Oggi si conclude la nostra campagna “Un libro contro il razzismo”. Sono stati raccolti molti più testi di quanto fosse nelle nostre aspettative, tutti a tema antirazzista e/o antifascista e con le relative dediche rivolte al sindaco Giampietro Cipani di Salò per chiedere la revoca della cittadinanza onoraria al dittatore Benito Mussolini, autore tra le tante atrocità delle leggi razziali. Ciò dimostra anche la grande sensibilità della comunità locale intorno al tema del razzismo.
In seguito all’articolo pubblicato sul Bresciaoggi il giorno 9 agosto 2020 riguardante la nostra campagna il sindaco Cipani ha affermato che la questione della cittadinanza onoraria al dittatore è per lui un “argomento chiuso” anche se, parole sue, il fascismo rimane una “pagina oscura”. Ebbene, stando così le cose, l’impressione che ne ricaviamo è che la giunta comunale sembra quasi volersi vantare di questa “pagina oscura” come se l’eredità della RSI, impropriamente nota come “Repubblica di Salò”, fosse cosa di cui andare orgogliosi. Ci domandiamo se questo atteggiamento non risponda ad una logica di attrazione di un certo turismo filo-fascisteggiante sul territorio salodiano. Teniamo comunque a sottolineare che si tratta di una questione aperta non solo a Salò, ma su tutto il territorio gardesano. Infatti un assessore di un altro comune del lago, esponente di un noto partito di estrema destra, si vanta di aver avuto una nonna vincitrice, ai tempi, di un concorso come “bimba di razza ariana più bella”. Inoltre ci sono ancora diversi comuni sul territorio italiano che conservano la cittadinanza onoraria a Mussolini, non si sa se a causa di 75 anni di distrazione o mero opportunismo. Ma se Salò cambiasse rotta potrebbe forse essere seguito nell’esempio da altre amministrazioni. Il legame tra fascismo e razzismo non ebbe inizio con le leggi razziali del 1938, in seguito alle quali cominciarono le discriminazioni verso la comunità ebraica italiana e altre minoranze, bensì prima: con le politiche coloniali portate avanti in Libia, Eritrea, Etiopia e Somalia.
Quello che, in definitiva, noi chiediamo è:
- revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, così che Salò possa liberarsi dalla sua oscura eredità. E, come riparazione simbolica del danno, che il comune di Salò dedichi una targa commemorativa all’atleta somala Saamiya Yusuf Omar, partecipante ai giochi olimpici di Pechino del 2008 e morta a 22 anni nel mar Mediterraneo mentre cercava di raggiungere clandestinamente l’Europa sulle rotte dei migranti per partecipare alle Olimpiadi di Londra del 2012. Saamiya è tra l’altro il personaggio principale del romanzo “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella, nominato ambasciatore di buona volontà dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. L’autore ha aderito personalmente alla nostra campagna inviandoci una sua personale dedica;
- che i libri che noi portiamo, alcuni dei quali regalati dagli stessi autori e/o autografati di proprio pugno (come ad esempio Negretta di Marilena Delli Umuhoza) vengano, come del resto chiesto nelle loro dediche da molte delle persone e delle associazioni che li hanno donati, destinati alla biblioteca comunale di Salò.
Casa dei Popoli Thomas Sankara, Desenzano del Garda.
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