Con la determinazione n. 565 il Comune di Calcinato ha deciso "di affidare la redazione di seconda variante al Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) relativa al Documento di Piano, Piano delle Regole ed al Piano dei Servizi unitamente alla verifica di assoggettabilità alla V.A.S. al Raggruppamento Temporaneo Professionisti ing. Cesare Bertocchi – ing. Ilaria Garletti".
Per ora la spesa complessiva è di 50.117,60 euro.
sabato 31 dicembre 2016
giovedì 29 dicembre 2016
Sportello per morosità incolpevole
Da lunedì 2 gennaio apre in municipio a Calcinato
uno sportello a sostegno di famiglie che abitano in affitto con morosità
incolpevole per il 2016. La concessione di contributi sarà effettuatta previo
un appuntamento all'Ufficio Servizi Sociali del Comune, purchè sussista una
delle seguenti cause: licenziamento, mobilità, cassa integrazione, mancato
rinnovo di contratti a termine o di lavori atipici, accordi aziendali e
sindacali con riduzione dell'orario di lavoro, cessazione di attività
professionale o di impresa, malattia grave, infortunio o decesso di un
componente del nucleo familiare che abbia comportato riduzione del reddito.
Possono beneficiare dei contributi solo i
destinatari di un atto di intimazione di sfratto per morosita' con atto di
citazione per la convalida. Tutti i dettagli (requisiti, entità, individuazione
beneficiari, dichiarazione di disponibilità dei locatori, controlli) sono ben
esplicitati nell'avviso scaricabile on line sul siti web www.comune.calcinato.bs.it.
Per informazioni ulteriori è possibile rivolgersi all'Ufficio Servizi Sociali
ai numeri 0309989221-236-242-245 oppure via mail all’indirizzo
servizi.sociali@comune.calcinato.bs.it.
sabato 24 dicembre 2016
Discarica Gedit: martedì vertice in municipio
Riconosciuta dal Consiglio di Stato l’importanza del fattore di
pressione (che prevede l'introduzione di un limite di localizzazione di siti
per lo smaltimento dei rifiuti, legato alla saturazione del territorio), contro il progetto di
ampliamento della discarica Gedit per rifiuti industriali
non pericolosi in via Cavicchione c’è unità di azione a Calcinato fra amministrazione
comunale, gruppi consiliari e comitati ambentalisti.
Martedì
27 dicembre il sindaco Marika Legati ha convocato per le ore 20.30 in municipio
la giunta comunale, i capigruppo consiliari, i membri della Commissione Ambiente,
i primi cittadini e gli assessori al’ambiente dei comuni vicini, delegazioni
del Comitato Cittadini e del Comitato Salute Ambiente, unitamente al legale del
Comune, avv. Mario Gorlani, e a quelli dei due sodalizi ecologisti.
Ne
dà notizia l’assessore all’ambiente Stefano Vergano, il quale dichiara: “Dopo
il grande successo ottenuto in Consiglio di Stato con il salvataggio del
fattore di pressione, frutto del perfetto e condiviso lavoro di squadra - sia a
livello istituzionale (Regione, Provincia e sette Comuni bresciani con il
nostro capofila dell'iniziativa sull'intervento ad adiuvandum) sia a livello
associativo (comitati/associazioni ambientalisti sia regionali sia locali) –
ritengo che ora si possa e si debba proseguire con ancor più forza e
convinzione per bloccare l'ampliamento Gedit”.
“All’incontro - sottolinea - abbiamo invitato anche i rappresentanti dei comuni di Montichiari, Bedizzole, Castenedolo e Mazzano. Riteniamo che la serata potrà essere una ulteriore prova di collaborazione e condivisione di tutte le realtà politiche e associative del nostro territorio, nella battaglia contro l'ampliamento dell’impianto di smaltimento dei rifiuti”.
“All’incontro - sottolinea - abbiamo invitato anche i rappresentanti dei comuni di Montichiari, Bedizzole, Castenedolo e Mazzano. Riteniamo che la serata potrà essere una ulteriore prova di collaborazione e condivisione di tutte le realtà politiche e associative del nostro territorio, nella battaglia contro l'ampliamento dell’impianto di smaltimento dei rifiuti”.
venerdì 23 dicembre 2016
giovedì 22 dicembre 2016
No alle barriere architettoniche: una proposta
Da Ponte San Marco il signor Carlo Polcini prosegue la sua battaglia per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Costretto su una
carrozzella da anni in seguito ad un incidente, Polcini è un volto molto noto
nella zona fra la Bassa e il Garda per il suo impegno civico in favore dei
disabili.
Nei giorni scorsi ha scritto una lettera ai sindaci di Bedizzole, Calcinato, Lonato del Garda e Montichiari illustrando loro il progetto di legge nazionale “Una città per tutti”, nell’ambito del quale chiede ai primi cittadini di “porre in discussione quanto prima in commissione lavori pubblici la presenza alle sedute di un cittadino motoramente disabile per la valutazione tecnica di eventuali nuovi progetti e per incentivare, tra le altre cose, gli allacci delle piste ciclabili con i comuni limitrofi, onde evitare dispendio di denaro pubblico”.
Si tratta di problematiche annose sul territorio, che dalla fine degli anni ’80 sono state a più riprese oggetto a Calcinato di campagne di sensibilizzazione da parte dei curatori di questo blog.
Nei giorni scorsi ha scritto una lettera ai sindaci di Bedizzole, Calcinato, Lonato del Garda e Montichiari illustrando loro il progetto di legge nazionale “Una città per tutti”, nell’ambito del quale chiede ai primi cittadini di “porre in discussione quanto prima in commissione lavori pubblici la presenza alle sedute di un cittadino motoramente disabile per la valutazione tecnica di eventuali nuovi progetti e per incentivare, tra le altre cose, gli allacci delle piste ciclabili con i comuni limitrofi, onde evitare dispendio di denaro pubblico”.
Si tratta di problematiche annose sul territorio, che dalla fine degli anni ’80 sono state a più riprese oggetto a Calcinato di campagne di sensibilizzazione da parte dei curatori di questo blog.
Da registrare la presa di
posizione in queste ore dell’assessore ai lavori pubblici Nicoletta Maestri: “Esiste un regolamento delle
commissioni assessorili che non consente la nomina di altra persona diversa da
quelle designate dai gruppi politici e nominate dal sindaco” ha dichiarato.
“Ogni nuovo progetto - ha specificato Maestri - deve
rispettare le normative che regolano il rispetto delle barriere architettoniche
e comunque, qualora ci siano in esame progetti significativi, si potrà chiedere
alla commissione che il signor Polcini possa essere invitato come persona
esterna alla commissione, previo consenso della stessa”.
venerdì 16 dicembre 2016
Una vittoria di tutti
Il Consiglio di Stato salva "il fattore di pressione",
che prevede l'introduzione di un limite di localizzazione delle discariche,
legato alla saturazione del territorio.
Qui potete leggere il testo della sentenza pubblicata oggi:
https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=ZHUBSEP7V5XW7LWCK46S4MUZL4&q=Edilquattro
Ora speriamo che venga recepita e applicata.
Qui potete leggere il testo della sentenza pubblicata oggi:
https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=ZHUBSEP7V5XW7LWCK46S4MUZL4&q=Edilquattro
Ora speriamo che venga recepita e applicata.
mercoledì 14 dicembre 2016
Renzi dopo il diluvio
O me, o il diluvio! con questo slogan Renzi ha indurito le ultime due settimane di campagna elettorale. Ha avuto il diluvio e adesso aspetta l’investitura come salvatore del paese. Non è che non sapesse come evitare il diluvio: bastava che disinnescasse i più macroscopici attacchi all’elementare buon senso democratico: aprire a una modifica della legge elettorale – l’Italicum – secondo le indicazioni della Corte Costituzionale e rinunciare ad avere la maggioranza assoluta del Parlamento con il trenta per cento dei voti. Non avrebbe annullato tutti i no, ma una buona parte.
Non lo ha fatto non perché non se ne fosse accorto. Voleva lo scontro e dimostrare che non c’era alternativa a lui stesso. Che questa linea e metodo siano oggi del segretario del Pd, erede del Pci, è impressionante: si tratta di un preludio a un Partito del Presidente. È un modo per prendere in contropiede gli avversari, sia fuori che dentro il Pd.
Che fare a questo punto? Credo che si debba afferrare il toro per le corna; approvare al più presto una nuova legge elettorale e poi andare al voto al più presto. Le nuove regole devono essere omogenee per Camera e Senato, fondate sul proporzionale, in modo da avere una chiara fotografia di che cosa è diventato il paese, e, ahimè, ricominciare.
Rossana Rossanda, 11 dicembre 2016, http://sbilanciamoci.info
Non lo ha fatto non perché non se ne fosse accorto. Voleva lo scontro e dimostrare che non c’era alternativa a lui stesso. Che questa linea e metodo siano oggi del segretario del Pd, erede del Pci, è impressionante: si tratta di un preludio a un Partito del Presidente. È un modo per prendere in contropiede gli avversari, sia fuori che dentro il Pd.
Che fare a questo punto? Credo che si debba afferrare il toro per le corna; approvare al più presto una nuova legge elettorale e poi andare al voto al più presto. Le nuove regole devono essere omogenee per Camera e Senato, fondate sul proporzionale, in modo da avere una chiara fotografia di che cosa è diventato il paese, e, ahimè, ricominciare.
Rossana Rossanda, 11 dicembre 2016, http://sbilanciamoci.info
lunedì 12 dicembre 2016
Difesa la Costituzione, ora bisogna attuarla
A leggere i giornali e guardare la TV negli ultimi giorni, sembrerebbe che il 60% degli elettori votanti abbia dato ragione ai partiti di destra che siedono in Parlamento.
Salvini
e Brunetta non hanno neanche atteso gli scrutini per intestarsi la vittoria del
NO già in base ai sondaggi, e la loro presenza nelle pagine a stampa e nei talk
show è diventata rapidamente asfissiante.
Nonostante
i gravi problemi di “vista” che, da gennaio ad oggi, hanno colpito la
stragrande maggioranza degli operatori
dell’informazione locale, che non hanno quasi mai dato spazio al “Comitato
Provinciale per il NO nel Referendum sulle modifiche della Costituzione” e alle
sue iniziative, rivendichiamo a gran voce
lo spazio che ci spetta e il ruolo determinante dei nostri comitati di
zona e dei nostri aderenti che hanno svolto pazientemente un lavoro di
divulgazione dei valori e dei meccanismi stabiliti nella Costituzione della
Repubblica approvata il 22 dicembre 1947, facendola amare e difendere da
milioni di cittadini, fra cui moltissimi giovani, e giovanissimi alla loro
prima esperienza di voto, contribuendo con loro capillare impegno al successo
del NO alla riforma costituzionale Renzi-Verdini.
Il
Comitato provinciale per il NO si è sempre caratterizzato, da un lato, nel far
conoscere il “merito” della riforma e, dall’altro lato, nell’evidenziare la
paternità della stessa da parte delle oligarchie economico finanziare che hanno
scaricato sulle classi popolari gli errori e la crisi economica da essi stessi
provocata e che, non sazie dei costi sociali già fatti pagare ai cittadini
italiani, forzando le regole formalmente vigenti, hanno tentato di rendere
legittime tali forzatureper dare la spallata definitiva allo Stato sociale e
alla sovranità popolare.
Fortunatamente,
il tentativo di snaturare la nostra Costituzione è stato sventato dal
travolgente voto popolare del 4 dicembre 2016; con il contributo determinante
delle azioni nostre e degli oltre 750 Comitati per il NO sparsi per la
penisola, il Popolo italiano ha sventato il tentativo di far approvare
modifiche alla Costituzione che, oltre a stravolgere il diritto dei cittadini a
votare i propri rappresentanti e squilibrare l’assetto delle Istituzioni a
favore del Potere Esecutivo, sarebbero stata pericolose per la Democrazia.
A tutti i 19.420.730 elettori che hanno difeso la Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza e dalla lotta partigiana, vada il nostro più sentito
A tutti i 19.420.730 elettori che hanno difeso la Costituzione Repubblicana, nata dalla Resistenza e dalla lotta partigiana, vada il nostro più sentito
GRAZIE!
Nonostante la batosta subita dai mandanti
finanziari e dai loro servi politici, non ci illudiamo però di aver “abbattuto
il drago”.
Per
questo, non intendiamo in alcun modo abbassare la guardia, convinti che chi vi
ha interesse ritenterà ancora in futuro, in altre forme ed in momenti più
favorevoli.
Non
possiamo inoltre scordare che come cittadini abbiamo diritto a una corretta
rappresentazione del voto popolare in Parlamento, che la legge elettorale
vigente, l‘Italicum, non garantisce affatto, perpetrando, sua degna figlia, i
vizi di incostituzionalità del Porcellum.
Serve
una legge elettorale rispettosa dei principi fondamentali della Costituzione:
scelta degli eletti da parte degli elettori, voto uguale per tutti i cittadini
e quindi senza premi di maggioranza tali da contraddire il principio di parità.
Restano
inoltre irrisolti, dimenticati nella foga referendaria del Governo, tanti
problemi del Paese che hanno bisogno di soluzioni che realizzino, anziché
lasciare disattesi, i principi enunciati nella Carta costituzionale.
Per
questo, il Comitato provinciale per il NO di Brescia, con le sue articolazioni
territoriali, prosegue senza abbassare la guardia la sua attività, nelle nuove
condizioni create dal risultato del voto.
Preso
atto che i direttivi del Comitato per il NO e quello contro l'Italicum, cui fa
capo il comitato provinciale di Brescia, sono stati convocati a Roma, per le
opportune valutazioni, alle 10 di mercoledì 14 dicembre 2016, auguriamo a tutti
i bresciani
buone
feste e
un
buon anno
nuovo
dando
appuntamento al prossimo incontro che verrà convocato dopo l’Epifania, in vista
dell'assemblea nazionale dei comitati, in programma entro la metà di gennaio
2017.
domenica 11 dicembre 2016
Martedì 13 consiglio comunale
Martedì 13 dicembre a Calcinato il sindaco Marika Legati ha convocato il consiglio
comunale per le ore 20.45 in municipio.
Dopo la comunicazione di un
prelevamento dal fondo di riserva, verrà discussa una modifica statutaria della
società Garda Uno. Nella
parte della seduta verrà preso poi in esame il Piano d'intervento per
l'attuazione del diritto allo studio e sarà stabilita l'erogazione di un
contributo straordinario a sostegno delle rette alla scuola dell’infanzia
paritaria Mazzoleni di Calcinatello.
giovedì 8 dicembre 2016
Al mondo si nasce per cambiarlo
Sono un ragazzo di ventidue anni che, un anno e mezzo fa, ha deciso di lasciare amici e famiglia in Italia per prendere un volo con destinazione Stati Uniti d’America. Qui studio per prendere due lauree e nuoto in una piccola università nel Midwest.
Se avessi potuto, avrei votato Bernie Sanders alle primarie dei democrats, Hillary Clinton il 7 novembre, e Remain il 23 giugno. Sarei stato il candidato ideale a votare Sì domenica scorsa. Sorpresa. Avrei voluto votare No. Avrei voluto perché il plico elettorale mi è stato consegnato lunedì 5, giusto in tempo per accendere il fuoco nel camino di casa.
Il mondo che vorrei è un mondo liquido, multiculturale, multietnico, multisessuale e di cuore. Non razionale.
Scegliere un’identità non significa solo fare una scelta logica e razionale: ragionando ad absurdum e seguendo la sua linea di pensiero, chiunque scelga un’identità stigmatizzata sarebbe solo un povero idiota, incapace di usare il proprio cervello per compiere una scelta adeguata. Non voglio questo nel mondo che desidero.
Credere che la globalizzazione sia inesorabile rievoca in me il verso che Leopardi, sbeffeggiando il cugino Terenzio Mamiani, scrisse nella sua Ginestra: le magnifiche sorti e progressive.
Non sono un giovane con l’anima di un vecchio.
Credere che le leggi dell’economia siano inesorabili tanto quanto i principi di Newton è a dir poco riduzionista e un pochino ignorante, mi permetta di sottolineare.
Le leggi dell’economia sono solamente una costruzione sociale. Al di là dei paroloni, ciò significa che gli umani hanno costruito - attraverso l’interazione - leggi definite inesorabili. Si crede che il mercato così come lo conosciamo oggi sia sempre esistito; tuttavia, se si esplorasse il mondo oltre il palmo della sua mano, ci si renderebbe conto che il libero mercato non è l’unico tipo di economia che esiste su questa terra. Basta semplicemente cercare oltre. Sicuramente è la più diffusa, su questo non c’è alcun dubbio, ma la diffido dal semplificare il discorso con l’equazione più diffusa uguale migliore. John Dewey, il più grande pedagogista americano, nel lontano 1929 definì questa logica “ridicola e sconcertante”. Marx, invece, avrebbe detto che è un chiaro esempio di come le idee dominanti siano solamente quelle della classe dominante, che lui ha chiamato bourgeoisie. Inoltre, Hitler e Mussolini avevano la maggioranza dei rispettivi popoli dalla loro parte, ed entrambi sappiamo come è andata a finire.
Credere che le banche non abbiano alcun ruolo nel sistema capitalista è miope. Le banche sono parte del sistema, e fanno i propri interessi. Lei cita Goldman Sachs, ignorando che quella banca ha le mani sporche del sangue dei cittadini greci, insieme al Fondo Monetario Internazionale, che - per essere chiari - ha guadagnato circa due miliardi e mezzo dal 2010 al 2015 con gli interessi sui prestiti alla Grecia.
Avrei voluto dire no, non per tornare indietro, ma per guardare avanti.
Credere che il mondo in cui viviamo sia l’unico possibile e sia immodificabile è il primo passo verso la sottomissione.
Tuttavia, questo non significa che cambiare sia positivo a prescindere. Tanto per dare un po’ di aria alla casa delle vacanze dopo un freddo inverno. È fin troppo facile accusare i giovani di aver votato con i piedi o di essere mammoni, ma è anche un po’ idiota. I giovani che per scelta, necessità o comodità hanno deciso di rimanere in Italia meritano un pochino di rispetto, a prescindere dal fatto che condividiamo la loro decisione. Andare all’estero (o abbandonare la barca che affonda) è stata una delle decisioni che riprenderei; non è stata la più semplice, ma la rifarei al 100%.
Sicuramente il referendum è stata un’occasione per cambiare, e la maggioranza degli italiani ha deciso di rimanere.
Avrei voluto dire No non per rimanere nella situazione in cui siamo, ma per avere un’Italia migliore, che non assomigliasse a una teocrazia, con l’unica differenza che il Deus ex machina sarebbe stato il presidente del consiglio dei ministri. Avrei voluto dire di no perché ho letto, compreso e non condiviso la proposta di cambiamento. Tra la Costituzione del 1948 e la possibile Costituzione del 2016 ho preferito la prima.
Non avrei voluto dire No perché sono legato al passato.
Avrei voluto dire No a uno dei futuri possibili per la nostra Italia.
Gli altri futuri sono solo da immaginare e da costruire.
Andrea Bazzoli
lunedì 5 dicembre 2016
Sollievo
Queste sono ore di sollievo.
Per una volta in Italia hanno vinto la
Costituzione repubblicana, una storia di popolo scritta dalla
Resistenza, la democrazia rappresentativa... e anche la grammatica della nostra lingua.
mercoledì 30 novembre 2016
Domani sera incontro sull'ampliamento della discarica
Alla sala civica della scuola primaria Agosti di via Santa Maria a Calcinatello alle ore 20.30 di giovedì 1° dicembre il Comitato Cittadini organizza un incontro sull’ampliamento della discarica per rifiuti industriali non pericolosi in via Cavicchione, poche ore dopo che si conoscerà l’esito del ricorso in discussione in mattinata al Consiglio di Stato a Roma per mantenere l’indice di pressione, una legge che tutelerebbe zone come Calcinato dove esistono già impianti con grandi quantità di rifiuti.
domenica 27 novembre 2016
IL 4 DICEMBRE VOTIAMO
Al referendum di domenica 4 dicembre votiamo NO perché la riforma costituzionale voluta dal governo taglia gli spazi di democrazia.
Non viene abolito il Senato, ma si abolisce il diritto dei cittadini a eleggerlo. Con la legge elettorale per la Camera poi un partito con il 25% dei voti può ottenere il 54% dei seggi: così si concentrano tutti i poteri in poche mani.
Invece di tagliare gli stipendi dei parlamentari, eliminare i vitalizi e cancellare i privilegi, questo progetto reazionario riduce drasticamente la possibilità per i cittadini di incidere sulle scelte che li riguardano. La manomissione della Costituzione nata dalla Resistenza è il punto d’arrivo di decenni di attacchi ai lavoratori e alle lavoratrici: precarietà, libertà di licenziamento, privatizzazioni, controriforma Fornero sulle pensioni, firma di trattati europei che hanno tolto la sovranità ai popoli consegnandola a banche e multinazionali.
Vi è un legame fortissimo tra lo svuotamento della democrazia, la distruzione dei diritti sociali e il saccheggio dei beni comuni e dell’ambiente. Mettere il potere nelle mani di pochi serve per fare gli interessi di pochi, di solito ricchi.
Fermare la svolta oligarchica e autoritaria in atto è possibile: cominciamo votando NO il 4 dicembre!
Gianni Alessi, Mauro Badini, Sergio Baratti, Fosco Beschi, Manrico Beschi, Ivan Conforti, Laura Corsini, Gianni Danieli, Antonella Farina, Eduardo Alfredo Gomez, Vincenza Goglione, Flavio Marcolini, Luigi Pagano Rizzo, Davide Pedrini, Tommaso Perez, Noemi Politi, Annarosa Quinzani, Tiziana Spreafico, Flavio Vida.
Altre adesioni possono essere comunicate a: linea.indipendente@hotmail.it
Non viene abolito il Senato, ma si abolisce il diritto dei cittadini a eleggerlo. Con la legge elettorale per la Camera poi un partito con il 25% dei voti può ottenere il 54% dei seggi: così si concentrano tutti i poteri in poche mani.
Invece di tagliare gli stipendi dei parlamentari, eliminare i vitalizi e cancellare i privilegi, questo progetto reazionario riduce drasticamente la possibilità per i cittadini di incidere sulle scelte che li riguardano. La manomissione della Costituzione nata dalla Resistenza è il punto d’arrivo di decenni di attacchi ai lavoratori e alle lavoratrici: precarietà, libertà di licenziamento, privatizzazioni, controriforma Fornero sulle pensioni, firma di trattati europei che hanno tolto la sovranità ai popoli consegnandola a banche e multinazionali.
Vi è un legame fortissimo tra lo svuotamento della democrazia, la distruzione dei diritti sociali e il saccheggio dei beni comuni e dell’ambiente. Mettere il potere nelle mani di pochi serve per fare gli interessi di pochi, di solito ricchi.
Fermare la svolta oligarchica e autoritaria in atto è possibile: cominciamo votando NO il 4 dicembre!
Gianni Alessi, Mauro Badini, Sergio Baratti, Fosco Beschi, Manrico Beschi, Ivan Conforti, Laura Corsini, Gianni Danieli, Antonella Farina, Eduardo Alfredo Gomez, Vincenza Goglione, Flavio Marcolini, Luigi Pagano Rizzo, Davide Pedrini, Tommaso Perez, Noemi Politi, Annarosa Quinzani, Tiziana Spreafico, Flavio Vida.
Altre adesioni possono essere comunicate a: linea.indipendente@hotmail.it
sabato 26 novembre 2016
I genitori in campo: "Il tempo della mensa scolastica è un diritto per tutti i bambini!"
All’insegna di questo slogan a Calcinato alcuni genitori che
hanno figli nell’età dell’obbligo si stanno organizzando per rivendicare “la
possibilità per il prossimo anno scolastico di iscrivere il proprio figlio alla
scuola a tempo pieno, senza l’obbligo di fruire del servizio-mensa” come afferma
la coordinatrice del’iniziatiava Ilenia Chierico.
“Sulla scorta dei recenti pronunciamenti giuridici e in linea con
quanto accade in molti altri comuni – spiega – chiediamo che i bambini che lo
desiderano possano restare gratuitamente a scuola durante l'orario della
mensa, insieme ai loro compagni sotto la sorveglianza dagli insegnanti,
pranzando con il cibo che la famiglia ha preparato a casa per loro”.
Telefonando al 333/3377426 o scrivendo a ileniachierico@gmail.com
le famiglie possono ricevere il modulo di preiscrizione
al tempo pieno senza il servizio-mensa, in formato informatico oppure cartaceo,
con tutti i ragguagli sulla iniziativa.
martedì 22 novembre 2016
domenica 20 novembre 2016
Ampliamento Gedit: assemblea a Calcinatello
Domani sera alle ore 20.30 il Comitato Cittadini organizza all’oratorio di Calcinatello una assemblea sulla decisione regionale di dare il via libera all’ampliamento della discarica di rifiuti industriali non pericolosi in via Cavicchione.
venerdì 18 novembre 2016
giovedì 17 novembre 2016
No alla seconda variante al Piano di governo del territorio, nel metodo e nel merito
Domani è l'ultimo giorno per presentare
in municipio a Calcinato suggerimenti e proposte sull'avvio del “procedimento
per redazione di seconda variante al Piano di governo del territorio
vigente relativa al Documento di Piano, Piano delle Regole e Piano dei
Servizi”. Oggi il capogruppo consiliare di Bene Comune, Tiziana Spreafico, ha depositato all'Ufficio Protocollo questa lettera al primo cittadino.
Egregio Signor Sindaco,
preso atto dell'avvio del “procedimento per redazione di seconda variante al Piano di governo del territorio vigente relativa al Documento di Piano, Piano delle Regole e Piano dei Servizi” et aliter (Prot. 17224/2016), il gruppo consiliare Bene Comune esprime ferma contrarietà alla redazione di tale variante, nel metodo e nel merito.
Riteniamo che la S. V. avrebbe dovuto preventivamente presentare una relazione al consiglio comunale per motivare la scelta (che giudichiamo comunque inopportuna) di avviare la seconda variante in soli tre anni.
Non si tratta solo di un evitabile spreco di denari e risorse pubbliche e collettive, ma dell'ennesima conferma che il Piano di Governo del Territorio originario (quello la cui elaborazione è durata sette anni e al quale ci siamo sempre opposti risolutamente, ricevendone dileggi e spregi) era e resta sbagliato.
Nell'avviso sopra citato si parla di variante al Piano delle Regole ed al Piano dei Servizi e di “modifiche non sostanziali al Documento di Piano”. Noi ribadiamo qui invece la necessità di riscrivere completamente il Documento di Piano, che risulta privo di una visione d'insieme nonché di un coeso scenario di sviluppo, che è incoerente con gli strumenti urbanistici di ordine superiore, che contiene errori sostanziali (primo fra tutti quello riguardante la perimetrazione del territorio trasformabile, che a seguito della legge sul consumo di suolo ingessa qualsiasi possibilità estranea a quanto tracciato dal Piano di governo del territorio 2005-2012), che non affronta il delicato ma decisivo tema della infrastrutturazione logica del territorio comunale e delle sue zone agricole e produttive, che non si interessa alla salvaguardia e valorizzazione di un paesaggio agrario in rapida evoluzione, che si limita a costruire un quadro operativo senza più nulla di idilliaco, all'interno del quale, ogni volta, si tornano ad inserire variazioni del regime dei suoli per meri interessi individuali. Tali variazioni non fanno altro che continuare ad alimentare ed aumentare il caos e, di conseguenza, i già esosi costi di gestione del territorio.
Avremmo voluto conoscere da Lei le ragioni della necessità di correlare la variazione al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi (peraltro dopo aver approvato recentemente un Programma triennale delle opere pubbliche sulla base di un Piano di Governo del Territorio in fase di pensionamento), anche se le possiamo immaginare.
Noi crediamo che un piano sbagliato in nuce non possa essere variato: deve essere rifatto ex novo. E l'occasione deve essere concessa all'amministrazione comunale che verrà insediata dopo le prossime elezioni. L'attuale maggioranza invece, dopo aver fatto ricorso all'ultimo Piano regolatore generale, per poi applicarlo con uno zelo imbarazzante (tanto da moltiplicare la sua potenzialità edificatoria, con una altrettanto imbarazzante raffica di varianti secondo la legge regionale 23/97), ha gestito carsicamente l'elaborazione del Piano di Governo del Territorio per sei anni e mezzo e, non paga di questa procedura ampiamente discutibile, ha gestito subito dopo una prima variante ed ora ne imbastisce una seconda.
Probabilmente incapace dal punto di vista politico di far fronte alla necessità prima argomentata di procedere a una riscrittura del Documento di Piano reggendone le conseguenze, l'amministrazione comunale preferisce procedere unilateralmente a modificare il regime dei suoli, mostrando ancora una volta una conduzione estemporanea, priva di argomenti volti al bene comune, nell'affannosa corsa al soddisfacimento di esigenze e interessi di carattere privato.
preso atto dell'avvio del “procedimento per redazione di seconda variante al Piano di governo del territorio vigente relativa al Documento di Piano, Piano delle Regole e Piano dei Servizi” et aliter (Prot. 17224/2016), il gruppo consiliare Bene Comune esprime ferma contrarietà alla redazione di tale variante, nel metodo e nel merito.
Riteniamo che la S. V. avrebbe dovuto preventivamente presentare una relazione al consiglio comunale per motivare la scelta (che giudichiamo comunque inopportuna) di avviare la seconda variante in soli tre anni.
Non si tratta solo di un evitabile spreco di denari e risorse pubbliche e collettive, ma dell'ennesima conferma che il Piano di Governo del Territorio originario (quello la cui elaborazione è durata sette anni e al quale ci siamo sempre opposti risolutamente, ricevendone dileggi e spregi) era e resta sbagliato.
Nell'avviso sopra citato si parla di variante al Piano delle Regole ed al Piano dei Servizi e di “modifiche non sostanziali al Documento di Piano”. Noi ribadiamo qui invece la necessità di riscrivere completamente il Documento di Piano, che risulta privo di una visione d'insieme nonché di un coeso scenario di sviluppo, che è incoerente con gli strumenti urbanistici di ordine superiore, che contiene errori sostanziali (primo fra tutti quello riguardante la perimetrazione del territorio trasformabile, che a seguito della legge sul consumo di suolo ingessa qualsiasi possibilità estranea a quanto tracciato dal Piano di governo del territorio 2005-2012), che non affronta il delicato ma decisivo tema della infrastrutturazione logica del territorio comunale e delle sue zone agricole e produttive, che non si interessa alla salvaguardia e valorizzazione di un paesaggio agrario in rapida evoluzione, che si limita a costruire un quadro operativo senza più nulla di idilliaco, all'interno del quale, ogni volta, si tornano ad inserire variazioni del regime dei suoli per meri interessi individuali. Tali variazioni non fanno altro che continuare ad alimentare ed aumentare il caos e, di conseguenza, i già esosi costi di gestione del territorio.
Avremmo voluto conoscere da Lei le ragioni della necessità di correlare la variazione al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi (peraltro dopo aver approvato recentemente un Programma triennale delle opere pubbliche sulla base di un Piano di Governo del Territorio in fase di pensionamento), anche se le possiamo immaginare.
Noi crediamo che un piano sbagliato in nuce non possa essere variato: deve essere rifatto ex novo. E l'occasione deve essere concessa all'amministrazione comunale che verrà insediata dopo le prossime elezioni. L'attuale maggioranza invece, dopo aver fatto ricorso all'ultimo Piano regolatore generale, per poi applicarlo con uno zelo imbarazzante (tanto da moltiplicare la sua potenzialità edificatoria, con una altrettanto imbarazzante raffica di varianti secondo la legge regionale 23/97), ha gestito carsicamente l'elaborazione del Piano di Governo del Territorio per sei anni e mezzo e, non paga di questa procedura ampiamente discutibile, ha gestito subito dopo una prima variante ed ora ne imbastisce una seconda.
Probabilmente incapace dal punto di vista politico di far fronte alla necessità prima argomentata di procedere a una riscrittura del Documento di Piano reggendone le conseguenze, l'amministrazione comunale preferisce procedere unilateralmente a modificare il regime dei suoli, mostrando ancora una volta una conduzione estemporanea, priva di argomenti volti al bene comune, nell'affannosa corsa al soddisfacimento di esigenze e interessi di carattere privato.
lunedì 14 novembre 2016
IL 4 DICEMBRE VOTIAMO
Al referendum di domenica 4 dicembre votiamo NO perché la riforma costituzionale voluta dal governo taglia gli spazi di democrazia.
Non viene abolito il Senato, ma si abolisce il diritto dei cittadini a eleggerlo. Con la legge elettorale per la Camera poi un partito con il 25% dei voti può ottenere il 54% dei seggi: così si concentrano tutti i poteri in poche mani.
Invece di tagliare gli stipendi dei parlamentari, eliminare i vitalizi e cancellare i privilegi, questo progetto reazionario riduce drasticamente la possibilità per i cittadini di incidere sulle scelte che li riguardano. La manomissione della Costituzione nata dalla Resistenza è il punto d’arrivo di decenni di attacchi ai lavoratori e alle lavoratrici: precarietà, libertà di licenziamento, privatizzazioni, controriforma Fornero sulle pensioni, firma di trattati europei che hanno tolto la sovranità ai popoli consegnandola a banche e multinazionali.
Vi è un legame fortissimo tra lo svuotamento della democrazia, la distruzione dei diritti sociali e il saccheggio dei beni comuni e dell’ambiente. Mettere il potere nelle mani di pochi serve per fare gli interessi di pochi, di solito ricchi.
Fermare la svolta oligarchica e autoritaria in atto è possibile: cominciamo votando NO il 4 dicembre!
Gianni Alessi, Mauro Badini, Sergio Baratti, Fosco Beschi, Manrico Beschi, Ivan Conforti, Laura Corsini, Gianni Danieli, Antonella Farina, Eduardo Alfredo Gomez, Vincenza Goglione, Flavio Marcolini, Luigi Pagano Rizzo, Davide Pedrini, Tommaso Perez, Noemi Politi, Annarosa Quinzani, Tiziana Spreafico, Flavio Vida.
Altre adesioni possono essere comunicate a: linea.indipendente@hotmail.it
Non viene abolito il Senato, ma si abolisce il diritto dei cittadini a eleggerlo. Con la legge elettorale per la Camera poi un partito con il 25% dei voti può ottenere il 54% dei seggi: così si concentrano tutti i poteri in poche mani.
Invece di tagliare gli stipendi dei parlamentari, eliminare i vitalizi e cancellare i privilegi, questo progetto reazionario riduce drasticamente la possibilità per i cittadini di incidere sulle scelte che li riguardano. La manomissione della Costituzione nata dalla Resistenza è il punto d’arrivo di decenni di attacchi ai lavoratori e alle lavoratrici: precarietà, libertà di licenziamento, privatizzazioni, controriforma Fornero sulle pensioni, firma di trattati europei che hanno tolto la sovranità ai popoli consegnandola a banche e multinazionali.
Vi è un legame fortissimo tra lo svuotamento della democrazia, la distruzione dei diritti sociali e il saccheggio dei beni comuni e dell’ambiente. Mettere il potere nelle mani di pochi serve per fare gli interessi di pochi, di solito ricchi.
Fermare la svolta oligarchica e autoritaria in atto è possibile: cominciamo votando NO il 4 dicembre!
Gianni Alessi, Mauro Badini, Sergio Baratti, Fosco Beschi, Manrico Beschi, Ivan Conforti, Laura Corsini, Gianni Danieli, Antonella Farina, Eduardo Alfredo Gomez, Vincenza Goglione, Flavio Marcolini, Luigi Pagano Rizzo, Davide Pedrini, Tommaso Perez, Noemi Politi, Annarosa Quinzani, Tiziana Spreafico, Flavio Vida.
Altre adesioni possono essere comunicate a: linea.indipendente@hotmail.it
domenica 13 novembre 2016
Acqua pubblica: un'altra firma, per favore!
La creazione di Acque Bresciane srl, società a
cui sarà affidata la gestione del servizio idrico in tutti i Comuni bresciani,
è in contraddizione con la scelta degli italiani, certificata dal referendum
del giugno 2011. La nascita della società (i cui fondatori sono Aob2, Sir,
Sirmione Servizi e Garda Uno) è il primo passo di un percorso che porterà a una
privatizzazione di acquedotti, fognature e depuratori stante la scadenza del 31
dicembre 2018, entro la quale è previsto che Acque Bresciane diventi di
proprietà di un socio privato per una quota variabile tra il 40 e il 49%.
Noi quindi stiamo raccogliendo le firme per indire un referendum consultivo che consenta di riportare la gestione dell'acqua potabile sotto il controllo pubblico.
Aderendo al comitato promotore (fra i membri bresciani ci sono don Gabriele Scalmana Fiorenzo Bertocchi, Mariano Mazzacani, Francesco Raucci, Marco Drera, Don Gabriele Scalmana e Laura Alghisi) intendiamo fermare qualsiasi forma di privatizzazione della gestione del servizio idrico integrato e impedire al soggetto affidatario della gestione di cedere quote di sua proprietà a soci diversi dagli enti locali del territorio.
Per garantire ai bresciani il diritto a godere dell'acqua pubblica, il referendum può essere richiesto con due possibilità: o raccogliere le firme del 3% degli aventi diritto al voto (ne servono quindi oltre ventimila) oppure far votare la proposta ad almeno 25 consigli comunali. Siccome è molto difficile che si realizzi la seconda possibilità, invitiamo tutti i calcinatesi a firmare, preannunciandone l’intenzione per telefono ai numeri 340.1029727 o 328.9683409.
Noi quindi stiamo raccogliendo le firme per indire un referendum consultivo che consenta di riportare la gestione dell'acqua potabile sotto il controllo pubblico.
Aderendo al comitato promotore (fra i membri bresciani ci sono don Gabriele Scalmana Fiorenzo Bertocchi, Mariano Mazzacani, Francesco Raucci, Marco Drera, Don Gabriele Scalmana e Laura Alghisi) intendiamo fermare qualsiasi forma di privatizzazione della gestione del servizio idrico integrato e impedire al soggetto affidatario della gestione di cedere quote di sua proprietà a soci diversi dagli enti locali del territorio.
Per garantire ai bresciani il diritto a godere dell'acqua pubblica, il referendum può essere richiesto con due possibilità: o raccogliere le firme del 3% degli aventi diritto al voto (ne servono quindi oltre ventimila) oppure far votare la proposta ad almeno 25 consigli comunali. Siccome è molto difficile che si realizzi la seconda possibilità, invitiamo tutti i calcinatesi a firmare, preannunciandone l’intenzione per telefono ai numeri 340.1029727 o 328.9683409.
sabato 12 novembre 2016
No all'ampliamento Gedit: un appello al Sindaco
Dopo il via
libera regionale all’ampliamento della discarica di rifiuti speciali non pericolosi
della ditta Gedit spa, situata in via Cavicchione di Sotto 1 a Calcinato,
chiediamo ufficialmente al Sindaco Marika Legati di convocare con urgenza la
conferenza dei capigruppo consiliari e indire in municipio
una assemblea pubblica con i cittadini per illustrare il problema invitando
alla mobilitazione.
Una volta consultati i legali, giudichiamo necessario che quanto prima il Comune presenti un ricorso al Tar avverso la preoccupante decisione assunta da un ente, la Regione, che pure è governato da chi sta dalla stessa parte politica di chi ci amministra.
Una volta consultati i legali, giudichiamo necessario che quanto prima il Comune presenti un ricorso al Tar avverso la preoccupante decisione assunta da un ente, la Regione, che pure è governato da chi sta dalla stessa parte politica di chi ci amministra.
venerdì 11 novembre 2016
Domenica No Tav in Campagna di Lonato
Con
lo slogan “Prendiamoci cura della nostra terra!” proseguono domenica 13 novembre a Campagna di Lonato le prove tecniche di presidio No Tav.
Nel
terreno di via Campagna di sotto a
partire dalle ore 14 ci saranno mostre fotografiche, momenti di dibattito, musica,
informazione, castagne e vin brulè per tutti i partecipanti.
La
lotta NO Tav non consiste solo nei
ricorsi, nelle manifestazioni e nelle contestazioni, ma è fatta anche di
momenti di incontro, socialità e giovialità in cui ricostituire un tessuto
sociale. Festeggiamo tutti insieme la
bellezza e la prosperità della nostra terra e brindiamo alla nostra resistenza,
ricordando sempre che la nostra forza nasce dal nostro incontro.
giovedì 10 novembre 2016
Dalla Regione il via all'ampliamento di Gedit
Giunge oggi dalla Regione la notizia della autorizzazione alla realizzazione dell'ampliamento della discarica di rifiuti speciali non
pericolosi della ditta Gedit spa, situata in via Cavicchione di Sotto 1 a Calcinato.
L'’impianto è collocato a sud della ex strada
statale 11, che aveva esaurito la propria attività in due diverse vasche nel
2008. Si tratta in particolare di un ampliamento della vasca 3 e del sovralzo delle vasche 1 e
2: in previsione ci sono l'innalzamento della quota di due
vasche, già colmate, per lo smaltimento di un ulteriore quantitativo
di rifiuti speciali pari a circa 180 mila metri cubi, e il
riempimento di una nuova vasca con oltre 400 mila metri cubi di
rifiuti speciali. L'azienda dovrebbe avere la possibilità di
smaltirvi 316 tipologie diverse di rifiuti, con il conferimento
quotidiano di oltre 600 tonnellate di rifiuti per un totale di 50
transiti di mezzi pesanti nell'arco di 4 anni.
martedì 8 novembre 2016
lunedì 7 novembre 2016
Il consiglio comunale si preannuncia intenso
Giovedì 10 novembre alle ore 20.45
in municipio a Calcinato il sindaco Marika Legati ha convocato il consiglio
comunale ponendo all’ordine del giorno la discussione di ben sedici argomenti. La prima parte è
riservata all’esame di una nutrita serie di mozioni del M5S: si va dalla “reiterazione
del vincolo preordinato all’esproprio” per i terreni sul tracciato della linea
ferroviaria ad alta velocità al “smantenimento delle strade rurali”, dalla “adozione
di un software per segnalazioni su disagi e disservizi” alla “salvaguardia della
commissione ambiente”. Il gruppo consiliare “Con te per Calcinato” presenta invece
una interrogazione su una “errata estumulazione” al cimitero locale, mentre
ancora M5S propone la “istituzione di un regolamento per la gestione dei beni
confiscati o sequestrati alle mafie”.
Nella seconda parte del’assise verrà preso in
esame il bilancio consolidato 2015 insieme con i bilanci di organismi ed enti
strumentali e delle società controllate e partecipate. Ci sarà poi spazio per
la discussione sulla “gestione della seconda sede farmaceutica comunale” con “l’affidamento
in house del servizio”, sul “regolamento della illuminazione votiva dei
cimiteri comunali”, su di un “prelevamento dal fondo di riserva” e su alcune “variazioni
al bilancio di previsione”.
Ma il piatto forte della serata sarà il punto posto
al numero 13, il Documento unico di programmazione per il triennio che va fino
al 2019, fondamentale strumento di pianificazione economica del Comune. A chiudere
una “integrazione del Piano per le alienazioni e valorizzazioni immobiliari del
Comune”, la “approvazione della convenzione per l’affidamento del servizio di
tesoreria e cassa” e la “nomina dei rappresentanti dei genitori del Comitato di
gestione dell’asilo nido comunale Magica Bula".
domenica 6 novembre 2016
Bene Comune martedì è a Ponte San Marco
Le diverse emergenze ambientali del nostro territorio saranno al centro della assemblea che Bene Comune organizza martedì 8 novembre alle ore 20.30 nella sala civica di Piazza della Preistoria a Ponte San Marco.
Si parlerà di problematiche che vanno dalla seconda variante al Piano di governo del territorio alle diverse emissioni odorigene, dal progetto della nuova linea ferroviaria ad alta velocità al referendum provinciale consultivo sulla ripubblicizzazione della gestione dell’acqua potabile.
Informati e partecipa!
Si parlerà di problematiche che vanno dalla seconda variante al Piano di governo del territorio alle diverse emissioni odorigene, dal progetto della nuova linea ferroviaria ad alta velocità al referendum provinciale consultivo sulla ripubblicizzazione della gestione dell’acqua potabile.
Informati e partecipa!
sabato 5 novembre 2016
La maggioranza diserta la commissione bilancio
Mercoledì scorso a Calcinato la seduta della commissione comunale per il bilancio
è stata sciolta per insufficienza di presenze e così non ha potuto
discutere gli importanti documenti di programmazione economica che approderanno
in consiglio comunale giovedì 10 novembre.
Cinque su nove i membri assenti, quasi
tutti della maggioranza di destra che ancora una volta dimostra di non saper
garantire il corretto e regolare svolgimento dell’attività degli organi di
partecipazione democratica.
venerdì 4 novembre 2016
Dal lutto per la guerra nasca la difesa nonviolenta
Il 4 novembre non è la festa della vittoria, ma la ricorrenza della fine di un massacro. La prima guerra mondiale, la “Grande Guerra”, è stata uno dei più sanguinosi conflitti della storia umana. Una guerra che – come riconobbe Giolitti – poteva essere evitata accogliendo la proposta dell'Austria di restituire Trento e Trieste in cambio della non belligeranza. Papa Benedetto XV la definì “l’inutile strage”: 16 milioni di morti e 20 milioni di feriti e mutilati. In Italia un milione e 200 mila morti fra militari e civili, oltre un milione di feriti e due milioni di ammalati per cause belliche, 850mila soldati denunciati e processati (il 15% di tutti i militari italiani chiamati alle armi!) per atti di insubordinazione ed ammutinamenti collettivi per il rifiuto di eseguire ordini di assalti inutili e suicidi.
Quindi, non festa ma lutto, affinché il 4 novembre diventi invece il giorno in cui, nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre, gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l’impegno affinché non ci siano mai più guerre, mai più uccisioni, mai più persecuzioni, dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignità e difendere i diritti di tutti gli esseri umani. In particolare vogliamo operare affinché sia approvata la proposta di legge di iniziativa popolare “Un’altra difesa è possibile”, che abbiamo depositato in Parlamento per l’istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta. Chiediamo ai parlamentari di condividerla e di contribuire alla sua approvazione.
Claudio Morselli
giovedì 3 novembre 2016
mercoledì 2 novembre 2016
martedì 1 novembre 2016
DIFENDIAMO INSIEME LA COSTITUZIONE
Al
referendum di domenica 4 dicembre voteremo NO perché la riforma
costituzionale voluta dal governo taglia gli spazi di democrazia.
Non viene abolito il Senato, ma si abolisce il diritto dei cittadini a eleggerlo. Con la legge elettorale per la Camera poi un partito con il 25% dei voti può ottenere il 54% dei seggi: così si concentrano tutti i poteri in poche mani.
Invece di tagliare gli stipendi dei parlamentari, eliminare i vitalizi e cancellare i privilegi, questo progetto reazionario riduce drasticamente la possibilità per i cittadini di incidere sulle scelte che li riguardano. La manomissione della Costituzione nata dalla Resistenza è il punto d’arrivo di decennni di attacchi ai lavoratori e alle lavoratrici: precarietà, libertà di licenziamento, privatizzazioni, controriforma Fornero sulle pensioni, firma di trattati europei che hanno tolto la sovranità ai popoli consegnandola a banche e multinazionali.
Vi è un legame fortissimo tra lo svuotamento della democrazia, la distruzione dei diritti sociali e il saccheggio dei beni comuni e dell’ambiente. Mettere il potere nelle mani di pochi serve per fare gli interessi di pochi, di solito ricchi.
Fermare la svolta oligarchica e autoritaria in atto è possibile: cominciamo votando NO il 4 dicembre!
Gianni Alessi, Mauro Badini, Sergio Baratti, Fosco Beschi, Manrico Beschi, Ivan Conforti, Laura Corsini, Gianni Danieli, Antonella Farina, Eduardo Alfredo Gomez, Vincenza Goglione, Flavio Marcolini, Luigi Pagano Rizzo, Davide Pedrini, Tommaso Perez, Noemi Politi, Annarosa Quinzani, Tiziana Spreafico, Flavio Vida.
Altre adesioni possono essere comunicate a: linea.indipendente@hotmail.it
Non viene abolito il Senato, ma si abolisce il diritto dei cittadini a eleggerlo. Con la legge elettorale per la Camera poi un partito con il 25% dei voti può ottenere il 54% dei seggi: così si concentrano tutti i poteri in poche mani.
Invece di tagliare gli stipendi dei parlamentari, eliminare i vitalizi e cancellare i privilegi, questo progetto reazionario riduce drasticamente la possibilità per i cittadini di incidere sulle scelte che li riguardano. La manomissione della Costituzione nata dalla Resistenza è il punto d’arrivo di decennni di attacchi ai lavoratori e alle lavoratrici: precarietà, libertà di licenziamento, privatizzazioni, controriforma Fornero sulle pensioni, firma di trattati europei che hanno tolto la sovranità ai popoli consegnandola a banche e multinazionali.
Vi è un legame fortissimo tra lo svuotamento della democrazia, la distruzione dei diritti sociali e il saccheggio dei beni comuni e dell’ambiente. Mettere il potere nelle mani di pochi serve per fare gli interessi di pochi, di solito ricchi.
Fermare la svolta oligarchica e autoritaria in atto è possibile: cominciamo votando NO il 4 dicembre!
Gianni Alessi, Mauro Badini, Sergio Baratti, Fosco Beschi, Manrico Beschi, Ivan Conforti, Laura Corsini, Gianni Danieli, Antonella Farina, Eduardo Alfredo Gomez, Vincenza Goglione, Flavio Marcolini, Luigi Pagano Rizzo, Davide Pedrini, Tommaso Perez, Noemi Politi, Annarosa Quinzani, Tiziana Spreafico, Flavio Vida.
Altre adesioni possono essere comunicate a: linea.indipendente@hotmail.it
lunedì 31 ottobre 2016
domenica 30 ottobre 2016
Acqua potabile: altri aumenti in vista
La Provincia ha ufficialmente affidato l’altro ieri la
gestione del ciclo idrico integrato alla società «Acque bresciane srl»,
costituita il 24 giugno e partecipata dalla stessa Provincia, da Acque ovest
bresciano, Garda Uno Spa e Sirmione servizi srl.
Giunge così al termine il percorso avviato un anno fa con la
scelta del modello di società pubblico-privata, mediante la fusione delle tre società
esistenti, a cui si aggiungerà una consistente fetta di privati entro il 31 dicembre 2018.
E con la parziale riprivatizzazione dell’acqua (in barba all’esito
del referendum la quota in mano ai pivati è stata fissata al 45%) naturalmente il Piano gestionale prevede aumenti anche per i prossimi
tre anni: le nostre bollette cresceranno del 5,3% nel 2017, dell'1,1% nel 2018 e
del 1,2% nel 2019.
Nel frattempo il
comitato promotore del referendum provimciale consultivo in materia è al lavoro per definire il testo del quesito in calce al quale raccogliere le oltre 20 mila firme necessarie per indirlo, al fine fermare qualsiasi forma di privatizzazione
della gestione del servizio idrico integrato e impedire al soggetto
affidatario di cedere qualsiasi quota della sua stessa
proprietà a soci diversi dagli enti locali situati sul territorio
bresciano.
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