sabato 5 marzo 2022

Ucraina-Russia: la riconciliazione può cominciare dalla scuola media di Calcinato

Il mondo sarà salvato dai giovani che avranno la testa e il cuore di due studentesse protagoniste di un evento a suo modo straordinario alla scuola media Dante Alighieri di via Arnaldo a Calcinato, dove giovedì ha iniziato a frequentare le lezioni Anna, una ragazza ucraina arrivata nella frazione di Ponte San Marco solo domenica scorsa con la mamma Tatiana.
Manager di filiale di una nota azienda che vende materiali odontoiatrici a Khmelnytskyi, la città di 300 mila abitanti dove viveva con la figlia, a 350 km ad ovest di Kiev, Tatiana è una donna mite e determinata. “Avevamo deciso di partire subito dopo l’inizio delle ostilità, giovedì 21 mattina, perché là abitiamo vicino a una base militare che è stata subito pesantemente bombardata dai russi. Nei dintorni abbiamo anche visto che atterravano militari russi paracadutati dagli aerei da combattimento, pronti ad avanzare”.
“Verso le ore 12 di quel giorno - racconta – con mia figlia ho messo i bagagli nella nostra Volvo e ho guidato ininterrottamente per 24 ore, con soste brevissime, passando a Lubachiv il confine con la Polonia e giungendo venerdì a mezzogiorno a Katowice”.
Nel frattempo da Ponte San Marco partivano la nipote Veronica con il fidanzato per raccoglierle e portarle a Ponte San Marco, dove da anni vive la sorella.
“Abbiamo lasciato i nonni nel nostro paese, la nostra Volvo in un parcheggio polacco, ma quel che conta è che ora finalmente siamo in salvo a casa di mia sorella”.
Il drammatico racconto di Tatiana è simile a quello di migliaia di altri profughi: “E’ stato terribile. Allo scoppio della guerra si è diffuso il panico generale. Chiuse scuole, uffici e fabbriche, banche; infinite code di automobili sulle strade, tutti che cercavano di radunare parenti per decidere il da farsi, le pompe di benzina colme di macchine in cerca di rifornimento. Viaggiando ci siamo subito rese conto che più si avvicinavamo alla Polonia meno le condizioni del territorio diventavano preoccupanti: qua e là incontravamo tanti soldati ucraini che cercavano di tranquillizzare la popolazione e la indirizzavano verso luoghi dove poter trovare rifugi sicuri”.
“Ora - aggiunge - la situazione è molto peggiorata perché spessissimo suonano allarmi e le persone devono nascondersi nei rifugi contro gli attacchi aerei, che continuano giorno e notte e non si sa mai dove colpiranno di preciso. E’ tragico”.
“Naturalmente – ci dice Veronica – la zia con la cuginetta era già venuta diverse altre volte a trovarci per le vacanze. Abbiamo chiesto che si stabilissero da noi in attesa che il peggio sia passato. In questi giorni stiamo cercando di verificare la possibilità che arrivino anche i nonni, non appena si potrà”.
Appena giunta in paese, la piccola Anna aveva subito espresso il desiderio di stare con i propri coetanei e quindi di frequentare le medie a Calcinato. Al suo primo ingresso a scuola, venuti a sapere che era il giorno del suo tredicesimo compleanno, i nuovi compagni di classe l’hanno accolta cantando in coro “Happy birthday to you” e le hanno regalato un mazzo di fiori.
“L'arrivo presso la scuola secondaria di Calcinato di questa alunna proveniente dall'Ucraina – ci ha detto la dirigente scolastica Emanuela Boselli - ha permesso di vivere una esperienza particolare e toccante da un punto di vista emotivo, sia per gli adulti che l'hanno incontrata sia, e soprattutto, per i ragazzi e le ragazze della classe che l'ha accolta, che hanno potuto toccare con mano cosa significhi essere profugo di una guerra di cui sentono parlare alla televisione. Credo che il loro canto di accoglienza rivolto alla giovane ucraina abbia significato proprio questo: non possiamo fermare la guerra, ma possiamo lenire un po' il tuo dolore causato da una tragedia difficile da spiegare e da capire".
Inutile dire che anche lei si è molto emozionata. Ma la sorpresa più insospettabile quel mattino doveva ancora arrivare. Poco dopo una allieva russa che da tempo frequenta la classe terza nella stessa scuola, quando le hanno raccontato di questa nuova presenza, ha subito voluto incontrarla. Sono scese entrambe in presidenza e, lasciate sole dalla preside, sono rimaste lì oltre mezz’ora e si sono parlate, si sono parlate, si sono parlate. Nonostante la tragedia in corso in quella terra insanguinata dalla guerra, hanno fatto subito amicizia e alla fine del colloquio si sono abbracciate a lungo: la riconciliazione può iniziare anche dagli sguardi innocenti e suasivi che si sono scambiate queste due ragazze semplicemente umane e ragionevoli, che poi sono tornate in classe per continuare a seguire le lezioni.
Flavio Marcolini

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