sabato 26 settembre 2020

Martedì 29 c'è il consiglio comunale

Per martedì 29 settembre alle ore 20.45 a Calcinato il sindaco Nicoletta Maestri ha convocato in municipio la prossima seduta del consiglio comunale. In apertura verrà discussa la interrogazione a risposta scritta presentata dal gruppo Calcinato In-Patto 2.0 su una serie di "lavori effettuati sulla sponda del fiume Chiese a Calcinatello: dopo un paio di segnalazioni andate a vuoto su operazioni di disboscamento, i cinque consiglieri della lista di minoranza Vincenza Corsini, Vania Gobbetto, Laura Maffazioli, Alessandro Moratti Freschi e Annamaria Pennati chiedono al primo cittadino “come intende intervenire l’amministrazione comunale per ripristinare le condizioni di sicurezza lungo il tratto del fiume Chiese, posto che nessuno vi ha ancora provveduto, interventi di messa in sicurezza - a detta degli scriventi - intimati anche dall’ufficio tecnico comunale con pec”. “Chi ha autorizzato e ordinato i lavori?” incalza la minoranza. “Chi li ha eseguiti? Dove è finito il legname ricavato?”.
Verranno poi prese in esame alcune “modifiche al Regolamento comunale di Polizia mortuaria”, che dovrebbero porre fine alla complessa e tortuosa vicenda degli spazi occupati dalle tombe a piramide dei cimiteri di Calcinatello e di Calcinato - poco meno di 200 sepolture in tutto, censite appunto nell’attuale Regolamento di Polizia Mortuaria come sepolture private - rispetto alle quali il Comune, asserendo che non risultava agli atti nessuna concessione, aveva tempo fa convocato alcune delle famiglie interessate comunicando la possibilità del mantenimento solo sottoscrivendo una nuova concessione onerosa. Il sindaco dovrebbe comunicare le novità emerse nel corso della meticolosa ricognizione condotta in materia, proponendo una composizione dell’annosa querelle.
Nella seconda parte della serata verranno analizzati alcune variazioni al bilancio di previsione 2020-2022, il Regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti (Tari) con relativi piano economico finanziario e determinazione delle tariffe, il Documento unico di programmazione per il triennio 2021/2023 e l’attività di “recupero morfologico e ripristino ambientale della ex cava in località Cascina Razio”.

venerdì 25 settembre 2020

Puliamo Calcinato

Nel weekend anche il Comune di Calcinato aderisce alla manifestazione “Puliamo il mondo”, promossa a livello nazionale da Legambiente, coordinando i gruppi di volontariato e i singolo cittadini interessati a prendersi cura  del proprio territorio.
Armati di sacchi e guanti forniti dall’amministrazione comunale, sabato 26 e domenica 27 le persone sensibili all’ambiente in cui vivono potranno pulire alcune aree pubbliche, fra le quali l’amministrazione comunale segnala la pista ciclopedonale fra Ponte San Marco e il capoluogo, il cavalcavia di via Gavardina, la zona nei press del Canile San Rocco in via Brescia a Calcinatello, il Parco Pp6 e via Boscone, sempre a Calcinatello, e l’ampia area fra le vie Palestro e Moriaga. Informazioni e adesioni all’Ufficio Ecologia e Ambiente in municipio allo 030/9989225.

giovedì 24 settembre 2020

Morti e vivi

Quanto vicini ci sono alcuni che sono morti, quanto lontani alcuni che vivono ancora. 

Wolf Biermann

martedì 22 settembre 2020

Duro, ma adulto

Duro, ma adulto sarebbe riconoscere che la condizione dell’uomo, appeso tra vita e morte, questo suo dato biologico, astorico, il residuo indistruttibile di individualità della sua sofferenza, è il limite oscuro che incontra, al limite del suo cammino, una emancipazione politica: la cui forma e missione non sta nel restituire l’uomo alla felicità, ma soltanto (soltanto!) liberarlo dalla intollerabilità della ingiustizia.

Rossana Rossanda

lunedì 21 settembre 2020

Voti

Quando il ricco e il povero votano lo stesso partito, uno dei due sbaglia, e non è il ricco. 

Ernesto Guevara

domenica 20 settembre 2020

Rossanda Rossanda è morta

Nella notte è morta a Roma a 96 anni Rossana Rossanda, cara presenza che ha accompagnato e orientato sin dall’immediato dopoguerra chi a sinistra si ostinava a guardare la realtà con tutti e due gli occhi.
Nata a Pola il 23 aprile 1924, la giornalista e scrittrice fu autorevole e libera dirigente nazionale del Pci negli anni Cinquanta e Sessanta. Deputata alla Camera dal 1963 al 1968, questa colta e arguta signora fondò nel 1969 il mensile "il manifesto" e per questo fu radiata dal Pci. Due anni dopo "il manifesto" divenne il quotidiano che ancora oggi esce ogni giorno in edicola. Di questa esperienza fu l’anima: più volte direttrice, ne è stata sempre la figura più autorevole e rappresentativa.
Chi non sa nulla di lei e della sua epoca può leggere, ad esempio, la magnifica autobiografia La ragazza del secolo scorso, uscita 15 anni fa per Einaudi. Noi che la incontrammo quando ancora avevamo i calzoni corti, non la perdemmo più di vista: dai suoi illuminanti editoriali, articoli. saggi e libri abbiamo imparato a capire questo paese e il mondo, attraverso quello che lei ne scriveva, con pazienza, lucidità e passione per l’umanità che li abita.
Non vediamo oggi nessuno in grado di raccogliere, neppur timidamente, il suo prezioso testimone.

Oggi a Montichiari per Mediterranea

Maratona solidale stasera al Monami di via San Pietro 44 a Montichiari. Dalle ore 18 prenderà avvio una kermesse a sostegno dell’azione umanitaria di Mediterranea. Dopo una apericena vegan, interverrà Barbara Armigliato sul tema: “Tradizioni alimentari falsi miti e sane abitudini". A seguire il reading letterario “Tempesta di Sant'Anna” di Vittorina Sarzi e il concerto rock del folksinger Sirio e della cover band I Figli Unici. Informazioni e ragguagli al 392/7137451.

giovedì 17 settembre 2020

A Lonato votiamo Contiero e Roberti

Cari lonatesi,

alle elezioni comunali di domenica e lunedì prossimi Vi invitiamo a votare per RITROVO LONATO, scrivendo accanto al simbolo di lista i nomi di GIOVANNI CONTIERO e FRANCA ROBERTI, due cittadini che conosciamo da tempo per il loro impegno, la loro preparazione, la loro passione per la difesa dei diritti di tutti, uno sviluppo sostenibile dell'economia e della comunità, la tutela e la valorizzazione del territorio in cui vivono da sempre.


mercoledì 16 settembre 2020

Non tagliamo la democrazia!

Domenica 20 e lunedì 21 settembre c'è il referendum: si vota sulla legge che riduce il numero di deputati (da 630 a 400) e senatori (da 315 a 200).
Il taglio proposto di oltre un terzo dei parlamentari, a fronte di un risparmio irrisorio (lo 0,007% del bilancio statale) metterebbe in pericolo la rappresentanza di interi territori e rischia di eliminare le voci critiche dal Parlamento.
Non ci convince l'idea che questo taglio lineare possa migliorare la qualità dei nostri rappresentanti. Non c'è nessuna connessione tra le due questioni. Anzi, il rischio è proprio quello opposto: diminuendo il numero dei parlamentari aumenta il potere dei partiti politici - spesso incapaci di proporre una classe dirigente preparata, non omologata alle sole logiche del mercato e di un livello adeguato alle presenze attive nella società civile – e dei loro leader, che preferiscono circondarsi da gregari nominati e accondiscendenti, grazie a leggi elettorali dichiarate dalla Consulta incostituzionali.
I numeri smentiscono in modo inequivocabile l’equazione “più parlamentari = meno efficienza”: quello italiano è tra i parlamenti europei che emanano il maggior numero di leggi. Il problema non è la quantità delle norme, ma la qualità scarsa, anche a causa di regolamenti che impediscono un adeguato dibattito parlamentare in nome di sedicenti efficienza e urgenza del governo di turno. Per queste ragioni invitiamo a votare NO, in difesa della partecipazione e della democratica rappresentativa.

lunedì 14 settembre 2020

A scuola

Suona la campanella;

scopa, scopa la bidella;

viene il bidello ad aprire il portone;

viene il maestro dalla stazione;

viene la mamma, o scolaretto,

a tirarti giù dal letto…


Viene il sole nella stanza:

su, è finita la vacanza.

Metti la penna nell’astuccio,

l’assorbente nel quadernuccio,

fa la punta alla matita

e corri a scrivere la tua vita.


Scrivi bene, senza fretta

ogni giorno una paginetta.

Scrivi parole diritte e chiare:

Amare, lottare, lavorare.


Gianni Rodari

sabato 12 settembre 2020

Ciao, Carlozzella!

Oggi è scomparso uno fra i più attivi alfieri dei diritti dei disabili, il 78enne Carlo Polcini, di origini molisane ma residente da tempo a Ponte San Marco, dopo essere rimasto paralizzato agli arti inferiori molti anni fa in seguito ad un incidente domestico.

Infaticabile la sua attività di sensibilizzazione sulle problematiche causate dal persistere delle barriere architettoniche in diversi luoghi ed edifici pubblici e privati, non solo nei confronti delle autorità civili, ma anche dei concittadini e degli esercenti pubblici.  

Coraggioso, risoluto e sempre ironico, aveva coniato per sé lo pseudonimo di Carlozzella, con il quale firmava istanze, petizioni e segnalazioni con una puntualità e generosità encomiabili, ogni volta che trovava che un diritto alla mobilità fosse leso, nei comuni fra l’entroterra gardesano e la Bassa. 

Ci mancheranno la sua pervicacia e la sua determinazione, ci mancherà il buonumore che gli abbiamo sempre visto sul viso e sentito nel cuore.

  


giovedì 10 settembre 2020

Bielorussia: la prossima sarà Svetlana?

Svetlana Aleksievič, Premio Nobel per la letteratura nel 2014, è l’unico membro del Consiglio di Coordinamento dell’opposizione bielorussa sinora scampata all’arresto o all’esilio forzato.

Dopo che la scrittrice settantaduenne ha denunciato la tentata irruzione di uomini mascherati nel suo appartamento a Minsk, la poetessa e traduttrice Hanna Komar è stata arrestata nel corso di una pacifica manifestazione e condannata a nove giorni di carcere.

Siamo grati, vicini e riconoscenti a Svetlana Aleksievič e a chi con lei si batte in questi giorni per la democrazia in Bielorussia. Di questa donna conosciamo Non solo la coerenza del suo attuale impegno ma anche l’impronta civile della sua opera. 

Da “Preghiera per Černobyl” a “Ragazzi di zinco” a “La guerra non ha un volto di donna”, i suoi reportage letterari rivelano gli aspetti più tragici e rimossi della realtà post-sovietica, restituendoli con coraggio, determinazione e rigore stilistico.

Chiediamo con forza che la diplomazia del nostro paese e dell’UE intervenga presto a tutela di questa instancabile portavoce delle libertà democratiche e dell’intero popolo bielorusso.

mercoledì 9 settembre 2020

Salviamo il parco di via Solferino: Angelo Tagliani scrive al Sindaco

A oltre un mese di distanza, il Sindaco di Calcinato non ha ancora
risposto agli 862 cittadini che le chiedevano di salvare il parco di via Solferino, sottoscrivendo una petizione popolare depositata in municipio il 5 agosto scorso. L'area verde dietro l’ufficio postale nelle intenzioni del'amministrazione comunale dovrebbe essere parzialmente asfaltata per far posto a un nuovo parcheggio.
L'altrieri a sollecitare una risposta (dovuta in tempi brevi, prima di tutto per buona educazione) è stato il primo firmatario, Angelo Tagliani, molto conosciuto in paese come tipografo e per le sue attività in ambito calcistico.
Il parco di via Solferino è uno dei pochi polmoni verdi rimasti in pieno centro abitato a Calcinato, situato in una zona già pesantemente compromessa da interventi edilizi e priva di aree verdi. 
La grande partecipazione di gente di ogni età, categoria e orientamento politico alla mobilitazione in sua difesa dimostra il forte interesse che i calcinatesi hanno per la tutela del proprio territorio e per la salvaguardia del verde pubblico. 
Al di là degli schieramenti, una così cospicua adesione evidenzia la volontà di partecipare al dibattito sul futuro del parco, con una proposta di buonsenso, dopo anni di devastazioni al nostro paesaggio. E’ un piccolo segnale che indica il bisogno di cambiare strada: avere a cuore quest’area verde per il futuro non significherà solo mantenerla, ma pulirla, arredarla e valorizzarla adeguatamente per consentire alla cittadinanza una sua corretta fruizione, nella rinnovata consapevolezza della improrogabile necessità di tutelare spazi che contribuiscono a garantire il benessere della comunità.  

martedì 8 settembre 2020

Salò, 8 settembre 2020

Oggi si conclude la nostra campagna “Un libro contro il razzismo”. Sono stati raccolti molti più testi di quanto fosse nelle nostre aspettative, tutti a tema antirazzista e/o antifascista e con le relative dediche rivolte al sindaco Giampietro Cipani di Salò per chiedere la revoca della cittadinanza onoraria al dittatore Benito Mussolini, autore tra le tante atrocità delle leggi razziali. Ciò dimostra anche la grande sensibilità della comunità locale intorno al tema del razzismo.

In seguito all’articolo pubblicato sul Bresciaoggi il giorno 9 agosto 2020 riguardante la nostra campagna il sindaco Cipani ha affermato che la questione della cittadinanza onoraria al dittatore è per lui un “argomento chiuso” anche se, parole sue, il fascismo rimane una “pagina oscura”. Ebbene, stando così le cose, l’impressione che ne ricaviamo è che la giunta comunale sembra quasi volersi vantare di questa “pagina oscura” come se l’eredità della RSI, impropriamente nota come “Repubblica di Salò”, fosse cosa di cui andare orgogliosi. Ci domandiamo se questo atteggiamento non risponda ad una logica di attrazione di un certo turismo filo-fascisteggiante sul territorio salodiano. Teniamo comunque a sottolineare che si tratta di una questione aperta non solo a Salò, ma su tutto il territorio gardesano. Infatti un assessore di un altro comune del lago, esponente di un noto partito di estrema destra, si vanta di aver avuto una nonna vincitrice, ai tempi, di un concorso come “bimba di razza ariana più bella”. Inoltre ci sono ancora diversi comuni sul territorio italiano che conservano la cittadinanza onoraria a Mussolini, non si sa se a causa di 75 anni di distrazione o mero opportunismo. Ma se Salò cambiasse rotta potrebbe forse essere seguito nell’esempio da altre amministrazioni. Il legame tra fascismo e razzismo non ebbe inizio con le leggi razziali del 1938, in seguito alle quali cominciarono le discriminazioni verso la comunità ebraica italiana e altre minoranze, bensì prima: con le politiche coloniali portate avanti in Libia, Eritrea, Etiopia e Somalia.

Quello che, in definitiva, noi chiediamo è:

- revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, così che Salò possa liberarsi dalla sua oscura eredità. E, come riparazione simbolica del danno, che il comune di Salò dedichi una targa commemorativa all’atleta somala Saamiya Yusuf Omar, partecipante ai giochi olimpici di Pechino del 2008 e morta a 22 anni nel mar Mediterraneo mentre cercava di raggiungere clandestinamente l’Europa sulle rotte dei migranti per partecipare alle Olimpiadi di Londra del 2012. Saamiya è tra l’altro il personaggio principale del romanzo “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella, nominato ambasciatore di buona volontà dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. L’autore ha aderito personalmente alla nostra campagna inviandoci una sua personale dedica;

- che i libri che noi portiamo, alcuni dei quali regalati dagli stessi autori e/o autografati di proprio pugno (come ad esempio Negretta di Marilena Delli Umuhoza) vengano, come del resto chiesto nelle loro dediche da molte delle persone e delle associazioni che li hanno donati, destinati alla biblioteca comunale di Salò.

Casa dei Popoli Thomas Sankara, Desenzano del Garda.

giovedì 3 settembre 2020

Ci ha lasciati Gianni Serra

Oggi è morto al Policlinico Gemelli di Roma il regista Gianni Serra, un pezzo fondamentale del cinema italiano del secondo Novecento. Con riconoscenza e gratitudine lo ricordiamo pubblicando la sua ultima intervista, rilasciata a più riprese lo scorso giugno a Flavio Marcolini. Chi poi volesse approfondirne la conoscenza può vedere i suoi splendidi film e consultare il blog https://gianniserracinema.wordpress.com/, una miniera di materiali preziosi che aprono infiniti percorsi di ulteriore ricerca sulla sua figura e le sue opere.    

Dalla nativa Montichiari sessant’anni fa Gianni Serra spiccò il volo per la capitale, dove ha lavorato a lungo per cinema e televisione attraverso un itinerario artistico e politico controcorrente i cui prodotti ha da tempo tutti riversati sul web.

Anche adesso che va per gli 87, il regista della leggendaria Domenica Sportiva condotta a metà degli anni ‘60 da Enzo Tortora, di lungometraggi come Dedicato a un medico (1973) e Fortezze vuote (1975) sulla riforma degli ospedali psichiatrici e Il nero muove (1977) sull’eversione neofascista, girato in parte in un’osteria a Cunettone di Salò, resta pervicacemente fedele agli ideali della giovinezza.“Il primo sceneggiato memorabile - precisa - fu La rete del 1970, dedicato alla Rete Jeanson, il gruppo di francesi a sostegno della resistenza algerina: ebbe enorme risonanza internazionale, sconvolse i tradizionali canoni dello sceneggiato (infatti con altri miei film fa parte del Patrimonio Langlois della Cinémathèque française)”.Altra miniserie a cui è legato è il rivoluzionario Che fare?, tratto “dall’omonimo romanzo  scritto in prigione da Černyševskij tra il 1862 e il 1863 e andato in onda nel 1979 in cinque puntate”.Unica incursione nel teatro fu nel 1974 “la regia di Cassio governa a Cipro di Giorgio Manganelli dall’Othello shakespeariano e realizzato al Petrolchimico di Marghera con polemiche violentissime”.Per ottobre il Glocal Film Festival di Torino gli sta preparando un omaggio a 40 anni da La ragazza di via Millelire, pellicola targata Rai2 che allora fece epoca e verrà presentata in una versione digitalizzata dalle Teche Rai; la proiezione era in cartellone a marzo, ma è stata rimandata per l’emergenza Covid-19, allo storico Cinema Massimo nella stessa data della prima.Ambientato nel degrado non solo antropologico della periferia di Mirafiori Sud, in uno slang da mercabul il film racconta ordinarie vicende di droga, prostituzione, furti, stupri, facendo recitare quasi tutti attori non professionisti, fra i quali la 15enne Oria Conforti. 110 minuti di no future punkeggiante e violento: prima, durante e dopo le riprese non si contano esposti, interpellanze, gragnole di stolide stroncature e improvvisati comitati di censura. Betty, la protagonista, se ne infischia: randagia fra i randagi, a 13 anni e già tossicodipendente scappa da una comunità di suore portandosi dietro solo un mangianastri rosso e la voglia di non tornare. Scappa, ma ogni volta torna dall’assistente sociale  Verdiana, senza nemmeno riuscire a chiederle quell’aiuto di cui ha un disperato bisogno.Avversato dall’establishment, il film scatenò una tempesta che da Torino raggiunse il Festival di Venezia 1980, anche se Umberto Eco e il critico americano Andrew Morris, membri della giuria del Festival si schierarono per il Leone d’Oro. Per Serra “quel film fu fatto a pezzi perché non esistevano precedenti di questo genere. Mery per sempre di Marco Risi, altrettanto crudo, arrivò una decina di anni dopo”.Da allora quasi più nulla, se si eccettua qualche pièce teatrale per la televisione e un cult movie della filmografia ambientalista come il pluripremiato Una lepre con la faccia di bambina (1988) sul disastro ecologico di Seveso.