sabato 31 dicembre 2016

Seconda variante al PGT: c'è l'incarico

Con la determinazione n. 565 il Comune di Calcinato ha deciso "di affidare  la redazione di seconda variante al Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) relativa al Documento di Piano, Piano delle Regole ed al Piano dei Servizi unitamente alla verifica di assoggettabilità alla V.A.S. al Raggruppamento Temporaneo Professionisti ing. Cesare Bertocchi – ing. Ilaria Garletti". 
Per ora la spesa complessiva è di 50.117,60 euro.

giovedì 29 dicembre 2016

Sportello per morosità incolpevole

Da lunedì 2 gennaio apre in municipio a Calcinato uno sportello a sostegno di famiglie che abitano in affitto con morosità incolpevole per il 2016. La concessione di contributi sarà effettuatta previo un appuntamento all'Ufficio Servizi Sociali del Comune, purchè sussista una delle seguenti cause: licenziamento, mobilità, cassa integrazione, mancato rinnovo di contratti a termine o di lavori atipici, accordi aziendali e sindacali con riduzione dell'orario di lavoro, cessazione di attività professionale o di impresa, malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato riduzione del reddito.
Possono beneficiare dei contributi solo i destinatari di un atto di intimazione di sfratto per morosita' con atto di citazione per la convalida. Tutti i dettagli (requisiti, entità, individuazione beneficiari, dichiarazione di disponibilità dei locatori, controlli) sono ben esplicitati nell'avviso scaricabile on line sul siti web www.comune.calcinato.bs.it. Per informazioni ulteriori è possibile rivolgersi all'Ufficio Servizi Sociali ai numeri 0309989221-236-242-245 oppure via mail all’indirizzo servizi.sociali@comune.calcinato.bs.it.

sabato 24 dicembre 2016

Discarica Gedit: martedì vertice in municipio

Riconosciuta dal Consiglio di Stato l’importanza del fattore di pressione (che prevede l'introduzione di un limite di localizzazione di siti per lo smaltimento dei rifiuti, legato alla saturazione del territorio), contro il progetto di ampliamento della discarica Gedit per rifiuti industriali non pericolosi in via Cavicchione c’è unità di azione a Calcinato fra amministrazione comunale, gruppi consiliari e comitati ambentalisti.
Martedì 27 dicembre il sindaco Marika Legati ha convocato per le ore 20.30 in municipio la giunta comunale, i capigruppo consiliari, i membri della Commissione Ambiente, i primi cittadini e gli assessori al’ambiente dei comuni vicini, delegazioni del Comitato Cittadini e del Comitato Salute Ambiente, unitamente al legale del Comune, avv. Mario Gorlani, e a quelli dei due sodalizi ecologisti.
Ne dà notizia l’assessore all’ambiente Stefano Vergano, il quale dichiara: “Dopo il grande successo ottenuto in Consiglio di Stato con il salvataggio del fattore di pressione, frutto del perfetto e condiviso lavoro di squadra - sia a livello istituzionale (Regione, Provincia e sette Comuni bresciani con il nostro capofila dell'iniziativa sull'intervento ad adiuvandum) sia a livello associativo (comitati/associazioni ambientalisti sia regionali sia locali) – ritengo che ora si possa e si debba proseguire con ancor più forza e convinzione per bloccare l'ampliamento Gedit”.
“All’incontro - sottolinea - abbiamo invitato anche i rappresentanti dei comuni di Montichiari, Bedizzole, Castenedolo e Mazzano. Riteniamo che la serata potrà essere una ulteriore prova di collaborazione e condivisione di tutte le realtà politiche e associative del nostro territorio, nella battaglia contro l'ampliamento dell’impianto di smaltimento dei rifiuti”.

giovedì 22 dicembre 2016

No alle barriere architettoniche: una proposta

Da Ponte San Marco il signor Carlo Polcini prosegue la sua battaglia per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Costretto su una carrozzella da anni in seguito ad un incidente, Polcini è un volto molto noto nella zona fra la Bassa e il Garda per il suo impegno civico in favore dei disabili.
Nei giorni scorsi ha scritto una lettera ai sindaci di Bedizzole, Calcinato, Lonato del Garda e Montichiari illustrando loro il progetto di legge nazionale “Una città per tutti”, nell’ambito del quale chiede ai primi cittadini di “porre in discussione quanto prima in commissione lavori pubblici la presenza alle sedute di un cittadino motoramente disabile per la valutazione tecnica di eventuali nuovi progetti e per incentivare, tra le altre cose, gli allacci delle piste ciclabili con i comuni limitrofi, onde evitare dispendio di denaro pubblico”.
Si tratta di problematiche annose sul territorio, che dalla fine degli anni ’80 sono state a più riprese oggetto a Calcinato di campagne di sensibilizzazione da parte dei curatori di questo blog. 
Da registrare la presa di posizione in queste ore dell’assessore ai lavori pubblici Nicoletta Maestri: “Esiste un regolamento delle commissioni assessorili che non consente la nomina di altra persona diversa da quelle designate dai gruppi politici e nominate dal sindaco” ha dichiarato.
“Ogni nuovo progetto - ha specificato Maestri - deve rispettare le normative che regolano il rispetto delle barriere architettoniche e comunque, qualora ci siano in esame progetti significativi, si potrà chiedere alla commissione che il signor Polcini possa essere invitato come persona esterna alla commissione, previo consenso della stessa”.

venerdì 16 dicembre 2016

Una vittoria di tutti

Il Consiglio di Stato salva "il fattore di pressione", che prevede l'introduzione di un limite di localizzazione delle discariche, legato alla saturazione del territorio.
Qui potete leggere il testo della sentenza pubblicata oggi:
https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=ZHUBSEP7V5XW7LWCK46S4MUZL4&q=Edilquattro
Ora speriamo che venga recepita e applicata.

mercoledì 14 dicembre 2016

Renzi dopo il diluvio

O me, o il diluvio! con questo slogan Renzi ha indurito le ultime due settimane di campagna elettorale. Ha avuto il diluvio e adesso aspetta l’investitura come salvatore del paese. Non è che non sapesse come evitare il diluvio: bastava che disinnescasse i più macroscopici attacchi all’elementare buon senso democratico: aprire a una modifica della legge elettorale – l’Italicum – secondo le indicazioni della Corte Costituzionale e rinunciare ad avere la maggioranza assoluta del Parlamento con il trenta per cento dei voti. Non avrebbe annullato tutti i no, ma una buona parte.
Non lo ha fatto non perché non se ne fosse accorto. Voleva lo scontro e dimostrare che non c’era alternativa a lui stesso. Che questa linea e metodo siano oggi del segretario del Pd, erede del Pci, è impressionante: si tratta di un preludio a un Partito del Presidente. È un modo per prendere in contropiede gli avversari, sia fuori che dentro il Pd.
Che fare a questo punto? Credo che si debba afferrare il toro per le corna; approvare al più presto una nuova legge elettorale e poi andare al voto al più presto. Le nuove regole devono essere omogenee per Camera e Senato, fondate sul proporzionale, in modo da avere una chiara fotografia di che cosa è diventato il paese, e, ahimè, ricominciare.
Rossana Rossanda, 11 dicembre 2016, http://sbilanciamoci.info

lunedì 12 dicembre 2016

Difesa la Costituzione, ora bisogna attuarla


A leggere i giornali e guardare la TV negli ultimi giorni, sembrerebbe che il 60% degli elettori votanti abbia dato ragione ai partiti di destra che siedono in Parlamento.
Salvini e Brunetta non hanno neanche atteso gli scrutini per intestarsi la vittoria del NO già in base ai sondaggi, e la loro presenza nelle pagine a stampa e nei talk show è diventata rapidamente asfissiante.
Nonostante i gravi problemi di “vista” che, da gennaio ad oggi, hanno colpito la stragrande  maggioranza degli operatori dell’informazione locale, che non hanno quasi mai dato spazio al “Comitato Provinciale per il NO nel Referendum sulle modifiche della Costituzione” e alle sue iniziative, rivendichiamo a gran voce  lo spazio che ci spetta e il ruolo determinante dei nostri comitati di zona e dei nostri aderenti che hanno svolto pazientemente un lavoro di divulgazione dei valori e dei meccanismi stabiliti nella Costituzione della Repubblica approvata il 22 dicembre 1947, facendola amare e difendere da milioni di cittadini, fra cui moltissimi giovani, e giovanissimi alla loro prima esperienza di voto, contribuendo con loro capillare impegno al successo del NO alla riforma costituzionale Renzi-Verdini.
Il Comitato provinciale per il NO si è sempre caratterizzato, da un lato, nel far conoscere il “merito” della riforma e, dall’altro lato, nell’evidenziare la paternità della stessa da parte delle oligarchie economico finanziare che hanno scaricato sulle classi popolari gli errori e la crisi economica da essi stessi provocata e che, non sazie dei costi sociali già fatti pagare ai cittadini italiani, forzando le regole formalmente vigenti, hanno tentato di rendere legittime tali forzatureper dare la spallata definitiva allo Stato sociale e alla sovranità popolare.
Fortunatamente, il tentativo di snaturare la nostra Costituzione è stato sventato dal travolgente voto popolare del 4 dicembre 2016; con il contributo determinante delle azioni nostre e degli oltre 750 Comitati per il NO sparsi per la penisola, il Popolo italiano ha sventato il tentativo di far approvare modifiche alla Costituzione che, oltre a stravolgere il diritto dei cittadini a votare i propri rappresentanti e squilibrare l’assetto delle Istituzioni a favore del Potere Esecutivo, sarebbero stata pericolose per la Democrazia.
A tutti i 19.420.730 elettori che hanno difeso la Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza e dalla lotta partigiana, vada il nostro più sentito
GRAZIE!
Nonostante la batosta subita dai mandanti finanziari e dai loro servi politici, non ci illudiamo però di aver “abbattuto il drago”.
Per questo, non intendiamo in alcun modo abbassare la guardia, convinti che chi vi ha interesse ritenterà ancora in futuro, in altre forme ed in momenti più favorevoli.
Non possiamo inoltre scordare che come cittadini abbiamo diritto a una corretta rappresentazione del voto popolare in Parlamento, che la legge elettorale vigente, l‘Italicum, non garantisce affatto, perpetrando, sua degna figlia, i vizi di incostituzionalità del Porcellum.
Serve una legge elettorale rispettosa dei principi fondamentali della Costituzione: scelta degli eletti da parte degli elettori, voto uguale per tutti i cittadini e quindi senza premi di maggioranza tali da contraddire il principio di parità.
Restano inoltre irrisolti, dimenticati nella foga referendaria del Governo, tanti problemi del Paese che hanno bisogno di soluzioni che realizzino, anziché lasciare disattesi, i principi enunciati nella Carta costituzionale.
Per questo, il Comitato provinciale per il NO di Brescia, con le sue articolazioni territoriali, prosegue senza abbassare la guardia la sua attività, nelle nuove condizioni create dal risultato del voto.
Preso atto che i direttivi del Comitato per il NO e quello contro l'Italicum, cui fa capo il comitato provinciale di Brescia, sono stati convocati a Roma, per le opportune valutazioni, alle 10 di mercoledì 14 dicembre 2016, auguriamo a tutti i bresciani
buone feste e
un buon anno nuovo
dando appuntamento al prossimo incontro che verrà convocato dopo l’Epifania, in vista dell'assemblea nazionale dei comitati, in programma entro la metà di gennaio 2017.

domenica 11 dicembre 2016

Martedì 13 consiglio comunale

Martedì 13 dicembre a Calcinato il sindaco Marika Legati ha convocato il consiglio comunale per le ore 20.45 in municipio.
Dopo la comunicazione di un prelevamento dal fondo di riserva, verrà discussa una modifica statutaria della società Garda Uno. Nella parte della seduta verrà preso poi in esame il Piano d'intervento per l'attuazione del diritto allo studio e sarà stabilita l'erogazione di un contributo straordinario a sostegno delle rette alla scuola dell’infanzia paritaria Mazzoleni di Calcinatello.

giovedì 8 dicembre 2016

Al mondo si nasce per cambiarlo

Sono un ragazzo di ventidue anni che, un anno e mezzo fa, ha deciso di lasciare amici e famiglia in Italia per prendere un volo con destinazione Stati Uniti d’America. Qui studio per prendere due lauree e nuoto in una piccola università nel Midwest.
Se avessi potuto, avrei votato Bernie Sanders alle primarie dei democrats, Hillary Clinton il 7 novembre, e Remain il 23 giugno. Sarei stato il candidato ideale a votare Sì domenica scorsa. Sorpresa. Avrei voluto votare No. Avrei voluto perché il plico elettorale mi è stato consegnato lunedì 5, giusto in tempo per accendere il fuoco nel camino di casa.
Il mondo che vorrei è un mondo liquido, multiculturale, multietnico, multisessuale e di cuore. Non razionale.
Scegliere un’identità non significa solo fare una scelta logica e razionale: ragionando ad absurdum e seguendo la sua linea di pensiero, chiunque scelga un’identità stigmatizzata sarebbe solo un povero idiota, incapace di usare il proprio cervello per compiere una scelta adeguata. Non voglio questo nel mondo che desidero.
Credere che la globalizzazione sia inesorabile rievoca in me il verso che Leopardi, sbeffeggiando il cugino Terenzio Mamiani, scrisse nella sua Ginestra: le magnifiche sorti e progressive.
Non sono un giovane con l’anima di un vecchio.
Credere che le leggi dell’economia siano inesorabili tanto quanto i principi di Newton è a dir poco riduzionista e un pochino ignorante, mi permetta di sottolineare.
Le leggi dell’economia sono solamente una costruzione sociale. Al di là dei paroloni, ciò significa che gli umani hanno costruito - attraverso l’interazione -  leggi definite inesorabili. Si crede che il mercato così come lo conosciamo oggi sia sempre esistito; tuttavia, se si esplorasse il mondo oltre il palmo della sua mano, ci si renderebbe conto che il libero mercato non è l’unico tipo di economia che esiste su questa terra. Basta semplicemente cercare oltre. Sicuramente è la più diffusa, su questo non c’è alcun dubbio, ma la diffido dal semplificare il discorso con l’equazione più diffusa uguale migliore. John Dewey, il più grande pedagogista americano, nel lontano 1929 definì questa logica “ridicola e sconcertante”. Marx, invece, avrebbe detto che è un chiaro esempio di come le idee dominanti siano solamente quelle della classe dominante, che lui ha chiamato bourgeoisie. Inoltre, Hitler e Mussolini avevano la maggioranza dei rispettivi popoli dalla loro parte, ed entrambi sappiamo come è andata a finire.
Credere che le banche non abbiano alcun ruolo nel sistema capitalista è miope. Le banche sono parte del sistema, e fanno i propri interessi. Lei cita Goldman Sachs, ignorando che quella banca ha le mani sporche del sangue dei cittadini greci, insieme al Fondo Monetario Internazionale, che - per essere chiari - ha guadagnato circa due miliardi e mezzo dal 2010 al 2015 con gli interessi sui prestiti alla Grecia.
Avrei voluto dire no, non per tornare indietro, ma per guardare avanti.
Credere che il mondo in cui viviamo sia l’unico possibile e sia immodificabile è il primo passo verso la sottomissione.
Tuttavia, questo non significa che cambiare sia positivo a prescindere. Tanto per dare un po’ di aria alla casa delle vacanze dopo un freddo inverno. È fin troppo facile accusare i giovani di aver votato con i piedi o di essere mammoni, ma è anche un po’ idiota. I giovani che per scelta, necessità o comodità hanno deciso di rimanere in Italia meritano un pochino di rispetto, a prescindere dal fatto che condividiamo la loro decisione. Andare all’estero (o abbandonare la barca che affonda) è stata una delle decisioni che riprenderei; non è stata la più semplice, ma la rifarei al 100%.
Sicuramente il referendum è stata un’occasione per cambiare, e la maggioranza degli italiani ha deciso di rimanere.
Avrei voluto dire No non per rimanere nella situazione in cui siamo, ma per avere un’Italia migliore, che non assomigliasse a una teocrazia, con l’unica differenza che il Deus ex machina sarebbe stato il presidente del consiglio dei ministri. Avrei voluto dire di no perché ho letto, compreso e non condiviso la proposta di cambiamento. Tra la Costituzione del 1948 e la possibile Costituzione del 2016 ho preferito la prima.
Non avrei voluto dire No perché sono legato al passato.
Avrei voluto dire No a uno dei futuri possibili per la nostra Italia.
Gli altri futuri sono solo da immaginare e da costruire.
Andrea Bazzoli

lunedì 5 dicembre 2016

Sollievo

Queste sono ore di sollievo.
Per una volta in Italia hanno vinto la Costituzione repubblicana, una storia di popolo scritta dalla Resistenza, la democrazia rappresentativa... e anche la grammatica della nostra lingua.