sabato 13 giugno 2020

Di roghi, naufragi, schiavitù e omicidi

I.
I roghi delle baracche nei ghetti degli schiavi
e nelle baracche esseri umani bruciano
Tra le onde del mare colore del vino
si sfasciano le zattere colano a picco
gli esseri umani li' raccolti annegano
Nelle campagne italiane
sulle strade italiane
nelle aziende nei cantieri nelle piazze nelle case italiane
schiave e schiavi subiscono ogni oltraggio ogni violenza
vivono nel terrore muoiono nel silenzio
Si puo' uccidere con un colpo di pistola
premendo un ginocchio sulla gola
lasciando affogare il fuggiasco dall'orrore
facendo bruciare dal sole e dal fuoco il bracciante
seviziando la giovane donna di cui vendono e comprano il corpo i lupi
si puo' uccidere senza muovere un dito
si puo' uccidere solo guardando
o volgendo altrove lo sguardo
Sembra una palude ed e' un abisso
sembra un deserto ed e' un carnaio
sembra la vita ed e' la morte
II.
Io dico che ogni essere umano ha diritto alla vita
io dico che il primo dovere e' salvare le vite
io dico che insorgere occorre
per far cessare la strage
per far cessare l'orrore
Io dico che insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per abolire il razzismo la schiavitu' l'apartheid
per restituire ad ogni essere umano
dignita' e diritti giustizia e liberta'
per restituire all'umanita' intera
la sua umanita'
Oppresse e oppresse di tutti i paesi
unitevi nella lotta comune
per la comune liberazione
Solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita' dalla catastrofe

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