Al
referendum di domenica 4 dicembre voteremo NO perché la riforma
costituzionale voluta dal governo taglia gli spazi di democrazia.
Non
viene abolito il Senato, ma si abolisce il diritto dei cittadini a
eleggerlo. Con la legge elettorale per la Camera poi un partito con il
25% dei voti può ottenere il 54% dei seggi: così si concentrano tutti i
poteri in poche mani.
Invece
di tagliare gli stipendi dei parlamentari, eliminare i vitalizi e
cancellare i privilegi, questo progetto reazionario riduce drasticamente
la possibilità per i cittadini di incidere sulle scelte che li
riguardano. La manomissione della Costituzione nata dalla Resistenza
è il punto d’arrivo di decennni di attacchi ai lavoratori e alle
lavoratrici: precarietà, libertà di licenziamento, privatizzazioni,
controriforma Fornero sulle pensioni, firma di trattati europei che
hanno tolto la sovranità ai popoli consegnandola a banche e
multinazionali.
Vi
è un legame fortissimo tra lo svuotamento della democrazia, la
distruzione dei diritti sociali e il saccheggio dei beni comuni e
dell’ambiente. Mettere il potere nelle mani di pochi serve per fare gli
interessi di pochi, di solito ricchi.
Fermare la svolta oligarchica e autoritaria in atto è possibile: cominciamo votando NO il 4 dicembre!
Gianni Alessi, Mauro Badini, Sergio Baratti, Fosco Beschi, Manrico Beschi, Ivan Conforti, Laura
Corsini, Gianni Danieli, Antonella Farina, Eduardo Alfredo Gomez,
Vincenza Goglione, Flavio Marcolini, Luigi Pagano Rizzo, Davide Pedrini,
Tommaso Perez, Noemi Politi, Annarosa Quinzani, Tiziana Spreafico, Flavio Vida.
Altre adesioni possono essere comunicate a: linea.indipendente@hotmail.it
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