sabato 27 aprile 2024

Oggi in biblioteca si parla di Pisacane e Bresci

Carlo Pisacane e Gaetano Bresci sono due figure-chiave della tradizione libertaria italiana, da tempo misconosciute e confinate in poche righe anche nei manuali di Storia.
Oggi alle ore 16.30 alla Civica Biblioteca di via XX Settembre 80 a Calcinato avremo l’occasione di conoscerle meglio grazie allo scrittore Giorgio Mora, che presenterà il suo ultimo volume intitolato appunto "Rincorrendo Bresci e Pisacane".
Mora si lancia in queste pagine in un appassionante reportage sulle tracce dei due personaggi, di cui ripercorrere con la consueta arguzia le straordinarie avventure. Insieme ad essi, protagoniste dell’incontro saranno le bellezze della nostra penisola, in un affascinante viaggio che da Desenzano passa per Formia, naviga tra le isole di Ponza, Ventotene e Santo Stefano, approda a Gaeta, scende a Sapri, a Sanza, Padula e Torraca, per terminare nella capitale fra il Gianicolo e Trastevere. 
Dialogherà con l’autore l’operatore culturale Fabio Giacomini.

venerdì 26 aprile 2024

Chiamata all’obiezione di coscienza contro la guerra

“Diciamo no alla chiamata alle armi, alla mobilitazione militare, all’ipotesi di ritorno della leva obbligatoria. Ci dichiariamo da subito obiettori di coscienza”: è questo il messaggio che dalla sede di via Milano 65 a Brescia il Movimento Nonviolento lancia con la Campagna di Obiezione alla guerra. 
Si tratta di una Dichiarazione di Obiezione di coscienza alla guerra e alla sua preparazione, che tutti, giovani o adulti, uomini o donne, possono sottoscrivere ed inviare al Presidente della Repubblica (che è anche Capo delle Forze Armate), al Presidente del Consiglio, al Ministro della Difesa, al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano. È un atto formale con il quale i sottoscrittori chiedono che il loro nome venga inserito in un Albo dove siano elencati tutti gli uomini e tutte le donne che obiettano alla guerra e alla sua preparazione. In pratica si chiede di formalizzare, presso gli organi competenti, l’elenco di coloro che fin da ora, e in futuro, non sono in alcun modo disponibili all’uso delle armi. 
La Dichiarazione chiarisce che chi firma ripudia la guerra e vuole ottemperare al dovere di difesa della Patria con le forme di difesa civile e non militare già riconosciute dal nostro ordinamento, in linea con la Costituzione italiana (articoli 11 e 52). Inoltre chi aderisce a questa forma di obiezione di coscienza dichiara che non vuole sottrarsi al dovere di proteggere la comunità ma che è possibile farlo attraverso i metodi della nonviolenza organizzata, e quindi sollecita il Parlamento all’approvazione di una Legge per l’istituzione della Difesa civile non armata e nonviolenta. 
La Campagna di Obiezione alla guerra è attiva dal 2022, dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, per solidarietà agli obiettori di coscienza e disertori russi, bielorussi e ucraini che rifiutano di partecipare a quella guerra, e recentemente si è allargata al sostegno ai giovani israeliani e palestinesi che non vogliono arrendersi alla logica del conflitto armato, dell’odio, della violenza. 
La Campagna del Movimento Nonviolento ora chiede al Governo italiano di rispettare la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che enuncia il diritto all’obiezione di coscienza e di garantire accoglienza, asilo e protezione a quei giovani di Russia, Bielorussia e Ucraina che rifiutano di prendere le armi e fuggono, o che da Iran, Israele, Cisgiordania, Palestina vogliano trovare accoglienza in Europa perché rifiutano la guerra in corso (come stabilì il Parlamento italiano nel 1992 per gli obiettori e i disertori delle Repubbliche della ex-Jugoslavia). 
La Dichiarazione di Obiezione di coscienza è disponibile sul sito del Movimento Nonviolento azionenonviolenta.it e può essere compilata direttamente dal format o scaricata e stampata su carta, e inviata personalmente ai Presidenti della Repubblica e del Consiglio, al Ministero della Difesa e allo Stato Maggiore dell’Esercito. Le sottoscrizioni raccolte, segnalate e comunicate al Movimento Nonviolento, verranno successivamente consegnate collettivamente al Quirinale e a Palazzo Chigi, con una manifestazione pubblica della Campagna di Obiezione alla guerra. 
Droni, bombe e missili solcano i cieli di Israele, di Gaza, di Ucraina, e le acque del Mar Rosso, del Mar Nero, del Mediterraneo, e accendono fuochi di odio in Medio Oriente e in Europa. La nostra risposta immediata, di cittadini responsabili, è la fermezza del nostro no alla guerra, è la nostra obiezione di coscienza. 

giovedì 25 aprile 2024

Oggi è la Festa della Liberazione

Invitiamo tutte e tutti a scendere in piazza stamattina a Calcinato per festeggiare insieme il 79esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo.
La manifestazione organizzata dall’amministrazione comunale prevede il ritrovo alle ore 9.30 davanti alla Torre Civica di Piazza della Repubblica per la deposizione di una corona al monumento ai caduti. Alle 10 ci sarà la messa nella chiesa parrocchiale, al termine del quale il corteo si snoderà per le vie Garibaldi, Roma, Vittorio Emanuele II, Matteotti e Marconi per terminare in piazza Aldo Moro, dove ci sarà la commemorazione pubblica.

mercoledì 24 aprile 2024

Dimenticato il centenario di Giovanni Morelli: amnesia involontaria?

Anche di Giovanni Morelli, nato il 2 febbraio di cento anni fa, nessuno nella comunità di Calcinato ha fatto memoria. Scriviamo queste poche note biografiche, sperando che qualcuno le legga e si ricordi del suo sacrificio giovedì prossimo, quando anche nel nostro Comune verrà celebrato il 79esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. 
Figlio del notissimo generale di Stato Maggiore Antonio Morelli, studente al Liceo classico Arnaldo, Giovanni dopo l'8 settembre 1943 non rispose alla chiamata alle armi della Repubblica sociale italiana, ma aderì alla Resistenza, mettendosi in contatto con il capo partigiano Astolfo Lunardi. Dopo la sua fucilazione, nel febbraio 1944 venne ricercato perché il comando del Distretto militare di Brescia rinvenne la sua pratica di ammissione all'Accademia militare di Modena. 
Il padre fu internato nei lager dove, più volte interrogato, rifiutò sdegnosamente di aderire alla Repubblica sociale italiana di Salò. Sulla loro casa di via Garibaldi vigilarono attentamente le SS e le brigate fasciste.
Verso la metà del febbraio 1944 sua madre venne arrestata. Solo allora Giovanni si presentò al Distretto militare e riuscì a farsi assegnare come autista al quartier generale di Salò, da dove continuò a svolgere attività clandestina contro il regime, fino a quando nell’agosto 1944 capì di essere sospettato. Per l’assidua sorveglianza delle SS tedesche e delle brigate nere sulla casa di famiglia, non riuscì a trasportare, nella località stabilita dal comando partigiano, le armi e munizioni che aveva seppellito nell'orto. 
Nel settembre 1944, avvertito dell'imminenza del suo arresto, si allontanò da Salò e il 29 dello stesso mese dovette presentarsi al comando delle SS in Brescia in seguito al nuovo arresto della madre. Rinchiuso in carcere, venne più volte interrogato e ferocemente torturato. Nell'ottobre 1944 le SS riuscirono a scoprire nell'orto dell'abitazione dei Morelli le armi e le munizioni nascoste. 
La casa venne barbaramente saccheggiata e devastata. Oltre alla madre fu arrestata anche la sorella Anna Maria ed entrambe furono condannate dal Tribunale speciale fascista a Bergamo e imprigionate nel carcere di Brescia fino alla Liberazione. 
Nel novembre 1944, ridotto in pietose condizioni per i maltrattamenti subiti in carcere, Giovanni Morelli fu deportato nel lager nazista di Mauthausen. Spogliato di tutto e rivestito con un sacco, fu sottoposto ad altre inenarrabili sevizie dal capo del campo di concentramento, un ergastolano tedesco liberato. Privo di cibo, morì di fame, freddo e botte l’11 febbraio 1945.

martedì 23 aprile 2024

“Ancora fischia il vento…”: una mattina per la Resistenza

Stamattina alle ore 10 a Montichiari la Festa della Liberazione verrà celebrata dall’Istituto statale “Don Lorenzo Milani” con la manifestazione “Ancora fischia il vento…”, organizzata in collaborazione con la sezione “Ferruccio Vignoni” dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia per proporre una serie di “riflessioni e canzoni sulla necessità dell’antifascismo”.
Dopo gli interventi della dirigente scolastica Claudia Covri e del presidente della Commissione Scuola dell’Anpi Mario Maviglia (ex dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia), prenderà la parola Pietro Garbarino, che fu tra i cittadini feriti dalla bomba, poi per lunghi anni avvocato al processo per la strage di Brescia del 1974, sulla quale ha appena pubblicato con Saverio Ferrari il saggio storiografico “Piazza della Loggia cinquant’anni dopo. Dall’azione eversiva all’ombra della Nato delle organizzazioni neofasciste all’attuale disegno di affossamento della Costituzione: il filo nero delle stragi in un paese a sovranità limitata” (Red Star Press Edizioni).
Toccherà poi a Ida Lucia Tonti (già docente al Don Milani e ora presidente dell’Anpi locale) fare sintesi, per lasciare spazio nella seconda parte della mattinata all’ensemble vocale di musica popolare Le Cantore che - formato da Alessandra Abate (voce), Primarosa Bosio (voce, chitarra), Beppe Cento (basso), Lorenzo Fantetti (percussioni), Corrado Guarino (tastiera, arrangiamenti), Lucia Guarino (voce), Maria Nastasio (voce), Tiziana Porteri (voce) e Sasà Sorace (chitarra) - presenterà un ampio repertorio di canti della tradizione partigiana e antifascista.

lunedì 22 aprile 2024

Alla vigilia della Liberazione c'è il consiglio comunale

Il consiglio comunale è convocato a Calcinato per mercoledì 24 aprile alle ore 20.30 nella sede municipale.
Numerosi, come di consueto, gli argomenti posti all’ordine del giorno dal sindaco Nicoletta Maestri. Dopo il dibattito in apertura sulla interrogazione a risposta scritta presentata dal gruppo consiliare "Calcinato in-patto 2.0" sulla “esecuzione delle opere per l’affidamento del servizio di gestione e manutenzione, inclusa la fornitura di energia, degli impianti di illuminazione pubblica di pertinenza dell’amministrazione comunale”, si discuterà del Piano economico-finanziario (del servizio di gestione dei rifiuti urbani, con la relativa determinazione delle tariffe Tari per utenze domestiche e non domestiche.
Nella seconda parte verranno approvati il rendiconto della gestione per l’anno scorso, una variazione al bilancio di previsione 2024-2026 e al documento unico di programmazione e la convenzione tra i comuni dell'ambito territoriale della Bassa bresciana orientale, quello di Castenedolo e la cooperativa sociale La Sorgente per l’individuazione degli immobili da destinare a centri diurni disabili.
In coda un provvedimento che è destinato ad avere una importanza rilevante per il sistema di irrigazione dei terreni agricoli. Si tratta di quello che viene definito “atto di assenso irrevocabile e condivisione indennità per asservimento di acquedotto (servitù) per limitate porzioni dei mappali n. 185, 186, 237 e 238 fg. 18 e mappale 28 fg. 19 di proprietà comunali” per l’allestimento in una ex cava di ghiaia, nella campagna della frazione di Calcinatello, di un bacino idrico per la laminazione delle acque di piena e lo stoccaggio di risorse idriche ad utilizzo di un comparto agricolo soggetto a riconversione della pratica irrigua a sistemi ad alta efficienza e relative condotte di distribuzione.

domenica 21 aprile 2024

Carpenedolo ricorda la strage di Piazza Loggia

La Casa del Popolo di Carpenedolo oggi celebrerà il cinquantenario della strage fascista di Piazza Loggia con la manifestazione “28 Maggio 1974: ieri oggi domani”, che si terrà a partire dalle ore 17.30 nella sala polivalente di Palazzo Laffranchi, in Piazza Martiri della Libertà 5.
Organizzato in collaborazione con la compagnia teatrale Chronos3 e l’Istituto Statale Don Milani di Montichiari e con il patrocinio della Casa della Memoria e del Comune, l’evento sarà diretto del regista Vittorio Borsari. Sul palco un nutrito gruppo di studenti presenterà elaborazioni multimediali e approfondimenti iconografici sul tema, frutto di un progetto didattico coordinato dalla docente di Storia Laura Butti, con interviste filmate e l’illustrazione del tortuoso iter processuale per individuare i colpevoli, a cura dell’avvocato Lidia Bazzoli.
“Quanto accaduto il 28 maggio 1974 è vivo nelle coscienze dei cittadini bresciani, ma non lo è altrettanto in quelle degli abitanti della provincia” osserva Butti, spiegando che “quella è una data simbolo: in Piazza Loggia c’era una manifestazione indetta dal Comitato Unitario Permanente Antifascista, alla quale aderirono anche tutti i sindacati proclamando lo sciopero generale, per sensibilizzare contro la violenza neofascista e a difesa di quei valori democratici e antifascisti che permeano la nostra Costituzione”.
“Contro questi manifestanti - ricorda l’insegnante - agirono gruppi neofascisti collocando una bomba che spezzò la vita di otto persone e ne ferì centodue. Le giovani generazioni si interrogano su quell’evento traumatico e complesso, che non può essere rimosso o sterilmente ricordato nella data stabilita dal calendario: bisogna conoscerlo in maniera articolata, approfondita, critica, per poterlo metabolizzare e dargli il luogo giusto nella coscienza”.
“Quei ragazzi del 1974 consegnano la dimensione personale ed emotiva della loro esperienza durante la manifestazione di quella mattina - spiega la presidente della Casa del Popolo Maria Gabriella Bresciani - ai giovani di oggi, spesso bollati come apatici ai valori politici e sociali, salvo poi scoprire che la salute, la democrazia, il ripudio della guerra e il diritto di poter esprimere le proprie esigenze e di essere ascoltati, sono i valori che li accomunano ai loro coetanei di allora, in un passaggio di testimone utile per elaborare i fatti di ieri per un’efficace nuova chiave di lettura dei fatti attuali e futuri”.

sabato 20 aprile 2024

Per la Giornata della Terra

Doppio appuntamento alla sede del Teatro Zero Negativo di via Tre Bocche 3 a Bedizzole per la Giornata della Terra, organizzato in collaborazione con la Consulta Comunale Giovani, le Guardie Ecologiche Volontarie e il Comitato Cittadini di Calcinato, per promuovere la sensibilizzazione alla salvaguardia dell'ambiente.
Oggi alle ore 16.30 per la regia di Maria Acampa va in scena lo spettacolo "Il bambino e la terra", che racconta la storia di un ragazzo che parla e gioca con la Terra come una vera amica, fino a quando diventerà grande. Domenica alle 17.30 sempre la Acampa firma “Rifiuto”, pièce drammatica che illustra il vorticoso gioco di potere che sta dietro al traffico e allo smaltimento dei rifiuti, un meccanismo latente che porta l'uomo ad avere un mucchio sempre più ingestibile di spazzatura.
Chi desiderasse acquisire ulteriori informazioni sulla proposta oppure prenotare la propria partecipazione può telefonare alla segreteria organizzativa del Teatro Zero Negativo ai numeri 3381268635 oppure 3519086060.

lunedì 15 aprile 2024

Contro ogni guerra domani torniamo a Ghedi

Sono ormai oltre mille e 100 e crescono di ora in ora le adesioni alla lettera aperta degli insegnanti bresciani contro l’evento “Mettiamo le ali ai nostri sogni”, organizzato alla base militare di Ghedi per martedì 16 aprile e caldeggiato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che, per il tramite dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia, a marzo aveva fatto pervenire a tutte le scuole bresciane di ogni ordine e grado, dall’infanzia alle superiori, l’invito a partecipare a questa singolare “Giornata per le Scuole” che prevede una mostra di velivoli a terra e l’esibizione in addestramento delle Frecce Tricolori.
In pochi giorni da tutta la provincia è stato un coro di no, a cui si sono unite anche diverse associazioni cattoliche e laiche. Con esse martedì a Ghedi ci saranno molti di questi docenti, sin dal primo mattino, per riaffermare pacificamente che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, come insegnano in aula nelle ore di Educazione Civica inverando il dettato costituzionale. Alle ore 10 il clou della manifestazione prevede un momento di riflessione silenziosa organizzato in particolare dalle Donne In Cammino Per La Pace che – come di consueto – invitano a visualizzare l’opposizione integrale alla guerra “con abito nero, uno straccio bianco al braccio e un pensiero di pace scritto su un piccolo pezzo di stoffa da mettere sul corpo”.
Davanti ai cancelli dell’aerobase militare ci sarà anche don Fabio Corazzina, il sacerdote di Camignone che da tempo è una delle voci più originali dell’impegno attivo per la nonviolenza in Italia.
“In questo anno scolastico - racconta in un appello di adesione all’iniziativa del personale della scuola - ho incontrato quasi 50 classi con progetti e laboratori di educazione alla cittadinanza, alla pace, alla convivenza, alla gestione dei conflitti e a quella legalità che ha il sapore della Costituzione e del diritto internazionale”, giudicando “inutile e dannoso fare credere alle giovani generazioni che scegliere la pace e il bene dei popoli possa convivere con la scelta di un riarmo luccicante e di una minaccia incombente dall’amaro sapore nucleare”.
“Ma non ci vergogniamo, noi adulti” osserva. “Invitiamo i ragazzi a fare festa in luoghi di morte, a confondere il tricolore costituzionale con uno stendardo di guerra, a valorizzare i Tornado e gli F35, cacciabombardieri di capacità nucleare, come servizio al Paese e alla pace, a confondere l’eccellenza italiana con la sua capacità militare e bellica, a cogliere l’occasione per proporre la succulenta professione militare come realizzazione personale”.

domenica 7 aprile 2024

Il 5 per mille al Movimento Nonviolento

Lanciamo un appello ai contribuenti perché, in occasione dell’annuale compilazione della denuncia dei redditi, versino il 5 per mille al Movimento Nonviolento per finanziarne le attività contro le guerre e le violenze che insanguinano il pianeta.
Da oltre 60 anni il Movimento Nonviolento utilizza i fondi ricevuti per organizzare quotidianamente iniziative per la pace, il disarmo, le obiezioni di coscienza, l'opposizione agli insediamenti militari e alle industrie belliche, l’educazione alla mondialità, la difesa della salute dell’ambiente e dei cittadini.
Gli interessati possono trascrivere il codice fiscale del Movimento Nonviolento, 93100500235, nell’apposita casella della dichiarazione dei redditi. 
Per informazioni si può scrivere alla sede bresciana in via Milano 65 in città oppure una mail all'indirizzo movimentononviolento.bs@alice.it o telefonare al numero 328.9683409.

venerdì 5 aprile 2024

Morte di un antieroe

Trent'anni fa a Seattle moriva suicida Kurt Cobain, indimenticata icona del grunge di fine secolo.
Lo ricordiamo con una poesia inedita scritta da Flavio Marcolini nelle convulse e drammatiche ore del ricovero del frontman dei Nuirvana a Roma il mese prima, dopo una overdose da farmaci e champagne.

Come sta Kurt Cobain?

Treno. Alla stazione secondaria
pendolarismi quotidiani,
Niente a che vedere
con la mitica Seattle
ma, scusi signore,
come sta Kurt Cobain?

Paesaggi contorti
come lamiere al sole
si vedon dal vagone
scintillar per l’aria.
Accidenti, cos’è?
Come sta Kurt Cobain?

Quella fanciulla suasiva
profumava davvero
come uno spirito giovane
la domenica della marcia
e chissà se ora lei sa
come sta Kurt Cobain?

Giovani madri affaccendate
con figlie da crescere bene,
allontanate la mente
dalle confezioni di Roipnol
senza chiedervi nemmeno
come sta Kurt Cobain? 

4 marzo 1994

mercoledì 3 aprile 2024

Propaganda militarista per le scuole alla base di Ghedi: la protesta si estende

Agli oltre 300 docenti che in un appello protestano contro l’evento dell'Aeronautica Militare “Mettiamo le ali ai nostri sogni”, in programma alla base di Ghedi martedì 16 aprile, giunge un profluvio di plausi.
Dalla storica sede di via Milano 65, Claudia Capra del Movimento Nonviolento è lapidaria nel “condannare il proliferare nelle scuole di proposte formative che danno dell'esercito una immagine distorta e accattivante mistificando il suo reale ruolo di oppressione, violenza e asservimento all'industria bellica: negli attuali scenari di guerra, dovrebbe essere compito della scuola sollecitare una riflessione sulle cause dei conflitti, promuovendo modelli alternativi di difesa e una cultura di pace, per attuare la Costituzione che ripudia la guerra”.
Anche Lidia Cattozzo, Lina Gogna e Teresa Ciarrocchi (“Donne in rete per la pace”) si richiamano “alla Costituzione per esprimere dissenso verso una iniziativa che sotto l'ombrello della formazione in realtà promuove l'avvicinamento dei ragazzi al mondo della guerra e delle armi. Diciamo no a una scuola che assiste allo stravolgimento di ogni valore in nome di un innominabile fascino per le armi e per la risoluzione violenta dei conflitti, per lo più in un momento particolarmente buio dove un Occidente che taglia su scuola e sanità, per armarsi sempre più, sembra volersi contrapporre a una parte del mondo da dove fuggono a migliaia i profughi vittime di guerre sostenute e finanziate dai potenti”.
Sulla stessa linea Alfredo Mori e Santina Scarpignato del Movimento internazionale per la riconciliazione: “Sottoscriviamo la lettera degli insegnanti poiché affonda le radici nella nonviolenza organizzata, che da 50 anni testimoniano a Brescia”.
Sul fonte politico l’on. Gian Antonio Girelli in una nota giudica “non opportuna l’iniziativa del Ministero, che tende a caricare di un significato informativo e di indirizzo verso la scelta di vita militare la visita alla base e l’esibizione delle Frecce Tricolori”.
“Senza demonizzare chi fa la scelta di questa professione”, il parlamentare ritiene che essa “non possa essere presentata dalle autorità scolastiche come una delle possibili scelte di carriera, ulteriore segnale di un ministro del tutto inadeguato, con un’idea di futuro distante dalle speranze che dovrebbero caratterizzare i giovani. Il Governo si impegni piuttosto alla costruzione di una difesa comune europea, vera necessità storica che passa per una unità di intenti nello scongiurare ogni guerra, ed eviti di strizzare l’occhio a vecchie idee nazionalistiche basate sulla presunta forza militare”.
“Questa lettera contro quello che si presenta come l'invito agli studenti a prendere parte a una adunata paramilitarista - osserva Dino Greco per la neonata lista “Pace Terra Dignità” - è ciò che ogni scuola dovrebbe fare per educare al ripudio della guerra e alla solidarietà fra i popoli. Sta avvenendo il contrario: governanti e fabbricanti di armi stanno somministrando dosi non omeopatiche di retorica guerrafondaia, spacciando per ‘sogni di futuro’ e ‘orizzonti di gloria’ una pseudocultura di morte: le terribili immagini dello sterminio a Gaza, la guerra in Ucraina e in altre decine di teatri dovrebbero suscitare la mobilitazione popolare nel nome del più solenne ‘No alla guerra’, un obiettivo a cui davvero ispirare i sogni dei giovani”.
“A fianco degli insegnanti” si schiera infine in un comunicato anche Sinistra Italiana, ritenendo “la scuola portatrice di valori come solidarietà e inclusione, mentre l’attività dal titolo decisamente poco attinente, ‘Mettiamo le ali ai nostri sogni’, risulta in palese contrasto con i principi fondativi del nostro sistema di istruzione, fra i quali la legge 107/2015 individua tra gli obiettivi che le scuole devono perseguire ‘lo sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace’”.

martedì 2 aprile 2024

La scuola diserta la guerra

Un coro di protesta si leva dalle scuole bresciane alla notizia che la base militare di Ghedi ha intenzione di organizzare martedì 16 aprile per gli studenti la manifestazione “Mettiamo le ali ai nostri sogni” per promuovere il patrimonio di storia e professionalità espresso dall'Arenautica Militare, dal Sesto Stormo e dalla Pattuglia Acrobatica delle Frecce Tricolori.
Grazie al tam tam sui social, nonostante le scuole siano chiuse per le vacanze pasquali, oltre duecento insegnanti di decine di istituti di ogni ordine e grado hanno firmato una lettera aperta scritta dalla loro collega Patrizia Londero dell’Istituto Bazoli-Polo di Desenzano, dal titolo “Il fascino indiscreto della guerra”,
“Mentre assistiamo impotenti allo sgretolarsi del diritto umanitario in numerose zone del mondo, allo stravolgimento di paesi e popoli colpiti da armi di cielo e di terra che generano fame e migrazioni spesso senza speranza – scrivono i docenti - vediamo un fiorire di iniziative frutto anche dello zelo ministeriale che esortano le scuole a far partecipare gli alunni a uscite didattiche aventi per oggetto visite a mostre d'armi, a basi militari, a parate, ad addestramenti, ad alza-bandiera, a incontri con l'esercito”.
Segnalano infatti che il Ministero ha fatto pervenire a tutte le scuole di Brescia e provincia una circolare con l’invito alla “Giornata per la scuola del 16 aprile, in occasione dell'esibizione della Pattuglia Acrobatica Frecce Tricolori a Ghedi, con la finalità di promuovere i valori che ispirano il servizio al Paese e il patrimonio della nostra cultura aeronautica”
“Per i contenuti e l'ufficialità - essi la ritengono - un'ingiunzione dall'alto che non può non stridere con quanto per anni si è cercato di costruire nei percorsi di Educazione civica a scuola con i ragazzi, stimolando discussioni su culture di sopraffazione e di violenza che portano direttamente a quella delle armi, in linea con le finalità generali dei Programmi ministeriali che non prescindevano da valori come convivenza pacifica, democratica, centrata sul confronto e sul dialogo”.
Ricordano che quella di Ghedi è “una base militare da cui più volte si sono alzati in volo aerei con il loro carico di morte da riversare su paesi come Iraq nel 1991 e Serbia nel 1999 e dove sono custodite armi a testata nucleare, che gli F35 dislocati nella base sono abilitati a trasportare e utilizzare”.
“Al di là dei volteggi acrobatici e delle scie tricolori che dovrebbero attirare il pubblico”, stigmatizzano “l'alto tasso di inquinamento acustico e dell'aria”.
“Di che emozioni e sogni parla il Ministero?” si chiedono questi insegnanti. “Sono forse i brividi adrenalinici dell'incolumità a rischio che dovrebbero suscitare emozioni? Ma per la gloriosa pattuglia acrobatica non sta bene parlare di rischio. Sono troppo bravi. Fanno sognare. Stupefacente se non fosse inaccettabile la chiosa metaforica finale: ‘Mettere ali al proprio futuro’. Non solo si dovrebbero prelevare i ragazzi da scuola per trasferirli a Ghedi, ma il ministro vorrebbe che da questa visita traessero ispirazione per la loro futura professione. Verso quali orizzonti di gloria li vorrebbe spingere?”.
E concludono chiedendo di “solidarizzare con chi condanna questa pericolosa proliferazione di proposte formative a sfondo militare, per dichiarare con forza l'urgenza della costruzione di scuole di pace, coltivando con i ragazzi occasioni di solidarietà con chi vive in zone di guerra, di conoscenza del dramma della guerra e delle sue vittime, di aiuti concreti per coloro a cui la guerra ha distrutto tutto. Curare le ferite, aiutare a ricostruire: ci sarebbe bisogno di leggere circolari che parlino di questo”.
Per informazioni e adesioni si può scrivere entro lunedì 8 aprile alla mailbox donneinreteperlapace.desenzano@gmail.com.