Svetlana Aleksievič, Premio Nobel per la letteratura nel 2014, è l’unico membro del Consiglio di Coordinamento dell’opposizione bielorussa sinora scampata all’arresto o all’esilio forzato.
Dopo che la scrittrice settantaduenne ha denunciato la tentata irruzione di uomini mascherati nel suo appartamento a Minsk, la poetessa e traduttrice Hanna Komar è stata arrestata nel corso di una pacifica manifestazione e condannata a nove giorni di carcere.
Siamo grati, vicini e riconoscenti a Svetlana Aleksievič e a chi con lei si batte in questi giorni per la democrazia in Bielorussia. Di questa donna conosciamo Non solo la coerenza del suo attuale impegno ma anche l’impronta civile della sua opera.
Da “Preghiera per Černobyl” a “Ragazzi di zinco” a “La guerra non ha un volto di donna”, i suoi reportage letterari rivelano gli aspetti più tragici e rimossi della realtà post-sovietica, restituendoli con coraggio, determinazione e rigore stilistico.
Chiediamo con forza che la diplomazia del nostro paese e dell’UE intervenga presto a tutela di questa instancabile portavoce delle libertà democratiche e dell’intero popolo bielorusso.
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