giovedì 28 ottobre 2021

Milite Ignoto: il monumento che vorremmo



A tutti i ragazzi che son partiti con lo zaino in spalla
nella nebbia d’un mattino d’aprile
vorrei fare il monumento
a tutti i ragazzi che hanno pianto con lo zaino in spalla
gli occhi bassi sulla tristezza
vorrei fare il monumento.

Non di marmo, né di cemento, né di bronzo
che si fa verde sotto il morso acuto del tempo
un monumento del loro dolore
un monumento del loro terrore
e del loro stupore.

Ecco il mondo profumato, pieno di risa
pieno di uccelli blu, di colpo cancellato
da uno sparo
un mondo nuovo dove sotto un corpo che cade
s’apre una macchia di sangue.

Ma a tutti quelli che son rimasti coi piedi al caldo
nei loro uffici a calcolare
i profitti della guerra che hanno voluto
a tutti i grossolani, a tutti i cornuti che trascinano la pancia nella via
e contano, contano quei soldi.
A tutti quelli innalzerei il monumento adatto a loro
con le parole che incolleranno alle loro rughe
ai loro doppi menti
un marchio di vergogna e di fango.

Boris Vian, 1954

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