Ci giunge ora una gravissima notizia: poco dopo le ore 22 di stasera il consiglio comunale di Calcinato (con i voti della maggioranza di destra guidata dal sindaco Marika Legati, a cui si è unito il consigliere Vania Gobbetto) ha respinto la "mozione antifascista" di Bene Comune “per
l'aggiornamento del Regolamento Comunale per l'utilizzo delle Sale
Civiche”.
La destra calcinatese - nelle sue variegate espressioni - si è ritrovata unita nel respingere un documento che chiedeva fosse “vietato l'utilizzo delle sale
civiche a gruppi e persone che perseguano la riorganizzazione sotto
qualsiasi forma del disciolto partito fascista, ovvero diffondano in
qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale
o etnico, ovvero incitino a commettere o commettano violenza o atti
di provocazione alla violenza o atti di discriminazione per motivi
razziali, etnici, nazionali o religiosi”.
Eppure la mozione, presentata dal capogruppo di Bene Comune Ennio Allegri, non faceva altro che recepire una chiara norma costituzionale (la XII disposizione transitoria e
finale) e la legge Mancino, al fine di salvaguardare Calcinato da abusi da parte di gruppi o organizzazioni che operano in
violazione dei valori e dei principi a cui la nostra comunità civile
si ispira, in difesa dei quali molti nostri concittadini hanno
sacrificato la giovinezza, la salute e finanche la vita.
In questo amaro momento il nostro pensiero va ai martiri calcinatesi dell'antifascismo, ad Alberti, a Morelli, a Roveri, a Tavella, a tutti i partigiani uccisi nelle città, sui monti e nei lager: ancora fischia il vento e infuria la bufera! Ora e sempre Resistenza.
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