domenica 29 maggio 2022

Cappelle, cappellette e cappellate

Alla vigilia della gloriosa battaglia di Solferino e San Martino, innumerevoli furono le ricognizioni tattiche sul territorio da parte gli entrambi schieramenti (al tempo non esistevano né satelliti né droni, evidentemente!). 
“Nella scaramuccia presso il passaggio a livello della stazione di Pozzolengo, avvenuta verso le 4 mattutine del 22 giugno, il I° tenente degli usseri Imperatore il conte Toussaint de la Motte, fu vittima dell’imboscata tesa dai bersaglieri, che si erano nascosti dietro le siepi della strada Lugana e tra i cancelli del passaggio a livello della strada ferrata. Venne colpito da una scarica di fucileria appena fu loro a tiro, mentre a sciabola sguainata stava inseguendo un cavalleggero piemontese col quale aveva poco prima duellato”. Questa è la cronaca, tratta dal bellissimo libro di Giancarlo Ganzerla Rosso sulle colline, edito nel 2009 in occasione del 150esimo anniversario della battaglia di Solferino e San Martino. Sempre dalle note del citato libro si evince che dall’Archivio di guerra austriaco, riguardo al conte Toussaint Graf de la Motte, tenente, risulta che “la famiglia comitale de la Motte, originaria della Lorena (Francia), secondo le indicazioni nel libro genealogico gotaico delle casate comitali, anno 1929, pag. 369 f. si è estinta”. Questo nobile tenente di origini francesi, ma assoldato dall’Austria, risulta la primissima vittima della battaglia che avrà luogo il giorno successivo. 
A ricordo di questo caduto è stata costruita una cappella dove venne sepolto, sul vecchio percorso della strada Lugana (vicinissimo all’attuale casello autostradale di Sirmione/Pozzolengo). Ora Cepav Due, general contractor per la costruzione della linea ferroviaria TAV, trovando sul percorso del nuovo treno questa cappella, ha pensato bene di spostarla. ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), l’azienda nazionale per antonomasia, quella che ha il cane a sei zampe come logo (come puoi non fidarti di un’azienda che ha un cane a sei zampe nel suo logo? sarebbe come non fraternizzare con Cerbero, altro cane, semplicemente perché ha tre teste!), fa parte del consorzio per la costruzione della nuova linea ferroviaria - ma non voglio in questo frangente gridare a viva voce che il TAV non servirà a nulla se non ad arricchire ampi forzieri già ricolmi - ma a dar notizia che per intervenire sulla cappella del tenente austriaco hanno assoldato una gru speciale che proveniva da Genova. Hanno impacchettato la cappella, imbrigliata a dovere e spostata di qualche decina di metri, tanto per non averla più in mezzo. Il consiglio comunale di Desenzano del Garda era intervenuto più volte per risolvere al meglio questo problema; era stata scomodata anche la Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia e si era pensato di traslocare la cappella all’interno del parco dedicato alla battaglia, nei pressi della torre di San Martino. Evidentemente si è fatto prima a spostarla di qualche metro e non di qualche chilometro, anche per non incidere sui costi (sic!). 
Ora sorge spontaneo un parallelismo tra la cappella di Toussaint Graf de la Motte (un militare che amava la guerra) e la cappelletta del cimitero di Calcinato dedicata alla Madonna della pace. Tutte le volte che transito da lì, guardo la costruzione e mi dico: “Strano che la cappella sia ancora in piedi: è circondata da materiale edile e di costruzione, da mezzi meccanici di una certa stazza, vuoi che un braccio meccanico non possa aver compiuto una rotazione strana e impattato su una delle due colonne che reggono il manufatto, provocandone la rovinosa demolizione?”. Per il momento regge il confronto con il vicino monumento agli avieri, ma penso che anche la nostra cappella dovrebbe essere ricollocata in altra località. Me lo auguro e, se Cepav Due dovrà cercare una gru per lo spostamento, si faccia pure avanti che la possiamo aiutare.
Giulio Botticini

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