domenica 6 novembre 2011

Teniamo pulito il nostro paese

A Calcinato e dintorni purtroppo la situazione non cambia e quello che vedo non mi piace, mi fa arrabbiare, mi crea disagio e sofferenza. Nessun angolo viene risparmiato, il suolo pubblico è fatto oggetto di ogni tipo di aggressione, iniziando dai rifiuti disseminati ovunque per finire con gli atti vandalici sulle cose pubbliche (fontane, lampioni, staccionate, cassonetti, contenitori che si trovano nei parchi ecc.). Si possono trovare semplici cartacce, brandelli e frammenti di materiali vari, pacchetti vuoti di sigarette, polistirolo, indumenti usati, involucri alimentari di ogni tipo anche con parte del contenuto, bottiglie di vetro, di plastica, lattine, contenitori in tetrapak di ogni dimensione.

Lanciati da automezzi in movimento, nascosti nelle siepi o nei cespugli, lungo le scarpate, nei prati e nei campi, infilati in ogni anfratto possibile a volte difficilmente recuperabili o inaccessibili.
Ma cosa faremo quando ci sarà la raccolta differenziata porta a porta e spariranno i cassonetti?
Anche la Roggia Marina non viene risparmiata: sulle sue acque galleggiano rifiuti di vario genere che si depositano sul fondo fra le alghe oppure si incagliano sotto le arcate dei ponti.
Per non parlare del nostro fiume Chiese. Mi si stringe il cuore nel vedere com'è ridotto: i rami spogli cresciuti nel suo alveo (soprattutto dopo una piena) sono talmente impigliati di rifiuti da sembrare vele a brandelli di barche abbandonate.
Lungo via Cavour a Calcinatello, dove la strada curva e il fiume forma una grande ansa, l'argine e il muretto costruiti anni fa, sono completamente invasi da una fitta vegetazione; immagino che, a causa della mancanza di adeguata manutenzione e pulizia, la natura prevalga sul cemento. In questo caso purtroppo non è un fatto positivo.

Con guanti monouso e borsine, raccolgo tutto ciò che è possibile lungo il mio percorso, depositandolo nei vari cassonetti e cercando di differenziarne la raccolta.
Ho iniziato anni fa in vacanza al mare, in varie zone d'Italia (soprattutto lungo le spiagge), e, per quanto sembri una battaglia persa, ho continuato.

Vorrei andare orgogliosa del mio paese, che ci fosse più sensibilità, responsabilità, attenzione per l'ambiente, la natura, le cose che ci circondano, non ultimi per gli animali che fanno parte del nostro territorio.

Penso sia nostro dovere rispettare il luogo in cui viviamo. Basta poco e non costa nulla rendere migliore e più accogliente questa terra. Con questo impegno, faremmo anche un grande regalo a noi stessi.
Serve amarla di più e renderci conto che è anche nostra ed è la sola che abbiamo.

Spero che nessuno si senta offeso, perchè ciò non è certamente nelle mie intenzioni. Anzi, le mie aspettative sono di trovare sostenitrici e sostenitori.

Itala Boschetto

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