, la maggioranza ha ordinatamente votato all’unanimità tavola per tavola il Piano, che verrà depositato in municipio per eventuali osservazioni.
Stigmatizzando la protesta delle minoranze, il sindaco l’ha definita “un atteggiamento di mancanza di dialogo e confronto. Non partecipare alla discussione e al voto su uno dei provvedimenti amministrativi più importanti significa rinunciare al proprio ruolo di consiglieri eletti dai cittadini”.
Flavio Marcolini

domenica 22 luglio 2012

Le nostre osservazioni al PGT ripartiranno da qui

Il 26 giugno abbiamo inviato al Sindaco di Calcinato una serie di considerazioni sul Piano di Governo del Territorio, che di seguito pubblichiamo.

"Con questo documento intendiamo sottolineare le criticità che abbiamo rilevato nella formulazione definitiva del PGT, chiedendo una attenta rivalutazione dei seguenti punti.

1. L’iter
a. Contestiamo la modalità con cui è stato elaborato il Piano, predisposto senza l’adeguata partecipazione delle parti interessate alla pianificazione, come invece è espressamente previsto dalla legge regionale 12/2005. Ricordiamo anche che non c’è stata la benché minima discussione delle scelte della Giunta Municipale e del tecnico estensore: sarebbero stati opportuni dei passaggi di verifica intermedi dei diversi componenti del piano durante la loro elaborazione (quanto meno in Commissione Urbanistica e in Consiglio Comunale).
b. Contestiamo la stesura del Piano che, privo di una visione di ampio respiro, non tiene conto di un ordinato e razionale utilizzo delle risorse del suolo né tanto meno della salvaguardia dell’ambiente.
c. Contestiamo il fatto che non siano state create le sinergie attivabili tra le parti sociali ed economiche del territorio comunale. A nostro avviso la strategia di sviluppo, non necessariamente edilizio, del territorio comunale dovrebbe scaturire da chi vi opera realmente, con la proposta dei futuri scenari che si intendono prospettare formulate interloquendo con artigiani, commercianti, industriali, parrocchie, società sportive, sindacati, cooperative, associazioni di volontariato, privati cittadini.
d. Contestiamo la durata dell’iter (ben sette anni!), durante i quali il vecchio e tanto vituperato (dalla Giunta Municipale precedente e da quella attuale) PRG è stato attuato a spron battuto, spesso incrementando le possibilità edificatorie (si vedano, ad esempio, le varianti con piano di recupero di cui abbiamo perso il conto e le proroghe ai piani attuativi in sospeso). L’attuale PGT è una riproposizione dello schema di costituzione del PRG: segue la logica dello scambio di interessi parcellari e le aree non partite del PRG vengono semplicemente riproposte pari pari.

2. La filosofia
La legge lombarda utilizza dei termini specifici per definire la nuova strategia di pianificazione: parla di COMPENSAZIONE, PEREQUAZIONE, INCENTIVAZIONE URBANISTICA E SUSSIDIARIETA’. Lo scarto ontologico tra PRG e PGT sta in questo; è evidente che non possiamo utilizzare il territorio all’infinito, ma dev’essere usato in maniera intelligente e oculata; si doveva passare dallo sviluppo infinito al Governo della trasformazione dell’esistente, in un ottica di ottimizzazione, limitazione dello spreco, miglioramento dei servizi e rispetto del paesaggio.
I quattro termini individuano delle strade che il piano doveva interpretare e rendere norma, in funzione delle reali necessità, anche minute, del territorio, derivate da una conoscenza attenta, orientata e opportunamente informata e condivisa.

3. I contenuti
a. Il Piano delle Regole
I nove ambiti di trasformazione presentati pongono enormi perplessità. Avremmo apprezzato, in linea generale, un risparmio totale del consumo del suolo, compatibilmente con le richieste avanzate, e riteniamo che una politica di effettiva crescita zero, previamente annunciata, discussa, motivata e condivisa, avrebbe consentito di gestire più agevolmente anche le singole richieste di inserimento. Il Piano delle Regole, non dimentichiamolo, è il luogo della gestione della trasformazione del paese, non necessariamente il documento dell’ampliamento a tutti i costi delle zone urbanizzate. Dal punto di vista normativo esso è invece estremamente rigido, figlio di una logica da PRG, che pretende di controllare e standardizzare gli interventi, anche minuti, dimenticando di indicare con precisione macroregole morfologiche e insediative. Il regolamento edilizio può essere variato anche in pochi mesi, mentre le regole di trasformazione vincolano il territorio per generazioni (insomma, meglio un paragrafo in meno sulle ringhiere ma delle considerazioni più precise sullo sviluppo agricolo o industriale, tanto per fare un esempio).
Rispetto agli ambiti di trasformazione, dovevano avere maggior peso, in sede di inserimento e di approvazione, le valutazioni legate alle condizioni geomorfologiche, alle criticità idro-geologiche (legate alle zone di esondazione), alla salvaguardia del paesaggio agricolo-produttivo.
Il Piano delle Regole avrebbe dovuto intervenire in modo più deciso sulla compensazione del doppio regime dei suoli, evitando l’apposizione di “francobolli” qua e là, di su e di giù, in maniera caotica, irazionale e incomprensibile (o forse fin troppo comprensibile, ma non dal punto di vista delle necessità di sviluppo).
b. Il Piano dei Servizi
Esso deve rispettare il principio di sussidiarietà e i documenti depositati non fanno pensare a una reale percorribilità dell’iter normale per le opere pubbliche programmate. Il Piano dei Servizi ancora una volta è corollario agli altri documenti, contrariamente a quanto previsto dalla normativa, la quale impone che sia propedeutico alle necessità del PGT.
c. Il Documento di Piano
E’ del tutto assente una visione generale dello sviluppo del paese. Piccoli interventi in risposta alle esigenza di carattere privato non possono sostituire un’idea complessiva di sviluppo del territorio, determinabile invece con ben altre potenzialità progettuali (prevedendo, per esempio, il Parco sul Fiume Chiese, il Parco delle Colline, il Mercato a chilometro zero, una ridefinizione della rete di trasporto comunale, un riassetto della struttura viaria, l’incentivazione alle produzioni agricole di qualità tracciabile)".

sabato 21 luglio 2012

Passato il PGT, la campagna ambientalista continua




Come previsto, ieri sera il PGT è stato approvato. Votato tavola per tavola, due tavole addirittura spezzate metà, ovviamente con i soli voti della maggioranza, diversi consiglieri della quale nel corso delle votazioni sono usciti dall'aula a turni di uno o due per aggirare il conflitto di interessi e quindi l'incompatibilità alla votazione. Estensore e maggioranza non si sono neanche preoccupati di organizzare le tavole del PdR (Piano delle Regole), dividendole al fine di evitare questo imbarazzante balletto.
Pubblichiamo il testo dell'intervento del capogruppo di Linea Indipendente Flavio Vida, chiamando a raccolta le intelligenze del paese per la prosecuzione della campagna, in sede di osservazioni al Piano, contro questa ennesima inutile mortificazione del territorio.
"Appare quantomeno bizzarra l’idea di intendere quali stralci delle tavole di un documento unitario, quale è il PdR, nel caso in esame suddiviso solo per questioni di scala, di rappresentazione.
Avremmo forse condiviso, benché modalità non prevista dalla legge, l’opzione di votare i 3 documenti che compongono il piano in sede distinta: un voto per il DdP (Documento di Piano), uno del PdS (Piano dei Servizi), uno per il PdR (Piano delle Regole). Pur appartenenti ad un unico elaborato sono differenti per applicazione e per durata.
Ma la regolamentazione del DIRITTO DI USO DEL SUOLO è una legge indistinta su tutto il territorio comunale. Altrimenti vale la regola che un domani, qualora venisse inserita un gigantesca variante nel PGT, che ne modifica completamente i parametri dimensionali, si voterà solo quella tavola in cui tale variante è collocata, lasciando perdere il voto (e quindi la conformità) con tutte le altre componenti del piano.
La scelta che la maggioranza va a rendere operativa questa sera è INOPPORTUNA e SBAGLIATA. Sbagliata non in riferimento alla giurisprudenza che ad oggi, sottolineo ad oggi, lo consente (anche se la sentenza che ne ha aperto la strada deriva dall’analisi di un quesito e di una situazione territoriale/amministrativa e legislativa completamente diversa, oltre ad essere stata emessa da un tribunale amministrativo di un’altra regione, quello di Venezia, dove vige una legge urbanistica diversa), ma al diritto: diritto esplicitato sin dall’art. 2 della LR 12/2005, dall’art. 7 che definisce il PGT come composto di 3 distinti documenti, dell’art. 13 secondo cui gli atti del PGT sono adottati ed approvati dal consiglio comunale; i comuni approvano il DdP, il PdS ed il PdR mediante un unico procedimento.
Inopportuna perché la stessa costituzione, all’articolo 97, individua un principio (ben superiore alle nostre sentenze o leggi regionali, scavalcate, modificate di continuo e quindi perfettibili): quello dell’obbligo di astensione che trova il suo fondamento nel principio costituzionale di imparzialità e trasparenza dell’azione amministrativa, ribadito dal parere del Ministero dell’Interno che richiama il dovere di astensione de quo, in tutti i casi in cui gli amministratori versino in situazioni anche POTENZIALMENTE IDONEE a porre in pericolo la loro assoluta imparzialità e serenità di giudizio.
Il PGT deve essere strumento condiviso, progetto di uno scenario territoriale di trasformazione di una comunità, che si dota di un disegno, di un piano e di alcune regole, per stabilire la convivenza e la produzione di una città futura e migliore.
Ma l’idea di un paese futuro è completamente assente nel documento di cui stasera si sarebbe potuto discutere: il PGT di Calcinato, ben lungi dalla filosofia della rivoluzione copernicana rispetto alle norme di pianificazione precedenti, introdotta dalla LR12/2005, si limita a confermare lo status quo, in maniera acritica, inserendo semplicemente una serie di aree. E questo si manifesta non solo nel PdR, che genera questo impasse imbarazzante, che stasera (forse solo temporaneamente?) la maggioranza supererà con un abile (anche se dipende dai punti di vista) escamotage, ma è evidente soprattutto dalla parte conoscitiva e preliminare dle piano.
Abbiamo qui numerossisime considerazioni sulla parte di studio, che avevamo già avanzato in commento alla bozza del 2008 ed alla Vas nel 2010: che senso ha impiegare 6 anni e mezzo ed impegnare e spendere fior di denaro pubblico per delle relazioni incoerenti, superficiali, acritiche, ovvie e con errori materiali? Anche se riteniamo che lo studio sulla componente geologica sia ben fatto: preciso, esaustivo, completo e quindi in grado di apportare conoscenza e generare coscienza trasformativa.
Per il resto gli esempi sarebbero innumerevoli: molte disposizioni di piani sovraordinati (PTCP e PPR) sono completamente disattese quando non contraddette negli elaborati operativi (a partire dalle fasce PAI, entro cui ci sono almeno 5 comparti); altri riferimenti (di ordine regionale) non sono neanche presi in considerazione (dagli studi sul patrimonio della Regione Lombardia, ai Piani d’Area); la relazione agronomica fa continui riferimenti a dati risalenti al decennio 1990/2000 (vecchi di 12/22 anni ed antecedenti al precedente PRG, oltre che alle recenti disposizioni sullo spandimento dei reflui con componente azotata); scopriamo che tra i beni di interesse architettonico c’è il piazzale della chiesa di Ponte San Marco (l’uscita del sottopasso ferroviario per intenderci) o una più volte citata villa al gazzo, stendendo un velo pietoso sul proliferare dei siti di interessa archeologico; il calcolo del suolo urbanizzato alla tavola 5 del DDP-DPC è più che sommario (esclude alcune parti di abitato, gli edifici isolati, conteggia alcune strade escludendone altre, parte della roggia maggiore promiscua, ma non altri canali…); la relazione DDP-DP-Paes pare un grande copia incolla di documenti indicatori e direttori della provincia: si citano la valle delle cartiere di Toscolano, le pievi della valtenesi, le fortificazioni dela valle sabbia, le risorgive, le conche lacustri, i vuoti metropolitani.
Per non dilungarci nella discussione ribadiamo le nostre considerazioni politiche e di opportunità in merito alla pianificazione espresse e depositate il 26 giugno 2012 ed il 10 luglio 2010.
Il nostro punto di vista sul Piano, pur ravvisandone alcuni spunti interessanti, è estremamente critico: siamo distanti dalla sua dipendenza da una struttura di potere, di amministrazione e di idea di trasformazione, che oltre a non appartenerci, è evidentemente superata sia dalla cultura che dal mercato.
I nostri punti di vista sull’urbanistica sono distanti e l’atteggiamento di delusione nei confronti di questo strumento lo conferma.
Anche l’idea di politica amministrativa è distante; il nostro commissario all'urbanistica ha chiesto la disponibilità degli atti unilaterali, solo citati nelle schede degli Ambiti di trasformazione e non allegati ai documenti consultabili: l’ha fatto sia in fase di visione, in giugno, che nella commissione urbanistica con la conferenza dei capigruppo; documentazione che è stata consegnata alla collega capogruppo di Calcinato Migliore solo ieri pomeriggio alle 16.30, in concomitanza con la comunicazione della scelta di votazione tavola per tavola... elementi che sono forse in correlazione?
Prendiamo atto, di questa decisione, che la giurisprudenza contempla, ma che forse mette in crisi la trasparenza di un processo durato troppo a lungo e votato così in fretta.

Prima della riflessione politica viene però quella etica, una scelta personale, prima che collettiva; e questa ci suggerisce di non partecipare oltre alla discussione ed all’approvazione dei documenti del PGT; documenti che abbiamo studiato attentamente, perché abbiamo a cuore il nostro paese e crediamo di poter incidere, nel bene, nella sua gestione ed amministrazione.
Non parteciperemo neanche alla votazione dei documenti, essendo la nostra posizione, in termini di numeri comunque ininfluente ai fini dell'approvazione del documento, approvazione che come molto spesso succede è per partito preso indipendentemente dal contenuto dell'oggetto o da una possibile discussione; questa volta la nostra posizione è anche, in quanto disinteressata, trasparente e finalizzata al bene collettivo, mortificata.
Nella fase di osservazione avremo comunque modo di avanzare i nostri commenti, suggerimenti, e critiche specifiche ai diversi punti dello strumento urbanistico comunale".

venerdì 20 luglio 2012

Stasera in consiglio comunale c'è il Pgt

Dopo un lungo e complesso iter attuativo, stasera approda in consiglio comunale a Calcinato il Piano di governo del territorio. L'appuntamento per gli interessati è alle ore 20.45 in municipio. Ne vedremo delle belle?

lunedì 2 luglio 2012

Stasera c'è il consiglio comunale

Nutrito come di consueto l’ordine del giorno del consiglio comunale di Calcinato, convocato per stasera dal sindaco Marika Legati.
Dopo l’esame di una serie di modifiche al regolamento comunale per l'alienazione del patrimonio immobiliare e l’estinzione dei livelli enfiteutici, si discuterà del piano vero e proprio per le alienazioni e valorizzazioni immobiliari del Comune.
Modifiche previste anche per il piano socioassistenziale comunale anno, a seguito della recente sottoscrizione dell’accordo tra il Comune e i sindacati dei pensionati. Dopo una modifica al bilancio per l’anno in corso, ci sarà infine l’esame di due proroghe dei termini in ambito urbanistico: la prima riguarda un piano attuativo di riconversione in via Baratello, l’altra un’area a Ponte San Marco.
L’appuntamento è alle ore 20.45 in municipio.