Mentre
proseguono i lavori per la realizzazione della tratta
Brescia-Verona della nuova linea ferroviaria ad alta velocità, sabato 20 giugno dalle ore 17 il
movimento No Tav torna a manifestare a Lonato del Garda, davanti all’area di cantiere
di via Campagna di Sopra all’altezza di via Maestri del Lavoro, nel rigoroso rispetto
delle norme di distanziamento sociale vigenti in questa fase di emergenza
epidemiologica.
Secondo gli ambientalisti “la politica, come era tristemente prevedibile, cerca
di rilanciare l’economia con la favola delle grandi opere”, ma “non è possibile
lasciare al partito del cemento la possibilità di sfruttare questa fase tra la
crisi sanitaria e quella economica per imporre la costruzione di opere inutili,
costose e dannose”.
Durante il presidio ci sarà un flashmob con sedie e sgabelli, che ciascun manifestante è invitato a portarsi da casa. “Se nessuno controlla, i sindaci se ne fregano, gli organi preposti anche - spiegano i No Tav gardesani - noi invece ci siamo, alziamo di nuovo l’attenzione sulle fragilità del nostro territorio e della salute di chi ci vive; facciamo quello che le istituzioni non fanno, come ricordare che ci sono ancora ampi margini per fermare quest’opera”.
La loro richiesta è ferma e risoluta: “pretendiamo che i soldi pubblici, miliardi di euro, vengano spesi per quello che davvero ci serve: sanità, istruzione, messa in sicurezza dei territori, sostegno alle piccole imprese e ai lavoratori, alle famiglie, agli studenti”.
Durante il presidio ci sarà un flashmob con sedie e sgabelli, che ciascun manifestante è invitato a portarsi da casa. “Se nessuno controlla, i sindaci se ne fregano, gli organi preposti anche - spiegano i No Tav gardesani - noi invece ci siamo, alziamo di nuovo l’attenzione sulle fragilità del nostro territorio e della salute di chi ci vive; facciamo quello che le istituzioni non fanno, come ricordare che ci sono ancora ampi margini per fermare quest’opera”.
La loro richiesta è ferma e risoluta: “pretendiamo che i soldi pubblici, miliardi di euro, vengano spesi per quello che davvero ci serve: sanità, istruzione, messa in sicurezza dei territori, sostegno alle piccole imprese e ai lavoratori, alle famiglie, agli studenti”.
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