mercoledì 30 gennaio 2019

No Tav: parla Giulio Botticini

Da un po’ di tempo a questa parte, quando mi si chiede perché sono contrario al Tav, rispondo molto semplicemente e brevissimamente che non sono un mafioso e neppure un fiancheggiatore della mafia. Dopodiché, visto il volto sconvolto del mio occasionale interlocutore, comincio a sciorinare un poco di dati, di cifre, sempre con il timore che, chi mi sta ad ascoltare, non pensi che stia inventando questi elementi con il gusto di stupire o di avvalorare una tesi contraria al progetto del supertreno. 
Le Ferrovie dello Stato (FFS) nelle ultime decadi del secolo scorso, utilizzavano per l’alta velocità, un treno denominato Pendolino, la cui prerogativa essenziale era quella, per mezzo di un assetto variabile, di seguire, con inclinazioni del convoglio, le curve del tracciato ferroviario. Questo treno, più volte modificato e migliorato tecnicamente, è risultato sempre molto affidabile e poteva raggiungere tranquillamente i 250 Km/h. Un’ottima velocità per la seconda metà del secolo scorso, con una tecnologia di cinquant’anni fa e, soprattutto, con l’informatica in embrione. 
Attualmente, la tecnologia ha fatto passi da gigante, l’informatica fa da padrona in qualsivoglia settore; qualche tempo fa ci sono stati degli aggiustamenti tecnici sulla linea ferroviaria Torino - Padova, con un progetto denominato ToPa (forse ci si poteva esimere da un acronimo di questo genere), la velocità di 250 Km/h è stata presa come riferimento dalle ferrovie tedesche e svizzere (il che è tutto dire…) per non incidere sui costi di gestione e di manutenzione di tutte le strutture dell’Alta velocità; il materiale rotabile è destinato ad usurarsi. Noi perciò, con una spesa irrisoria, avremmo potuto tranquillamente soddisfare le richieste della Comunità Europea per quanto concerne l’adeguamento delle linee ferroviarie. Ma giustamente, l’Italia vende il brevetto del Pendolino all’Alstom francese, che ancora oggi continua a fabbricarlo e a venderlo in tutto il mondo e da noi inizia la telenovela Tav. 
Brevemente, dopo queste lapidarie considerazioni, trent’anni fa senza computer i treni viaggiavano maggiormente spediti rispetto ai giorni nostri, il servizio è incresciosamente peggiorato, centinaia di stazioni ferroviarie sono state chiuse, o meglio, come dicono in gergo disabilitate, e decine e decine di chilometri di binari supplementari sono stati eliminati. Di pari passo continuiamo ad avere tratte ferroviarie, anche importanti, con un solo binario, così che ogni tanto ci scappa il morto, oppure come a Pioltello dove un binario era stato riparato con una zeppetta di legno! 
Analizzando i documenti e i testi di FFS si può scoprire che i conti dell’Alta velocità in Italia sono vergognosamente in rosso e che il progetto fa acqua da tutte le parti. Parafrasando l’immagine dell’acqua, verrebbe da dire: dove si è realizzata una linea Tav, l’acqua è irrimediabilmente scomparsa, vedi il Mugello con fiumi scomparsi, sorgenti inaridite e l’acqua che in determinate zone viene ormai fornita con autobotti. Un grosso pericolo è vicinissimo a noi: a Lonato dovrebbe essere realizzata una galleria atta ad oltrepassare l’abitato del comune, lunga quasi otto chilometri, ad una profondità di quaranta metri, ciò provocherebbe un effetto di sbarramento, quasi una diga, sulle falde acquifere a monte, che notoriamente approvvigionano la zona dell’Alto mantovano, sia per i bisogni umani, sia per le coltivazioni e l’agricoltura; un bacino di utenza superiore alle centodiecimila persone. Un altro sito a rischio, ed è Cepav 2 (general contractor, incaricato di eseguire i lavori), a dirlo, è il laghetto del Frassino; biotopo da salvaguardare di rilevanza europea, patrimonio dell’Unesco, un’oasi naturale protetta per le sue peculiarità faunistiche e floristiche. Le acque di questo bacino dovrebbero ridursi di un 20% all’anno, nel giro di un niente sarà destinato a sparire! 
Sui conti dell’Alta velocità è presto detto: se in un qualsiasi programma tu riesci a catturare un risicato 5% dei potenziali fruitori, per forza di cose sei destinato al fallimento; hai impiegato una montagna di denaro pubblico per un’opera che non decolla. Quale sarebbe l’imprenditore oggi disposto ad investire denaro proprio per un progetto fallimentare, già destinato al tracollo. Eppure è proprio Confindustria che spinge vergognosamente perché il Tav si faccia a tutti i costi. L’attuale linea ferroviaria Brescia - Padova, ad oggi, senza nessun implemento tecnologico potrebbe reggere il transito di 250 treni al giorno, ne circolano a malapena 130 (dati RFI), ciò sta a significare che la linea non è assolutamente satura. 
Sulle tratte di Alta velocità già funzionanti, si parlava, in termini di percorrenza di centinaia di convogli; sulla Milano - Napoli, che risulta la più utilizzata, attualmente si contano alcune decine di convogli giornalieri. Ma allora le merci? Abbiamo promosso da decenni, all’inverosimile, il trasporto su gomma, evidentemente per accelerare le operazioni di consegna dei prodotti in generale e per interessi privatistici in particolare, ed ora che assistiamo ad un calo preoccupante del trasporto merci, vogliamo che quest’ultime viaggino su rotaia. 
Effettivamente il progetto del supertreno parla sì di Alta velocità, ma anche di Alta capacità, ben sapendo che al mondo non esistono motrici in grado di trainare convogli pesantissimi. Signor Bauli (presidente di Confindustria veneta), quanti panettoni o pandori, ha fatto trasportare su rotaia per il Natale scorso? Signor Pasini (presidente di Confindustria bresciana), ultimamente ha voluto dare un’immagine green al suo gruppo aziendale, quanto pensa che sia pulito ed ecologico il progetto Tav? Da Brescia a Verona esistono ben quarantacinque siti inquinati sulla direttrice interessata alla nuova linea ferroviaria che dovranno (sic!) essere bonificati (e con questo termine non significa che si coprirà il tutto con cemento o sedime ferroviario); ad avvalorare la mia tesi c’è il terreno di proprietà della ditta Vezzola s.p.a. che doveva servire per il cantiere Tav, ma è stato messo sotto sequestro dalla Magistratura per possibili interramenti illeciti di rifiuti con conformi alle normative. Signor Boccia (presidente di Confindustria nazionale), lei parla di ben 50.000 persone che potrebbero essere assunte con lo sblocco delle grandi opere, ma davvero non sa che il potenziale di investimento investito in questo settore (grandi opere) è il più basso in assoluto in termini di creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato?
Una nota di colore, considerando che siamo in Carnevale: è tornata in questi giorni la notizia della fantomatica “Stazione del Garda” che dovrebbe sorgere a San Martino della Battaglia, perché apostrofarla così, quando colui che ha suggerito quest’idea, ha consumato un sacco di energie? Semplicemente perché, una linea ad Alta velocità ha senso se le distanze tra le stazioni sono di un certo chilometraggio, penso ad un tratto quale Milano - Verona (oltre 150 km.), ma in mezzo troviamo Brescia, poi San Martino della Battaglia ed infine Verona; tu dimmi come può fare un treno che impiega ben quindici minuti per raggiungere la velocità di crociera ed altrettanti per fermarsi a chiamarsi Alta velocità. Sarà semplicemente un treno a velocità alta, quelli che comunemente vedi passare quotidianamente e non penso che per guadagnare meno di una decina di minuti tra le stazioni di Milano e quella di Venezia ci si possa permettere il lusso di spendere ulteriormente una cifra preventivata (poi, tanto, alla fine aumenterà…!!!) di quattro miliardi di euro, no non suona bene…. ottomila miliardi di lire! Questo è un fiume di denaro impressionante, se poi consideriamo, e ciò è ormai un dato di fatto ormai largamente assodato, che i conti finali saranno inevitabilmente maggiorati, che si può lavorare anche e soprattutto non a regola d’arte, aumentando così in maniera esponenziale i profitti (vedi l’indagine dei magistrati fiorentini per la tratta Milano - Napoli) senz’altro qualcuno ha da parecchio tempo fiutato l’affaire
La nostra nazione ha bisogno sì di grandi opere che possono essere la messa in sicurezza del territorio, sotto l’aspetto del dissesto idrogeologico; un enorme ed importante studio per quanto riguarda il problema sismico e l’adeguamento delle costruzioni civili, pubbliche e private, per evitare ad ogni scossa tellurica, una carneficina. Ma abbiamo anche e soprattutto bisogno di un serio ed adeguato piano trasportistico su rotaia a livello regionale e provinciale; il 95% dei fruitori avrebbero bisogno di treni locali, onde evitare il più possibile l’uso indiscriminato, ma tante volte imposto, dell’automobile. 
Adesso, dopo aver tediato notevolmente, non faccio altro che tornare alla primissima frase di questo sconclusionato articolo: chi sono coloro che attendono con ansia quel benedetto fiume di denaro se non gli amici, degli amici, degli amici…                                                                              Giulio Botticini 

domenica 27 gennaio 2019

Acqua bene comune: ancora uno sforzo!

Entra nel vivo anche a Calcinato la campagna di raccolta delle firme per chiedere al sindaco di rispettare l'esito del referendum provinciale sull'acqua dello scorso novembre.
Le cittadine e i cittadini interessati ad aderire possono telefonare alla segreteria organizzativa al 328.9683409 oppure scriverci una mail.  

domenica 20 gennaio 2019

No Tav: la repressione diffonda la solidarietà!

Giovedì sera a Lonato, durante un convegno in municipio sull’agricoltura nell'ambito della Fiera Regionale, i compagni No Tav hanno protestato per i danni e gli espropri del possibile passaggio dell’Alta Velocità Brescia-Verona. Dopo alcuni attimi di tensione, l’aggressione certificata da un video è stata compiuta ai danni di chi  denuncia come le grandi imprese e la destra al governo del territorio tacciano sulla presenza di 40 siti inquinati certificati nel Bresciano lungo il passaggio del Tav. Velocissima è stata la risposta del Sindaco di Lonato, che - oltre a una multa di € 100,00 ciascuno - ha emesso un Daspo comunale a carico di 13 attivisti presenti: il provvedimento impone ai militanti di star lontano dal centro storico per 48 ore, il tempo di svolgimento della Fiera (https://www.comune.lonato.bs.it/comunicato_stampa/applicato-il-%E2%80%9Cdaspo-urbano%E2%80%9D-ai-disturbatori-del-convegno-coldiretti). 
Ora lo sappiamo: l’orientamento ideologico, la protesta pacifica, la rivendicazione dei propri diritti ormai può costare un foglio di via. Questa punizione ci sembra contraddire  gli articoli 13, 16, 17 e 25 della Costituzione repubblicana.
Ordinanze come quella di Lonato rischiano di mettere a repentaglio il sacrosanto principio della separazione dei poteri dello Stato. Urge una risposta collettiva, innanzi tutto con una raccolta fondi per coprire le spese legali e rilanciare la campagna nonviolenta di mobilitazione contro questa nuova grande opera pubblica.
Per aderire si possono effettuare
 
BONIFICI O RICARICHE POSTE PAY:
CAUSALE: CASSA DI RESISTENZA
IBAN: IT68M0760105138214070114075
Numero carta POSTE PAY: 5333 1710 1589 6042
La repressione diffonda la solidarietà!   

venerdì 18 gennaio 2019

Bertagna entra nel Cda dell'Int


Un geometra di Calcinato nel consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano.
E’ la nomina, tutta politica, che ha proiettato il vicesindaco leghista Alberto Bertagna alla carica di consigliere in questo ente di ricerca e cura a carattere scientifico, che ricovera circa 18 mila pazienti ogni anno e coordina, oltre alle degenze, rinomati studi clinici che costituiscono un ragguardevole punto di riferimento per la medicina, a livello nazionale e non solo.
47 anni, residente a Ponte San Marco dove dirige pure il proprio studio tecnico, in Comune Bertagna ha le deleghe alle politiche educative e allo sport ed ha anche un posto nel Cda nel Consorzio Garda Uno e in quello del Consorzio di bonifica Medio Chiese. Ma soprattutto è il segretario provinciale della Lega Nord.
A designarlo nel Cda guidato da un altro bresciano, l’ex direttore dell’azienda ospedaliera di Desenzano del Garda Marco Votta, è stata la Regione. Fra i compiti precipui dell’organismo si segnalano l’esame dei bilanci e degli indirizzi strategici della Fondazione legata all’Int e la valutazione delle convenzioni con le Università  che regolano le attvutà delle scuole di specializazione medico-sanitarie.
Il Pirellone per il prestigioso incarico verserà a Bertagna 23 mila 600 euro all’anno.

mercoledì 16 gennaio 2019

Ti ricordi di Jan Palach?

Cinquant’anni fa moriva per essersi dato fuoco in Piazza San Venceslao a Praga il giovane Jan Palach.
Jan Palach non è un eroe, non è un mito, non è un simbolo. Era uno studente di 21 anni, socialista, libertario e antiautoritario, che sacrificò la propria vita per gli ideali di giustizia, nonviolenza e libertà. 
Jan Palach sosteneva apertamente le riforme socialiste di Alexander Dubček, il leader cecoslovacco del “socialismo dal volto umano” durante la Primavera di Praga.
Jan Palach, per il suo gesto estremo, si ispirò – fu lui stesso a dirlo – ai monaci buddhisti del Vietnam che trasformavano il loro corpo in un tempio ardente d’amore, come una estrema forma di protesta contro la guerra. 

martedì 15 gennaio 2019

Novità dal fronte No Tav

L'attesa per l'analisi Costi/Benefici per il TAV Brescia–Padova si sta prolungando ancora. E nella discussione tra le forze politiche cominciano a spuntare concetti strani, come la distinzione tra “opere utili” e “opere strategiche”: forse prevedendo una analisi negativa si vuole prescindere dai dati scientifici e proseguire con opere inutili, costose, devastanti per l'ambiente e il bilancio dello Stato? Le responsabilità del Movimento 5 Stelle sono molto grandi, rispetto al mantenimento delle promesse elettorali, e la Lega si conferma come il partito della distruzione dei territori, non della loro tutela.
Noi continuiamo, con la presentazione dell'esposto allegato, nelle nostre costanti informazioni e sollecitazioni alle istituzioni, al governo e alle forze politiche sul progetto e ancora una volta presentiamo possibili elementi di criticità della tratta AV BS-VR, che ci auguriamo vivamente vengano presi in debita considerazione. Elementi di criticità e di illegalità che sono stati resi palesi dagli atti del processo riguardante lo scavo del Tunnel TAV di Firenze (di cui recentemente si è tenuta l'udienza preliminare nell'assoluto silenzio dei mass media) e dalla richiesta di custodia cautelare degli imputati. Questi fatti potrebbero ripetersi anche nella nostra tratta.
·TERRE E ROCCE DA SCAVO
Il progetto approvato prevede numerose gallerie tra le quali quella di Lonato, del Frassino, di S. Giorgio in Salici  dove si potrebbero verificare gli stessi problemi di Firenze in un contesto territoriale già fortemente compromesso in termini ambientali. Lo scavo delle gallerie prevede, l'uso di sostanze chimiche per ammorbidire il terreno (additivi schiumogeni tensioattivi, polimeri e bentonite) e il materiale estratto dagli scavi è pieno di acqua. Non si tratta quindi di terra, ma di rifiuti. Si tende però a considerare le miscele di scavo fuoriuscenti dalla fresa come sottoprodotti innocui e non come rifiuti.
È dal 1997 che in Italia opera il partito assolutamente trasversale delle terre e rocce da scavo, il cui obiettivo è quello di sottrarle agli obblighi della normativa sui rifiuti, specie se provenienti da lavori per gallerie e simili. Il culmine di questa teoria è stato raggiunto con la legge Lunardi (ministro di Berlusconi) N. 443 del 21.12.2001 che interpretava la normativa comunitaria sancendo che le terre e rocce da scavo, anche se fortemente inquinate, non costituiscono rifiuti.
Questa legge venne sonoramente bocciata il 18.12.2007 dalla Corte di Giustizia europea, mentre nel frattempo vennero assolti decine di industriali che avevano ridotto zone bellissime del nostro paese a ignobili discariche
·ALTERAZIONE DEI DATI DI RESISTENZA AL FUOCO DEI CONCI
I conci sono gli elementi ricurvi che compongono il rivestimento interno delle gallerie e ne assicurano la stabilità, anche in caso di incendio. Scorrendo i capitoli della richiesta di Custodia Cautelare della Procura di Firenze emerge che il rivestimento delle gallerie, per ragioni di sicurezza non deve essere soggetto al distacco dello strato di calcestruzzo che copre i ferri, che si manifesta alle alte temperature. I ferri senza calcestruzzo sono facilmente preda del fuoco e questo può causare il collasso dell’intera struttura. Per prevenire questo fenomeno è necessario inserire nel calcestruzzo una certa quantità di fibre di polipropilene (materiale plastico), che però costano molto. Il progetto prevede di inserire nel calcestruzzo tre Kg di fibre di Polipropilene per metro cubo; la ditta Seli, per risparmiare ne vuole mettere due chili, ma alla fine si pensa di arrivare a 1,8 kg. Come risulta da una telefonata intercettata tra due tecnici dell’impresa subappaltatrice Seli, si comprende che i conci hanno avuto un test negativo di resistenza al calore e al fuoco. Riescono ad ottenere il riconoscimento dei conci non conformi da Italferr: la prova viene fatta passare per un mero difetto del singolo concio che verrà sanato da un successivo test (che sarà sicuramente positivo).
Il commento del PM è però estremamente grave. Scrive: “Il fatto grave e assolutamente
sottaciuto di tutta la questione dei conci non conformi è il fatto che la loro non idoneità è tale da pregiudicare gravemente le condizioni di sicurezza del trasporto ferroviario AV/AC MILANONAPOLI.”
ITALFERR, incaricata dell’Alta Sorveglianza, non sorveglia affatto e abdica in tutto e per tutto dal ruolo affidatogli, in piena ed ambigua sintonia con le imprese da controllare.
·VERIFICA DI OTTEMPERANZA ALLE PRESCRIZIONI N. 120/2003 SITI INQUINATI
Nella verifica di ottemperanza alle prescrizioni della delibera 120/2003, il parere n. 1796 del 2015 enumera 45 siti censiti, che interferiscono con il tracciato ferroviario AV oggetto del progetto definitivo. 40 di questi ricadono in provincia di Brescia, siti che riguardano discariche, attività produttive, cumuli di materiale e allevamenti intensivi. Il censimento dei siti si fonda sull’analisi di foto aeree di quasi mezzo secolo fa, confrontandole con foto aeree fatte dal 1992 al 2000, su ulteriori informazioni emerse nel corso di sopralluoghi, e da siti web istituzionali dei Comuni interessati.
La normativa vigente modifica il termine “inquinato” in “sito contaminato” e “potenzialmente contaminato”. Il legislatore italiano ha disciplinato attraverso il Dlgs 152/2006 e il Dlgs 4/2008 la bonifica di tali siti contaminati. Il 7 luglio 2017 il Cipe approva il progetto definitivo e nel parere di ottemperanza si rimanda a futura “proposta tecnica per la caratterizzazione dei siti inquinati e potenzialmente tali”, in sostanza non si trova nulla riguardo a provvedimenti operativi e atti cogenti di rispetto delle norme procedurali. Si evidenzia che l’art. 242 del Codice Ambiente stabilisce che qualora i responsabili della contaminazione non provvedono direttamente, le procedure devono essere eseguite dal Comune e se questo non provvede, dalla Regione.
·IMPATTO SU FALDE ACQUIFERE DELL’ALTO MANTOVANO
La realizzazione della galleria Lonato-Desenzano per il transito del TAV profonda 40 metri provocherebbe un impatto idrogeologico imprevedibile e pericolosissimo al territorio delle Colline Moreniche e piana sottostante, dove sono presenti i pozzi per il prelievo dell'acqua potabile in distribuzione nel territorio che si estende da Monzambano a Canneto sull'Oglio e che rifornisce oltre 100.000 utenti. Le falde idriche che si originano dai bacino del Lago di Garda risultano in stretta interconnessione con le falde collinari e dell'Alta Pianura mantovana: questa peculiarità è ben nota a tutti, anche ai progettisti dell’opera ferroviaria che nello Studio geologico-idrogeologico di dettaglio della galleria "Lonato" del luglio 2014 hanno esplicitamente indicato la necessità di adottare opportune soluzioni nella fase progettuale e per il monitoraggio preventivo al fine di impedire che le riserve idriche sotterranee poste a valle della galleria subiscano un depauperamento oppure che la loro qualità subisca delle alterazioni. Una tale evenienza avrebbe infatti conseguenze a dir poco disastrose sul territorio ma di tali adempimenti ad oggi non vi è alcun riscontro. Tutto questo è scritto nel documento “Elementi di criticità del progetto (definitivo della linea TAV Brescia-Verona) in relazione alle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche del territorio dell' Alto Mantovano, situato immediatamente a Sud della "GALLERIA LONATO"” commissionato da S.I.C.A.M. Srl (Servizio idrico integrato comuni Alto Mantovano) redatto da un geologo abilitato che ricapitola le criticità che il progetto definitivo rimanda al progetto esecutivo il quale non verrà sottoposto a ulteriori valutazioni.
Coordinamento No Tav Brescia-Verona

lunedì 14 gennaio 2019

Perdite di fanghi sulle strade dei Barconi

In località Barconi a Calcinatello il nuovo anno è iniziato all’insegna dei problemi del vecchio.
Il Comitato Cittadini torna a segnalare rilevanti perdite di fanghi sul manto stradale da veicoli in transito nelle vie Manzoni, Cavour e Gavardina, documentate con i suoi volontari l’accaduto attraverso un puntuale servizio fotografico spedito al sindaco di Calcinato e all’Ufficio Tecnico del Comune.
“Il materiale – informa il Comitato in una nota - verrà poi inviato anche ad alcuni enti sovracomunali, con indicazioni e richieste specifiche sulle modalità di recupero dei fanghi persi in strada, segnalando le criticità della viabilità in zona”.
Sembra essersi invece attenuata per il momento la presenza di miasmi maleodoranti che hanno attanagliato la zona per molto tempo. “Evidentemente soltanto le trasmissioni televisive riescono a mettere in luce le problematiche ambientali – osserva ironico il Comitato - perché le istituzioni e la politica non sono stati capaci di farlo in quindici anni di denunce da parte dei cittadini coinvolti”.
Il riferimento evidentemente è al drammatico servizio sul trattamento e l'utilizzo agricolo dei fanghi biologici a Calcinatello, andato in onda qualche settimana fa in prima serata su Rai 3 nell'ambito della trasmissione “Indovina chi viene a cena”.

venerdì 11 gennaio 2019

Nella mia ora di libertà


Di respirare la stessa aria
di un secondino non mi va
perciò ho deciso di rinunciare
alla mia ora di libertà
se c'è qualcosa da spartire
tra un prigioniero e il suo piantone
che non sia l'aria di quel cortile
voglio soltanto che sia prigione
che non sia l'aria di quel cortile
voglio soltanto che sia prigione.

È cominciata un'ora prima
e un'ora dopo era già finita
ho visto gente venire sola
e poi insieme verso l'uscita
non mi aspettavo un vostro errore
uomini e donne di tribunale
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci so stare
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci sono stare.

Fuori dell'aula sulla strada
ma in mezzo al fuori anche fuori di là
ho chiesto al meglio della mia faccia
una polemica di dignità
tante le grinte, le ghigne, i musi,
vagli a spiegare che è primavera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera.

Tante le grinte, le ghigne, i musi,
poche le facce, tra loro lei,
si sta chiedendo tutto in un giorno
si suggerisce, ci giurerei
quel che dirà di me alla gente
quel che dirà ve lo dico io
da un po' di tempo era un po' cambiato
ma non nel dirmi amore mio
da un po' di tempo era un po' cambiato
ma non nel dirmi amore mio.

Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d'obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni.

E adesso imparo un sacco di cose
in mezzo agli altri vestiti uguali
tranne qual è il crimine giusto
per non passare da criminali.
Ci hanno insegnato la meraviglia
verso la gente che ruba il pane
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame.

Di respirare la stessa aria
dei secondini non ci va
abbiamo deciso di imprigionarli
durante l'ora di libertà
venite adesso alla prigione
state a sentire sulla porta
la nostra ultima canzone
che vi ripete un'altra volta
per quanto voi vi crediate assolti
siete lo stesso coinvolti.
Per quanto voi vi crediate assolti
siete lo stesso coinvolti.


Fabrizio De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999)

giovedì 10 gennaio 2019

Dal sito web del Comune di Calcinato (non è una bufala)

AVVISO PUBBLICO ALLA CITTADINANZA

RICOGNIZIONE DEGLI SPAZI OCCUPATI CON LE "PIRAMIDI" AI CIMITERI DI CALCINATO E CALCINATELLO
Premesso che:
- non risulta nessun atto e/o documento di concessione cimiteriale degli spazi occupati con le “piramidi” ai cimiteri di Calcinato e Calcinatello;
- gli spazi occupati con le “piramidi” riguardano sia quelle con strutture ipogee sottostanti che consentono un’utilizzazione a sistema di tumulazione, sia quelle senza strutture ipogee che consentono un’utilizzazione a sistema di inumazione;
- con Delibera di Giunta Comunale n.  144 del 27/11/2018 si è avviata la procedura per la ricognizione di tutti gli spazi occupati con le “piramidi” al fine di individuare i “presunti concessionari”;

Richiamato l’art. 55 del Regolamento vigente di polizia mortuaria che testualmente recita “Nell’eventualità in cui per le tomba di famiglia in loculi o a terra (monumenti chiamati “piramidi”) non fosse reperibile il contratto in quanto non risulta agli atti del Comune e i “presunti concessionari” non siano in grado di esibire copia dell’assegnazione originaria si dovrà procedere alla stesura di nuovi atti di concessione, tenendo presente che l’art. 92 del D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285 prevede una durata non superiore ai 99 anni”.
SI INVITANO

I “presunti concessionari” degli spazi occupati con le “piramidi” ai cimiteri di Calcinato e Calcinatello a recarsi presso l’ufficio tecnico comunale per fornire tutti i dati in loro possesso ENTRO IL 31/12/2019.

Il presente avviso pubblico sarà affisso all’ingresso dei cimiteri, su tutte le piramidi interessate, pubblicato all’albo pretorio comunale e sul sito internet del comune www.comune.calcinato.bs.it.

Contatti: ufficio tecnico comunale martedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 12.30 e giovedì dalle 16.00 alle 18.00, tel. 030.9989225, email ufficio.tecnico@comune.calcinato.bs.it,  protocollo@pec.comune.calcinato.bs.it .

martedì 8 gennaio 2019

In piazza contro il razzismo e il fascismo

Venerdì 11 gennaio saremo al Presidio Antirazzista e Antifascista di Brescia, in corso Zanardelli dalle ore 17 alle 19.
Apriamo i porti!Restiamo Umani!
I migranti della Sea Watch 3 e della Sea Eye, 17 navigano nel Mediterraneo, in precario stato di salute, in avverse condizioni metereologiche
I sindaci delle principali città italiane si ribellano alla applicazione dell’apartheid voluto dal ministro della paura con la legge 132/2018 e le regioni fanno ricorso alla Corte Costituzionale.

CONTINUIAMO LA MOBILITAZIONE!

Siete invitati a partecipare portando un contributo, una lettura, una testimonianza:
  • per chiedere ai Sindaci di garantire ai migranti il diritto di residenza
  • per costruire insieme un’idea diversa di COMUNITA’, dove vi sia per tutti
LAVORO SALUTE ISTRUZIONE AMBIENTE DIRITTI
Cittadini Resistenti
#Restiamo Umani
per contatti:
gsiria@libero.it

sabato 5 gennaio 2019

Conclusa la raccolta di firme per introdurre l'educazione alla cittadinanza nelle scuole

Sono stati 250 i calcinatesi che hanno sottoscritto la proposta di legge popolare di introduzione dell’educazione alla cittadinanza sui banchi di scuola, una goccia nell’oceano di firme raccolte, oltre 78mila in tutta la penisola, che ora approderanno alla Camera dei Deputati per l’avvio dell’iter parlamentare.
Se l’obiettivo primario era quello di ripartire dalla scuola per formare i cittadini di domani attraverso la conoscenza dei diritti e dei doveri stabiliti nella Costituzione per una educazione alla conoscenza della legalità, del diritto italiano ed europeo, in seconda istanza si è riusciti a rendere visibile la voglia di partecipazione di tutte quelle persone che pretendono da chi amministra risposte e soluzioni concrete ai problemi che una società in continua evoluzione pone alla loro attenzione.
Siamo di fronte ad una pagina nuova per la democrazia italiana? Forse è presto per affermarlo, ma il superamento delle 50mila firme richieste per una proposta di legge di iniziativa popolare in pochi mesi dimostra che nel nostro Paese ci sono persone che vogliono esserci e contare di più.
Il nostro movimento è lieto di aver contribuito a far emergere anche a Calcinato questa voglia di partecipazione.
Ennio Allegri


giovedì 3 gennaio 2019

CON I SINDACI CHE DIFENDONO I DIRITTI, CON LA LEGALITA', CON LA COSTITUZIONE

Invitiamo tutte le persone di buona volontà a sostenere i sindaci che difendono i diritti umani, la legalità che salva le vite, la Costituzione.


Invitiamo tutti i sindaci degli altri Comuni italiani ad unirsi ai sindaci che già hanno preso posizione in difesa dei diritti umani e della Costituzione, denunciando e contrastando le illecite, illegittime, immorali e persecutorie misure del cosiddetto "decreto sicurezza".
Siano revocate le scellerate misure di persecuzione in esso contenute.
Siano accolti i ripetuti inviti del Presidente della Repubblica ad opporsi al razzismo e all'odio, a difendere la civiltà e praticare la solidarietà, che è fondamento dell'umana convivenza.
Si torni al pieno rispetto dell'articolo 2 della Costituzione, legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico, che recita: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo...".
Si torni al pieno rispetto dell'articolo 10 della Costituzione, legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico, che recita: "... Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica...".
L'Italia è una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo è un crimine contro l'umanità.
Salvare le vite, di tutti e di tutte, è il primo dovere.

mercoledì 2 gennaio 2019

Proposta di legge per l'insegnamento di educazione alla cittadinanza come materia a scuola: c'è tempo fino a venerdì 4 per firmare!


Ricordiamo a tutte e a tutti che è possibile firmare la proposta di legge di iniziativa popolare per l'"Insegnamento di educazione alla cittadinanza come materia autonoma con voto, nei curricula scolastici di ogni ordine e grado", non solo all'Ufficio Anagrafe del Comune ogni mattina dalle 9 alle 12 fino a venerdì 4 gennaio, ma anche in via Cavour 51 a Calcinatello ogni pomeriggio dalle 14 in poi presso l'abitazione del capogruppo consiliare di Bene Comune, Ennio Allegri, abilitato all'autenticazione delle firme. Per aderire è necessaria la carta di identità.