lunedì 30 novembre 2020

Cura dei parchi: a Bedizzole un esempio

Avere a cuore il verde pubblico, dicevamo, non significa solo mantenerlo tale, ma anche pulirlo, arredarlo e valorizzarlo adeguatamente, per consentire alla cittadinanza una sua corretta fruizione, nella rinnovata consapevolezza che tutelarlo contribuisce a garantire il benessere della comunità. 
È quel che deve aver pensato a Bedizzole un gruppo di giovani che nei giorni scorsi ha firmato un patto di collaborazione con l’assessore ai lavori pubblici del Comune, garantendo il proprio impegno a custodire, curare, e in futuro anche riprogettare il Parco Divisione Acqui, che tutti in paese conoscono come “il parco del tennis”. 
Appalesatisi sotto la sigla di Gruppo T081 (unendo alla T di tennis, le ultime tre cifre del codice di avviamento postale del Comune), questi giovani hanno siglato con il Comune un patto per la futura progettazione dell’area verde, nella quale verrà realizzata anche una piastra polivalente per la street art. 
A garantire la serietà della loro azione è "Legami Leali", il progetto di welfare di comunità che coinvolge i ventidue comuni del territorio del Garda bresciano. 
Oltre alla manutenzione, i ragazzi si impegneranno a organizzare eventi sportivi e sensibilizzare i cittadini, per la prevenzione di eventuali atti di vandalismo. 
Tre le linee di intervento previste: risorse proprie del Comune, un bando regionale e finanziamenti esterni con possibilità di sponsorizzazioni. Il patto ha durata di un anno, ma se darà buoni frutti è rinnovabile.

domenica 29 novembre 2020

C'è speranza per il parco di via Solferino

Forse non verrà asfaltato per farci un parcheggio il parco pubblico dietro l'ufficio postale di via Solferino a Calcinato
A quasi quattro mesi dalla consegna al sindaco Nicoletta Maestri delle firme di 862 cittadini che nel corso dell'estate si erano mobilitati per salvare il parco sottoscrivendo una petizione popolare, il sindaco in persona giovedì 26 novembre - dopo diverse sollecitazioni - ha risposto con una lettera inviata al primo firmatario, Angelo Tagliani, figura molto nota in paese per la sua storica tipografia e per le diverse attività svolte in ambito calcistico. 
Il primo cittadino informa i firmatari che “è in corso di risoluzione il rapporto contrattuale con la ditta affidataria dei lavori di riqualificazione dell'area di via Solferino, oggetto della petizione, per fatti attinenti i forti ritardi nell'avvio dei lavori”. 
“Le necessarie fasi di riadozione degli atti amministrativi – comunica – daranno modo e potranno essere il momento per riprogrammare e rivedere l'intervento, tenendo nella dovuta considerazione la particolare sensibilità per i luoghi, come ben rappresentata dai concittadini sottoscrittori della petizione”. 
Il sindaco Maestri assicura poi Tagliani che verrà puntualmente informato “degli sviluppi della riprogrammazione”. 
La decisione di asfaltare parzialmente l'area verde era stata presa dalla giunta municipale per realizzarvi l’ennesima area di parcheggio, in una zona fisiologicamente molto frequentata per la molteplice varietà di servizi che essa offre. Nelle intenzioni del Comune il parcheggio dietro il municipio avrebbe dovuto essere totalmente dedicato ai mezzi della Polizia Locale, dato che tutti gli agenti del Comando Intercomunale (che oltre a Calcinato, comprende anche Bedizzole e Lonato) iniziano e terminano il servizio da qui, mentre quello dietro le Poste avrebbe consentito di fruire di ulteriori posti-auto. 
Ora il parziale ripensamento degli amministratori. Fra i pochi polmoni verdi rimasti in centro abitato, il parco è situato in una zona già pesantemente compromessa da interventi edilizi. La grande partecipazione di gente di ogni età, categoria e orientamento politico alla mobilitazione in sua difesa ha dimostrato anche alle istituzioni il forte interesse che i calcinatesi hanno per la tutela del proprio territorio e per la salvaguardia del verde pubblico. Al di là degli schieramenti, una così cospicua adesione evidenzia la loro volontà di partecipare al dibattito sul futuro di quell’area. 
Certo, questo piccolo segnale che indica il bisogno di cambiare strada non deve restare isolato: avere a cuore l’area verde di via Solferino per il futuro non significherà solo mantenerla, ma pulirla, arredarla e valorizzarla adeguatamente, per consentire alla cittadinanza una sua corretta fruizione, nella rinnovata consapevolezza della improrogabile necessità anche a Calcinato di tutelare spazi che contribuiscono a garantire il benessere della comunità. 

sabato 28 novembre 2020

Barriere architettoniche: nulla da fare per la mozione che ne chiedeva l'eliminazione

Ce la farà mai Calcinato a mettersi al passo con i bisogni delle persone disabili? Ce lo chiediamo da quando esistiamo e siamo tornati a domandarcelo l'altra sera, quando nel consiglio comunale svoltosi in videoconferenza era in discussione una mozione del consigliere Laura Maffazioli per lo “studio, redazione e adozione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche”, strumento urbanistico previsto dalla legge per “il monitoraggio, la progettazione e la pianificazione di interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici da parte di tutti i cittadini”, da integrare con un “Piano di Accessibilità Urbana per la realizzazione di percorsi pedonali sicuri e accessibili a tutti”.
Laura è da tempo una grande esperta nel settore: non vedente, da oltre 20 anni è responsabile dei servizi per la disabilità del Comune di Brescia. 
Il dibattito che ne è seguito ha suscitato perplessità nella maggioranza rispetto a questo provvedimento, tanto che, dopo che il capogruppo della maggioranza Mauro Tosoni aveva annunciato e letto il testo di una risoluzione sul tema, Laura ha ritirato la mozione, giudicando i tempi ancora non maturi per un suo accoglimento. 
Passata coi soli voti della maggioranza, la risoluzione approvata si limita a impegnare genericamente il sindaco e la giunta municipale a “proseguire negli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche esistenti sul territorio, sul suolo e sugli edifici pubblici o di proprietà del Comune, con puntuale valutazione delle priorità e commisurati alle disponibilità economiche” nonché a continuare “anche con il coinvolgimento dell’Istituto Comprensivo di Calcinato, nel sostegno e la promozione di iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolte alla cittadinanza e finalizzate ad attivare una coscienza collettiva sull’importanza di vivere in un Comune senza barriere architettoniche anche nell’edilizia privata”.
Sensibilizzazione, informazione e formazione: è una vita che sentiamo queste parole. E intanto i disabili - permanenti e temporanei - aspettano invano di vedere pienamente riconosciuto il loro diritto alla mobilità. 

venerdì 27 novembre 2020

Cavagnini scrive all'assessore ai lavori pubblici

Alla soglia degli 80 anni Gian Pietro Cavagnini, ex consigliere comunale democristiano dal 1975 al 1980 e poi nostro compagno in tutte le campagne per il bene comune, prende carta e penna e scrive all'assessore ai lavori pubblici del Comune di Calcinato una lettera di ben sei pagine, per “sottoporre alla Sua attenzione un problema di viabilità, con riferimento nello specifico a via Carlo Alberto”.
“Da tempo - ricorda – sono passate le elezioni comunali, prima delle quali sono state asfaltate delle strade, o pezzi di esse, per una serie di ovvi e rispettabili motivi... alcune però sono rimaste incompiute! Una di queste è via Carlo Alberto. Per essere preciso, mi riferisco al tratto che parte dal Condominio Bardelloni, o poco più avanti, e termina al bivio, sul fondo, verso est”. 
“La questione necessita di alcune considerazioni” precisa. “Primo: un tecnico comunale deve fare un sopralluogo di persona, soprattutto dopo una giornata di pioggia, e stendere una relazione sullo stato della strada. Detta strada è costellata di avvallamenti e di qualche buca, per cui quando piove si formano molte pozzanghere. Al passaggio delle auto gli spruzzi mettono in difficoltà ciclisti e pedoni. E' chiaro che non è stata realizzata in modo corretto. Non scarica l'acqua piovana, se non parzialmente o per nulla. Si notano parecchie crepe e buche piccole e medie. L'asfalto ormai è parzialmente rotto e con le intemperie frequenti tende a deteriorarsi. Secondo: la strada ha urgente bisogno di una sistemazione per eliminare dossi, avvallamenti e buche. Inoltre deve avere la possibilità di scaricare l'acqua. Su un lato c'è un fosso di scolo; potrebbe servire allo scopo”. 
Secondo Cavagnini “attualmente tutto è lasciato al caso. Quando la pioggia scarica troppa acqua, cosa che succede ormai di frequente, questa scorre abbondante, come un fosso, sul lato destro (direzione est), tenta di arrivare in fondo al bivio, ma parte di essa si disperde nelle stradine laterali che incontra. Essendo queste più basse del livello stradale e avendo scarichi (a sud) verso la marina Calcinata che non hanno la portata sufficiente, allaga i cortili delle abitazioni. E se per caso la marina è piena, riempie il piano terra delle abitazioni”. 
L'estensore della missiva chiede poi all'assessore di ricordare ai responsabili del Consorzio Medio Chiese che “quando piove, ogni volta devono regolare il flusso della marina Calcinata, per far defluire l'acqua nelle diverse direzioni o ramificazioni e abbassare il livello, onde evitare allagamenti certi”. 
Secondo Cavagnini "c'è una spiegazione piuttosto evidente per cui l'acqua scorre sul lato destro (verso est). Da molti anni ormai è stato posato l'impianto di tubi che serve per la raccolta e la depurazione delle acque e l'impianto del metano per riscaldamento. Il livello stradale del luogo per naturale assestamento si è abbassato, ovvio che l'acqua tenda a scorrere come un ruscello in cerca di scarichi. Parte defluisce per stradine laterali e parte si spinge sul fondo della via creando un invaso, e davanti al civico 130 ristagna per giorni, in una buca o depressione del terreno, poi scompare lentamente nello stesso!”. 
Dopo i ringraziamenti anticipati e i saluti di rito, non manca un'ultima richiesta all'assessore: “Potrebbe, per favore, concordare con Cauto la possibilità di un viaggio settimanale per le strade (soprattutto secondarie, fossi e rive varie) del Comune, onde raccogliere i troppi rifiuti incivilmente abbandonati da concittadini piuttosto indifferenti alla pulizia e al decoro del paese?”.
Gian Pietro attende una risposta. E noi con lui.

giovedì 26 novembre 2020

Stasera c'è il consiglio comunale

Alle ore 20 a Calcinato si terrà in videoconferenza la seduta del consiglio comunale. Fra i dieci punti posti all'ordine del giorno dal sindaco Nicoletta Maestri, particolare rilevanza riveste la mozione presentata dal consigliere Laura Maffazioli per lo “studio, redazione e adozione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche”, strumento urbanistico previsto dalla legge per “il monitoraggio, la progettazione e la pianificazione di interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici da parte di tutti i cittadini”, da integrare con un “Piano di Accessibilità Urbana per la realizzazione di percorsi pedonali sicuri e accessibili a tutti”. 
Tra gli altri argomenti, si segnalano l'esame di una mozione sulla “istituzionalizzazione del 13 ottobre quale giornata nazionale del tumore al seno metastatico”, proposta dall’Associazione comuni bresciani, la ratifica delle delibere di Giunta Municipale sulle “attività estive in collaborazione con la Parrocchia San Vincenzo di Calcinato e sul “progetto definitivo-esecutivo relativo alla messa in sicurezza dei solai di edifici pubblici”. 
Nella seconda parte della serata si discuteranno il bilancio consolidato 2019, la verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio per l'anno in corso, il riconoscimento della legittimità di due debiti fuori bilancio conseguenti ad altrettante sentenze di tribunale, il piano socio-assistenziale 2020 e, infine, una deroga al regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale dei ragazzi in stato di emergenza. 

martedì 24 novembre 2020

Basta ostacoli per i disabili!

Quella contro le barriere architettoniche fu tra le prime nostre campagne 34 anni fa a Calcinato: in collaborazione con la Uildm presentammo allora il progetto "Una città per tutti", che prevedeva il loro abbattimento ma restò sempre ignorato dalle diverse amministrazioni comunali che si succedettero in municipio. 
Ora finalmente si riparla del tema: giovedì 26 novembre alle ore 20 approda in consiglio comunale (convocato on line e disponibile in diretta sul sito web del Comune) una mozione di Laura Maffazioli per lo “studio, redazione e adozione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche”, strumento urbanistico previsto dalla legge per “il monitoraggio, la progettazione e la pianificazione di interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli edifici da parte di tutti i cittadini”, da integrare con un “Piano di Accessibilità Urbana per la realizzazione di percorsi pedonali sicuri e accessibili a tutti”. 
Laura è un’esperta del settore: lavora da oltre 20 anni come responsabile dei servizi per la disabilità del Comune di Brescia, per realizzare l'inclusione scolastica dei ragazzi con disabilità e interventi dedicati agli adulti. 
Richiamate analiticamente le complesse norme che regolano la materia e ricordato che “l'avvenuta adozione del Piano da parte del comune costituisce requisito preferenziale per la partecipazione ai bandi regionali”, il consigliere osserva che “non è nota alcuna ricognizione dello stato dei luoghi e degli edifici pubblici del nostro Comune in riferimento al tema dell’accessibilità e della fruibilità”, mentre “persiste la presenza di molteplici barriere architettoniche che rendono difficoltoso, se non addirittura impossibile, l’accesso ed utilizzo autonomo e sicuro ad alcuni spazi e servizi pubblici per le persone dotate di mobilità ridotta o impedita o portatrici di particolari disabilità”. 
Considerando improcrastinabile tale impegno, chiede che “il Sindaco e la Giunta Municipale prevedano e mettano a disposizione una somma finalizzata alla realizzazione di uno studio per la redazione del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche e del Piano per l’accessibilità urbana, riguardanti l’intero territorio comunale”. 
Laura sollecita inoltre “la istituzione di una speciale Commissione composta da almeno un rappresentante di ogni gruppo consiliare, da rappresentanti di associazioni istituzionalmente dedite alla cura e all’assistenza di persone anziane e in condizione di disabilità presenti sul territorio comunale, da rappresentanti di associazioni nazionali costituite e operanti per la tutela e promozione dei diritti delle persone disabili e delle loro famiglie, che divenga interlocutrice privilegiata dei professionisti incaricati della redazione dei Piani”. 
“Redazione che - nelle sue intenzioni - dovrà essere accompagnata da iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolte alla cittadinanza, finalizzate ad attivarne la partecipazione”. 

sabato 21 novembre 2020

Una rosa bianca: canzoni contro la guerra

Le edizioni Vololibero hanno pubblicato questa settimana il libro Coltivo una rosa bianca, scritto da Enrico de Angelis, critico musicale e storico della canzone. Il sottotitolo è Antimilitarismo e Nonviolenza in Tenco, De André, Jannacci, Endrigo, Bennato, CaparezzaLa prefazione è di don Luigi Ciotti, presidente dell’Associazione Libera. L’introduzione è di Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento. I ritratti dei sei artisti sono stati regalati dai disegnatori Milo Manara e Massimo Cavezzali. 
Per gentile concessione dell’autore, i proventi delle vendite andranno al Movimento Nonviolento. 
Il volume si può acquistare qui: 
https://shop.azionenonviolenta.it/prodotto/coltivo-una-rosa-bianca/?fbclid=IwAR3zw-l1Kj_PlTNUSFRdyI0Xyeud-eDiHSKowjv3EUeVEysH0UQw5wHk6P4

venerdì 20 novembre 2020

Lonato: la Costituzione spiegata ai bambini

Da quest’anno scolastico la rinnovata disciplina di educazione civica ha acquisito una importanza centrale nella programmazione interdisciplinare delle scuole italiane e quindi la Primaria "Don Lorenzo Milani" a Lonato del Garda, su proposta della locale sezione dell'Anpi, ha acquistato 150 copie del volume La Costituzione spiegata ai bambini di Francesca Parmigiani e Dora Creminati (edizioni Becco Giallo, 56 pagine in cartonato a colori, 14 euro), concepito come un emozionante racconto a disegni per introdurre i bambini ai concetti di democrazia, libertà, diritti, doveri, solidarietà ed eguaglianza.
I libri verranno utilizzati per le lezioni di questa nuova materia da tutti gli scolari delle classi quinte e al termine dell'anno scolastico resteranno a disposizione per i nuovi alunni di quinta dal prossimo settembre. 

giovedì 19 novembre 2020

Fuori dall'economia di profitto

NELLA GIORNATA DI LANCIO DEL “MANIFESTO DELLA SOCIETÀ DELLA CURA”

SABATO 21 NOVEMBRE ALLE ORE 11 NEL PIAZZALE DEGLI SPEDALI CIVILI A BRESCIA

PRESIDIO PER LA SANITÀ PUBBLICA, IL DIRITTO ALLA SALUTE E L’ACCESSO ALLE CURE PER TUTTE E TUTTI

 

Per una sanità pubblica, laica, universale e gratuita. Basta profitti sulla salute pubblica!

Perché a tutte le persone siano garantite le cure in ospedale e sul territorio. Vogliamo nuove risorse!

A sostegno di operatrici e operatori sanitari e sociosanitari e di tutte le lavoratrici e i lavoratori delle strutture ospedaliere: che possano lavorare in sicurezza, con contratti di lavoro e salari adeguati, turni di riposo e ferie garantite. Nuove assunzioni di personale subito!

Sicurezza sul lavoro per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, rispetto delle norme anti-contagio nei luoghi di lavoro. 

Investimenti e assunzioni per sanità, scuola, sociale, accoglienza, casa, trasporti.

La Legge Regionale 23 sulla Sanità deve essere cancellata e il modello lombardo di privatizzazione e aziendalizzazione della salute assolutamente abbandonato.

mercoledì 18 novembre 2020

L'anno dell'attenzione

Piuttosto che invocare chissà quale trasformazione, ognuno di noi può ingentilire il mondo, piuttosto che biasimarlo. Biasimare il mondo è un esercizio molto facile, trovare il difetto, il guasto è molto facile È più difficile, anche in modo silenzioso, anonimo, prendersi cura di un piccolo pezzo di mondo. In questo modo si cambia veramente il mondo, perché io credo che noi non dobbiamo consegnarci all’impotenza.
Ogni individuo è centro e in realtà è questa la vera sacralità: l’attenzione alla vita ordinaria, alle cose ordinarie, l’attenzione al minimo e al minore. Sembrano cose che non nota nessuno, ma poi perché non le nota nessuno sono le cose che, in realtà, cambiano il mondo. Il resto è tutta schiuma, è tutta superficie, sono tutti effetti speciali, che poi alla fine lasciano le cose come erano. Invece, questi piccoli gesti fanno delle mutazioni, piccolissime, ma durature. Io voglio credere che la bontà c’è ancora, che è semplicemente un po’ disoccupata; che i buoni ci sono ancora, ma sono attori non protagonisti.
Bisogna invogliare i buoni a federarsi, a essere più visibili e, quindi, a prendere fiducia reciprocamente. Uno dei problemi della bontà è la luce che è circondata dal buio: queste piccole fiammelle di luce rischiano di spegnersi per sfiducia, per scoramento. Dobbiamo federare le nostre luci.
Franco Arminio, in Ccdc, Riflessioni per tempi incerti, Festina Lente, 2020. 

lunedì 16 novembre 2020

Migliori e peggiori

 I migliori mancano di ogni convinzione mentre i peggiori sono pieni di appassionata intensità.

William Butler Yeats

domenica 15 novembre 2020

Cinema Marconi: lavori fermi da oltre un anno

A Calcinato il lunghissimo stop ai lavori per la riedificazione del Cinema Marconi suscita sconcerto nel gruppo consiliare In-Patto 2.0 che sulla vicenda ha inoltrato al sindaco Nicoletta Maestri una interrogazione a risposta scritta, anche nelle sue vesti di assessore ai lavori pubblici. 
“Quando si parla di Cinema Marconi – spiega la capogruppo Vincenza Corsini presentando l'iniziativa alla stampa - si parla del luogo in cui cultura e svago hanno nel passato trovato un preciso riferimento: si tratta di un patrimonio comune che non si può classificare come semplice opera pubblica, alla stregua di una rotonda o un marciapiede”. 
“Per questi motivi - osserva - le lungaggini a cui il procedimento amministrativo e il cantiere sono stati sottoposti nel tempo ci lasciano sbalorditi. L'interrogazione ha lo scopo di sviscerare le ragioni per cui ancora oggi l'opera risulta essere un cantiere aperto e del quale non si vede nulla”. 
La raffica di domande posta al primo cittadino dai cinque rappresentanti della minoranza – oltre a Corsini, Vania Gobbetto, Laura Maffazioli, Alessandro Moratti Freschi e Annamaria Pennati - è fittissima: “Quando è stato assunto il primo provvedimento, Deliberazione di Giunta Comunale o Determinazione del Responsabile Area Tecnica Comunale, con il quale è stato avviato il procedimento per la realizzazione dei lavori? L'importo complessivo stimato, all'origine, dei lavori? L'importo complessivo dei lavori come da Progetto Preliminare, Progetto Definitivo, primo Progetto esecutivo e secondo Progetto esecutivo?”. 
E, ancora, In-Patto 2.0 chiede “a quante figure professionali sono stati conferiti incarichi lungo il procedimento, l'oggetto di detti incarichi, con quali procedure sono stati assegnati, l'ammontare complessivo degli impegni di spesa assunti per essi e quello delle somme liquidate alla data odierna” nonché “l'ammontare complessivo degli impegni assunti per l'esecuzione dei lavori e quello delle somme già pagate”. 
Riguardo al secondo Progetto Esecutivo, i cinque consiglieri chiedono “se è stato predisposto nel rispetto delle Norme Tecniche Costruzioni 2018; se esso è stato validato come previsto; le ragioni per le quali i lavori, poco dopo il loro inizio, sono stati sospesi; se è stata predisposta una verifica sismica relativa agli edifici contigui al Cinema; le ragioni per le quali si è resa necessaria una variante in corso d'opera; se è stata predisposta una verifica atta a dimostrare che con la variante approvata dalla Giunta Comunale non sussistono oneri in più a carico del Comune; se è stata una scelta oculata quella di affidare la predisposizione della variante alla ditta appaltatrice e quali sono state le motivazioni a sostegno; la nuova data prevista di fine lavori”. 
“Vogliamo venga fissato un punto fermo - sottolinea Corsini - nella speranza che non vi siano nuove sorprese. Vogliamo poi sapere per quali ragioni il lavori sono stati appaltati e quasi subito sospesi senza che fossero chiare e comunicate a noi consiglieri comunali le ragioni di tale sospensione. Come dimenticare che proprio alla vigilia delle elezioni si registrò un intensificarsi di attività intorno al cantiere - culminate della demolizione del vecchio edificio - per poi fermarsi tanto improvvisamente quanto repentinamente? II dubbio che il tutto facesse parte di una strategia puramente elettorale è forte”. 
“Ancora non ci è stato comunicato la ragione per la quale si è reso necessario modificare il progetto appaltato” conclude Corsini che si chiede “quando questi lavori finiranno”. 

venerdì 13 novembre 2020

Perplessità sul decreto regionale che vieta lo spandimento dei fanghi da depurazione

Sul recente decreto regionale che vieta lo spandimento dei fanghi da depurazione nei campi abbiamo ricevuto questa nota dei tre membri di minoranza della Commissione Comunale per l'Ambiente.
Fa sicuramente piacere ascoltare le dichiarazioni dell'Assessore Regionale Fabio Rolfi: la difesa della nostra Pianura Padana, una delle più fertili al mondo, contro le possibili contaminazioni da un eccesso di azoto dovuto allo spandimento di liquami e di fanghi. Leggendo il decreto regionale ci sorge però spontanea la domanda: perché nello stesso provvedimento non si fa riferimento alcuno anche ai gessi di defecazione? Negli ultimi anni tale prodotto ha sostanzialmente sostituito i fanghi.
Se pensiamo alla azienda attiva sul territorio di Calcinato, la produzione di quest'ultima è ormai tutta concentrata sulla produzione di gessi da defecazione appunto ricordiamo che il monitoraggio terminato nel 2017 aveva certificato che l’ azienda era tra le fonti dei problemi di natura odorigena che negli anni hanno afflitto la frazione di Calcinatello.
I gessi non sono meno dannosi dei fanghi: le concentrazioni di sostanze con cui vengono lavorati, sommate ai normali spandimenti di liquame agricolo portano ad un impoverimento a lungo andare del terreno, che diventa più acido.
Auspichiamo quindi che la questione degli spandimenti nel suo complesso venga affrontata in maniera completa nel tentativo di risolvere il problema, senza demagogia e senza fare il gioco delle tre carte.
Daniel Gallina, Renzo Scattolin, Andrea Taini

giovedì 12 novembre 2020

Respinto il ricorso contro l'ampliamento della discarica al Cavicchione

Il Tar ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Calcinato contro l'ampliamento della discarica al Cavicchione.
Impugnando il via libera alla Valutazione d'impatto ambientale del progetto, il Comune aveva sottolineato "i rischi per la salute evidenziati dall'Ats di Brescia e alle criticità sollevate dalla Provincia sul fronte dell'emissione di polveri sottili e degli odori", nonché "la mancata distanza tra i nuovi bacini di conferimento e le abitazioni". 
Per il Tar invece è tutto ok nelle due vasche dell'impianto che smaltiranno 180.000 metri cubi di rifiuti speciali e nella terza che ospiterà 415.00 metri cubi di scarti speciali. 
La discarica è in funzione da tempo. Nel 2019 sono stati smaltiti 48.000 metri cubi di rifiuti e secondo il Tar "dai monitoraggi effettuati nell'installazione nel corso del 2019 non si sono evidenziati elementi di peggioramento della qualità ambientale attribuibili alla discarica, né si sono registrati dei superi dei valori limite normativi e prescritti in autorizzazioni". 

mercoledì 11 novembre 2020

Ex Efercal: un esposto del Codacons

Dopo l'incendio con tutta probabilità doloso appiccato all'area lo scorso 1° novembre, il presidente nazionale del Codacons Marco Maria Donzelli annuncia che la sua associazione “ha inviato un esposto alla Procura di Brescia sulla situazione di degrado in cui versa da anni a Calcinato l'area ex Efercal”. 
“Dopo aver appreso dagli organi di stampa le problematiche presenti nel sito in pieno centro storico del paese – racconta Donzelli – ci siamo mossi subito. Siamo una associazione di tutela ambientale e quindi interveniamo, come stabilito dalla normativa vigente in materia, per chiedere che vengano presto accertate le responsabilità di quanto sta accadendo lì. Questo è l'unico strumento che il Codacons ha a disposizione”.
“In particolare - dichiara Donzelli - chiediamo alle autorità competenti di svolgere indagini per risalire a chi ha delle responsabilità sulla situazione e che nel frattempo vengano con solerzia realizzati i lavori necessari per garantire la la messa in sicurezza del sito”.
Abbandonato da molti anni, dopo aver ospitato per decenni uno storico calzificio, lo stabile di via don Minzoni era stato già teatro di un altro incendio nel 2018, mentre nel 2015 un 12enne era caduto dal tetto dell'edifico mentre giocava con altri coetanei nella fabbrica dismessa e abbandonata. 
Da parte nostra, chiediamo da anni di bonificare l'area e realizzarvi un parco pubblico.

domenica 8 novembre 2020

Un decreto regionale vieta lo spandimento dei fanghi di depurazione nei campi

Una buona notizia, benché giunta tardi, molto tardi. Regione Lombardia ha disposto per decreto il divieto  all'impiego dei fanghi di depurazione per uso agronomico in 167 comuni nella stagione agricola 2020/2021: fra questi c'è anche Calcinato.
D'ora in poi sarà permesso solo lo spandimento di materia organica per la concimazione. Insomma, si torna al caro vecchio letame e al soave olezzo dei campi che ha profumato le nostre giovinezze.

sabato 7 novembre 2020

Bolletta rifiuti più cara: i perché dei comunisti

Il rincaro delle bollette per i rifiuti fa discutere anche fuori da Calcinato. A prendere posizione pubblicamente è stato il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Fiorenzo Bertocchi, il quale nei giorni ha diramato una nota comunicato che allarga il ragionamento ben oltre il nostro Comune. 
Secondo lui l'approvazione del Piano economico-finanziario per la Tari - che comporta l'incremento dell’8,63% per le utenze domestiche e del 6,88% per quelle non domestiche - è da inserire in una strategia complessiva di Garda Uno, la società che gestisce il servizio di raccolta porta a porta. dei rifiuti.
Bertocchi ha dichiarato che "la settimana scorsa Garda Uno ha chiesto un risarcimento al Comune di Rezzato per danni dovuti alla mancata autorizzazione della discarica Castella, basandosi su una dichiarazione di intenti poi decaduta, che tra l'altro riguardava un primo progetto di discarica (Castella 1) poi ritirato dai proponenti e sostituito con una nuova richiesta (Castella 2) successivamente affossata dagli organi competenti interpellati". “Diversi comuni a guida centro-destra - ha informato - sono passati al Consorzio Garda Uno, e dal 1° gennaio anche Prevalle affiderà la raccolta dei rifiuti a questa controllata”. "Considerate le operazioni di cassa in corso - ha aggiunto - vien da chiedere al segretario provinciale della Lega Alberto Bertagna (assessore a Calcinato e membro del cda di Garda Uno) cosa pensi della richiesta di risarcimento al Comune di Rezzato e se queste operazioni di una società a totale capitale pubblico tutelino, come essa dovrebbe, i cittadini e il territorio”. 
“Il timore - ha sottolineato - è che si intenda proporre un altro progetto di discarica, a questo punto Castella 3, sulla stessa area e con diverse condizioni, in cambio del ritiro della richiesta di indennizzo. Per scongiurare il pericolo in uno degli ultimi consigli comunali la minoranza a Rezzato aveva proposto di far rientrare il sito all'interno del Parco delle Cave, ma la maggioranza a guida leghista si era opposta". 
"Forse che Garda Uno - ha concluso Bertocchi - ha bisogno di un proprio sito dove smaltire i rifiuti raccolti da suoi operatori nei diversi comuni dove gestisce il servizio?”.

venerdì 6 novembre 2020

No Tav: nuovo esposto sulla Brescia-Verona

I No Tav hanno inviato un esposto inviato al ministero dell'Ambiente, alla commissione Via/Vas dello stesso dicastero, alla commissione Lavori pubblici del Senato e alla commissione Ambiente della Camera sulle oltre 50 varianti sul tracciato che mutano il quadro del progetto che pertanto dovrebbe ricevere una nuova valutazione d'impatto ambientale dopo quella ormai lontana del 2003.
Mancherebbe anche l'adeguamento progettuale alla nuova classificazione sismica del territorio e alle nuove "Norme tecniche per le costruzioni".
Più di metà delle varianti riguarda il territorio bresciano. 42 sono di tipo M, all'interno del corridoio Tav esistente e direttamente approvate dal general contractor;  8  di tipo V, quelle che hanno bisogno di un iter approvativo che va dai consigli comunali alla Regione nonché di essere sottoposte singolarmente a una valutazione d'impatto ambientale. In particolare, la V2 interessa direttamente Calcinato, con una nuova rotatoria e altri interventi di compensazione.

giovedì 5 novembre 2020

Maxipattumiera nel cantiere Tav a Lonato

L'accusa è pesante: a Lonato la ditta Vezzola avrebbe utilizzato il cantiere di appoggio per realizzare la Tav Brescia-Verona per interrarvi centinaia di migliaia di rifiuti pericolosi, risparmiando così sui costi di smaltimento. 
I titolari dell'azienda sono stati rinviati a giudizio al Tribunale di Brescia per discarica abusiva, inquinamento ambientale e abuso edilizio. 
Secondo l’accusa la ditta, autorizzata dal Comune a costruire su un laghetto un piazzale con 130 mila metri cubi di materiali non pericolosi, lo avrebbe invece riempito con roba come asfalto, calcestruzzi, lamiere, plastiche, per ben 293 mila metri cubi, più del doppio. 
Sempre della stessa ditta è la discarica in località Traversino. Autorizzata per lo stoccaggio di rifiuti inerti e chiusa dalla Regione nel dicembre 1982 perché contaminata, bonificata dai titolari nel 2018 e sequestrata poi l'anno scorso, sarebbe piena di scorie di acciaieria e olii esausti.

mercoledì 4 novembre 2020

Non festa, ma lutto!

Oggi in Italia non è un giorno di festa ma di lutto, per ricordare il più sanguinoso e devastante conflitto di tutti i tempi. Rendiamo omaggio alle vittime della prima guerra mondiale e invitiamo ogni persona all’impegno contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni, affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e l’obbligo di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignità e difendere i diritti di tutti gli esseri umani. Solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise.
Per questo sosteniamo la richiesta che l’Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017, entrato in vigore nei giorni scorsi dopo la cinquantesima ratifica. Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che gravano sul bilancio dello Stato italiano per l’enorme importo di decine e decine di milioni di euro al giorno. Riteniamo essenziale l’avvio di una politica di disarmo, poiché le armi sempre e solo uccidono gli esseri umani. 
I fondi pubblici oggi destinati a strutture e strumenti di morte siano invece utilizzati in difesa della dignità e dei diritti umani di tutti gli esseri umani e del mondo vivente. Siano utilizzati per garantire più salute e diritti per tutte e tutti: per sanità, assistenza, previdenza e protezione sociale, servizi pubblici, per la ricerca scientifica orientata al bene comune dell’umanità, la difesa della vita, la condivisione del bene e dei beni. La pandemia ha dimostrato quanto sia importante, preziosa e vitale la sanità pubblica, la tutela e la salubrità dell’ambiente, la difesa e il sostegno dei più fragili e indifesi, dei più sfruttati e impoveriti, dei più emarginati e oppressi della società.

martedì 3 novembre 2020

Presidenziali USA: il voto di Lawrence Ferlinghetti

Lui che aveva combattuto la più terribile ci ha insegnato a disertare ogni guerra, ad amare i profumi, i saperi, i viaggi e i fiori senza raccoglierli, a offrire inermi sorrisi senza documenti ai vigili urbani; con lui siamo andati in cerca di moscarole e formaggi prealpini, abbiamo capito come tradurre i poeti italiani ed evitare i sensi unici.
Ora va per i 102 Lawrence Ferlinghetti, che ha cavalcato il secolo di vita ormai alle spalle passando da una pandemia all'altra: sopravvissuto alla nascita in pieno picco americano della spagnola, resiste indenne anche all'ecatombe mondiale da Covid19.
Le radici bresciane vibrano dense e profonde anche nell'ultima antologia di quest'uomo considerato unanimemente dalla critica fra i maggiori scrittori viventi: “Fui concepito nell'estate del millenovecentodiciotto / mentre era in corso una qualche guerra / ma non impedì a due persone / di fare all'amore a Ossining quell'anno" recita l'incipit di True Confessional, pezzo forte dei Greatest Poems pubblicati da Mondadori.
La traduzione di Leopoldo Carra rende giustizia anche nella lingua di suo padre a quest'uomo che non poté mai conoscere il genitore, essendo Carlo Ferlinghetti da Chiari scomparso prima della nascita del quinto figlio. Dopo aver girato mezzo mondo, l'avventuroso battitore d'aste era approdato agli inizi del secolo scorso nello stato di New York dove mise su famiglia, morendo d'infarto nell'ottobre 1918: Lawrence nascerà il 24 marzo 1919.
E se da un lato il poeta consegna antifrasticamente alla nube dell'indefinito quel grandioso e terribile conflitto mondiale, da diverse pagine di questa silloge - che riprende testi dalla prima raccolta del 1955 Pictures of the Gone World fino all'ultima At Sea - promanano gli echi di una infanzia languida e sofferta, consentendoci di ripercorrere la sua ricchissima parabola esistenziale.
Poeta, editore, pittore, libraio di lungo corso, non manca di dire la sua sul presidente più controverso della storia americana, dalla elevatissime vette di sorprendente freschezza con le quali prosegue indomito la lotta contro le guerre e il capitalismo, in opere e performance che sono salutari iniezioni di fiducia nella libertà, nella nonviolenza, nella possibilità che tutte le donne e gli uomini del pianeta possano vivere felici.
Una delle ultime poesie che ha scritto di recente, Trump's Trojan Horse, ha ispirato le piazze della protesta americana degli ultimi tempi:
“Omero non visse abbastanza a lungo
per raccontare la Casa Bianca di Trump
che è il suo cavallo di Troia
da cui tutti gli uomini del presidente
sono saltati fuori per distruggere la democrazia
e installare le multinazionali
come dominatrici assolute del mondo
persino più potenti degli stati
E sta succedendo mentre dormiamo
Inchinati, o uomo comune,
Inchinati!”
Adesso che New York gli ha reso tardivamente omaggio con la prima mostra dedicata a suoi dipinti - allestita alla New Release Gallery, al civico 60 di Mulberry Street, dalle parti di Chinatown - che nonostante la pandemia ha avuto migliaia di visitatori chiudendo i battenti (dopo una proroga di tre settimane) venerdì 23 ottobre, Lawrence Ferlinghetti - che ormai non ci vede più e soffre di diversi acciacchi dovuti alla veneranda età - non ha bisogno di prendere posizione sulle elezioni presidenziali di martedì 3 novembre. A Columbus Avenue, nel cuore di San Francisco, la sua dichiarazione di voto imbandiera da mesi il City Lights Bookstore, la più famosa libreria d'America da lui fondata nel lontano 1953: STOP WAR AND WAR MAKERS.
Flavio Marcolini

lunedì 2 novembre 2020

Presidenziali USA: parla Clara Ramazzotti

Sulle elezioni di martedì 3 novembre abbiamo raccolto la testimonianza di Clara Ramazzotti, una giovane di Remedello che sta facendo un Dottorato in Letteratura Comparata alla Cuny e insegna come docente in un paio di college newyorkesi. lavorando come critica televisiva e giornalista freelance per "Vanity Fair", "Esquire", "Wired" e altre riviste.
Non ho mai vissuto le elezioni presidenziali mentre mi trovavo negli USA, per me è la prima volta con un reale interesse da quando vivo qui. Sono arrivata a New York con Trump già Presidente e gran poca conoscenza degli Stati Uniti se non per qualcosa di sentito dire, libri, film o amici giornalisti appassionati di politica americana. Quest'anno è diverso. Vivo il 3 novembre in arrivo con una certa ansia e impazienza perché la gestione dell'emergenza da coronavirus è molto negativa e scarsa, con poca cura e attenzione verso le reali necessità del Paese e una totale deresponsabilizzazione di Trump sull'evento. New York è una città che raccoglie molti diversi punti di vista ed è difficile fare un discorso generale sull'America parlando o vivendo solo a NY ma da aprile in poi, quando New York è diventata l'epicentro della pandemia, siamo stati completamente abbandonati a noi stessi. In questo senso, Cuomo, il Governatore, non è perfetto ma ha fatto qualcosa in fretta e ha cercato di seguire l'Europa. New York è stata, per mesi, ingenua e un po' arrogante, come se il problema covid non la toccasse. Scuole aperte, matrimoni, cerimonie, tutto come se nulla stesse accadendo. Sono stata io, per esempio, a dire ai miei studenti il 12 marzo che non sarei andata in classe e di smettere di farlo a loro volta. Era rischioso, mi hanno ripresa per questa scelta, ma so di aver fatto bene e di aver forse fatto il bene di alcuni studenti.
A oggi non è mai esistito un lockdown vero per gli USA e neppure per NY. Non c'è l'obbligo di fare il tampone, neppure dopo un viaggio di ritorno dall'Italia, pochissimi o inesistenti controlli su chi è entrato in contatto con persone positive o zone rosse, la quarantena è volontaria. Fino a che non arriva il freddo vero (oggi a New York non ci sono ancora temperatura basse) probabilmente saremo in grado di andare per locali, musei e parchi. Cinema e teatri sono chiusi da marzo e non riapriranno, a detta di Cuomo, fino alla primavera 2021.
Io ero molto preoccupata all'inizio dell'emergenza, sembrava di ascoltare dei pazzi senza empatia, e Trump parla ancora come un pazzo senza empatia. Ho una fede politica che non andrebbe mai in accordo con Trump, ma dopo questo ultimo periodo è definitiva per me la necessità di cambiare persone e politiche. Non avrei votato Biden, potendo, ma Bernie Sanders. Ad ogni modo spero che vinca Biden. Io non posso votare negli USA, sono un'immigrata, una "alien". Sembra che Biden abbia buone possibilità, a differenza della Clinton 4 anni fa, ma non possiamo fidarci di sondaggi e previsioni perché molte persone non sono state in grado di votare (le minoranze, per esempio) e molte altre non vogliono votare (un'enorme problema della politica americana è avere pochi votanti). Questa volta noto una certa passione, voglia di andare a votare, soprattutto dopo le proteste Black Lives Matter.
Clara Ramazzotti

domenica 1 novembre 2020

La Provincia di Brescia respinge il progetto dell'impianto per rifiuti domestici a Bedizzole

La Provincia di Brescia ha bocciato la richiesta di A2A, presentata nel 2017, di realizzare un ennesimo impianto di trattamento rifiuti per produrre biometano in località Fusina a Bedizzole, sul confine con Calcinato.
Si tratta di un successo del variegato movimento ambientalista che lavora per la tutela della salute dei cittadini e del territorio: “Le lacune del progetto erano e sono evidenti, dal punto di vista degli odori, dell’ammoniaca, del rumore e dell’impossibilità da parte di A2A di rispettare i limiti di legge" spiega Laura Corsini che con il Comitato Cittadini segue la vicenda da tre anni. 
Gli enti competenti, in particolare ARPA Brescia e ATS Brescia, in accurate relazioni hanno espresso i loro pareri negativi, accolti dalla Provincia.  
Ampia documentazione sulle ragioni del no si trovano cliccando "forsu" (ovvero la frazione umida dei rifiuti domestici) qui in alto a sinistra; numerosi sono gli interventi con i quali abbiamo accompagnato, sostenuto e rilanciato la mobilitazione nonviolenta di gruppi e associazioni in questi 40 mesi di lotta.
Ora però non abbassiamo la guardia: lo scherzetto quest'anno potrebbe appalesarsi in ritardo.