domenica 27 giugno 2021

Oggi Aleida Guevara è a Desenzano: l'incontro con la figlia del "Che" è alle 18.30

Per iniziativa del circolo locale dell'Associazione Italia-Cuba domenica 27 giugno sarà a Desenzano del Garda Aleida Guevara, la maggiore dei quattro figli del leggendario "Che".
60 anni, medico responsabile del Reparto dell’Ospedale Centrale dell'Avana, la dottoressa parlerà della difficile congiuntura economica in cui versa il paese caraibico a partire dalle ore 18.30 alla Casa dei Popoli Thomas Sankara in via Bagatta 7.
Cuba sta di nuovo attraversando un periodo critico, soprattutto per i devastanti effetti dell'iniquo "bloqueo" che vieta numerosi rapporti commerciali e finanziari con i paesi occidentali.
Avendo lavorato anche in diversi ospedali del pianeta, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, illustrerà gli elevati standard qualitativi della sanità pubblica cubana, all'avanguardia anche nella lotta per il contenimento della pandemia da Covid-19, tanto che diverse brigate di medici cubani giunsero lo scorso anno nel nostro paese per dare man forte ai loro colleghi italiani.
Dal 2009 Aleida Guevara collabora anche nella gestione di alcune case di accoglienza per bambini disabili e per minori rifugiati con problemi domestici. “Essere figlia del Che - sostiene - non mi rende né migliore né peggiore. Mio padre mi ha lasciata ancora bambina e quello che mi chiede ogni volta il mondo intero è conservato in un mio libro di memorie dal titolo 'Assenza presente'. Essere rivoluzionari oggi significa sentire sulla propria pelle ogni ingiustizia, proprio come sosteneva mio padre”.
"L'incontro con Aleida è la conclusione migliore della nostra campagna di solidarietà - racconta il segretario del circolo gardesano Massimo Fedrigo - con una raccolta di materiale sanitario del valore di circa 60 mila euro, stipati in un container che partirà verso l'isola caraibica ai primi di luglio". "Alla mobilitazione - sottolinea - hanno aderito, oltre a moltissimi cittadini, anche varie associazioni di volontariato: da Medicus Mundi di Brescia, alla Banca del Tempo e Zero Limiti di Castiglione delle Stiviere".
Da Desenzano il container giungerà al porto dell'Avana. Gran parte dei materiali medico-sanitari verrà distribuita nei diversi ospedali della capitale cubana, mentre i materiali didattici, i giocattoli e gli indumenti saranno consegnati ai bambini che vivono in povertà".

giovedì 24 giugno 2021

Dormire è un diritto, violarlo è un sopruso!

All'insegna di questo slogan parte in questi giorni anche a Calcinato la campagna civica per il rispetto della quiete pubblica. 
In diverse zone del territorio comunale da tempo si verificano rumori molesti un po’ a tutte le ore: schiamazzi, urla, canzonacce, clangori ripetuti, clacsonate fuori luogo, fastidiosi fragori e rumori indebiti. È bene che tutti sappiano che quello al riposo è un diritto tutelato dalla legge e violarlo costituisce un sopruso punibile ai sensi del comma 2 dell'articolo 659 del Codice Penale.
Se anche nel tuo quartiere l’inquinamento acustico si fa sentire, scrivici una mail e ti forniremo tutte le indicazioni su come esigere il rispetto di questo elementare diritto di tutti.

martedì 22 giugno 2021

Fanghi contaminati: approvata all'unanimità una risoluzione consiliare a Calcinato

Ieri sera a Calcinato il consiglio comunale ha preso finalmente posizione nella vicenda della ditta accusata di smaltimento di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi e altre sostanze inquinanti.
Lo ha fatto con una risoluzione approvata all'unanimità, dopo un ampio e articolato dibattito. Nel documento preliminarmente si prende atto che “l’Amministrazione comunale ha conferito formale incarico ad un legale nel procedimento penale promosso, tra gli altri, nei confronti della società e che si è proceduto al deposito di una nomina come persona offesa; è intenzione dell’Amministrazione comunale chiedere al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brescia se esistono e quali siano i terreni oggetto di spandimento insistenti sul territorio comunale atteso che, ad oggi, nessuna comunicazione specifica è intervenuta sul punto al Comune di Calcinato; il Sindaco di Calcinato e quelli degli altri Comuni coinvolti si stanno coordinando per definire azioni congiunte; la Provincia di Brescia ha inviato comunicazione di avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione integrata ambientale e di chiusura dell’installazione e comunicazione di avvio del procedimento di revoca dell’autorizzazione”.
Considerata poi “la gravità degli eventi riportati dalla stampa relativi al traffico e allo smaltimento illecito di rifiuti, che vede coinvolta, tra gli altri, la società”, si prende altresì “atto delle azioni dell’autorità giudiziaria nei confronti finalizzate al sequestro di tutte le sue sedi operative, site nei Comuni di Calcinato, Calvisano e Quinzano d’Oglio”, nonché “della gravità del contenuto delle intercettazioni, riportato anche dalle testate giornalistiche locali e nazionali”.
Pertanto il consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta municipale a “conferire una procura ad hoc, a seguito delle valutazioni con il legale già incaricato, affinché a tutela dei cittadini, della salute pubblica e del territorio, il Comune di Calcinato possa costituirsi parte civile nell’ipotesi di eventuale rinvio a giudizio dei vari soggetti coinvolti; destinare al finanziamento di interventi di recupero ambientale e di riqualificazione paesaggistica l’importo che verrà eventualmente riconosciuto a favore del Comune di Calcinato a titolo di risarcimento del danno, nell’ambito della predetta vicenda, nel momento in cui detto risarcimento verrà concretamente incamerato nelle casse del Comune”.
Nella seconda parte della seduta sono stati approvati alcune variazioni al bilancio di previsione 2021-2023, di un serie di modifiche al Regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti, del Piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Infine sono state varate la “determinazione delle tariffe e delle riduzioni per l'emergenza Covid per utenze domestiche e non domestiche” e la “nomina del revisore unico dei conti per il triennio 2021/2024”.

venerdì 18 giugno 2021

Lunedì 21 giugno c'è il consiglio comunale

Lunedì 21 giugno alle ore 20.30 in municipio a Calcinato si terrà la prossima seduta del consiglio comunale. Numerosi come di consueto gli argomenti posti all'ordine del giorno dal sindaco Nicoletta Maestri.
La prima parte verrà dedicata alle iniziative della minoranza, con l'esame della mozione che chiede la costituzione parte civile del Comune nella vicenda della ditta accusata di smaltimento di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi e altre sostanze inquinanti. I consiglieri Vincenza Corsini, Vania Gobbetto, Laura Maffazioli, Alessandro Moratti Freschi e Annamaria Pennati chiedono ora al primo cittadino che il Comune si costituisca ufficialmente parte civile nell'eventuale processo che ne deriverà. “Considerata la gravità degli eventi riportati dalla stampa relativi al traffico e smaltimento illecito di rifiuti che vede coinvolta la ditta e preso atto delle azioni dell'autorità giudiziaria nei confronti della sopracitata azienda, nonché della gravità di quanto contenuto nelle intercettazioni pubblicate sulla stampa nazionale e rese note da tutti i mezzi di comunicazione”, i cinque rappresentanti dell'opposizione chiedono al primo cittadino e alla sua Giunta, “in caso di rinvio a giudizio dei responsabili, di costituirsi parte civile a tutela dei cittadini, della salute pubblica e del territorio comunale; a vincolare altresì, fin da ora, gli eventuali risarcimenti ottenuti a seguito di condanna dei responsabili, al finanziamento di interventi finalizzati al recupero ambientale e alla riqualificazione paesaggistica”.
Verrà poi data risposta a ben quattro interrogazioni presentate dagli stessi consiglieri. Si va dalla “riqualificazione dell'archivio esistente in municipio” al “progetto definitivo-esecutivo relativo alla riqualificazione impianti e strutture, adeguamenti antincendio e rifacimento campo presso il centro sportivo comunale", dalla “rilevazione dei fumi e allarme antincendio presso gli edifici scolastici" alla “realizzazione di cinerari e cellette-ossario presso i cimiteri di Calcinato e Calcinatello".
Nella seconda parte poi ci sarà l'esame di alcune variazioni al bilancio di previsione 2021-2023, di un serie di modifiche al Regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti, del Piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Infine sono previste la “determinazione delle tariffe e delle riduzioni per l'emergenza Covid per utenze domestiche e non domestiche” e la “nomina del revisore unico dei conti per il triennio 2021/2024”.

sabato 12 giugno 2021

Acqua passata?

Ritengo importante celebrare il decimo anniversario del Referendum (11-12 giugno 2012) per sottolineare il grande coraggio che ha avuto il popolo italiano nel votare con due Sì e quasi all’unanimità (95,8%) a quelle due domande referendarie: l’acqua deve uscire dal mercato e non si può fare profitto sull’acqua. È stato l’unico popolo in Europa a tenere un referendum sull’acqua e a vincerlo. Il popolo italiano non si è lasciato ingannare, né dalla stampa, né dalle televisioni, né dai partiti (salvo poche eccezioni), schierati per la privatizzazione. La battaglia iniziò da un piccolo gruppo di attivisti che si oppose alla privatizzazione decretata dall’allora governo Berlusconi.
Quel gruppo capì subito che, se si voleva ottenere una vittoria, bisognava impegnarsi perché nascesse un vasto movimento popolare. Questo si è potuto realizzare attraverso il lavoro capillare dei comitati che, con uno sforzo straordinario, si impegnarono a informare i cittadini utilizzando mille stratagemmi e iniziative.
Quanta creatività! Una delle iniziative più indovinate fu la legge di iniziativa popolare, scritta dagli stessi comitati, che raccolse oltre 400.000 firme consegnate trionfalmente alla Corte Costituzionale a Roma. Questo ci aprì la porta alla vittoria referendaria, raggiunta grazie alla capacità del movimento di fare rete, partendo dai comitati cittadini, dai coordinamenti regionali, dal Forum con la sua preziosa segreteria. È stata questa capacità di lavorare insieme a determinare il buon esito della lotta fino al felice epilogo.
Purtroppo, la politica è rimasta sorda e non ha rispettato la decisione del popolo italiano. In questi dieci anni ben otto governi si sono susseguiti alla guida del paese, ma nessuno si è azzardato a ripubblicizzare l’acqua. Sono rimasto soprattutto sconcertato dall’inerzia dei Cinque Stelle e anche il presidente della Camera Roberto Fico ha disatteso le promesse fatte al Forum quando si insediò, cioè quella di legare la sua presidenza alla ripubblicizzazione dell’acqua. La portavoce alla Camera del M5S ha scritto su questo giornale (8/06/21), sottolineando le azioni portate avanti dal suo Movimento. Ma quello che si chiedeva ai 5Stelle era l’obbedienza al Referendum: una legge per la gestione pubblica dell’acqua che non è stata fatta. Trovo altrettanto strano che si vanti di aver trovato cinque miliardi (in verità sono 4,38) destinati ai lavori per migliorare le condizioni delle reti idriche.
Ma la portavoce del M5S ha letto il Pnrr del governo Draghi? Così è scritto nel testo: “Il quadro nazionale è ancora caratterizzato da una gestione frammentata e inefficiente delle risorse idriche, e da scarsa efficacia e capacità industriale dei soggetti attuativi nel settore idrico, soprattutto nel Mezzogiorno.” Quei 4,38 miliardi andranno alle multiutility del centro-nord (Acea, A2A, Iren e Hera) per gestire industrialmente le acque del Meridione, in barba al Referendum! E questo di fronte a un pauroso surriscaldamento del Pianeta che avrà come prima vittima il bene più prezioso che abbiamo: “sorella acqua.”
E non è solo un problema per il sud del mondo ma coinvolge anche il Nord. L’Italia rischia di perdere il 50% dell’acqua potabile entro il 2040. I ricchi troveranno qualche soluzione, ma gli impoveriti del Sud del mondo sono destinati a morire? Se l’acqua venisse privatizzata, saranno i poveri a pagarne le conseguenze. Se oggi abbiamo 20-30 milioni di persone all’anno che muoiono di fame, domani, con queste politiche di privatizzazione, potremo avere cento milioni di morti di sete. Le prime avvisaglie di questo processo le abbiamo avute lo scorso dicembre quando l’acqua è stata quotata in borsa in California e poi a Wall Street. Questo è un peccato di onnipotenza: la follia dell’uomo.
Per questo i comitati dell’acqua di tutta Italia, domani 12 giugno, celebreranno a Roma con una manifestazione nazionale alle 15,30 in piazza Esquilino, per ricordare a tutti la disattesa applicazione del referendum da parte del governo italiano. A Napoli, unica grande città ad obbedire al referendum, con una azienda speciale pubblica(Abc), l’appuntamento è per oggi alle ore 18 davanti al Municipio.
Mi appello alla coscienza di Draghi perché utilizzi quei 4,38 miliardi di euro per ripubblicizzare la nostra “sorella acqua” (i nostri esperti hanno calcolato che si può fare con molto di meno). Papa Francesco scrive nella sua enciclica Laudato Si’: “Questo mondo ha un debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità”. È la prima volta che un Papa parla dell’acqua come “diritto alla vita” (un termine usato in campo cattolico per l’aborto e l’eutanasia). Privatizzarla equivale a vendere la propria madre. Difendiamo tutti la nostra comune Madre,
Padre Alex Zanotelli, il manifesto, 11.06.2021

venerdì 11 giugno 2021

Remedello: cittadinanza onoraria al Milite Ignoto

Lunedì 14 giugno in consiglio comunale Remedello conferirà la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. Addolorati cantiamo insieme per quel povero soldato questa vecchia ballata di Claudio Lolli.


giovedì 10 giugno 2021

Dario Viotti in edicola con “Dampyr”

Il calcinatese Dario Viotti per tutto il mese di giugno è in edicola con il numero 255 della popolare serie horror “Dampyr”, pubblicata mensilmente dalla Sergio Bonelli editore. Intitolato “Haiti!” (94 pagine in bianco e nero al prezzo di 3,50 euro) è da lui disegnato su testi di Luigi Mignacco.
Ambientata nella suggestiva isola caraibica, la storia vede un nuovo, sanguinoso confronto tra il dampyr Harlan Draka e il potente Maestro della Notte Huracán, già incontrato sulle pagine del fumetto un paio di anni fa.
Harlan, il protagonista di questa fortunata serie in edicola da più di 20 anni, è appunto un dampyr, figura proveniente dall'immaginario folcloristico rom, frutto dell'unione tra un maestro della notte, un intrepido e mistico arcivampiro, e una donna che lo ha amato perdutamente.
Dario è entrato nello staff di “Dampyr” nel 2015, e ha pubblicato finora due albi (il numero 196 "Le prede di Annwn" e il numero 223 "Cuba libre!"), mentre altri sono in uscita nei prossimi mesi.

domenica 6 giugno 2021

Fanghi contaminati: una mozione da approvare

I sottoscritti Consiglieri Comunali Vincenza Corsini, Vania Gobbetto, Laura Maffazioli, Alessandro Moratti Freschi e Annamaria Pennati, ai sensi dell’art.17 del vigente regolamento del Consiglio Comunale, presentano la seguente mozione:
Considerata la gravità degli eventi riportati dalla stampa relativi al traffico e smaltimento illecito di rifiuti che vede coinvolta la ditta WTE srl;
Preso atto delle azioni dell'autorità giudiziaria nei confronti della sopracitata azienda, finalizzate al sequestro di tutte le sedi operative in Calcinato, Calvisano e Quinzano d'Oglio;
Preso atto della gravità di quanto contenuto nelle intercettazioni pubblicate sulla stampa nazionale e rese note da tutti i mezzi di comunicazione
IMPEGNANO
• il Sindaco e la Giunta, in caso di rinvio a giudizio dei responsabili, a costituirsi parte civile a tutela dei cittadini, della salute pubblica e del territorio comunale;
• a vincolare altresì, fin da ora, gli eventuali risarcimenti ottenuti a seguito di condanna dei responsabili, al finanziamento di interventi finalizzati al recupero ambientale e alla riqualificazione paesaggistica.
Vincenza Corsini, Vania Gobbetto, Laura Maffazioli, Alessandro Moratti Freschi e Annamaria Pennati

sabato 5 giugno 2021

Fanghi contaminati: a Lonato qualcosa si muove

Egr. sig. Sindaco, spett.li consiglieri comunali,
dalla stampa abbiamo appreso l’ennesimo crimine ai danni dell’ambiente e della salute pubblica: 150.000 tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi ed altre sostanze inquinanti, spacciati per fertilizzanti e smaltiti su circa 3.000 ettari di terreni agricoli nelle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Rifiuti che, spacciati per “gessi di defecazione” venivano smaltiti su terreni destinati a coltivazioni agricole situati nelle provincie di Brescia, Mantova, Cremona, Milano, Pavia, Lodi, Como, Varese, Verona, Novara, Vercelli e Piacenza.
E’ stato contestato inoltre il reato di discarica abusiva, in riferimento a tre lotti di terreno ubicati nel comune di Lonato del Garda, appositamente affittati dalla società e sistematicamente destinati all’accumulo dei finti “gessi di defecazione” quando non erano disponibili terreni su cui effettuare il loro spandimento come “ammendanti agricoli”.
Il traffico di rifiuti non è però l’unico illecito emerso dalle indagini: vi è anche il reato di molestie olfattive, denunciato dalle centinaia di esposti e segnalazioni presentati nel tempo da Comitati e da cittadini costretti ormai da anni a vivere barricati in casa con porte e finestre chiuse a causa dei miasmi ammorbanti prodotti durante il trasporto e lo spandimento dei fanghi, con pesanti ripercussioni sia sulla salute che sulla qualità della vita della popolazione.
Visto quanto esposto, preso atto che i succitati reati gravano sulla salute pubblica e, considerato il fatto che negli anni anche a Lonato moltissime sono state le segnalazioni per molestie olfattive, il gruppo civico “Ritrovo Lonato” chiede la Vostra disponibilità a convocare un Consiglio Comunale straordinario per:
informare i cittadini sui gravi fatti relativi alla ditta W.T.E. che vedono coinvolti anche terreni del Comune di Lonato del Garda (mq. 197.045);
rendere nota la relazione Osmotech in merito a “Studio dell’impatto olfattivo nel territorio del Comune di Lonato del Garda mediante sopralluoghi in campo degli odori da parte di valutatori”.
Distinti saluti
Per “Ritrovo Lonato”
Daniela Carassai

giovedì 3 giugno 2021

Nuovo impianto di trattamento dei rifiuti a Bedizzole? Un NO da inviare subito!

Di seguito vi proponiamo il testo di una mail da adattare a piacere e spedire entro il 4 giugno, giorno in cui scadono i termini per inoltrare in Provincia le osservazioni al progetto presentato da A2A per la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti umidi con produzione di biometano in località Fusina a Bedizzole, ai confini con Calcinato e Lonato.

Luogo, data

Alla Provincia di Brescia
Settore Ambiente
Pec: ambiente@pec.provincia.bs.it; ‎
mail: segreteria.ambiente@provincia.brescia.it


Oggetto: Fascicolo 72/2021

Procedimento per il rilascio del Provvedimento autorizzatorio unico (PAUR), ai sensi dell’art. 27-bis del d.lgs. 152/06, relativo al progetto di nuovo impianto di recupero rifiuti da FORSU in comune di Bedizzole via Fusina snc, per la produzione di compost e biometano, finalizzato alla pronuncia di compatibilità ambientale, all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ai sensi dell’art. 29-nonies del d.lgs. 152/06, per una nuova installazione IPPC per le seguenti categorie: 5.3 lettera b. 1) e autorizzazione unica per la produzione di energia da fonti rinnovabili, ai sensi del d.lgs 387/2003
Proponente: A2A AMBIENTE SPA


Il sottoscritto ......................... nato il ...................... a ..................................... residente a
............................ in via.........................................

preso atto che

la Provincia di Brescia ha emesso in data 30/10/2020 l’Atto Dirigenziale 2484/2020 che esprime giudizio negativo circa la Compatibilità Ambientale dell’impianto (FORSU-biometano da 75.000.000 kg/anno) per il quale è stata ripresentata la richiesta il giorno 25/1/2021;

contro tale giudizio il proponente non si è appellato;

molte delle obiezioni espresse nel diniego richiedevano un RISANAMENTO ambientale e una messa in opera di opere di bonifica, la prima impressione che ne ricaviamo è una generale impossibilità di aderire a quanto richiesto, cosa che si traduce in una mancanza di azioni correttive;

ritiene di ESPRIMERE PARERE CONTRARIO in quanto:

l’impianto dovrà smaltire quantità enormi di reflui e non è collegato alla rete fognaria;

aumenterà di molto il traffico pesante;

le emissioni cariche di inquinanti saranno di ben 270.000 m3/h che sovraccaricheranno l'aria della zona di 32 chilogrammi al giorno (oltre 11 tonnellate/anno) di ammoniaca;

l’area è già gravata da problemi di impatto odorigeno (l’impianto di A2A aggraverà significativamente il quadro);

la zona, oltre ad essere interessata dalla imminente devastazione per la tratta dell’alta velocità, è già satura di impianti, discariche e realtà di trattamento rifiuti ad elevato impatto ambientale (parametro dell’indice di pressione già abbondantemente superato);

il nuovo impianto per trattare, inizialmente, 75 mila tonnellate anno di rifiuti umidi urbani, FORSU e per produrre biogas e poi biometano, verosimilmente in futuro intenderà ampliarsi, accogliendo rifiuti da tutta Italia;

infine, come ribadito di recente dall’Agenzia per la Concorrenza del Mercato, in base ai dettami dell'economia circolare e relative direttive europee, la frazione umida dei rifiuti urbani, come tutte le frazioni raccolte separatamente, ha un valore economico e va assegnata tramite gara di evidenza pubblica, al miglior offerente, secondo criteri di trasparenza, economicità ed efficienza. A2A invece conta di conferire al proprio impianto la Forsu raccolta dalle proprie aziende controllate.

Per questo, appoggia le osservazioni depositate dai comitati ambientalisti che hanno evidenziato che esistono all’interno del progetto rilevanti e determinanti omissioni, mancanze, incongruenze e contraddizioni, di cui ALCUNE GRAVI, EVIDENTI e PESANTI riguardanti:
le fasi del processo e gli aspetti tecnici ad esse legati;
l’impatto ambientale e sanitario dell’impianto sotto TUTTI gli aspetti;
la completezza e correttezza delle analisi svolte (localizzazione, impatti, traffico, odore, emissioni) sulla base dei più recenti dati a disposizione;
la rispondenza di parti diverse del progetto tra loro;
il peggioramento di alcuni importanti aspetti rispetto alla versione precedente.

Confidando nel lavoro attento e preciso dell’ufficio e dei tecnici della Provincia di Brescia, certo di non poter subire sul nostro territorio ulteriori impatti, esprime il proprio personale diniego all’impianto di A2A AMBIENTE.

In fede

(nome e cognome in stamptello - firma)


mercoledì 2 giugno 2021

Festa della Repubblica che ripudia la guerra

Vogliamo celebrare la Festa della Repubblica perché ci riconosciamo nei valori costituzionali.
Noi cittadini, civili e disarmati per definizione, abbiamo il compito di difenderla, lo dice la Costituzione stessa, che ci affida questo "sacro dovere" (articolo 52).
La Repubblica ripudia la guerra
La Repubblica è fondata sul lavoro
La Repubblica riconosce i diritti umani
La Repubblica promuove l'uguaglianza e la dignità sociale
La Repubblica tutela il paesaggio, la cultura, la ricerca
Il 2 giugno festeggiamo la Repubblica democratica. Noi vogliamo portare la nostra aggiunta nonviolenta affinché sia anche disarmata, strumento di pace che ripudia la guerra (articolo 11).
Riteniamo che i 25 miliardi di euro che saranno impiegati anche quest'anno per le spese militari vadano contro la Costituzione e sperperino denaro sottratto alle tante necessità attuali (lavoro, sanità, istruzione, cultura, ricerca, protezione civile, pensioni, ecc.). Per questo chiediamo alle istituzioni e alla politica di finanziare la Difesa civile non armata e nonviolenta e diminuire le spese belliche: è l'unico modo per essere coerenti con i principi, i diritti, i doveri e l'ordinamento della Repubblica italiana, democratica e antifascista.
Festeggiamo il 2 giugno con lo spirito civile di una festa di popolo. La pandemia ha di fatto abolito l’anacronistica parata militare. Anche il passaggio delle Frecce tricolori ci appare inadeguato e fuori luogo: altri sono i simboli unificanti della Repubblica. In questa giornata invitiamo tutti ad esporre insieme la bandiera tricolore e la bandiera arcobaleno della pace e della nonviolenza.
Per tutto questo noi celebreremo in modo civile e disarmato il 2 giugno. Saremo in alcune piazze italiane a sostegno della Campagna “Un’altra difesa è possibile” per chiedere meno spese per le armi e più investimenti per la salute, la scuola, il lavoro, l’ambiente, i diritti.

martedì 1 giugno 2021

Una norma interrata con i fanghi?

L'articolo 27 del nuovo Regolamento interrato con i fanghi dopo l'approvazione in Commissione Sicurezza?
A seguito di numerose giornate di tanfo irritante e della relazione dell'Arpa del 1° aprile 2016 sull'attività ispettiva svolta presso la ditta WTE nei mesi precedenti, che aveva rilevato numerose criticità e le frequenti proteste dei residenti, il 29 dicembre 2016 a Calcinato giungeva in Commissione il Nuovo Regolamento di Polizia Urbana con interessanti e aggiornate disposizioni in materia di spandimenti: lo stesso assessore Stefano Vergano presentandolo sottolineava “l'importanza dell'articolo 27 riguardante l'obbligo di preavviso (almeno 48 ore prima) riguardo l'inizio dello spandimento di fanghi e/o gessi di defecazione come definiti dalla normativa vigente”. Naturalmente la Commissione esprimeva parere favorevole e raccomandava l'importanza di una futura pubblicità del nuovo Regolamento.
L'ambiente, le persone, le attività produttive e il nostro territorio non sono però tutelate dal Regolamento in vigore, che era invece stato approvato il 22 dicembre 1993. Il nuovo Regolamento del Comune di Calcinato non è mai approdato in Consiglio Comunale per l'approvazione e la sua esistenza veniva persino negata anche dall'ex sindaco Marika Legati che, alla richiesta di rettifica del 10 ottobre 2018, esclamava: “Non esiste nessun Regolamento di Polizia Urbana approvato che preveda all'articolo 27 la comunicazione degli spandimenti!”.
Già, mai approvato. Bisogna aspettare - diceva chi ci governa - di unificare i Regolamenti di Polizia Urbana di Calcinato, Lonato e Bedizzole. Ad oggi non abbiamo notizie di procedure di unificazione in corso. Mentre il Comune Lonato ha da tempo aggiornato il proprio con delibera n. 70 del 28 dicembre 2017.
I responsabili di questa omissione gravissima sono consapevoli del danno procurato alla comunità?
Ennio Allegri