venerdì 14 febbraio 2020

Per Bruno Codenotti un premio all'Università degli Studi di Brescia

Il Premio “Brescia per la ricerca scientifica” quest'anno viene assegnato al nostro compaesano Bruno Codenotti “per il significativo contributo che la sua attività ha dato alle conoscenze nel campo della informatica teorica e della matematica computazionale, unitamente alla loro divulgazione”. L’appuntamento in città con lui è doppio. Codenotti venerdì 14 febbraio alle ore 17 nel Salone Apollo del Rettorato dell’Università degli studi di Brescia, in Piazza del Mercato 15, terrà una lezione dal titolo “Dalla macchina di Turing” alla ragnatela delle app”. La cerimonia di consegna del premio si terrà invece sabato 15 alle 9.30 all’Accademia di Scienze Lettere ed Arti dell’Ateneo in via Tosio 12. 
Dirigente di ricerca del Cnr all’Istituto di Informatica e Telematica di Pisa, dove risiede da oltre 40 anni, lo studioso ha insegnato da Brescia a Pisa, dalle Università di Chicago, Berkeley e Cornell fino ad Harbin in Cina. Sull’algoritmica e la teoria computazionale dei giochi ha scritto diversi volumi, pubblicato centinaia di articoli su riviste internazionali e tenuto conferenze e seminari un po’ in tutto il mondo. 
Da giovane Bruno ha abitato a lungo a Calcinato, dove i genitori sono stati insegnanti ale elementari. Dopo il liceo Bagatta a Desenzano, l’Università a Pisa e poi l’ingresso nel Cnr. Particolare interesse ha sviluppato negli ultimi anni per la divulgazione. “Faccio numerose conferenze nelle scuole superiori e col tempo gli studenti mi hanno aiutato a mettere a punto metodi per rendere accessibili a tutti alcuni concetti che sembrano molto complessi, lontani dalla realtà – spiega il docente – con un obiettivo principale: quello di aiutare i giovani a pensare, a sviluppare un pensiero autonomo. Ho dedicato molte ricerche soprattutto all’aspetto computazionale della teoria dei giochi che si muove a cavallo tra matematica ed economia… in fondo la teoria dei giochi è lo studio matematico dell’egoismo umano, ma anche animale, del mondo intero”.
Ora è in libreria con "A scuola di scacchi da Alice", opera scritta con il maestro di scacchi Michele Godena (Hoepli, 208 pagine, 16,90 euro). Rivisitando il celebre romanzo di Lewis Carroll "Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovo”, i due autori invitano il lettore a prendere confidenza con la scacchiera, i suoi pezzi, i movimenti e le regole del gioco a braccetto con la celebre eroina aiutata dal Cappellaio Matto.
Il teatro in cui si sviluppa la narrazione è un’immensa scacchiera, suddivisa in quadrati da siepi e ruscelli, e popolata dalle strane creature che vivono al di là dello specchio e che non sono altro che i pezzi degli scacchi impegnati in una partita.
Il copione assegnato a ciascuno dei personaggi riflette i movimenti a cui i corrispondenti pezzi sono vincolati dalle regole del gioco degli scacchi. Paradossi logici e altri concetti matematici vengono introdotti con la mediazione dei pezzi degli scacchi e dei loro movimenti. E l’iniziazione procede seguendo un percorso a tappe che porta a scoprire affascinanti legami tra regole del gioco e logica matematica e a trovare la chiave per maneggiare i numeri straordinariamente grandi che governano il mondo degli scacchi.
Invece il suo prossimo volume (che sta preparando insieme all’illustratore valsabbino Michele Avigo) sarà pronto nel 2021. Si tratta di una graphic novel dedicata a Giovan Battista Bellaso, un crittografo nato a Brescia nel 1505. Segretario a Camerino del concittadino cardinale Durante Duranti, Bellaso inventò un arcano codice cifrato di sua creazione, utilizzato poi per secoli dalle segreterie vaticane. 
Flavio Marcolini

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