La creazione di Acque Bresciane srl, società a
cui sarà affidata la gestione del servizio idrico in tutti i Comuni bresciani,
è in contraddizione con la scelta degli italiani, certificata dal referendum
del giugno 2011. La nascita della società (i cui fondatori sono Aob2, Sir,
Sirmione Servizi e Garda Uno) è il primo passo di un percorso che porterà a una
privatizzazione di acquedotti, fognature e depuratori stante la scadenza del 31
dicembre 2018, entro la quale è previsto che Acque Bresciane diventi di
proprietà di un socio privato per una quota variabile tra il 40 e il 49%.
Noi quindi stiamo raccogliendo le firme per indire un referendum consultivo che
consenta di riportare la gestione dell'acqua potabile sotto il controllo
pubblico.
Aderendo al comitato promotore (fra i membri bresciani ci sono don Gabriele
Scalmana Fiorenzo Bertocchi, Mariano Mazzacani, Francesco Raucci, Marco Drera,
Don Gabriele Scalmana e Laura Alghisi) intendiamo fermare qualsiasi forma di
privatizzazione della gestione del servizio idrico integrato e impedire al
soggetto affidatario della gestione di cedere quote di sua proprietà a soci
diversi dagli enti locali del territorio.
Per garantire ai bresciani il diritto a godere dell'acqua pubblica, il
referendum può essere richiesto con due possibilità: o raccogliere le firme del
3% degli aventi diritto al voto (ne servono quindi oltre ventimila) oppure far
votare la proposta ad almeno 25 consigli comunali. Siccome è molto difficile
che si realizzi la seconda possibilità, invitiamo tutti i calcinatesi a firmare,
preannunciandone l’intenzione per telefono ai numeri 340.1029727 o 328.9683409.
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