sabato 29 febbraio 2020

Puciastanghe

Dal Medioevo ad oggi è il nomignolo, non proprio elogiativo, con il quale vengono chiamati dai vecchi dei paesi dintorno gli abitanti di Calcinato.

venerdì 28 febbraio 2020

Ancora puzza a Calcinatello

Fine febbraio da incubo per gli abitanti della zona a nord del centro abitato di Calcinatello, che da qualche giorno è di nuovo attanagliata da forti miasmi, con un persistente odore acre, che rende più difficile la vita ai residenti.
A segnalarlo è il Comitato Cittadini, da anni molto attivo su questo delicato fronte, il quale in una nota informa che “ora il problema interessa specialmente le vie Brescia, Manzoni e Gavardina”.
“La sera – raccontano gli ambientalisti – si avverte puzza di una tipologia mista fra gas e fertilizzante trattato, la mattina un odore acre che parrebbe un po’ diverso da quello abitualmente sentito. E poi durante il giorno, fra camion di fanghi e gessi di defecazione sui trattori e altri persi su strada, la situazione è assai preoccupante”.
“A vivere a ridosso di impianti e discariche - osserva il Comitato - ci si ritrova al mattino che, nell'aprire le finestre, è come se si prendesse un pugno nello stomaco e la sera si corre a chiudere le ante per tentare di lasciare fuori tutta la puzza”.

giovedì 27 febbraio 2020

PER IL VALORE DELL’UMANITÀ, CONTRO FASCISMI, RAZZISMI E GUERRE

Un pessimo inizio dell’anno in cui celebriamo il 75° anniversario della Liberazione: aggressioni e violenze di natura fascista e discriminatoria; segnali di nuove tensioni e guerre. Si reiterano azioni criminali che vedono protagonisti elementi associati a gruppi della destra radicale che si ispirano alle idee del fascismo, del nazismo, di un nuovo e pericolosissimo razzismo. Razzismo e discriminazione sono la matrice di tante aggressioni e violenze fisiche o verbali di cui sono state e sono vittime migranti, ebrei, rom, persone senza fissa dimora, persone di diverso orientamento sessuale o di diversa scelta politica. In questo quadro maturano anche femminicidi, violenze, sessismi contro le donne e la loro libertà. Una recente, allarmante indagine rivela che una rilevante parte della popolazione nega o minimizza la Shoah. Eppure la legge Mancino sancisce penalmente ogni pratica discriminatoria “per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi”. 
C’è un’emergenza culturale che richiede un impegno senza precedenti. Rinnoviamo la richiesta, sostenuta da centinaia di migliaia di firme, di scioglimento delle organizzazioni neofasciste in base alla XII Disposizione finale della Costituzione e alla legge Scelba. Le risposte sono state finora sbagliate ed inadeguate, tollerando l’intollerabile. Chiediamo al Governo attuale e al Ministro dell’Interno di intervenire con chiarezza e risolutezza per garantire i principi di libertà, democrazia, solidarietà, rispetto delle diversità. In questo quadro chiediamo di abrogare o modificare radicalmente i recenti decreti sicurezza riconducendoli nell’alveo dei valori della Costituzione e della Carta europea dei Diritti Umani. 
La tragica situazione dei conflitti in tutto il mondo, e in particolare in Medio Oriente, pone all’ordine del giorno la lotta contro guerre ed escalation, come ripetutamente richiesto anche negli appelli di Papa Francesco contro l’economia di guerra e la corsa al riarmo. La guerra chiama la guerra. Basta! Ci rivolgiamo in particolare all’UE, troppe volte teatro di scelte contrastanti fra i suoi Stati membri, facendo venir meno il suo impegno per la pace, il disarmo, la promozione dei diritti umani, la democrazia. 
Chiediamo con fermezza il rispetto del multilateralismo a guida Nazioni Unite ed in questo quadro chiediamo al Governo italiano e all’UE politiche ed interventi coordinati al fine di rompere la spirale delle tensioni e dei conflitti per costruire una pace stabile e duratura.  In tanti, giovani, sindaci, protagonisti del mondo della cultura, dell’ambientalismo, dell’associazionismo e delle istituzioni, si sono già mobilitati in molte forme in queste settimane e in questi mesi: c’è un’Italia grande e plurale che difende e rilancia i principi costituzionali, la forza della democrazia, il valore della partecipazione. 
Ora è il momento per tutti e per ciascuno di superare ogni residua rassegnazione ed indifferenza. Per queste ragioni lanciamo un appello al Paese per un più forte, determinato ed unitario impegno civile, sociale e politico: 
per contrastare neofascismo, razzismo ed esclusione; 
per lottare per la pace, la libertà, i diritti, la democrazia, a 75 anni dalla Liberazione;  
per il pieno rispetto della Costituzione repubblicana; 
per sostenere il disarmo ed ogni forma di solidarietà con le vittime delle guerre.
In nome di un valore troppe volte trascurato e tradito: il valore dell’umanità.
ANPI - CGIL - CISL - UIL - LIBERA - ARCI - Partito Democratico - ACLI - ANED - Articolo Uno - Gruppo Abele - ANPPIA - Istituto Alcide Cervi - ARS - Coordinamento democrazia costituzionale - FIVL - Articolo 21 - Libertà e Giustizia - UISP - Sinistra Italiana - Partito della Rifondazione comunista  

mercoledì 26 febbraio 2020

Coronavirus: Laura Mimini ci parla della Cina... e di noi


L’allarme per il coronavirus in Cina sta lentamente regredendo. È la notizia che oggi ci conferma la nostra concittadina calcinatese Laura Mimini, che da quasi due anni vive a Shunde, un villaggio di 230 mila abitanti in provincia di Foshan, nella regione del Guangdong, polo industriale e tecnologico situato fra Hong Kong, Shenzhen e Canton.
Divenuta famosa di recente a livello internazionale per essersi aggiudicata l'edizione 2020 dell’If Design Award (il massimo premio mondiale nel campo della progettazione) con un basso elettrico da lei realizzato, la giovane designer lavora part time per la Ewel, una azienda locale che vende prodotti legati al riscaldamento e alla ventilazione e investe su merci che esporta in tutto il mondo, soprattutto in Italia. Per il resto del suo tempo da qui si occupa di progetti personali e per vari clienti sparsi per il pianeta. 
“In questo momento - ci raccontava stamattina - sono diretta verso casa in taxi e abbiamo i finestrini aperti, una procedura normale in tempi di coronavirus, per far girare aria: c’è una bella temperatura e la giornata è splendida. Ora qui vediamo finalmente la luce in fondo al tunnel: dalla fine della settimana scorsa il numero dei contagiati è in costante diminuzione, evidentemente le pratiche di  contenimento messe in atto dalle autorità stanno dando i loro frutti. Sebbene vi siano ancora da seguire le procedere di quarantena, negozi e ristoranti stanno riaprendo, pur con orari limitati, e la situazione pian piano migliora e sembra tornare alla normalità, anche a livello di morale”.
Viste dalla Cina, le polemiche di questi giorni in Italia le sembrano surreali. “Tanta isteria che abbiamo da noi è stata creata da gran parte dei mass media, con molte false notizie che hanno versato benzina sul fuoco. Io confido nel solido sistema sanitario nazionale, una delle poche certezze rimastemi. Dopo le esperienze di vita negli ultimi anni sia in Australia sia in Cina, posso dire che da noi funziona davvero molto bene. Pare invece non si possa proprio contare sul buonsenso di gran parte dei cittadini, che inviterei piuttosto a calmarsi: non siamo davanti all’apocalisse, non c’è una pestilenza, è poco più di una influenza, una sorta di polmonite, un virus al quale bisogna stare attenti, ma senza cadere nel panico: la cosa più sbagliata è proprio quella che molti connazionali stanno facendo”.
Secondo lei “se i casi  si stanno moltiplicando esponenzialmente, soprattutto nel nord della penisola, non si devono creare allarmismi: probabilmente è così anche nel resto d’Europa ma, non avendo le autorità sanitarie eseguito migliaia e migliaia di tamponi, non si è impazziti come in Italia, dove  vedo verificarsi situazioni fuori di testa: si passa dai fedeli che recitano il rosario in fila alla gente che saccheggia i supermercati. Anche qua in Cina è successo che mancassero alcuni prodotti e cibi freschi, ma nessuno è corso all’accaparramento o ha gridato allo scandalo”.
Laura auspica che “l’esempio di compostezza offerto al mondo dai cinesi possa servire d’esempio anche per l’Italia, affinché si capisca che se tutti si comportano civilmente e rispettano le disposizioni, senza creare panico inutile, i risultati arrivano. Da marzo qui riparte tutto: le ditte, gli uffici, le compagnie. Le scuole sin dall’inizio si erano organizzate per lo svolgimento di lezioni on line e quindi i ragazzi stanno svolgendo le attività didattiche da casa, il che è ottimo”.
Alla fine ammette: “Sinceramente io sono molto più preoccupata per l’Italia di quanto non lo sia per la mia situazione qua, che è concretamente più grave”. 

domenica 23 febbraio 2020

Coronavirus: l'ordinanza ministeriale

Questa sera il Ministro della Salute, d’intesa con il Presidente della Regione Lombardia, ha emanato la seguente ordinanza, che vale anche per il territorio comunale di Calcinato.



sabato 22 febbraio 2020

A Brescia oggi un convegno sulle foibe

Dopo le polemiche dei giorni scorsi, giunge la risposta della storiografia democratica e pluralista alla leggerezza e protervia disinformate con le quali da più parti ultimamente si affronta la tragedia delle foibe istriane, oggetto di interventi a scopi propagandistici che tendono a isolarla dal contesto in cui maturò alla fine della seconda guerra mondiale.
Per iniziativa della sezione Anpi “Caduti di Piazza Rovetta” in collaborazione con l’Aned e il Movimento Nonviolento, oggi dalle ore 15.30 alle 18 nella Chiesa di San Giorgio, nel vicolo omonimo in città, ne discuteranno nel convegno “Dalle storie alla storia” gli studiosi Pietro Purich, Sandi Volk ed Andrea Martocchia, i quali si confronteranno sulle manipolazioni e strumentalizzazioni delle complesse vicende del confine orientale, con l’obiettivo di offrire ai partecipanti un antidoto alla semplificazione interessata e fare memoria di un dramma così terribile come quello delle foibe, che non può consentire a nessuno di fare finta che quel dramma sia maturato in forma indipendente da quelli che l’hanno preceduto.

giovedì 20 febbraio 2020

Ponte chiuso il 24 e il 25

Mentre proseguono i lavori nel cantiere sulla ex strada statale 11, il Comune di Calcinato ha disposto la chiusura del ponte sul fiume Chiese a Ponte San Marco, con il divieto di transito e sosta in via Statale, in corrispondenza del ponte, dalle ore 6 di lunedì 24 alle ore 24 di martedì 25 febbraio.
La misura si è resa necessaria per consentire l’esecuzione in sicurezza dei lavori di manutenzione straordinaria della passerella fluviale sulla ex strada statale 11. Naturalmente resta in vigore anche l’ordinanza che, per consentire la realizzazione dell’opera, dispone il divieto di sosta, con rimozione forzata, e il senso unico alternato di circolazione, regolamentato tramite impianto semaforico in corrispondenza dello storico ponte sul Chiese, fino alle ore 20 di sabato 7 marzo.

mercoledì 19 febbraio 2020

Da Calcinato in Cina ai tempi del coronavirus

La giovane designer calcinatese Laura Mimini vive a Shunde, un villaggio di 230 mila abitanti in provincia di Foshan, nella regione del Guangdong, polo industriale e tecnologico situato fra Hong Kong, Shenzhen e Canton. 
Salita recentemente alla ribalta delle cronache per essersi aggiudicata l'edizione 2020 dell’If Design Award (uno dei massimi premi internazionali nel campo della progettazione) con un basso elettrico da lei realizzato, Laura lavora part time per la Ewel, una azienda locale che vende prevalentemente prodotti legati al riscaldamento e alla ventilazione e investe su merci che esporta in tutto il mondo, soprattutto in Italia. Per il resto del suo tempo da qui si occupa di progetti personali e per vari clienti sparsi per il mondo. 
“In Cina - racconta - siamo in situazione di quarantena generale, soprattutto qui nel Guangdong, la seconda regione fra le più colpite dal coronavirus. Io non ho paura, ma faccio molta attenzione, prendo le giuste precauzioni e sto attenta”.
“La situazione igienico-sanitaria qui è sotto controllo” precisa. “La Cina si è mossa egregiamente per contenere il virus. Sinceramente, se questo fosse accaduto in Italia non riesco ad immaginare il conteggio delle vittime o degli infetti. La mia routine giornaliera è casa- lavoro, lavoro- casa, qualche uscita per fare le spese. Non ci sono molte altre possibilità, i negozi son chiusi e anche i ristoranti, su richiesta governativa, una manovra pesante ma necessaria al fine del contenimento della diffusione dell’epidemia”.
“Da lunedì 10 febbraio - informa - hanno riaperto gli uffici, ma non le fabbriche: i dipendenti non son riusciti a rientrare dalle vacanze del Capodanno cinese a causa dei diversi blocchi, o magari anche solo per paura. Questo causerà un enorme danno all'economia cinese, e lo sta già causando di fatto”.
La nostra concittadina si dice “profondamente delusa da ciò che sento dall'Italia e dagli italiani in generale, con la diffusione di false notizie e la volontà di divulgare il panico. Ho visto e sentito mie connazionali che non vanno più nei ristoranti cinesi o non comprano più da negozi cinesi. Si trattano i cinesi in Italia come untori, quanta ignoranza! E’ come se io qui in Cina venissi additata e respinta per la piaga della meningite che di recente ha afflitto le nostre zone in particolare”.
“I cinesi - sottolinea - sono estremamente diversi e al contempo profondamente simili a noi. Hanno un cuore caldo e accogliente come il nostro. In compenso hanno un senso del dovere e della patria molto più forte del nostro. Si uniscono, soffrono in silenzio e obbediscono per il bene comune, non perché non abbiano un cervello, come spesso si sente dire, ma perché in queste circostanze è giusto osservare le regole. Noi italiani, avremmo polemizzato, alzato la voce, cercato i colpevoli, accusato, creato scompiglio.. e poi?” “Guardo i miei colleghi e i miei amici e li vedo sconfitti e sofferenti” conclude. “Non parlano, vanno avanti e cercano soluzioni: rispettano”.

lunedì 17 febbraio 2020

Con i portuali genovesi: no alle navi di guerra!

Da mesi a Genova è in atto una mobilitazione partita dai lavoratori del porto, che ha impedito l'imbarco di materiale bellico diretto in Arabia Saudita e destinato alla guerra in Yemen. Analoghe manifestazioni a sostegno del blocco del traffico di armi si sono svolte in altri porti europei - Bilbao, Le Havre, Marsiglia - contro le navi della compagnia saudita Bahri, che rifornisce di armi e mezzi militari tutto il Medio Oriente. 
I venti di guerra però non si sono fermati né in Siria, né in Libia, né in Iraq: conflitti sanguinosi quotidianamente mietono vittime, devastano territori, spingono migliaia di persone ad abbandonare i loro paesi per emigrare. Il complesso militare industriale è tra i molti responsabili di questa escalation, in combutta con governi sempre pronti ad approvare politiche di saccheggio verso le risorse naturali in varie zone del mondo. Il combinato disposto con una crisi economica non risolvibile all'interno del sistema capitalista rende la guerra una costante nelle nostre società. Fermarli però è possibile, cominciando dai territori. 
Oggi a Genova arriva una nuova nave carica di armi, la Bahri Yanbu. I lavoratori chiamano tutta la città solidale a unirsi a loro per bloccare l'ennesimo traffico di morte. Chiediamo a tutti i lavoratori, ai cittadini, ai sindacati e alle forze politiche di sostenere questo blocco trasformando la giornata in un'azione nonviolenta contro la guerra e per la pace. Dalla produzione bellica alla sua logistica, dalle basi militari ai centri di ricerca, l'ingranaggio bellico è ampio e diffuso e permette a chiunque e dovunque di agire per opporvisi: la guerra è un crimine contro l'umanità.