venerdì 21 gennaio 2022

A un anno dal Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari

Il 22 gennaio dell’anno scorso entrava in vigore il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari, documento firmato da 86 Stati e ratificato da 59 di essi, ma non dal nostro Paese.
Per sottolinearne l’importanza i pacifisti riuniti nel Coordinamento bresciano #ItaliaRipensaci (Acli, Arci, Banca Etica, Fridays For Future, Libera, Missione Oggi, Movimento Nonviolento, Opal e Pax Christi) sabato 22 si mobiliteranno, ricordando che “nella nostra provincia sono ben 56 gli enti (52 Comuni, 2 Unioni di Comuni, 1 Comunità Montana e l’amministrazione provinciale) che hanno approvato delibere di adesione alla Campagna Italia Ripensaci, mentre di recente si è costituito il Coordinamento degli Enti Locali per la pace e la cooperazione internazionale. Ad essi si aggiungono 167 tra associazioni, gruppi, parrocchie e oltre 7.700 cittadini bresciani, che chiedono al nostro Stato di ratificare il Trattato per la proibizione delle armi nucleari”. 
“E ciò - dichiarano - in una provincia che ospita almeno 20 ordigni bellici nucleari presso la base di Ghedi”. 
Brescia parteciperà alle iniziative nazionali indette dalla Rete Pace e Disarmo sui propri canali YouTube e Facebook. Nell’ambito della maratona on line “Buon compleanno, Trattato”, che prenderà avvio sabato 22 alle ore 12.30 e prevede interventi da tutta Italia di associazioni, enti locali e attivisti che operano per il disarmo nucleare, ci sarà un collegamento dal Broletto per ribadire l’impegno della nostra amministrazione provinciale in questa campagna nazionale. 
Alle 17 verrà poi proposta “Generazione disarmo”, una trasmissione realizzata con l’obiettivo di dare voce ai giovani che si confronteranno sulla centralità del disarmo nucleare. Sempre per sabato 22, infine, l’Ufficio diocesano per l’impegno Sociale ha proposto a tutte le parrocchie di “suonare le campane alle ore 12.30 per esprimere la gioia e il ringraziamento per l’entrata in vigore del Trattato e al tempo stesso l’invito ad essere insieme artigiani di pace e a continuare a chiedere anche al nostro governo di sottoscrivere il Trattato”.

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