mercoledì 15 febbraio 2023

Vorrei comprare una strada

Quante lamentele si sentono in questi ultimi giorni per la mancata apertura di via Stazione, all’altezza dell’autostrada, a causa dei lavori per la realizzazione dell’Alta Velocità, tratto BS–VR! 
Dalla chiusura, lo scorso anno, molteplici cittadini hanno dovuto utilizzare via Rovadino o via Cavour per raggiungere il capoluogo. Viceversa, in uscita, o l’una in direzione Lonato o l’altra per Brescia. Dobbiamo render merito a Cepav (il general contractor che sta realizzando l’opera) se via Stazione è stata interrotta solamente l’anno scorso, qualcuno aveva ventilato l’ipotesi della chiusura della via di comunicazione da subito; fortunatamente ciò non si è verificato. 
L’automobilista medio calcinatese lamenta l’inconveniente per il maggior tempo trascorso in automobile; analizzando il grado di istruzione dell’utente, quest’ultimo si lamenta anche per il consumo di combustibile in più che deve quotidianamente utilizzare; quindi una rimostranza di fatto economica per il maggiore esborso finanziario. Considerando che negli ultimi sei mesi, a causa della guerra, si è verificato un notevole apprezzamento dei prezzi dei combustibili alla pompa, ciò ha aumentato la critica nei confronti di questa sfavorevole congiuntura astrale… 
Le conosciutissime accise sui carburanti permangono e, anche se soloni televisivi dichiarano espressamente che nella quota che compone l’accisa non esiste la voce “disastro del Vajont”, esiste però la guerra di Abissinia e questo non sposta di molto il tiro, anzi lo ridicolizza. 
Analizzando ulteriormente l’automobilista calcinatese, troviamo uno sparuto 0,9% di popolazione automunita che lamenta il fatto che, considerando il vetusto parco-auto in circolazione, le vetture attualmente hanno un’emissione in atmosfera di 200-250 g/km di CO2. Negli orari di punta, sia al semaforo di via Cavour, sia a quello di via Carlo Alberto, si formano rallentamenti inevitabili. Se a ciò sommiamo i valori del Pm 2,5 e Pm 10, troveremo dei dati sconfortanti; tonnellate di CO2 sversate nel nostro malandato ambiente. 
La nostra provincia già detiene dei dati da record per quanto riguarda i valori di inquinamento e indici a due cifre per tumori legati a determinate patologie respiratorie. Non sarà certamente quel risicato centinaio di camion giornaliero che circola sulle nostre strade e che movimenta tonnellate e tonnellate di terra e sabbia ad aumentare l’inquinamento atmosferico (sic!). 
La popolazione, che oggi si lamenta per la strada a vuoto per raggiungere Calcinato, dov’era quando quei quattro facinorosi di NO TAV gridavano inascoltati all’ecatombe? 
Avendo coscienza dell’inquinamento, lo si percepisce: osservi i mezzi pesanti che inondano le nostre strade periferiche, noti la polvere che staccandosi da terra sale verso l’alto disperdendosi tutta intorno, vedi montagne di sporco a bordo strada, carta, plastica, cellophane e quant’altro. Bisognerebbe avere il paraocchi e far finta di nulla cosicché lo scempio che si sta perpetrando nella campagna del nostro martoriato comune non lo si vedrebbe. Come non si vedrebbe l’immensa fetta di suolo vocato per i vitigni di Lugana che è stato immolato al sacro altare dell’Alta Velocità; ma per il buonsenso non c’è mai tempo: si sta continuamente parlando di una stazione ferroviaria del Garda per veicolare le migliaia di turisti, stranieri e non, che in estate scorrazzano sul nostro lago. Altro suolo e altre bugie: che alta velocità sarebbe se interrompi la corsa a metà strada tra Brescia e Verona? Già esistono due stazioni ferroviarie turistiche: Desenzano e Peschiera del Garda. Il treno toglierebbe le autovetture dalle strade (ulteriore bugia!)! ma perché allora chiedi di implementare le corsie dell’autostrada Milano-Venezia? Mettetevi d’accordo una buona volta. 
Sta di fatto che l’apertura del cavalcavia di via Stazione era previsto per il 14 di febbraio e qualcuno aveva già nominato il ponte di San Valentino, qualcuno addirittura aveva pensato a un corrimano con i lucchetti appesi come fanno gli innamorati sul ponte Milvio a Roma. Ora, il ponte non è ancora stato riaperto; speriamo che ciò non avvenga il 10 di marzo, è San Macario e non mi suona tanto bene, neppure il 17 di marzo, San Patrizio, non vorrei che qualche compaesano si metta a scavare per trovare il famoso pozzo.
Giulio Botticini

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