lunedì 11 aprile 2022

Domani a Brescia il lancio della campagna di obiezione di coscienza alla guerra

All’Angelus di ieri papa Francesco l’ha ripetuto chiaramente: "Si ripongano le armi, si inizi una tregua pasquale. Ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no. Una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?".
E in Piazza San Pietro c’erano anche i compagni bresciani del Movimento Nonviolento. “Siamo qui per confermare concretamente il nostro impegno a sostenere il pontefice in questo suo ennesimo accorato appello a cessare subito la guerra in Ucraina e in tutte le zone di conflitto nel mondo” dichiara Guido Cangianiello, che spiega come questa sia “una delle tante forme in cui la nonviolenza organizzata si sta mobilitando in queste settimane per esprimere la nostra contrarietà alla guerra come crimine contro l’umanità. La guerra non aiuta a risolvere i conflitti; stabilisce solo chi è più forte imponendo sofferenza, morte e distruzione alle popolazioni coinvolte”.
Maria Navoni osserva che “la tregua proposta dal papa è un presupposto per aprire la strada alla diplomazia che deve fare cessare la guerra. Se la guerra però riprende non vince nessuno perdono tutti. Tutti devono essere disposti a sacrificare qualcosa”.
E Alma Paghera ricorda: “Per fermare la guerra bisogna non farla. Per cessare il fuoco bisogna non sparare. Per questo siamo impegnati contro le spese militari, contro il traffico d’armi, contro tutti gli strumenti, compresi gli eserciti, che la guerra rendono possibile”.
”Chi rifiuta le armi parla un’unica lingua, quella della pace” riflette Tiziano Di Marco. “Tutte le guerre hanno lo stesso volto di distruzione e morte, in Ucraina come in Afghanistan, nello Yemen come in Siria, in Palestina come in Congo. Torti e ragioni, aggressori e aggrediti, si mescolano e precipitano insieme nel baratro”.
“Consapevoli che l’unico modo per fermare la guerra è non farla, l’unico modo per cessare il fuoco è non sparare - informa Guido - anche a Brescia diverse decine di cittadini hanno già firmato una dichiarazione di obiezione di coscienza che sarà poi consegnata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, allo Stato Maggiore dell’Esercito, nella quale li pregano di non contare su di loro se vogliono coinvolgerli nella guerra con più armi, più spese militari, più violenza”.
La campagna, partita pochi giorni fa, ha già visto l’adesione di oltre 800 persone in tutta Italia. Chi desiderasse acquisire ulteriori informazioni o aderire all’iniziativa può partecipare all’assemblea di martedì 12 aprile alle ore 20.30 allo storico Centro per la nonviolenza di via Milano 65 in città oppure consultare la pagina web https://www.azionenonviolenta.it/obiezione-alla-guerra/ o scrivere una mail a movimentononviolento.bs@alice.it o ancora telefonare allo 0303229343.

Nessun commento:

Posta un commento