mercoledì 24 giugno 2020

Impianto rifiuti di Bedizzole: oggi si decide

Si terrà oggi la Conferenza di Servizi della Provincia sul nuovo impianto A2A per il trattamento di trattamento di rifiuti umidi che dovrebbe sorgere in località Fusina a Bedizzole, sul confine con Calcinato.
Oltre ai diversi enti istituzionali, all’importante appuntamento parteciperanno anche il Comitato Cittadini Calcinato, Ambiente Futuro Lombardia e Laboratorio Ambiente che hanno designato a rappresentarli il chimico Attilio Bonetta. Per i tre sodalizi ambientalisti si tratta di “un impianto che determinerà ulteriori impatti a ridosso del centro abitato della frazione Ponte San Marco”.
“Abbiamo avuto incontri mirati con il Presidente della Provincia e con le amministrazioni comunali di Calcinato e Bedizzole (rimaste sempre silenti su questo ennesimo sfregio al territorio, anche a ridosso della conferenza decisoria prevista fra pochi giorni), ci siamo mobilitati sulla stampa, sui social e con volantinaggi, abbiamo organizzato un convegno con tecnici esperti di impiantistica e di cittadini che hanno raccontato cosa significhi vivere nelle vicinanze di questi siti” ricorda la portavoce del Comtato Cittadini, Laura Corsini, per la quale “la relazione tecnica di A2A mostra molte incongruenze e potenziali pericoli per l’ambiente, la salute e il territorio”. 
“Ad esempio - spiega - Ats nel 2018 rilevava diverse problematicità quando scrive che ‘il progetto prevede di utilizzare mezzi con grande capacità di trasporto per ridurne il numero, ma ciò comporterà dimensioni maggiori e conseguentemente un ingombro più significativo. Ciò va a confliggere con la sicurezza dei fruitori della strada priva banchine laterali siano essi pedoni o ciclisti ed un incremento di rischio per la loro incolumità ed in generale di maggiore incidentalità. Il traffico aggiuntivo di mezzi pesanti sarà pari a 40 viaggi di mezzi pesanti/giorno (in-out). I mezzi degli addetti (autoveicoli), invece generano un flusso veicolare stimato pari a 20 transiti giornalieri’. L’impianto poi non è collegato alla rete fognaria e, tuttavia, deve smaltire enormi quantità di reflui (44.451 tonnellate/anno da digestato), contenente 215 tonnellate/anno di ammoniaca a cui vanno aggiunte ingenti quantità di soluzioni acquose esauste degli scrubber (presidi ambientali), acque di lavaggio dei mezzi, percolati di processo, percolati da biofiltro, soluzioni delle camere di lavaggio, upgrading del biogas. Queste ingenti quantità di reflui rappresentano la vera criticità in quanto il loro smaltimento presso impianti dedicati inciderà con un costo elevato nella gestione dell'impianto. Il flusso emissivo previsto sarà di ben 240.000 m3/h pesantemente gravato di contaminanti, soprattutto ammoniaca”.
Infine per gli ecologisti, “secondo i dettami dell'economia circolare e le relative direttive europee, il trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani, come di tutte le frazioni raccolte separatamente, ha un intrinseco valore economico e va assegnato quindi tramite gara di evidenza pubblica, al miglior offerente, secondo criteri di trasparenza, economicità ed efficienza”.

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