domenica 31 maggio 2020

Verso la Festa della Repubblica

La buona notizia è che non ci sarà la parata militare. Finalmente. La cattiva notizia è che non potranno sfilare nemmeno i civili. Purtroppo. Ma noi vogliamo festeggiare comunque il 2 giugno, compleanno della Repubblica.Nome: Repubblica 
Cognome: Italiana 
Nata il: 2 giugno 1946 
Luogo: Urna elettorale 
Maternità: Resistenza antifascista 
Paternità: Referendum istituzionale
Con questi dati anagrafici, figlia della libertà conquistata, di un voto popolare, e con la bella Costituzione che porta in dote, le siamo debitori per il ripudio della guerra e per la pace che ha garantito con la sua vocazione europea. Noi cittadini abbiamo il compito di difenderla, lo dice la Costituzione stessa, che ci affida questo "sacro dovere" (articolo 52). I cittadini sono civili e disarmati, uno status in contrapposizione a quello militare, per definizione.
E poichè la Repubblica è fondata sul lavoro, sui diritti, sulla dignità, sulla cultura, sulla tutela delle minoranze, sulla pace e sulla giustizia, può essere difesa solo con strumenti compatibili con questi principi fondamentali (articoli 1-12). È la difesa civile, non armata e nonviolenta il metodo che i cittadini hanno a disposizione per tutelare la Repubblica. 
Oggi gli strumenti simbolo della "difesa della Patria" sono mascherine, guanti, disinfettante, non  cacciabombardieri, blindati, corazzate. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti (articolo 32). Dobbiamo difenderci dalla malattia, dal contagio, tutelare i più deboli e i fragili. Dopo la pandemia e l'emergenza sanitaria, le forze da mettere in campo sono quelle del lavoro, medici e infermieri, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini e le bambine, le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del Servizio civile universale. Questa è la vera ricchezze della Repubblica che chiede di rimuovere l'ostacolo delle enormi spese militari ed avere a disposizione risorse per garantire il sistema sanitario a tutti. Ecco perchè la parata militare è ormai anacronistica.
Il 2 giugno festeggiamo la Repubblica democratica, unitaria, parlamentare. Noi vogliamo portare la nostra aggiunta nonviolenta affinchè sia anche disarmata, strumento di pace che ripudia la guerra (articolo 11).
Movimento Nonviolento

giovedì 28 maggio 2020

La Giulia

Che bela la Giulia che bela
le sguanse culur del lat
sintila parlà se lè bela
la te fa namurà.

Sintila quand la dis “la vita
bisogna doprala a cambias
noalter e la nostra storia
per fal gom le nostre ma”.

Quand to sintit a parlà –
sie dre a pensà ’nde per me
po’ me so ignit a scusà –
sensa gna dit el perché.

E chela matina a la scöla
quand ghera l’ocupasiu’
disie a chéla sent la de föra
sti atenti compagn al purtù.

La Giulia la usa “i fascisti
i ria so dai mür la dedrè
riciama i compagn stom po atenti
se sa öl ndà aanti amo un dè”.

Quand to sintit a parlà –
sie dre a pensà ’nde per me
pò me so ignit a scusà –
sensa gna dit el perché.

E chela matina so en piasa
co l’acqua che ignia so un po rada
go dit “ve che sota l’ombrela
che fet pò le en mes a la strada”.

La va sota el portec de fresa
en temp per dim l’oltima olta
“a venser la sarà la vita”
la nostra speransa e la canta.

Quando to ista per tera –
col sanc go pensat sul a me
vulie domandat amò scusa –
ma ghet mia it vita a se.

Che bela la Giulia lia bela
le sguanse culur del lat
vidila la èn piàsa per tera
e me con la oio de usà.

La vita lè Giulia la vita
che vens chest tal pode surà
e quand che so strac ma sal dise
argota garo bè emparat.

Quand to sintit a parlà –
sie dre a pensà ‘nde per me
po me so ignit a scusà –
sensa gna dit el perché.


Tiziano Zubani 

Giulietta Banzi Bazoli (Brescia, 1940–1974), insegnante di francese, militante di Avanguardia Operaia, è stata uccisa con altri sette compagni dalla bomba fatta esplodere dai fascisti in Piazza della Loggia a Brescia 46 anni fa nel corso di una manifestazione proprio contro i loro numerosi attentati.
La canzone a lei dedicata potete ascoltarla qui:
https://aws.lsd.cat/audio/NCYUbrv67Wg.mp3 

sabato 23 maggio 2020

Giulio Goglione non c'è più

53a640bb-b08c-4c86-8b4a-7c905373d98c.JPGNella sua casa di via Enrico Fermi 16 a Calcinato sabato 23 maggio alle tre di notte se n'è andato all’età di 95 anni Giulio Goglione, uno degli ultimi reduci dall’universo concentrazionario nazista, che è stato poi a lungo presidente della locale sezione dell'Anei, l'Associazione nazionale ex internati, e più recentemente anche della Associazione nazionale ex combattenti e reduci.
Giulio Goglione aveva 19 anni quando ricevette la cartolina che lo spediva a far la guerra. Dopo la chiamata alle armi, alla caserma di Vignola, in provincia di Modena, fu accerchiato da un gruppo di soldati tedeschi che gli ordinarono di deporre le armi. Condotto a piedi con i suoi commilitoni fino a Modena, fu poi fatto salire a forza su un treno-bestiame diretto in Germania. Giunto a Moosburg, venne portato a Monaco di Baviera per alcuni giorni e poi internato a lavori forzati in una fornace a nord della città, dove visse in terribili condizioni fino al 23 aprile 1945, quando riuscì a fuggire avventurosamente insieme ad altri dieci compagni di prigionia, camminando con il terrore di essere catturato fino a Monaco e poi attraversando con alterne fortune le Alpi bavaresi, l’Austria, le Alpi Orientali, per giorni interminabili, fino al tanto agognato ritorno a casa l’8 maggio 1945.
Nel dopoguerra a Calcinato trovò lavoro come ferroviere e si sposò con l’amata Teresa, dalla quale ebbe due figlie, Vincenza e Raffaella. La sua vita di dedizione al lavoro e alla famiglia è stata di esempio per tanti compaesani, che ha sempre esortato a mantenere alta l’attenzione nei confronti del pericolo che possa rinascere il fascismo: l’ultimo suo messaggio era stato letto alla torre civica nella manifestazione per la Liberazione lo scorso 25 aprile. Assiduo negli anni della pensione anche il suo impegno al Centro sociale degli anziani.
Un uomo libero, integro, aperto e attento alle esigenze della comunità: lunedì 25 maggio alle ore 15 il funerale, partendo dalla sua casa per la chiesa parrocchiale e il cimitero locali.

mercoledì 20 maggio 2020

12 tesi sull’ora presente

1. Il metodo piu' efficace per narcotizzare la generalita' della popolazione e' quello di indurla a delegare ad altri la fatica di pensare. Se ogni persona non torna a pensare da se' non si riuscira' mai a ragionare insieme, e solo ragionando insieme potremo trovare le soluzioni adeguate ai problemi che dobbiamo affrontare.
2. L'epidemia in corso avrebbe fatto molte meno vittime se i governanti regionali razzisti ed i governanti centrali mezzo-razzisti non avessero commesso errori catastrofici, provocando decine di migliaia di morti che potevano essere evitate. Allontanare tutti questi signori razzisti e mezzo-razzisti da tutti i pubblici uffici e' una urgente necessita'. Salvare le vite e' il primo dovere.
3. Caratteristiche precipue della democrazia, ricordava Ralf Dahrendorf, sono poter cambiare governo senza spargimenti di sangu! e; avere un sistema di controlli e contrappesi che impedisca ai governanti di commettere crimini e follie; poter garantire in qualche modo alla popolazione tutta una reale partecipazione al governo della cosa pubblica. Occorre far dimettere i governanti regionali razzisti e i governanti centrali mezzo-razzisti che con la loro irresponsabilita', insipienza, stoltezza e tracotanza hanno provocato una strage evitabile; occorre con nuove elezioni fare in modo che le istituzioni della repubblica cessino di essere bivacco di manipoli; occorre tornare al rispetto della Costituzione repubblicana e del diritto internazionale; occorre tornare alla legalita' che salva le vite.
4. E' stato raggiunto un limite. Le guerre e il disastro ambientale stanno minacciando di distruzione la civilta' umana.
5. Occorre adesso - non in un indefinito domani, ma adesso - una svolta nonviolenta nella cultura, nella societa', nell'economia, nella politica: la cultura, la s! ocieta', l'economia, la politica, che sono quattro nom! i distinti per indicare sostanzialmente una stessa cosa: le relazioni tra gli esseri umani e tra gli esseri umani e l'intero mondo vivente - quest'unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi.
6. Le guerre sono una criminale follia che non possiamo piu' permetterci: abolire le armi e gli eserciti e' una necessita' non piu' rinviabile.
7. Un modo di produzione e un modello di sviluppo fondati sulla crescita illimitata dei profitti; sullo sfruttamento e l'alienazione delle persone fino a ridurle a scarti; sull'avvelenamento, la devastazione, la rapina e l'esaurimento dei beni naturali che sono la sostanza di cui e' costituito il mondo vivente; sono un modo di produzione e un modello di sviluppo incompatibili con i limiti della biosfera e con il riconoscimento e la protezione dei diritti umani ad ogni essere umano inerenti.
8. Una organizzazione sociale e politica gerarchica e oppressiva che nega l'eguale diritto! di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita', alla solidarieta', alla responsabilita' e alla felicita', con tutta evidenza non e' piu' sostenibile, poiche' ci sta portando alla catastrofe.
9. La brama di ricchezza e potere di alcuni mette in pericolo l'umanita' intera: e' necessario che prevalga il bene comune; la politica necessaria oggi e' la decisione condivisa e cogente di limitare l'avidita', di limitare ogni eccessivo accumulo - ovvero ogni effettuale rapina e concreta dissipazione - di ricchezza e potere: tutte le risorse devono essere equamente condivise e gestite in comune per garantire a tutte le persone una vita degna, per non desertificare il mondo vivente. Questa equa condivisione e questa gestione in comune si chiama repubblica.
10. La democrazia non puo' avere confini: deve includere l'umanita' intera se non vuole diventare una maschera dei dittatori.
11. Condividere il bene ed i ! beni deve essere il criterio che guida l'agire e il convivere.
12. Se non comincia ora la rivoluzione nonviolenta, non comincera' mai; se non comincia ora la rivoluzione nonviolenta, l'umanita' non potra' salvarsi dal disastro.

domenica 17 maggio 2020

Senza distinzione

La ricorrenza del 17 maggio è stata scelta, in ambito internazionale, per promuovere il contrasto alle discriminazioni, la lotta ai pregiudizi e la promozione della conoscenza riguardo a tutti quei fenomeni che, per mezzo dell'omofobia, della transfobia e della bifobia, perpetrano continue violazioni della dignità umana.

Le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale costituiscono una violazione del principio di eguaglianza e ledono i diritti umani necessari a un pieno sviluppo della personalità umana che trovano, invece, specifica tutela nella nostra Costituzione e nell'ordinamento internazionale.
È compito dello Stato garantire la promozione dell'individuo non solo come singolo, ma anche nelle relazioni interpersonali e affettive. Perché ciò sia possibile, tutti devono essere messi nella condizione di esprimere la propria personalità e di avere garantite le basi per costruire il rispetto di sé. La capacità di emancipazione e di autonomia delle persone è strettamente connessa all'attenzione, al rispetto e alla parità di trattamento che si riceve dagli altri.

Operare per una società libera e matura, basata sul rispetto dei diritti e sulla valorizzazione delle persone, significa non permettere che la propria identità o l'orientamento sessuale siano motivo di aggressione, stigmatizzazione, trattamenti pregiudizievoli, derisioni nonché di discriminazioni nel lavoro e nella vita sociale.
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana 

giovedì 14 maggio 2020

Civilmente, apertamente, con fermezza

Si deve agire: 1) civilmente, cioè entro i limiti che ci si è posti; 2) in una forma ordinata, non ammettendo alcuna infrazione di disciplina da alcuna parte; 3) apertamente, cioè senza nascondere nulla e senza alcuna simulazione o inganno; 4) con fermezza, presentando le proprie richieste minime in relazione alla questione controversa e non cedendo finché non sono state soddisfatte. Qualunque punizione venga inferta per una tale infrazione all'ordinamento giuridico dovrebbe venire subita con animo lieto e senza alcun sentimento di odio. Una formazione di questo tipo dovrebbe entrare nel cuore della gente e a questo fine dovrebbe trovare un posto stabile nella pedagogia e nei codici etici della nazione.
Vinoba Bhave

mercoledì 13 maggio 2020

Tav: i lavori proseguono

Proiseguono alacremente i lavori per la realizzazione del primo lotto della tratta Brescia-Verona della nuova linea ferroviaria ad alta velocità, segnalati da vistosi cartelli e delimitati dalle reti rosse di ordinanza, sia in località Sant’Anna, al confine fra i comuni di Calcinato e Lonato, sia a Campagna, nella zona da dove partirà la galleria che sbucherà a Desenzano, qualche centinaia di metri oltre il Lavagnone, in affiancamento all’A4, dopo aver percorso 7 chilometri e 371 metri. 
Dello storico cavalcavia sull’autostrada Serenissima, in campagna di Calcinato, resta ora in piedi solo il corpo centrale in cemento, dopo che sono state abbattute le due rampe di accesso che portavano rispettivamente alla pittoresca chiesetta dei santi Anna e Gioacchino e alle cascine del Gazzo. 
In località Campagna di Lonato è imponente l’area di cantiere che presidia la trasformazione di queste che sono fra le superfici verdi di maggior estensione nella zona. Mentre sono in corso di ultimazione i sei capannoni prefabbricati destinati ad accogliere i lavoratori e le attrezzature, con una nutrita serie di infrastrutture mobili e immobili, ci si prepara ad affrontare la parte più impegnativa di questo lotto della nuova grande opera pubblica. Prevista a due canne a singolo binario, con un interasse di 30 metri, la grande galleria artificiale all'altezza della cascina Faccendina (a sud della chiesetta) si infilerà 40 metri sotto terra. Il tunnel sarà suddiviso in tre tronconi. Al centro vi sarà un tratto naturale di 4.757 metri, scavati con una talpa meccanica che per qualche osservatore potrebbe già trovarsi sul posto, a un paio di decine di metri sotto il piano di campagna, mentre ai lati i due imbocchi artificiali saranno di 1.250 metri al lato ovest e 1.346 metri al lato est. 
Frattanto anche al Rovadino, a ridosso del tracciato dell'autostrada A4 dove esso interseca la Provinciale 28, continuano le attività propedeutiche realizzazione di questo tratto. Nei giorni scorsi si è proceduto al disboscamento di gran parte del doppio filare di alberi ad alto fusto, al fine di consentire la costruzione di una strada di servizio alle aree di cantiere, e ora proseguono i lavori per la costruzione del sottopasso e lo scavo di un’altra galleria di esigua lunghezza che attraverserà il Monte di Sotto. Il passaggio nelle campagne a est del Rovadino porterà poi il Tav verso la cascina Faccendina e poi il tracciato scenderà in trincea verso l’imbocco del lungo tunnel, i cui lavori inizieranno nei prossimi mesi.

domenica 10 maggio 2020

Coronavirus: le novità dalla Cina raccontate dalla designer calcinatese Laura Mimini

Ci giungono aggiornamenti dalla regione cinese del Guangdong, la seconda regione fra le più colpite dal coronavirus, dove da un anno e mezzo vive la designer calcinatese Laura Mimini, che lavora per la Ewel, una azienda locale che vende prevalentemente prodotti legati al riscaldamento e alla ventilazione e investe su merci che esporta in tutto il mondo. 
“Io mi trovo a Shunde, un villaggio di 230 mila abitanti in provincia di Foshan, un grande polo industriale e tecnologico situato fra Hong Kong, Shenzhen e Canton” racconta. “Mentre in Italia la situazione epidemiologica a marzo si esacerbava, qui si attenuava lentamente, assestandosi a fine mese verso la crescita zero di defunti e contagiati. Poi, con la riapertura del traffico aereo internazionali, sono cominiciati ad arrivare viaggiatori un po’ da tutto il  mondo e qui nel sud della Cina c’è stato un secondo outbreak estesosi, seppur con una recrudescenza molto contenuta, fino a Hong Kong”. 
“I cinesi - prosegue - memori del dramma vissuto poco tempo prima, si sono spaventati e per gli aerei provenienti dal’estero i numeri dei voli consentiti son diminuiti drasticamente, son state intensificate le procedure di sicurezza e imposta la quarantena obbligatoria (da autopagarsi), mentre aumentavano i contagiati e le vittime. Dare la colpa agli stranieri è stato un attimo. In pratica è accaduto qui quello che era successo a febbraio in Italia: si vedevano gli stranieri come gli untori della situazione”. 
E questa psicosi collettiva si è rivolta anche contro chi era qui da molto tempo, come me” dichiara. “Oggi diversi cittadini, per lo più ignoranti e soprattutto le persone anziane, se per strada vedono in giro un occidentale cambiano direzione; sono evidentemente spaventati e hanno davvero reazioni che giudico poco piacevoli. In tutto il Guangdong, soprattutto nelle grandi città, si sono verificati preoccupanti episodi di razzismo impensabili fino a qualche tempo fa, con stranieri espulsi”. 
“È qualcosa di più grave della diffidenza” osserva. “Per esempio, qui a Shunde un paio di settimane fa io mi ero iscritta a un corso di yoga, trovando calore, accoglienza e professionalità nella direzione e negli insegnanti. Dopo la prima lezione, un gruppo di persone si è lamentato della mia presenza perché ero straniera e quindi la direzione mi ha chiesto di restarmene a casa e non frequentare più lezioni per almeno quindici giorni, una sorta di quarantena. Io ho cercato di spiegare loro che abito in Cina da molto tempo, poi visto che non la capivano non ho insistito, ho riavuto indietro la quota dell’iscrizione e me ne sono andata”. 
“Dal punto di vista medico-sanitario - secondo la giovane designer – la Cina continua invece a lavorare molto bene. Nonostante si sia usciti dalla fase emergenziale, la guardia non è mai stata abbassata. Continuano a far controlli sulle temperature corporee, consigliando caldamente di girare con la mascherina e altri dispositivi di protezione individuale, che diventano obbligatori in luoghi di forte assembramento come i centri commerciali. Ciascun residente è pure tenuto a munirsi di un ‘codice di salute’ attraverso il quale viene scansionato quando transita in determinate aree prestabilite, per  confermarne la salute, l’assenza di precedenti vitali, e la stabile dimora da tempo nel paese. Le informazioni invece lasciano a desiderare: si è collegato il ritorno del virus al ‘ritorno degli stranieri’, ma si trattava invece per il 95% di cinesi rimpatriati, è assurdo che un 5% di stranieri preoccupino così tanto la popolazione”. 
“Tutto il mondo è paese, oggi qui ieri in Italia” conclude. “Forse io sono un po’ ingenuamente ottimista; invece bisogna fare i conti con la triste realtà e capire che il genere umano è da ogni parte uguale”.

sabato 9 maggio 2020

Silvia Romano è libera!

Ci giunge ora la buona notizia della liberazione in Somalia di Silvia Romano, la giovane volontaria rapita a 23 anni il 20 novembre 2018 nel villaggio di Chakama, a 80 chilometri da Malindi, in Kenya, mentre lavorava per la onlus Africa Milele.
Ci sarà tempo per ricostruire i dettagli dell’operazione Ora è il momento di una ritrovata serenità per lei e di gioia per tutti gli amici e compagni che non hanno mai smesso di aspettarla e di lottare per mantenere viva l’attenzione internazionale sul suo rapimento.

giovedì 7 maggio 2020

Coronavirus, l'arte si mobilita

A Calcinato il mondo dell’arte si mobilita “a sostegno dell’azione del Comune per i bisogni delle famiglie in tempo di Covid 19”.
Dopo aver sentito diverse realtà artistiche operanti sul territorio, il Comune ha deciso di organizza a scopo interamente benefico la vendita, tramite offerte libere, di alcune opere d’arte messe a disposizione da artisti, locali e non, nonché collezionisti che aderiranno all’iniziativa, per le finalità di sostegno alle famiglie in tempo di emergenza sanitaria.
Gli artisti e i collezionisti potranno donare una o più opere compilando il modulo scaricabile dal sito web del Comune e allegando una fotografia dell’opera in alta risoluzione, unitamente al prezzo base, inviandolo poi all’indirizzo biblioteca@comune.calcinato.bs.it, entro mercoledì 20 maggio.
Tutte le categorie artistiche sono ammesse: disegno, pittura, scultura, fotografia, stampa artistica (xilografia, incisione a bulino,  acquaforte, mezzatinta, acquatinta, puntasecca, giclée, serigrafia.).
Le fotografie delle opere donate saranno pubblicate sul sito del Comune, debitamente corredate dalla descrizione nome e cognome dell’artista, delle misure, della tecnica artistica, dell’anno di produzione e con un minimo di prezzo base. Trattandosi di una vendita benefica, si opterà per un prezzo inferiore al valore di mercato, al fine di favorire l’arrivo di più offerte al riguardo. Tutte le proposte artistiche pervenute saranno consultabili da giovedì 21 maggio 2020 a venerdì 12 giugno, periodo entro il quale tutti gli interessati potranno inviare le proprie offerte, che ogni giorno verranno aggiornate e rese visibili nella pagina dell’opera d’arte a cui si riferiscono. Allo scadere della mezzanotte dell’ultimo giorno di esposizione virtuale, l’offerta migliore si aggiudicherà l’opera. L’aggiudicatario avrà a disposizione cinque giorni per effettuare il bonifico dell’importo dichiarato su queste coordinate: BCC del Garda filiale di Calcinato IBAN: IT74 C086 7654 1710 0000 0111 076 intestato a Comune di Calcinato, specificando il codice dell’offerta; trascorso tale periodo senza versamento, l’opera verrà aggiudicata alla seconda offerta successiva in elenco. Naturalmente le opere che a fine iniziativa fossero rimaste senza acquirente verranno restituite al legittimo proprietario donatore.

mercoledì 6 maggio 2020

Tutti i morti parlano ai vivi


"d'aprir lo core a l'acque de la pace"
(Alighieri, Purgatorio XV, 131)


Tutti i morti parlano ai vivi
ed è questa la loro parola:
non uccidere, è questa la sola
buona regola finché tu vivi.

Questo dice la voce dei morti
ai viventi che porgono ascolto:
non uccidere, non fare torti
alla carne che soffre ed al volto.

Tutti ancora scorrono i rivi
tutti ancora s'ingemmano gli ulivi.

Più sottile del soffio del vento
va la voce dei morti ai viventi:
reca aita a chi soffre tormento,
alla vita degli altri consenti.

Quando i vivi ascoltano i morti
solo odono questa parola:
non uccidere, è questa la sola
buona norma dei cuori dei forti.

martedì 5 maggio 2020

La giacca

Bisogna andare, fino in fondo,
In fondo a tutto in fondo a noi,
In fondo agli argini del mondo, alla paura che mi fai.
Fino in fondo alle tue cosce, ai miei timori alle tue angosce.
Fino in fondo alla pianura, all'orizzonte della città.
In fondo dove non troveremo nemmeno un'ombra per riposarci,
In fondo dove sarà fatica, sarà sudore l'esser sincero, 
In fondo dove tutto è coperto sotto lo stesso mantello nero.
E se domani la mia giacca sarà,
La giacca di un disgraziato,
Non sarò mai così fregato come tuo padre.
Bisogna andare sempre avanti, anche se noi non siamo in tanti,
Anzi davvero siam solo in due, le mani mie, le mani tue,
Devono stare sempre vicine,
Devono avere gli stessi guanti e non paura là
Sul confine di fare l'ultimo passo in avanti.
Bisogna andare incontro a tutti quelli che oggi come noi,
Voglion rischiare d'esser distrutti piuttosto di ritrovarsi
Poi, in una famiglia senza persone, come tra i muri di una prigione.
E se domani la mia giacca sarà,
La giacca di un disgraziato,
Non sarò mai così fregato come tuo padre.
Bisogna vincere la morte, quella che non si fa vedere,
Che viene senza far rumore, che non si fa aprir le porte,
Che non fa mai vestir di nero tutti i parenti
All'ospedale,
Che non ha mai camere ardenti, nè cerimonie, nè funerali.
Quella nascosta nella tua noia, nella mia noia,
Nelle parole che ci diciamo senza capire nemmeno quel che vogliamo
Dire, quella che come un regista
Esperto ci mette in scena nel suo deserto.
E se domani la mia giacca sarà,
La giacca di un disgraziato,
Non sarò mai così fregato come tuo padre.
Claudio Lolli

sabato 2 maggio 2020

Del futuro, se vi sarà

Altre ed altri verranno, migliori di noi,
dei nostri sordidi segreti rideranno.
Non ruberanno il pane all'affamato
non calcheranno il piede sopra i volti.
Sapranno dire le parole vere
sapranno dire le parole buone.
Ci guarderanno come statue di sale
forse di noi avranno compassione.

venerdì 1 maggio 2020

Primo Maggio di lotta

Il Primo Maggio è innanzi tutto una giornata di memoria, di lotta, d'impegno e l'attuale forzata impossibilità di incontrarsi e di manifestare pesa ancor di più.
Il Primo Maggio è da oltre un secolo il giorno in cui le oppresse e gli oppressi ricordano le compagne e i compagni straziati e assassinati dai poteri sfruttatori dominanti e, nel ricordo delle vittime della violenza degli oppressori, testimoniano e rinnovano la coscienza dell'ingiustizia che l'umanità patisce e la volontà di farla cessare. affinché nessuno più sia schiavo, calpestato, umiliato e offeso.
In questo Primo Maggio rinnoviamo quindi l'appello alla lotta comune per il bene comune dell'umanità: sfruttate e sfruttati di tutti i paesi, unitevi!