mercoledì 29 febbraio 2012

Don Milani, lettera di una professoressa

A quasi mezzo secolo dalla sua morte (26 giugno 1967) non si parla quasi per niente di don Lorenzo Milani: chi fosse davvero e cosa abbia veramente detto negli anni intensi della sua vita di prete, uomo, cittadino, maestro. Non ci si ricorda nemmeno della sua opera piú famosa: "Lettera a una professoressa", firmata dalla scuola di Barbiana (Libreria Editrice Fiorentina, 1967). Eppure don Milani è stata una delle figure che nel Novecento aveva lasciato piú tracce di sé, nonché della sua esperienza pedagogica legata appunto alla scuola di Barbiana.Perció è ancora piú prezioso il libro adesso uscito di Adele Corradi, "Non so se don Lorenzo" (Feltrinelli). La Corradi, nata a Firenze nel 1924, insegnante di lettere nella scuola media, per molti anni era stata una stretta collaboratrice di don Milani nella scuola di Barbiana e, ancora per un paio d'anni, vi aveva lavorato dopo la morte di don Lorenzo. In questo libro l'autrice non vuole raccontare la storia della scuola di Barbiana: «Chi la volesse conoscere dovrà rivolgersi altrove». Qui la Corradi racconta il personaggio di don Milani: «Carismatico, sensibile, non di rado urtante, qualche volta persino antipatico». La scrittrice si lascia visitare dai ricordi con amore, ma senza riverenza, consapevole della eccezionalità dell'anima di don Milani, come anche della difficoltà sociale e politica nella quale si trovava ad operare.
Poco dopo il 1963, la Corradi riuscì a farsi trasferire alla media statale di Borgo San Lorenzo, vicino a Barbiana, mentre don Milani era costretto dall'aggravarsi del male (morbo di Hodgkin) a frequenti ricoveri a Firenze. Prese in affitto una stanza non lontano dalla canonica di Barbiana, cosí poteva dedicare tutto il tempo lasciatole libero dalla scuola statale a quella privata di Barbiana. Racconta che, appena ricevute dall'editore le prime copie di "Lettera a una professoressa", don Milani dal suo letto dov'era quasi moribondo, ne sfiló una dal pacco e la diede ad Adele, scrivendo questa dedica: «Parte quarta: finalmente trovammo una professoressa diversa da tutte le altre che ci ha fatto tanto del bene».
Scrive Giorgio Pecorini che chiunque prenderà in mano questo libro della Corradi per sapere qualcosa di più su don Lorenzo Milani e sulla scuola di Barbiana, si troverà investito da un'onda di emozioni, fra lo stupore della sorpresa e la tentazione del coinvolgimento e avrà una migliore comprensione di quale fosse la vera atmosfera della comunità di Barbiana.
(Filippo Gentiloni, il manifesto, 28 febbraio 2012)

martedì 28 febbraio 2012

Un sabato in compagnia di Cenerentola

Sabato 3 marzo a Calcinato il Gruppo libertario Spartaco organizza un convegno dal titolo"La grande crisi: considerazioni sul declino politico, sociale ed economico del sistema Italia”. All’iniziativa interverranno, fra gli altri, l’economista e saggista Toni Iero e l’editore Luciano Nicolini, redattore della rivista Cenerentola. L’appuntamento è alle ore 17 nella Sala Morelli in piazza della Repubblica.

lunedì 27 febbraio 2012

Alle 18 in Piazza Loggia manifestazione con il movimento No Tav

Presidio di solidarietà con il compagno Luca Abbà e il movimento No Tav alle ore 18 in Piazza Loggia a Brescia.
Luca Abbà, uno dei leader storici del movimento, stamane era salito su un traliccio ed è caduto folgorato. Trasportato in ospedale, secondo le prime informazioni è in coma farmacologico, ma ha una vasta emorragia interna.
Luca cercava di opporsi all'allargamento dell'area di recinzione del cantiere della Torino-Lione. Proprietario di uno dei terreni destinati all'esproprio, ha scalato un traliccio della luce ma avrebbe inavvertitamente toccato i fili della corrente ed è precipitato. Un altro compagno è salito sul traliccio da cui è caduto Luca, a dieci metri da terra. Intanto i lavori proseguono nell'area del cantiere: gli operai stanno posizionando jersey e recinzioni sui terreni intorno alla baita.
Manifestazioni di protesta e solidarietà sono in corso in tutta Italia. Mobilitiamoci!

domenica 26 febbraio 2012

La tua firma contro gli F35!

Sul sito http://www.peacelink.it/campagne/person.php?id=82&id_topic=37 ) si può sottoscrivere la petizione per chiedere al Governo di annullare l’acquisto di 131 cacciabombardieri d'attacco F35 "Joint Strike Fighter" - costo di circa 20 miliardi di euro (15 per il solo acquisto e altri 5 in parte già spesi per lo sviluppo e le strutture di assemblaggio).
Le manovre economiche di questi mesi porteranno gravi conseguenze sui cittadini: si stimano proprio in 20 miliardi i tagli agli Enti Locali e alle Regioni (che si tradurranno in minori servizi sociali o in aumento delle tariffe), ed altri 20 miliardi saranno i tagli alle prestazioni sociali previsti dalla legge delega in materia fiscale ed assistenziale, senza contare il blocco dei contratti e degli aumenti ai dipendenti pubblici e l'aumento dell'IVA che colpirà indiscriminatemante tutti i consumatori.
Tutto ciò mentre il Governo intende partecipa a un progetto di aereo militare "faraonico" (il più costosto della storia) di cui non si conoscono ancora i costi complessivi (cresciuti al momento almeno del 50% rispetto alle previsioni iniziali) e che ha già registrato forti critiche in altri paesi partner (Norvegia, Paesi Bassi) e addirittura ipotesi di cancellazione di acquisti da parte della Gran Bretagna. Senza dimenticare che, contemporaneamente, il nostro paese partecipa anche allo sviluppo e ai costosi acquisti dell'aereo europeo EuroFighter Typhoon.
Con i 15 miliardi che si potrebbero risparmiare cancellando l'acquisizione degli F-35 JSF si potrebbero fare molte cose: ad esempio costruire duemila nuovi asili nido pubblici, mettere in sicurezza le oltre diecimila scuole pubbliche che non rispettano la legge 626 e le normative antincendio, garantire un'indennità di disoccupazione di 700 euro per sei mesi ai lavoratori parasubordinati che perdono il posto di lavoro.
In un momento di crisi economica per prima cosa bisogna salvaguardare i diritti fondamentali dei cittadini, investendo i fondi pubblici per creare presupposti ad una crescita reale del Paese senza gettare i soldi in un inutile e costoso aereo da guerra.
PER QUESTO CHIEDIAMO AL GOVERNO DI NON PROCEDERE ALL’ACQUISTO DEI 131 CACCIABOMBARDIERI F35 E DESTINARE I FONDI RISPARMIATI ALLA GARANZIA DEI DIRITTI DEI PIU’ DEBOLI, ALLO SVILUPPO DEL PAESE, ALL'AMBIENTE E AL LAVORO.

sabato 25 febbraio 2012

Sommerso o salvato?

a Primo Levi

L'uomo del telegiornale
l'ha detto con rispetto.
Poi declamazioni a iosa
sulla tragica scomparsa.
Obiettivi fermi su particolari
buoni per curiosi senza memoria:
la tromba delle scale,
la crisi depressiva.
Parlano in tanti,
da chi ci ha fatto i soldi
a chi non lo conosceva.
Anche lui come Pavese,
il dio selvaggio l'ha rapito
un momento e per sempre.
Forse prima di gettarsi
avrà bruciato l'ultimo biglietto:
"Se non ora, quando?".

flavio marcolini, 12 aprile 1987

venerdì 24 febbraio 2012

Il 25 febbraio mobilitazione nazionale contro i cacciabombardieri F-35. E Calcinato?

Sabato 25 febbraio dalle ore 14 alle 19 in corso Zanardelli a Brescia si potrà firmare la petizione promossa da diverse associazioni (Movimento Nonviolento, Mir, Libertà e Giustizia, Gruppo Don Milani) per chiedere al Governo di cancellare l’acquisto dei 131 cacciabombardieri F-35 e destinare i fondi risparmiati (tra i 15 e i 20 miliardi di euro) alla tutela dei diritti dei più deboli e allo sviluppo del paese investendo sull’ambiente, il lavoro e la solidarietà sociale.
Con i fondi che verranno investiti in un progetto che gli esperti militari americani hanno definito imperfetto per alcuni difetti in questi mezzi, si potrebbero costruire 3mila asili nido creando 20mila posti di lavoro, oppure mettere in sicurezza mille scuole e dare indennità di disoccupazione da 700 euro per sei mesi ai precari con reddito inferiore ai 20mila euro.
Già diverse amministrazioni comunali hanno inviato al governo un ordine del giorno contro questo sperpero di denaro pubblico (ad esempio, Palermo, Trieste e Padova). A Calcinato i nostri consiglieri William Spassioni e Flavio Vida hanno da tempo scritto al sindaco una lettera con una mozione per unire il nostro Comune al coro di no ai cacciabombardieri. Il sindaco cosa aspetta a convocare il consiglio comunale per disuterne?

giovedì 23 febbraio 2012

Sabato 25 c'è Gianni Tamino a Montichiari

Sabato 25 febbraio a Montichiari Gianni Tamino (ex parlamentare nazionale ed europeo di Domocrazia Proletaria e da anni docente di biologia alla Università statale di Padova) terrà una conferenza sul tema “Quale alimentazione e quale agricoltura per il futuro del pianeta?”. L'appuntamento è alle ore 9.30 al GardaForum di via Trieste 62.

mercoledì 22 febbraio 2012

Cinquantadue zingari

Io non so se domani
mi ricorderò dei cinquantadue zingari
che hanno attraversato
la strada della mia mente.

Io non so se rivedrò
il loro volto abbronzato,
i loro stracci sporchi
e i loro piedi nudi.

Non so nemmeno se
racconterò a qualcuno
delle cinquantadue figure
che riempivano la strada.

So solo che
non ci sono dèi
belli come loro.

flavio marcolini, 31 dicembre 1985

martedì 21 febbraio 2012

Ora possiamo sapere se, quanto e quanto Calcinato puzza

Monitorare gli odori che avvolgono Calcinato e dintorni è possibile. Finalmente è on line il GeoSocial Forum Nazionale, al sito www.Q-cumber.org.
Chi lo desidera può iscriuversi e utilizzare il tool per la segnalazione degli odori, nell'ambito dell'indagine ambientale su Area Vasta.
Q-cumber fornisce servizi personalizzabili, con la possibilità di attivare una effettiva partecipazione nelle procedure di valutazione di impatto ambientale e valutazione ambientale strategica, e consente quindi di realizzare geosondaggi rispetto a soluzioni amministrative da condividere in modo veloce e diretto, pubblicare gratuitamente mappe Gis dei Piani di governo del territorio, proposte dei cittadini e dei comitati, oltre che fornire, commentare, richiedere tutte le informazioni sugli impatti degli impianti presenti sul territorio.

lunedì 20 febbraio 2012

4mila euro dei calcinatesi regalati alla Settimana Ciclistica Lombarda

Pubblichiamo una delibera singolare, in tempo di crisi. A voi i commenti.

Comune di Calcinato
Verbale di Deliberazione della Giunta Comunale
N. 157 del 20/12/2011
OGGETTO:
EROGAZIONE CONTRIBUTO ALLA ASD RONDINELLE BICYCLE TEAM PER TAPPA SETTIMANA CICLISTICA
L'anno duemilaundici, addì venti del mese di dicembre, alle ore 17:30, presso la Sede Comunale, in seguito a convocazione disposta con invito scritto e relativo ordine del giorno, comunicato ai singoli assessori, si è riunita la Giunta Comunale.
Fatto l’appello nominale, risultano presenti (....) Totale presenti 7 Totale assenti 0
Assiste Il Segretario Generale sig. dott. Alessandro Tomaselli il quale provvede alla redazione del presente verbale.
Constatato il numero legale degli intervenuti, assume la presidenza il sig. Marika Legati nella sua qualità di Sindaco, ed espone gli oggetti inscritti all’ordine del giorno e su questi la Giunta Comunale adotta la seguente deliberazione:
GC 157 del 20/12/2011
OGGETTO:
EROGAZIONE CONTRIBUTO ALLA ASD RONDINELLE BICYCLE TEAM PER TAPPA SETTIMANA CICLISTICA
LA GIUNTA COMUNALE
Vista la richiesta di contributo presentata dalla ASD RONDINELLE BICYCLE TEAM in data 03 novembre 2010 - ns. prot. 23217 - per l’organizzazione di una tappa ciclistica denominata "TAPPA SETTIMANA CICLISTICA LOMBARDA", che si svolgerà nel mese di aprile e inserita nel calendario internazionale dell’U.C.I. (Unione Ciclistica Internazionale);
Considerato che il Regolamento Comunale per la concessione di contributi, approvato con Deliberazione Consiglio Comunale n. 31 del 15.06.2010, prevede all’art. 13 la possibilità di concedere il patrocinio e delle agevolazioni economiche;
Ritenuta l'iniziativa meritevole di considerazione e di aderire alla richiesta con la concessione di un contributo pari a € 4.000,00;
Richiamato l’art. 1 della legge 07.08.1990 n. 241, il quale dispone:
1.L’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia e di pubblicità secondo le modalità previste dalla presente legge e dalle altre disposizioni che disciplinano singoli procedimenti;
2.La pubblica amministrazione non può aggravare il procedimento se non per straordinarie e motivate esigenze imposte dallo svolgimento dell’istruttoria;
Richiamato, altresì, l’art. 20, comma 2 del regolamento comunale di contabilità, il quale dispone:
"L’assunzione dell’impegno di spesa rimane in capo al Consiglio Comunale o alla Giunta Comunale nei casi in cui disposizioni di legge attribuiscano a tali organi la competenza all’adozione dell’atto che comporta l’impegno stesso. In tali casi non è necessaria l’adozione di determinazione da parte del responsabile del servizio. Le fasi della spesa successive all’impegno competono al responsabile del servizio".
Ritenuto, pertanto, di dare attuazione alle succitate disposizioni al fine di non aggravare il procedimento amministrativo e quindi di provvedere con il presente atto all’assunzione del relativo impegno di spesa;
Visto che, ai sensi dell'art. 49 del D. Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000, in merito alla presente deliberazione è stato acquisito il parere in ordine alla regolarità tecnica, contabile e di copertura finanziaria;
Con voti favorevoli ed unanimi espressi nei modi e nelle forme di legge;
D E L I B E R A
GC 157 del 20/12/2011
1.di concedere, per le ragioni in premessa indicate, un contributo pari a € 4.000,00 alla ASD RONDINELLE BICYCLE nella persona del sig. Bianchini Eugenio;
2.di impegnare la somma di € 4.000,00 all’intervento 1060305/1 (impegno n. 30366) del bilancio in corso che presenta la necessaria disponibilità;
3.di trasmettere copia del presente atto deliberativo al responsabile dell'area pubblica Scuola e Servizi all’Istruzione, dott.ssa Sonia Girardi, per gli adempimenti di competenza;
4.di prendere atto dei pareri favorevoli in ordine alla regolarità tecnica, contabile e di copertura finanziaria, riportati nell'allegata scheda ai sensi dell'art. 49 del D. Lgs. n. 267 del 18.08.2000;
LA GIUNTA COMUNALE
Sentita la proposta del Sindaco di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile, in conformità all'art. 134, comma 4, del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n.267;
Con voti favorevoli ed unanimi espressi nei modi e nelle forme di legge;
D E L I B E R A
di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile in conformità all'art. 134, comma 4, del Decreto Legislativo 18.08.2000 n.267.

domenica 19 febbraio 2012

Calcinato nella prima guerra mondiale

Oggi proponiamo l'esemplare introduzione delo storico Mauro Pellegrini alla ricerca "Calcinato zona di guerra 1915-1919", che verrà pubblicata in aprile.


La prima guerra mondiale interruppe il lento e difficoltoso progresso del paese, creando fratture insanabili. Pur costituendo un vettore di unificazione e completamento delle aspirazioni risorgimentali, accelerò il processo distruttivo delle sue strutture politiche e sociali. La società civile italiana nel maggio del 1915 si trovò proiettata in un conflitto imposto da una minoranza che si era arrogata il diritto di farsi portavoce dello spirito patriottico del paese e delle sue reali volontà: evidente segnale di continuità della tendenza autoritaria dei governi liberali che si era manifestata dall'Unità fino a quei giorni in più occasioni, particolarmente durante le repressioni del movimento dei fasci siciliani e di quello dei moti di Milano del '98, e che si era ancor più accentuata nei primi del '900 come risposta alle rivendicazioni di equità e giustizia sociale promosse dalle classi popolari che si andavano organizzando nei partiti di massa.


L'entrata in guerra dell'Italia dimostrò perciò che la volontà di un'intera nazione poteva ancora essere piegata con le maniere forti all'arbitrio ed al volere di una minoranza. La ricerca storiografica successiva al '68 ha permesso di conoscere le diverse realtà del paese in guerra, anche i retroscena dei trionfalismi e della mitizzazione della vittoria. Attraverso l'investigazione del pensiero delle masse, analizzando nel dettaglio la gestione politica, militare, economica del conflitto, il consenso e il dissenso, volontarismo e coercizione, si è evidenziata l'inconsistenza di tanti convincimenti e stereotipie radicatesi nel tempo. Si è così rovesciata la rappresentazione dell'”apatia” come naturale forma di consenso delle classi subalterne.
Per oltre mezzo secolo si era infatti sostenuta l'immagine compiaciuta dell'”esercito contadino”, infinitamente rassegnato, paziente, disposto all'obbedienza in un'accezione paternalistica, che esigeva in quella “bontà” il requisito della sottomissione sociale e gerarchica alle autorità tradizionali. Si è fatta luce sull'indegno trattamento riservato dalle autorità militari e politiche italiane ai propri soldati prigionieri di guerra degli austro-tedeschi, privati di ogni assistenza di stato e lasciati morire di fame e di stenti nei campi, affinché la disumana condizione della prigionia servisse, ad estremo monito, a far apparire preferibile ad essa la morte “sul campo dell'onore” piuttosto che la resa.


Si sono indagate senza riserve le motivazioni dei disertori e dei renitenti che non vollero identificarsi negli obiettivi nazionali e di classe della “nostra guerra” rifiutandosi di scendere nelle trincee per combatterla; sono state poste in evidenza le resistenze della società civile di fronte all'autoritarismo dell'apparato militare in zona di guerra, e si sono finalmente potuti “apprezzare” i danni economici, sociali e morali che la società dovette subire come conseguenza dei sacrifici duramente e lungamente imposti, e che contribuirono a determinare la deriva reazionaria e antidemocratica del dopoguerra verso il fascismo.
Alla base di questa ricognizione sul periodo della Grande Guerra, inteso nella sua complessità fino alla smobilitazione del 1919 ed agli anni immediatamente successivi, ha contribuito «una professione di democrazia e, per essa, il bisogno di realizzare, di quel passato, un'immagine più convincente rispetto alla logica dei fatti che ne sono seguiti, e ai problemi del tempo presente». In questa ideale linea prospettica si colloca il progetto di ricerca storiografica “Calcinato, Zona di Guerra – 1915-1919 – Storia politica e sociale di una comunità agricola tradizionale di fronte alla Grande Guerra ed alle sue conseguenze”, del quale il presente calendario è una breve sintesi.


Nella dimensione “locale” del tema della Grande Guerra, attraverso i documenti dell'Archivio Storico Comunale di Calcinato, altre fonti archivistiche rilevanti, le testimonianze coeve di combattenti e civili che in alcuni casi riassumono in poche pagine i quesiti essenziali che la storiografia italiana degli ultimi quarant'anni ha posto in chiara evidenza, si sviluppano le tematiche attinenti la partecipazione delle classi subalterne al conflitto totalizzante.


Dall'entusiasmo più o meno condizionato delle prime settimane di guerra fino alla cupa depressione apportata nei mesi seguenti e per gli anni successivi dalle contingenze dello stato di guerra, il filo della memoria si snoda seguendo la gente comune nel proprio vissuto quotidiano, al fronte come nelle famiglie, nelle campagne e nelle fabbriche di Calcinato e delle sue frazioni, nelle dinamiche del rapporto tra cittadini ed autorità, tra militari e civili, e tra le stesse autorità civili con quelle militari.
Dimensioni private e pubbliche, drammi personali, familiari e collettivi che il tempo sembrava aver rimosso dalla memoria si intrecciano presentandoci una dimensione del “paese in guerra” nella quale si evidenziano elementi di rottura e continuità, formazioni di “memorie divise” dal solco di diverse e contrapposte interpretazioni e di quanto l'evento in sé ha lasciato nella società.
I risultati ottenuti dell'aver riannodato questo filo che collega le diverse storie e rielaborazioni, alla ricerca di nessi logici che spieghino il cammino percorso dalla società anche negli anni successivi, senza indulgere in timori reverenziali o dover compiacere alcuno, appagano la volontà di continuare ad operare in questo modo per meglio comprendere.


Ciò, con l'auspicio di permettere un confronto culturale su queste complesse problematiche e contestualizzare il dibattito sulle radici nelle quali affonda la nostra coscienza sociale, rimuovendo falsi miti e luoghi comuni attraverso principi di riflessione critica, fornendo un seppur modesto
contributo alla conoscenza storica, indispensabile strumento di elevazione civile per un paese ed una società che non dovrebbero temere di mettersi in gioco analizzando criticamente il proprio passato.
Mauro Pellegrini

sabato 18 febbraio 2012

"Angeli d'acciaio" mercoledì 23 febbraio al Cinematografo Libertario di Calcinato

Nell'ambito del "Cinematografo Libertario" organizzato dal gruppo Spartaco giovedì 23 febbraio aalle ore 20.45 alla Sala Morelli di Piazza Repubblica a Calcinato verrà proiewttato il film "Angeli d'acciaio", di Katja von Garnier (2004, 123 minuti) e con Hilary Swank, Margo Martindale, Anjelica Huston, Frances O'Connor e Lois Smith.
La pellicola narra la lotta determinata di Alicia Paul e delle sue compagne che ai primi del '900 si batterono negli Stati Uniti per il riconoscimento del diritto di voto alle donne. Si ricostruisce uno degli eventi cardine della storia americana, raccontando come lecoraggiose e brillanti attiviste abbiano dato vita e impulso al movimento rischiando in prima persona. Alice, in carcere con altre donne per aver manifestato alla Casa Bianca, intraprende uno sciopero della fame e viene maltrattata e alimentata forzatamente. Ma le notizie trapelano sui giornali: è il passo verso la liberazione delle attiviste, alle quali nel 1920 viene finalmente riconosciuto il diritto di voto.

venerdì 17 febbraio 2012

Deserto

C'è una stagione per il deserto,
c'è una solitudine che danza.
Chi la beve diviene
acqua e riso per l'inedia del mondo.

Claudio Bedussi

giovedì 16 febbraio 2012

Mercoledì 22 si parla di Etty Hillesum al Centro Diurno

Mercoledì 22 febbraio a Calcinato si terrà un pomeriggio culturale dedicato a “Il cuore pensante” della scrittrice olandese di origine ebrea Etty Hillesum, con lettura scenica di Tiziana Treccani e commento di Silvana Ricca.
Nata nel 1914, con la sua famiglia seguì gli spostamenti del padre, professore di lingue classiche. Abitò a Tiel, a Winschoten e nel 1924 a Deventer, dove passò l'adolescenza. Poi si laureò in giurisprudenza all'Università di Amsterdam, l'ultima città dove abitò, al numero 6 di via Gabriel Metsustraat, con le finestre che davano su una delle piazze principali, il Museumplein, prospiciente al Rijksmuseum. Si iscrisse anche alla facoltà di Lingue Slave e all'inizio della guerra si interessò della psicologia junghiana. I suoi studi furono interrotti a causa dalla guerra. Donna vivace e intelligente, brillante e ricca di interessi, nel 1942 lavorando come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico ebbe anche la possibilità di salvarsi, ma decise, forte delle sue convinzioni umane e religiose, di condividere la sorte del suo popolo. Lavorò in seguito nel Campo di transito Westerbork come assistente sociale. Il 7 settembre 1943 con tutta la famiglia, tranne il fratello Jaap, fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz, dove morirà.
L’appuntamento è alle ore 14.30 al Centro Diurno in via Roma 1. La partecipazione è gratuita.

martedì 14 febbraio 2012

Linea Indipendente presenta una mozione al sindaco contro le spese militari

Da tempi non sospetti ci battiamo contro le spese militari. Contro il programma di riarmo dell´Italia in tempi di crisi i nostri due consiglieri comunali William Spassini e Flavio Vida hanno ora presentato al sindaco di Calcinato una mozione indignata nei confronti dell´escalation di stanziamenti di denaro pubblico per il ministero della difesa.
I consiglieri citano i numeri della "vergogna nazionale. Il governo si appresta a investire circa 18 miliardi di euro nella produzione di 135 cacciabombardieri e 135 milioni di euro per l´acquisizione di unità navali della Fremm: il varo di 4 sommergibili, cacciabombardieri F 35 e delle due fregate Orizzonte comporterà una spesa di circa 780 milioni di euro, senza contare il provvemento della mininaja che assorbirà risorse per 8 milioni e cinquecentomila euro".
Si tratta di costi inaccettabili alla luce dei problemi economici e sociali del Paese. "Considerato che l´attuale crisi economica sta facendo pagare un prezzo altissimo ai cittadini e gli enti locali verranno ulteriormente penalizzati dalla riduzione dei trasferimenti che avranno come conseguenza una ulteriore diminuzione dei servizi e un peggioramento delle condizioni di vita - scrivono - chiediamo che il Consiglio comunale esprima il proprio dissenso rispetto alle spese militari auspicando che i fondi per gli strumenti di morte, possano essere viceversa destinati a salvaguardare le pensioni delle fasce sociali più deboli e agli enti locali per garantire quei servizi sociali essenziali a rispondere ai bisogni primari dei cittadini".

lunedì 13 febbraio 2012

Stop agli autovelox nelle strade secondarie? Una sentenza della Cassazione civile

Cassazione vs Autovelox: uno a zero. La Suprema Corte torna a bacchettare l’indiscriminato utilizzo dell’autovelox nelle strade c.d. minori, in cui, invece, è vigente l’obbligo della contestazione immediata.
Così la Cassazione civile, nella seconda sezione, con la sentenza 15 novembre 2011, n. 23882.
La vicenda oggetto di controversia concerneva l’infrazione del limite di velocità (infrazione avvenuta all’interno di un territorio comunale) per cui era stato proposto ricorso.
In primo grado il giudice aveva bocciato il verbale per eccesso di velocità a causa delle modalità di rilevamento utilizzate.
Tale decisione venne confermata successivamente anche in appello ove i giudici avevano ribadito il concetto in base al quale “non possono essere installati apparecchi elettronici di rilevazione della velocità su di una strada extraurbana secondaria” (come nel caso di specie).
Anche i giudici di legittimità, dinanzi al quale si era spostata la questione, sposano la tesi sopra enunciata, in base a cui la legge demanda al prefetto l’individuazione delle strade (o comunque singoli tratti delle strade stesse) differenti dalle autostrade o anche dalle strade extraurbane principali, in cui non vi è possibilità di fermare un veicolo, ai fini della immediata contestazione delle infrazioni.
La ratio sottesa a ciò è quella di ammettere il controllo elettronico solamente nelle ipotesi in cui risulti essere difficoltoso fermare l’automobilista.
La normativa di riferimento, il D.L. n. 121 del 2002, prevede che sulle strade extraurbane principali nonché sulle autostrade, gli agenti di polizia seguendo le direttive fornite dal Ministero dell’Interno abbiano la possibilità di installare dispositivi di controllo del traffico (gli automobilisti devono essere messi a conoscenza di ciò) al fine di rilevare a distanza le violazioni al codice della strada.
Sulle strade extraurbane secondarie nonché sulle strade urbane di scorrimento, invece, l’installazione di tali dispositivi può essere possibile solamente quando le stesse vengano individuate mediante idoneo decreto del prefetto.
Nella stessa decisione che qui si annota si può, infatti, testualmente leggere che “...Trattasi di ipotesi interpretativa manifestamente contraria alla normativa vigente in tema di controllo remoto senza la presenza diretta dell'operatore di polizia, la quale prevede appunto al D.L. 20 giugno 2002, n. 121, art. 4, (convertito, con modificazioni, nella L. 1 agosto 2002, n. 168) che sia demandata al prefetto l'individuazione delle strade (o di singoli tratti di esse), diverse dalle autostrade o dalle strade extraurbane principali, nelle quali non è possibile il fermo di un veicolo, ai fini della contestazione immediata delle infrazioni”.
(Altalex, 7 dicembre 2011. Nota di Manuela Rinaldi)

domenica 12 febbraio 2012

30 anni fa nasceva il Gruppo Danilo Dolci

Oggi nessuno in paese lo ricorda più, ma 30 anni fa nasceva a Calcinato il Gruppo Danilo Dolci, formato da una decina di giovani che per lungo tempo furono impegnati in attività e iniziative per l'animazione culturale della comunità, la tutela e valorizzazione dell'ambiente, l'obiezione di coscienza e la nonviolenza, organizzate nella storica sede di via XX settembre, si fosse in tanti al caldo di brezze creative che non torneranno oppure in pochi al freddo di una stufa che non funzionava mai .
Gli incontri sul servizio civile, il lungo variopinto drago costruito per la sfilata di carnevale, i cineforum in biblioteca, i dibattiti sull'internazionalismo, il convegno e il referendum autogestito sugli euromissili a Comiso, le campagne per l'obiezione fiscale, le feste rock nel parco delle rimembranze in piazza alta, le marce della pace, la mostra sul pittore Aleardo Arrighi, i manifesti antimilitaristi, la mobilitazione contro la prima discarica a Calcinatello. Gli anni Ottanta, insomma.
Nei suoi numerosi incontri in giro per il mondo Dolci era solito citare ironicamente questa esperienza, notando come quello calcinatese fosse un caso unico di intitolazione di un'associazione culturale ad un personaggio ancora vivente. Ripensando a quell'esperienza, Carlo Filippini (uno dei 40 compagni che nel 1972 pagò col carcere la sua obiezione al servizio militare) sottolinea che "il nome e la figura di Danilo Dolci furono in grado in quegli anni di coniugare l'esperienza della generazione degli anni Settanta con l'entusiasmo di chi si affacciava allora sulla scena culturale e sociale in paese".
Scomparso a Partinico, in provincia di Palermo, il 30 dicembre 1997, Dolci fu tra i pochi italiani a vantare una ripetuta serie di candidature al Premio Nobel per la Pace (la prima volta il suo nome fu sostenuto addirittura dal celebre pedagogista Jean Piaget). Nato a Sesana, in provincia di Trieste, nel 1924, dopo gli studi di architettura a Roma e a Milano, nel 1952 si era recato a Trappeto, vicino a Palermo, e nel 1958 aveva fondato a Partinico il "Centro studi e iniziative", per il riscatto economico e lo sviluppo organico e integrale della zona. Le numerose azioni di lotta nonviolenta con i contadini e i disoccupati, per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza al servizio militare, per lo smascheramento delle connessioni tra potere politico e mafia, per la ricostruzione dei paesi terremotati della Valle del Belice, gli costarono denunce e condanne, ma anche il sostegno di comitati di solidarietà in Italia e all'estero (la sua opera è conosciuta e apprezzata soprattutto negli Stati Uniti), la stima di personaggi come Aldo Capitini, Aldous Huxley, Ernst Bloch, Bertrand Russell, Norberto Bobbio, Noam Chomsky, Jurgen Habermas e Jean Piaget. Interminabile è l'elenco di volumi di poesie, racconti, saggistica pubblicati da Dolci, quasi tutti tradotti nelle principali lingue fino a farne uno degli intellettuali italiani più conosciuti nel mondo.

sabato 11 febbraio 2012

Un lavoro socialmente utile

Dall’8 al 29 febbraio a Calcinato è possibile aderire al progetto provinciale di lavoro accessorio che prevede l'assegnazione di buoni lavoro per tutti i residenti interessati. In questo momento di crisi economico si tratta di una opportunità di trovare occupazione, seppur temporanea, all’interno del Comune per chi è disoccupato, inoccupato, in mobilità oppure in cassa integrazione.
Si tratta di un voucher del valore di 300 euro lordi (225 netti) a fronte di 40 ore di attività (36 ore lavorative + 4 ore di formazione) prestate presso il Comune di Calcinato nell’ambiti di servizi ausiliari di supporto delle attività svolte nei settori socio-assistenziale, amministrativo, manutentivo, scolastico, di pulizia e manutenzione degli immobili comunali.
Scaricabile dal sito www.comune.calcinato.bs.it, la domanda va presentata al Comune di Calcinato all’Ufficio Personale al primo piano del palazzo municipale. Terminata la raccolta delle istanze di adesione verrà stilata una graduatoria. Per ulteriori informazioni è possibile recarsi all’’Ufficio Personale o all’Ufficio Servizi Sociali oppure telefonare ai numeri 030/9989220 – 9989221 – 9989236.

venerdì 10 febbraio 2012

COMPRIAMO SPAZZANEVE, NON GLI F35

Siamo a più di quaranta vittime per l'ondata di maltempo e neve che si è abbattuta in Italia. Del resto, si dirà, siamo nella media, sono centinaia in Europa, soprattutto a est, tra i senza tetto e i settori più poveri della società, lì dove il welfare è stato già cancellato.
Ma in Italia - storicamente alla prova di terremoti, allagamenti, frane, alluvioni e gelo - è ancora più sorprendente ed è più di un bollettino di guerra. E' il risultato della mancata previsione e del mancato controllo del territorio, dell'incuria verso i servizi collettivi, della strumentalità e manipolazione con cui si è organizzata nel Belpaese la cosiddetta "protezione civile". A morire e a soffrire sono i più deboli, i malati, gli anziani, le donne, i bambini. Dovrebbero essere i più protetti civilmente, invece in questa occasione sono stati e sono abbandonati.
Isolati nei paesi che nessuno può ancora raggiungere o sulle strade cittadine e sulle autostrade bloccate, mentre si rimpallano responsabilità per scoprire che i mezzi o sono pochi o proprio non ci sono, che gli spazzaneve magari vecchi sono inutilizzati, nascosti nei depositi comunali, che chi li ha non li usa per paura di rovinarli, che l'energia viene sprecata e comincia a mancare. Così precipita nella scoperta del disastro la consapevolezza mancata sulla realtà della crisi del paese.
È un bollettino di guerra persa. E la metafora con la guerra non è occasionale. Perché, mentre abbiamo inviato costosissimi contingenti militari a combattere sanguinose quanto inutili e controproducenti guerre prima in Iraq, ancora in Afghanistan e infine in Libia, accade che alcuni comandi territoriali dell'esercito italiano alla richiesta di soccorso dai comuni colpiti dalla neve, non solo non si sono precipitati ad aiutare, ma al contrario hanno inviato in modo solerte il conto preventivo delle spese. Ha su questo risposto ieri il ministro dell'ambiente Clini: "Per ora i soccorsi militari non costeranno ai comuni". Ma non è questione ambientale. Dovrebbe parlare il generale-ministro della difesa Giampaolo Di Paola che ha il potere effettivo di indirizzare l'operatività delle Forze Armate. Che infatti tace. Del resto come stupirsi di questo silenzio? Il ministro-generale della Nato Di Paola, con vellutato e ovattato appoggio bipartisan, sta per comprare ben131 cacciabombardieri F-35 al costo complessivo di più di 15 miliardi di euro, l'equivalente del 40% della finanziaria lacrime e sangue che il governo tecnico Monti vuole imporre a tutti noi. Un costo che andrà ad aggravare pesantemente il debito pubblico e che sarà finalizzato alla guerra. L' F-35 infatti è uno strumento, "fulmineo, distruttivo e inaspettato", di morte, è concepito per le missioni di attacco, compreso il first strike, il micidiale primo colpo con missili armati anche di testate atomiche.
Un solo F-35 costa almeno 110 milioni di euro. Quanti spazzaneve si possono comprare con il costo di un solo cacciabombardiere di morte? Cosa merita un paese che, per riempire gli arsenali militari, cancella la sicurezza civile e i servizi sociali?

(Tommaso Di Francesco, il manifesto, 09.02.2012)

giovedì 9 febbraio 2012

Per una Banca del Tempo anche a Calcinato

Da alcuni cittadini ci viene la segnalazione della opportunità di creare anche a Calcinato una Banca del Tempo, per lo scambio di prestazioni gratuite (trasporti, baby sitting, lavori manuali, lezioni didattiche, ecc.) fra gli aderenti, utilizzando unità di misura temporali.
Dobbiamo imparare a riprenderci il nostro tempo, che oggi si è ridotto soprattutto a due grandi scopi, funzionali all’attuale sistema economico: il lavoro e il consumo. Si dedica più tempo al lavoro per ottenere un maggiore potere d’acquisto e si usa la restante parte per acquistare i beni materiali, molti dei quali superflui. Si entra così in un circolo vizioso, che ci porta a scandire il tempo quotidiano in ritmi frenetici ed aberranti: più lavoro = più soldi = più acquisti = più desideri = necessità di avere più soldi = più lavoro… e tutto ricomincia daccapo. Tutto ciò ci porta ad avere, nei confronti del tempo, un atteggiamento consumista ed efficientista: ogni ora deve essere sfruttata per fare il maggior numero di cose possibile, traendone il massimo di vantaggio.
Dobbiamo riappropriarci del nostro tempo, per diventarne protagonisti e non più per esserne dominati. Ritmi di vita più lenti ci portano a vivere i rapporti umani in termini qualitativi e non più meramente quantitativi. La dimensione della qualità ci consente di dare più valore all’altro e di scoprirne le differenze, superando così discriminazioni, preconcetti e rifiuti. Una nuova cultura non è possibile senza un mutamento dell’esperienza del tempo e per tale mutamento può essere di aiuto l’organizzazione della Banca del Tempo, un’associazione a base volontaria in cui si scambiano gratuitamente prestazioni ed eventualmente beni senza l’intermediazione del denaro. La Banca del Tempo nasce grazie all’osservazione che, se il denaro è merce virtuale e col denaro si paga il tempo lavorato, è possibile organizzare un circuito economico alternativo, dal quale il denaro sia completamente escluso e nel quale invece sia il tempo lavorato, opportunamente contabilizzato, a costituire il “deposito” del “correntista”. Con la Banca del Tempo si mettono in contatto persone disponibili a scambiarsi servizi e prestazioni, con la possibilità di conoscersi e scambiarsi aiuti che riguardano la vita quotidiana: è uno scambio alla pari, senza la mediazione del denaro e senza alcuna differenza tra le varie professioni. Così si rivitalizzano le identità locali e si afferma una nuova coscienza ecologica, di rispetto dell’ambiente e del bene comune, così compromessi dall’attuale modello sociale ed economico.
Gli interessati a lavorare al progetto possono scriverci e verranno messi in contatto fra loro.

mercoledì 8 febbraio 2012

'il manifesto' non può chiudere

Il quotidiano 'il manifesto' potrebbe avere i giorni contati in seguito alle recente normativa sull’editoria introdotta dal governo.
C’è forse qualche altro giornale che abbia parlato insistentemente e non certo solo da oggi dell'assurdità delle spese militari e stia dando spazio quasi ogni giorno alla campagna contro lo sperpero di denaro pubblico costituito dai cacciabombardieri F35?
C’è forse qualche altro giornale che abbia dato sostegno alla campagna per l'acqua pubblica e continui a parlare tutti i giorni della difesa dei beni comuni ?
C’è forse qualche altro giornale che ogni giorno ospiti autorevolissimi interventi di sociologi, economisti e intellettuali che spieghino come un altro mondo sia possibile e come si possa organizzare la società su basi solidali ed ecologiche?
C’è forse qualche altro giornale che dia non sporadico spazio al tema dell'economia comunitaria e ai gruppi di acquisto?
C’è forse qualche altro giornale che abbia dato conto sul serio di una affollatissima assemblea di Napoli, convocata dal sindaco De Magistris e da cui sono uscite proposte interessantissime per l'alternativa politica, proprio a partire dalla riscoperta dei beni comuni?
C’è forse qualche altro giornale che dia spazio ai temi internazionali, dal punto di vista dei popoli, delle culture indigene, dei movimenti?
C'è forse qualche altro giornale a diffusione nazionale, che abbia mai dedicato la prima pagina alla lotta degli operai dell’Omsa?
C’è forse qualche altro giornale che abbia parlato dei disastri che Enel compie in Guatemala e abbia dato voce alla campagna di sostegno alle comunità in lotta?
C’è forse qualche altro giornale che abbia svelato fin dai primi giorni il colossale imbroglio berlusconiano sul terremoto dell'Aquila?
C’è forse qualche altro giornale che su Rosarno, su Castelvolturno e su mille altri episodi di razzismo abbia dato conto con una posizione davvero antirazzista?
C’è forse qualche altro giornale che abbia dato davvero spazio alle iniziative della Fiom, dei precari e dei disoccupati, degli indignati e di tutti i movimenti di resistenza?
C’è forse qualche altro giornale che sta avendo il coraggio di sostenere le ragioni dei 'no Tav' ?
Non credete che se 'il manifesto' chiuderà saremo tutte/i mutilate/i?
Non credete di dover fare qualcosa?
La proposta è di acquistare ogni pomeriggio per tre mesi tutte le copie del 'manifesto' rimaste nella edicola del vostro paese e impegnarsi a venderle o regalarle agli amici e compagni. Così facendo probabilmente contribuiremo a cambiare il destino del giornale.

martedì 7 febbraio 2012

Puliamo il paese dalle scritte fuorilegge!

Passeggiando per le strade di Calcinato in questi giorni abbiamo notato in alcuni luoghi la ricomparsa di odiose scritte fasciste, naziste e razziste, siglate da simbologie inequivocabili, che ricordano periodi oscuri della storia dell’umanità.
Ci siamo vergognati di vivere in un paese che offre a chi lo visita la vista di messaggi che offendono la dignità delle persone, delle istituzioni e del cammino storico compiuto dalla nostra comunità. Crediamo che sia giusto e doveroso negare qualsiasi diritto di espressione all’odio e all’intolleranza serpeggianti anche a Calcinato nei confronti delle diversità politica, razziale, culturale, linguistica e religiosa. Chiediamo pertanto alle autorità di intervenire con procedura d’urgenza per ribadire il divieto di queste forme di espressione anonime e incivili e per ordinare l’eliminazione di tali scritte, ampiamente visibili anche ad una ricognizione sommaria su muri ed edifici sia pubblici che privati.
Naturalmente rinnoviamo la nostra disponibilità a coadiuvare il personale incaricato nella individuazione dei messaggi da noi tristemente notati, affinché vengano con solerzia cancellati da una democratica mano di pittura.

lunedì 6 febbraio 2012

Da 10 anni ci battiamo per la Tobin Tax...

Fra le proposte politiche avanzate dal movimento per la globalizzazione solidale dell'economia, quella dell'introduzione anche nel nostro paese della Tobin Tax è una delle più apprezzate, ultimamente anche dal Presidente del Consiglio Mario Monti.
Si tratta di una imposta sulle transazioni valutarie speculative, per introdurre la quale 10 anni fa Linea Indipendente a Calcinato organizzò tavoli di raccolta delle firme in calce alla “petizione popolare per un mondo solidale contro la speculazione finanziaria", promossa da un vasto cartello di associazioni con l’obiettivo di "regolamentare il mercato finanziario e promuovere il ritorno del controllo dei cittadini sulla finanza".
La Tobin Tax prende il nome del Premio Nobel per l'economia James Tobin, che la propose nel 1972. Nello sprecifico prevede di colpire, in maniera modica, tutte le transazioni sui mercati valutari per stabilizzarli penalizzando le speculazioni valutarie a breve termine, e contemporaneamente per procurare entrate da destinare alla comunità internazionale. L'aliquota di cui si parla in Italia in questi giorni è minima, abbondantemente sotto l'1%.
Complice la grave crisi economico-finanziaria, in questi 10 anni la Tobin Tax è diventata il simbolo di tutti coloro che vogliono favorire il ritorno del predominio della politica sulla finanza, un granello di sabbia negli ingranaggi della speculazione, a favore della stabilità dei governi, degli investimenti sociali e della solidarietà internazionale.
I politici di casa nostra sono arrivati ora. Meglio tardi che mai.

domenica 5 febbraio 2012

Con "The take" riapre il Cinematografo Libertario

Giovedì 9 febbraio alle ore 20.45 alla Sala Morelli in Piazza della Repubblica a Calcinato riprende l'appuntamento con il Cinematografo Libertario organizzato dal gruppo libertario Spartaco, con la proiezione di “The take”, documentario di Avi Lewis e Naomi Klein.
L'autrice del best-seller “No logo” e suo marito realizzano insieme il loro primo film, che documenta la "presa" delle fabbriche argentine da parte degli operai nel periodo successivo al disastroso collasso economico del 2001. Seguendo l'iter giudiziario e il dramma umano attraversati dagli ex operai di una "planta" produttrice di componenti per auto, nel tentativo di vedersi riconosciuto dal giudice il diritto a gestire da soli la fabbrica, il film attraversa il periodo nero della repubblica sudamericana,dalla fuga di Menem all'elezione di Kirchner.
Una pagina di storia recente da conoscere in epoca di crisi economica e un'ipotesi affascinante di alternativa al capitalismo.

sabato 4 febbraio 2012

La battaglia di Ponte San Marco

Ponte San Marco è noto nella storia europea per lo scontro che vi avvenne nell'aprile 1797 fra l'esercito francese e i difensori della Repubblica di Venezia. Pochi lo conoscono in paese e le diverse amministrazioni comunali di Calcinato si sono ben guardate dallo svolgere o patrocinare approfondimenti storiografici su questa battaglia, nota comunque a studiosi di fama e agli archivi storici transalpini.
A Lonato (roccaforte della Serenissima), dopo la strumentalizzazione politica dell'uccisione del nobiluomo Giovan Battista Gerardi da parte di tre malviventi, centinaia di armati si riunirono in piazza il 10 aprile decidendo di avviarsi l'indomani a Ponte San Marco per fronteggiare l'avanzata dei Bresciani alleati ai Francesi guidati dal generale La Hoz. La mattina dell'11 trecento uomini si posero sul cappello il leone di San Marco e si diressero verso Rezzato per unirsi alle truppe amiche della Valsabbia. Mentre saccheggiavano le abitazioni di alcuni filogiacobini, videro giungere i Bresciani e allora si ritirarono verso Ponte San Marco. Giunti nei pressi dell'abitato, rovesciarono alcuni carri sul ponte del Chiese per sbarrare la strada ai nemici. La disparità delle forze in campo era evidente: 300 controrivoluzionari contro più di 3000 fra Bresciani e Francesi. I fedeli a Venezia, sia per imperizia militare (non erano un esercito regolare) che per inferiorità di mezzi (fucili contro cannoni) che per esiguità di numero, soccombettero in breve tempo morendo quasi tutti. In seguito alla sanguinosa battaglia, Ponte San Marco venne quasi totalmente distrutto e i lonatesi si ritirarono verso le postazioni difensive sul lago di Garda. L'episodio si inserisce nel contesto della reazione del contado bresciano alla Rivoluzione proclamata in città in quell'anno. Essa fu un fenomeno importante nella nostra provincia, benché sia poi finito presto nel dimenticatoio, anche a causa dell'impostazione ideologica della storiografia ottocentesca, secondo la quale la Rivoluzione bresciana avrebbe segnato anche dalle nostre parti il trionfo del liberalismo. E' significativo che lo storico Ugo da Como nella sua Storia di Brescia dedichi al fatto di Ponte San Marco solo una noticina a pie' di pagina. In verità, scorrendo i nomi dei membri del governo della Rivoluzione cittadina si scopre che erano notabili del patriziato locale, mentre saldamente ancorati alla difesa di Venezia erano i ceti medio-bassi. Della Serenissima era apprezzata la politica di grande tolleranza verso le autonomie locali. Si deve ricordare che prima del 1797 a Calcinato e, più in generale in tutta la zona dell'entroterra gardesano, funzionavano con importante ruolo amministrativo i consigli comunali, che in seguito i Francesi faticarono a convocare regolarmente poiché, con la loro politica accentratrice, li avevano fatti diventare strumenti esautorati nelle mani dei podestà di nomina prefettizia. Queste ragioni inducevano i pochi che nei nostri paesi si ponevano il problema a schierarsi con San Marco, senza dar troppo credito allo sbandieramento parolaio degli ideali rivoluzionari. La stessa soppressione delle corporazioni religiose, provvedimento repubblicano che nell''800 fu considerato un tampone al potere ecclesiastico, più che da ragioni ideali fu dettata dallo spirito affaristico dei rivoluzionari, che in tal modo poterono accumulare ingenti patrimoni privati, poi investiti in imprese economiche che crearono le condizioni per la nascita e lo sviluppo sul territorio dell'economia capitalistica.
flavio marcolini

venerdì 3 febbraio 2012

Ermanno Paganini e le canzoni di una volta

Un disco che non si finirebbe ma di riascoltare, questo “Come le rose”, album di canzoni d’antan insospettabilmente riscoperte dal chitarrista calcinatese Ermanno Paganini. “Il cd raccoglie vecchie glorie della tradizione melodica italiana, dal 1929 al 1966” spiega il musicista, che ha qui raccolto una personalissima colonna sonora degli anni della ricostruzione e del boom postbellici. Si va da “Nessuno” a “Ma l’amore no”, “Una ragazza in due”, “Guarda che luna”, “L’edera”, “Non dimenticar le mie parole”, “Vecchio Frac”, ”Love in Portofino”, per finire con la title track, che ha dato al cantante l’idea del disco. “Oltre ad essere il titolo di una bellissima canzone” racconta ““Come le rose” è anche la realizzazione di un progetto nato anni fa, quando un’amica mi chiese di cantare questo brano per una sua zia. E’ stata quella la molla che ha fatto scattare in me la voglia di riscoprire ed interpretare brani che mi hanno accompagnato sin dall’infanzia”. Collaboratore di artisti come Stefano Stefanoni (cantautore mantovano) ed Aua (voce degli ex Pinca Pallina), Paganini suona da oltre 30 anni. Ha animato alcune delle formazioni più interessanti del circuito indipendente provinciale: Blue Grass Band, Duo Deno, Judy Brutto, Bambini Cattivi. Chitarra, armonica e voce sono gli ingredienti di questo suo ultimo lavoro che riarrangia canzoni notissime sulla scorta di una rilettura assolutamente originale, tutta giocata sulle svisature della melodia, miscelando il blues, la grande tradizione italiana e la musica latinoamericana. “Molti sono i musicisti che in questo periodo stanno tornando alle origini” osserva. “Gli ultimi dischi di Clapton e Springsteen docent. Forse è necessario, ora che siamo un po’ tutti nauseati dalle assordanti tecnologie che pervadono le nostre vite quotidiane”. E con la semplicità che lo contraddistingue Ermanno Paganini propone una sua idea delle origini che l’hanno spinto sui sentieri incantati delle note.

giovedì 2 febbraio 2012

Da Ponte San Marco, i racconti di Carlo

Un libro troppo presto dimenticato è il pregevole volumetto “I racconti di Carlo”, scritto a Ponte San Marco da Gianluca Agosti, figura nota per aver giocato in passato come attaccante nel Calcinato (giunse anche a militare negli allievi del Brescia nell’anno 1978-79).
Si tratta di una interessante serie di memorie di storie e vicende locali, che fu pubblicata alla fine del 1998 dalla Tipolitografia Tagliani.
L'opera presenta parti autobiografiche, ma raccoglie anche alcune vicende che l'autoree non ha vissuto direttamente. Si può insomma considerare uno spaccato della formazione della generazione che oggi va dai 40 ai 50 anni.
Leggendolo si passano in rassegna i diversi momenti della vita di Agosti. Dalla prima infanzia, con la precoce passione per il calcio, agli anni della scuola elementare con un maestro visto più come fratello maggiore, alle prime esperienze adolescenziali: la musica, il ballo, l’aggregazione.
“Erano tempi di trasgressione leggera: la prima sigaretta, i capelli lunghi, l’hard rock” ricorda. “Alex, un famoso disc jockey, ci faceva conoscere la musica dei Deep Purple che noi ballavamo scatenati in pista mentre tutti ci osservavano. Ma eravamo ragazzi perbene, la nostra era un po’ una finta trasgressione. Facendo sport, stavamo bene attenti a non bere, a non fumare e andavamo sempre a letto molto presto”.
Una parte importante nel testo occupano anche gli anni dello studio superiore, trascorsi all’Itc “Ballini”, della quale lo scrittore ricorda “la serietà e l’impegno, gli insegnanti molto preparati”, pur con qualche inevitabile scontro con gli alunni.
Ma il volume è anche un omaggio a Ponte San Marco. ”Sento di amarlo” dichiara “perché qui ho le mie radici; qui la vita è maggiormente a misura d’uomo e, in un mondo che va verso la globalizzazione, ciò assume una dimensione un po’ diversa, più armonica”.

mercoledì 1 febbraio 2012

Una firma importante

Invitiamo tutti gli amici e i compagni a sottoscrivere la petizione popolare per rendere illegale il trattamento privilegiato della classe politica. La proposta di legge di iniziativa popolare punta all’“adeguamento alla media europea degli stipendi, emolumenti, indennità degli eletti negli organi di rappresentanza nazionale e locale”. L’iniziativa, nata in modo trasversale ai partiti e promossa a livello nazionale dal gruppo “Nun Te Regghe Più” che prende il nome dalla canzone di Rino Gaetano, ha come obiettivo la promulgazione di una legge di iniziativa popolare formata da un solo articolo: “i parlamentari italiani eletti al senato della repubblica, alla camera dei deputati, il presidente del consiglio, i ministri, i consiglieri e gli assessori regionali, provinciali e comunali, i governatori delle regioni, i presidenti delle province, i sindaci eletti dai cittadini, i funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica, ed equiparati non debbono percepire, a titolo di emolumenti, stipendi, indennità, tenuto conto del costo della vita e del potere reale di acquisto nell’unione europea, più della media aritmetica europea degli eletti negli altri paesi dell’unione per incarichi equivalenti”. E'possibile firmare, fino alla fine di febbraio, all’ufficio anagrafe del comune, aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12.30, il sabato dalle 9 alle 11, il martedì e il giovedì anche al pomeriggio dalle 15 alle 17.