giovedì 5 ottobre 2017

Marcia No Tav: perché dobbiamo esserci

Ci opponiamo da 25 anni ai diversi progetti di linea ferroviaria ad alta velocità sulla tratta Brescia-Verona perché, mentre lievitavano via via i costi (siamo giunti a circa 80 milioni di euro al km, contro i 16 nel resto d'Europa per reti simili), hanno avuto tutti una caratteristica comune: il devastante impatto sul territorio calcinatese.
A quanto si sa, Calcinato sarà il comune senz’altro più coinvolto. Da est il Tav arriverà a Calcinatello in località Quattro Vie all’altezza del bivio per la tangenziale, più o meno dove si trova il canile San Rocco. Proseguendo, la linea correrà a fianco dell’autostrada, quindi passerà appena al di là del cavalcavia di via Stazione (interessando anche la fornace vecchia e l’attiguo deposito edile, con possibili conseguenze per il recente quartiere edificato in via Morti Sant’Amos), a fronte del cimitero, e via continuando. 
Infine, in località Cascina Faccendina (nei pressi della chiesetta dei Santi Anna e Gioacchino) inizierà il tunnel (con profondità di almeno 40 metri) che porterà il Tav in galleria sotto Lonato per riemergere dopo Desenzano.
Il progetto definitivo approvato a luglio, fra l'altro, è privo di una valutazione di impatto ambientale aggiornata, del necessario adeguamento alle norme antisismiche attuali, di uno studio sul rapporto fra costi e benefici, di una valutazione della situazione odierna sulla tratta, dove le linee ferroviarie corrono sottoutilizzate da anni.
Anche per questo marceremo per le vie del nostro paese con il variegato movimento No Tav nel pomeriggio di sabato 7 ottobre. Ci vediamo alle ore 14 davanti all'oratorio di Ponte San Marco.

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