La tragedia della prima guerra mondiale approda al Festival del Cinema di Venezia dove domani alle ore 16.30 all'Hotel Excelsior verrà presentato il docufilm
"Oppeano 1918. La storia in volo", diretto dal regista
veronese Mauro Vittorio Quattrina e interpretato dagli attori
gardesani Armando Bellelli e Andrea Bellandi, nei panni di due
piloti-alpini alle prese con una rischiosa missione aerea durante il conflitto.
La storia del leggendario aeroporto veneto di Ca’ degli Oppi è collegata nella pellicola a tutta una serie di piccoli aeroporti segreti dai quali i bombardieri italiani si alzavano in volo verso le linee nemiche. Fra questi uno era stato allestito a Ponte San Marco, nell'area verde collocata all'incrocio fra l'allora strada provinciale Brescia-Verona (oggi via Statale 11) con la strada comunale che conduce alla frazione Monteroseo di Bedizzole, nell'angolo nord-occidentale dell'intersezione fra le strade.
La storia del leggendario aeroporto veneto di Ca’ degli Oppi è collegata nella pellicola a tutta una serie di piccoli aeroporti segreti dai quali i bombardieri italiani si alzavano in volo verso le linee nemiche. Fra questi uno era stato allestito a Ponte San Marco, nell'area verde collocata all'incrocio fra l'allora strada provinciale Brescia-Verona (oggi via Statale 11) con la strada comunale che conduce alla frazione Monteroseo di Bedizzole, nell'angolo nord-occidentale dell'intersezione fra le strade.
Qualche
anno fa aveva studiato l'insediamento lo storico Mauro Pellegrini nel
primo volume della sua opera "Calcinato, zona di guerra",
uscita per le edizioni Gaspari. "ll campo di aviazione di Ponte
San Marco - spiega - era recintato di filo spinato e all'interno si
costruirono baraccamenti, hangar in muratura, magazzini e dormitori
per la truppa".
Vi
hanno prestato servizio diverse squadriglie degli albori della
aeronautica militare italiana, che hanno compiuto incursioni e missioni contro le postazioni austriache in Trentino e
sull'Isonzo. In particolare, da
una relazione del giugno 1918 a Ponte San Marco è segnalata la
presenza della 37esima Squadriglia di ricognizione montata su
velivoli Savoia Pomilio SIA 3 e SIA 7B. Nell'agosto del 1918 furono
completati i lavori di allargamento, richiesti fin dal mese di
aprile, per consentire l'impiego dell'aviosuperficie a velivoli più
veloci: vi giunsero quindi anche la 120esima e 136esima squadriglia
da ricognizione e la 51esima da caccia montata su aerei più moderni,
gli Ansaldo SVA. Il campo, designato però con il toponimo di
Bedizzole, figurerà successivamente in attività anche in una carta
dell'Aeronautica Militare della metà degli anni '20.