lunedì 29 luglio 2013

Arrivano le bollette dell'acqua!

Dopo oltre un anno e mezzo i calcinatesi torneranno nei prossimi giorni a rivedere nelle loro cassette postali le bollette dell'acqua, emesse questa volta non più dall'amministrazione comunale ma dalla società Garda Uno di Padenghe sul Garda, che dal dicembre 2011 ha in gestione il servizio idrico integrato, ovvero l'acquedotto, la fognatura e la depurazione.
  Il ritardo è dovuto all'espletamento della accurata procedura di completamento, controllo e ottimizzazione dell'archivio dati consegnato dal Comune agli inizi del 2012 a Garda Uno.
  In questo ampio lasso di tempo numerosi cittadini si sono rivolti sia alla società benacense che in municipio, ottenendo informazioni sulle motivazioni del ritardo nelle emissioni e sui tempi con cui verrà calendarizzato il nuovo piano delle fatturazioni, che comprenderà i consumi degli anni 2012 e 2013.
  Inevitabile naturalmente l'aumento contenuto in tali bollette, visto che esse copriranno un arco di tempo di due anni. Ma ci sarà la possibilità di dividere l'importo in quattro acconti a cadenza bimestrale, per attutirne l'impatto sui bilanci familiari. Ogni acconto sarà calcolato sulla base del 50% del consumo storico dell'utente, cosicché si possa procedere al riallineamento entro il prossimo gennaio delle singole posizioni e ripartire nel 2014 con il nuovo conteggio.
  Quindi, a breve è previsto il pagamento del primo acconto, a fine settembre quello del secondo, a fine novembre il terzo e a fine gennaio la quarta e ultima bolletta a saldo dell'anno in corso. In futuro poi la bollettazione sarà quadrimestrale, con due letture del contatore all'anno.

giovedì 25 luglio 2013

Calcinato in prima fila per fermare la violenza contro le donne

Con una delibera della giunta municipale, Calcinato ha aderito alla “Campagna 365 giorni no alla violenza contro le donne”, promossa dalla Città di Torino, e a sottoscrivere una Carta d’intenti contenente i dieci impegni che i Comuni italiani possono mettere in atto.
 Lanciata nel novembre 2012 in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione delle violenze contro le donne, la Campagna propone la promozione di azioni e iniziative volte a prevenire ogni possibile forma di violenza verso le donne, nonché la istituzione di reti che possano coinvolgere il più alto numero di enti e istituzioni, servizi e associazioni per individuare interventi coordinati e condivisi per prevenire le violenze contro persone di sesso femminile e per offrire aiuti concreti alle donne vittime di violenze.
 Il dispositivo della Carta prevede anche l'attivazione di centri anti-violenza e la realizzazione progetti volti alla diffusione della cultura dei diritti fondamentali e della non discriminazione. Calcinato promuoveranno iniziative di sensibilizzazione e di informazione nei luoghi frequentati dai giovani; inoltre sosterrà le associazioni e gli organismi impegnati a prevenire e a contrastare la violenza contro le donne. Altre misure sottoscritte riguardano la promozione di progetti volti al recupero degli uomini maltrattati per incoraggiarli a adottare comportamenti nonviolenti nelle relazioni interpersonali. Saranno organizzati corsi di informazione rivolti ai dipendenti del Comune e sarà vietato l’utilizzo di messaggi pubblicitari privati che contengano immagini che possano recare offesa alle donne.

martedì 23 luglio 2013

Il consiglio comunale vara la modifica dello statuto di Garda Uno

Con l'astensione dei gruppi Calcinato Migliore e Linea Indipendente, lunedì 22 luglio a Calcinato il consiglio comunale ha approvato il patto  parasociale  per  la  regolazione  del  voto, che modifica lo statuto di Garda Uno, la partecipata  dal Comune che in paese gestisce il servizio indrico integrato e la raccolta porta a porta dei rifiuti solidi urbani.

lunedì 22 luglio 2013

Settimana di cultura ebraica a Esenta

La Società per lo studio della storia ebraica organizza, nella sede di via Castello 33 a
Esenta di Lonato, una settimana di studi dedicati alla lingua e alla cultura ebraica
nel mondo.
Dal 28 luglio al 4 agosto a coordinare le attività sarà il Prof. Franco Bontempi, che è anche il parrocco della piccola comunità religiosa locale. “La poesia e la storia nella letteratura ebraica” saranno al centro dell'attenzione domenica 28, con una conferenza che il sacerdote terrà a partire dalle ore 18.
Lunedì 29 dalle 9.30 si parlerà di grammatica e scrittura ebraica, mentre nel pomeriggio dalle 15.30 si discuterà della “poetica del tempio”, con particolare attenzione ai Salmi. Martedì 30 alle 9.30 esercizi di lettura e di scrittura e alle 15.30 confronto sulla “poetica della diaspora”. Mercoledì 31 alle 9.30 ancora grammatica e alle 15.30 riflessine sul Cantico dell'uscita dall'Egitto nel Targum”.
Giovedì 1° agosto alle 9.30 si parlerà dei nomi ebraici, alle 15.30 dei poeti della liturgia sinagogale. Venerdì 2 alle 09.30 spzio ad aggettivi, proposizioni, avverbi e alle 15.30 conferenza sulla poesia ebraica del Medioevo”. Sabato 3 alle 9.30 ci si soffermerà sulla centrale importanza del verbo, alle 15.30 verrà presenato un profilo della poetessa Else Lasker Schüler. Infine domenica 4 la rassegna alle ore 9.30 si concluderà con un omaggio al rivoluzionario genio dell'artista anarchico Erich Müsham.
Informazioni e iscrizioni allo 030/9105147 oppure scrivendo direttamente a francobontempi@yahoo.it.

martedì 16 luglio 2013

Contributi alle famiglie degli scolari

A Calcinato le famiglie che hanno figli che frequentano la scuola dell'infanzia o quelle dell'obbligo possono richiedere all'amministrazione comunale un contributo per esonero parziale delle rette scolastiche, purché siano in possesso di un Isee non superiore a 6mila 095euro.
Le domande vanno presentate dal 19 agosto al 13 settembre all'Ufficio Servizi Sociali del Comune, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12.30 (il giovedì dalle 16 alle 18. Successivamente verrà stilata una graduatoria in cui verrà data priorità ai nuclei che non hanno già ricevuto altri contributi economici. Su valutazione dell'assistente sociale verrà determinata l'entità del contributo nel limite della disponibilità a bilancio.
Per informazioni si può telefonare all'ufficio ai numeri 030/9989221-236 oppure scrivere a servizi.sociali@comune.calcinato.bs.it.

sabato 13 luglio 2013

Fermare il massacro dei fringuelli

Dopo esser emerso come una delle parti più sconvolgenti del libro “Further Away” del grande scrittore americano Jonathan Franzen (tradotto l'anno scorso per Einaudi col titolo “Più lontano ancora”), il massacro dei fringuelli che si perpetrava ogni anno nella stagione delle migrazioni sul colle San Zeno, una delle tradizioni più barbare della nostra provincia, ora è entrato in un film prodotto dallo stesso Franzen e presentato con successo al Documentary Film Festival di Sheffield.
La pellicola si intitola “Emptying the Skies” ed è stata girata dal regista Douglas Kass in collaborazione con Andrea Rutigliano, Sergio Coen e Piero Liberati, tre volontari del comitato contro l'uccellagione Cabs, l’associazione nota nelle nostre valli come "i tedeschi" e oggetto in passato di ordinanze ad hoc da parte di sindaci nonché di interrogazioni parlamentari per allontanarli da quelle zone.
Birdwatcher di lungo corso, Franzen guida qui lo spettatore attraverso i rischi e le emozioni dell'impegno anticaccia, argomentando l'importanza di porre fine a questa strage. La troupe di Kass ha seguito le azioni del Cabs a Cipro, in Francia e nel Bresciano, con il sequestro e la distruzione di migliaia di trappole, reti, rami cosparsi di vischio per catturare a tradimento gli uccelli, gli scontri con i bracconieri, le denunce e il coordinamento con le autorità giudiziarie.
“Lo scrittore ci contattò nel 2010 – racconta il portavoce del Cabs Andrea Rutigliano – per un suo articolo sul bracconaggio. Ci vedemmo poi a Cipro per due giorni, durante i quali fummo gravemente aggrediti dagli uccellatori, fatto poi narrato dallo scrittore. Pubblicato il racconto, Franzen mi scrisse che Roger Kass, produttore del celebre 'A History of Violence', aveva letto l'articolo e voleva trasporlo sugli schermi. Gli dissi che era un'idea che avevo in testa da tempo - una missione difficile, uccelli splendidi, panorami mozzafiato, suspence e dedizione - ma irrealizzabile senza finanziamenti. Roger mi chiamò e ci incontrammo in Francia. Dopo aver subito con noi alcune aggressioni oltralpe e a Cipro, nell'autunno 2011 la troupe venne nel Bresciano, dove le mostrammo gli archetti, le trappole e le reti piazzate intorno ai capanni dei cacciatori. Videro e registrarono l'illegalità totale che verteva intorno al mercato dei richiami vivi. Filmò le missioni del Nucleo Operativo Anticaccia, durante la tanto vituperata quanto efficace Operazione Pettirosso. Spiegai a Kass il quadro legale della Direttiva Uccelli e come la Regione Lombardia per 20 anni avesse scientemente piegato la giustizia autorizzando l'abbattimento sistematico di milioni di uccelli protetti (fringuelli, peppole, pispole, frosoni)”.
  “L'anno prima – informa - mi ero recato a cercare archetti sul colle San Zeno e insieme a una volontaria inglese avevo rivisto per l'ennesima volta una scena allucinante. A poche decine di metri dal rifugio del Passabocche tre cacciatori sparavano in fila agli stormi di fringuelli che passavano a 5 metri sulle loro teste attraversando il valico. Si vedevano i piccoli uccelli cadere a decine sul prato, raccolti dalle solerti mogli dei cacciatori, alcuni saltellare via feriti nel bosco e perdersi fra le foglie, ignorati dai cacciatori che continuavano incessantemente a sparare sui gruppetti che migravano. Era una violenza disgustosa, lo dicevano anche gli escursionisti che assistevano allo spettacolo”.
  “La settimana seguente – prosegue - mi reco da solo sul Passabocche. C'è nebbiolina bassa e un passo straordinario, come ogni anno a metá ottobre: passano fringuelli incessantemente, in piccoli gruppi, richiamandosi di continuo. Alle 7 non c'é nessuno stranamente, ma si sentono spari ogni secondo poco lontano. Cosí mi incammino in direzione di San Zeno, al passo Gale, quel lembo di colle che la Provincia ha tenuto aperto alla caccia. E' una raffica di colpi continui. Appena alle spalle del colle a terra vedo subito una pispola ferita, nessuno la reclama. Ha un'ala rotta dai pallini e saltella via terrorizzata. Io supero il dosso e mi trovo nel mezzo della scena del crimine: intorno a me ci sono una trentina di tiroavolisti che sparano in continuazione. Mi piazzo nel mezzo fingendomi un escursionista suicida e riprendo tutto, soprattutto il numero di spari al secondo. Due volte vengo colpito anche io, ma i cacciatori neanche mi dicono di spostarmi, talmente sono presi dalla foga di ammazzare tutti i fringuelli che passano sopra le loro teste. Riprendo scene comiche se non ci fosse da piangere: un cacciatore che per uccidere uno stormo si inarca fino a cadere all'indietro, i cani che corrono su e giú per star dietro alle decine di fringuelli che saltellano feriti dappertutto. Alla faccia dei controlli, della caccia in deroga in condizioni rigide e con piccoli numeri. È una carneficina che il video solo in parte riesce a rendere”.
  Il fine settimana dopo Andrea torna con i volontari della Lega Abolizione Caccia, per rallentare il massacro e riprendere ancora. “Riusciamo nel secondo obiettivo, non nel primo” afferma. “I migratori devono passare per quel colle perché cosí gli insegnano milioni di anni di storia, e i cacciatori tirano su tutto, fringuelli, pispole, allodole, lucherini. Poi si accendono i richiami elettromagnetici nelle tasche per far tornare indietro quelli che si erano salvati al primo passo”.
  Dopo aver ricevuto il film, il Commissario Ue all'Ambiente Janez Potočnik scrisse all'allora ministro Corrado Clini chiedendo la fine degli abusi sulle deroghe, “tant'è - osserva Andrea - che nel 2012 non c'é stato nessun "caso San Zeno" e i cacciatori si sono ritirati in buon ordine da quella zona. Come ha detto uno di loro, 'questo video ha fatto piú male alla caccia di tanti anni di battaglie degli animalisti'. Quello che succedeva sul colle San Zeno accade ancora ogni giorno a Malta, in Francia, in Spagna, a Cipro. Fra i 200 e i 300 milioni di uccelli vengono uccisi dalla caccia intorno al Mediterraneo ogni anno; viene anche da chiedersi se la caccia non sia la prima causa di scomparsa degli uccelli in Europa”.
  Ma nella provincia di Brescia questa pratica non è scomparsa: “Scene analoghe - assicura - le abbiamo riviste sulle alture di Lumezzane, in aree off limit visto che le chiavi della strada di accesso le hanno solo i cacciatori, o sul passo del Lavidino".
Flavio Marcolini

venerdì 12 luglio 2013

E' morto Alessandro Spina

Dopo una breve malattia ieri è morto a Rovato lo scrittore Alessandro Spina, che da anni viveva nel suo buen retiro in Franciacorta, in una tenuta secentesca nella campagna di Padergnone.
Nato a Bengasi nel 1927, Alessandro Spina è stato per decenni lo pseudonimo di derivazione verghiana dietro il quale si è celato Basili Khouzam, un facoltoso imprenditore milanese che in Libia aveva trascorso l'nfanzia, dirigendovi poi l'azienda di famiglia dal 1953 al 1979.
Di famiglia cristiano maronita, laureato in lettere con Mario Marcazzan, è stato un autore prolifico e un fine intellettuale, intrattenendo rapporti con figure di primo piano della cultura italiana: Giorgio Bassani, Cristina Campo, Pietro Citati, Elémire Zolla, Vittorio Sereni, Alfredo Cattabiani e Claudio Magris.
Dopo il lungo soggiorno africano, era tornato in Italia dove viveva appartato dal mondo letterario. Schivo e riservato, Spina si era dedicato da sempre alla lettura, alla scrittura, al culto della musica (per anni si vantò di avere come unico lettore il compositore Camillo Togni) e dell'arte, coltivando pochi sceltissimi rapporti d’amicizia.
I numerosi romanzi (pubblicati via via da Mondadori, Garzanti, Rusconi, Scheiwiller, Ares, Morcelliana) costituiscono un ciclo narrativo variegato ma unitario, che ripercorre con diversi spunti di estrema attualità la complessa e troppo spesso rimossa vicenda coloniale italiana: “Il giovane maronita”, “Le nozze di Omar”, “Il visitatore notturno”, “La commedia mentale”, “Le notti del Cairo”, “Ingresso a Babele”, “La riva della vita minore”. Pregevoli pure le “Storie di ufficiali”, dedicate al delicato tema dell'onore, e l’agile volumetto “Tempo e corruzione”.
Saggista e orientalista, aveva curato anche diverse traduzioni: la “Storia della città di rame”, le “Cinque novelle arabe”, la “Catastasi” di Sinesio di Cirene. Nel 2007 aveva vinto il Premio Bagutta con la monumentale opera “I confini dell’ombra” (ben 1268 pagine pubblicate da Morcelliana), nella quale aveva raccolto ben undici tomi della sua sterminata produzione. Pochi mesi dopo era di nuovo in libreria con i tre romanzi brevi raccolti in “Altre sponde” (Morcelliana, 2008).
Ma tutto era cominciato dall’apprezzamento che oltre cinquant’anni fa Cristina Campo ebbe modo di riservare alla sua novella “Giugno ‘40”, giudicandola “il miglior racconto scritto in lingua italiana”. “Lo mostrò a tutta Roma e questo cambiò la mia vita” ricordava Spina. Di quella vicenda, della figura della scrittrice toscana e della loro amicizia epistolare sono testimonianza due volumi, editi sempre da Morcelliana: “Conversazioni in Piazza Sant’Anselmo e altri scritti” (2002) e il prezioso “Carteggio” (2007).
Ai tempi dell'ultima guerra italiana in Libia era stato inseguito dalla stampa nazionale per un commento autorevole su quella tragedia e, più in generale, sulle “primavere arabe” nei paesi del Nord Africa, che conosceva come pochi in Italia. “Mi occupo di storia, non di cronaca” si schermiva laconico, parco di informazioni anche sulle propria attività. “A questa età non c'è più tempo per orizzonti lunghi, non è più possibile incominciare alcunché”.
Eppure era stato al centro di una fitta rete di iniziative e attenzioni: nel 2009 la comunità di Bose gli aveva dedicato una singolare giornata di studi (gli atti sono stati pubblicati da “Humanitas”), nel 2011 “Paragone” lo aveva celebrato con un numero monografico e il quotidiano “Avvenire” gli aveva affidato dall'autunno del 2010 a quello del 2011 la rubrica settimanale ”realtà e finzione”, i cui articoli sono appena confluiti nel volume “Elogio dell'inattuale” (Morcelliana, 2013), l'ultimo guizzo del suo acume.
Luogo di culto frequentato con passione da un crescente numero di lettori innamorati della mente di uno dei più incisivi (almeno sub specie aeternitatis) quanto appartati maître à penser dell'Italia contemporanea, quei folgoranti pezzi d'autore hanno fatto scoprire o riscoprire, attraverso la sua penna attenta e cristallina, una nutrita serie di talenti misconosciuti del panorama culturale internazionale. Sotto la cifra stilistica della inattualità richiamata dal titolo, ad attestare una fisiologica estraneità allo stolto chiacchiericcio delle cronache mondane, le prose spiniane meditano e inducono a meditare sul destino nostro compagno, aiutando il lettore a disambiguarne gli enigmi. Lo scrittore vi ha disegnato l'affascinante cartografia dei suoi incontri, il dialogo incessante con i classici di una personalissima biblioteca ideale, la riflessione sul peso reale o fittizio dei contemporanei.
Fra affinità elettive e divergenze spiegate, questo ultimo libro, come molti degli altri in precedenza, ha proposto una letteratura concepita come esperienza di vita, delineando paesaggi narrativi e poetici di un nitore desueto.
Tutto quello che Alessandro Spina raccontava era pervaso di un’aura di autorevolezza, consegnato alla storia con un'allure tenacemente aderente alla inattualità come ineludibile necessità per cogliere le persistenze nell’inesorabile scorrere del tempo.
Delle guerre coloniali non importava a nessuno – aveva detto al Festivaletteratura 2011 di Mantova, stigmatizzando “le scemenze scritte in Italia sulla guerra di Libia, che ha distrutto un terzo della popolazione”.
Il senso di colpa non è al centro del nostro sistema mentale” osservava desolato. “Ci sono tanti Istituti per la storia della Resistenza ma, se almeno uno di essi venisse dedicato allo studio della resistenza libica, sarebbe un atto nobile e importante, un omaggio ai veri valori della Resistenza italiana”.
Da tempo non pensava più al futuro, Spina. “Non ho alcun progetto” ripeteva con la sua voce da crooner. “J'ai veçu, come diceva quel personaggio di un romanzo francese di ritorno da Parigi”.
flavio marcolini

martedì 2 luglio 2013

Il Comune continua la vendita dei suoi immobili

L'amministrazione comunale di Calcinato continua la meticolosa opera di vendita di immobili di sua proprietà. Questa volta tocca a due edifici ben noti alla cittadinanza, che andranno all’asta nella mattinata di martedì 30 luglio in municipio.
Il primo è lo storico bar di Piazza della Repubblica, importante centro di aggregazione storico per la comunità nel secolo scorso e attualmente sede della birreria Al Mattone. Esteso per 207 mq, viene proposto ad un prezzo a base d'asta di 222mila euro alle ore 9.30. Il secondo è il bar-chiosco nel Parco Rovadino. Esteso per 192,80 mq, viene proposto ad un prezzo a base d'asta di 207mila euro alle ore 9.
In vendita anche un immobile a vocazione produttiva commerciale, situato nella zona industriale di Ponte San Marco. in via dell'Artigianato: viene proposto per l'alienazione a un prezzo a base d’asta di 982mila euro alle ore 8.30.
Per prendere parte all’asta gli interessati dovranno far pervenire la propria offerta, in plico sigillato, all’Ufficio protocollo del Comune di Calcinato, in Piazza Aldo Moro 1, entro le ore 12 di lunedì 29 luglio. Ulteriori informazioni si possono acquisire telefonando allo 030.9989225.