Giosuè è a casa del nonno, dopo la pandemia.
Giosuè - Nonnooo ! Stai dormendo?
Nonno - No, Giosuè non sto dormendo. Non capisco nonno, sono arrivate più di mille piante, le hanno già piantate e non mi hai detto nulla.
Giosuè - Era la notizia che aspettavamo, non sei contento?
Nonno - Mah, sono state donate al nostro Comune da una azienda che aveva inquinato più del dovuto, una riduzione e compensazione del CO2 emesso dalle attività produttive.
Giosuè - Allora si sono pentiti.
Nonno - Non sono convinto, non abbiamo elementi per affermare che ora stiano operando nel rispetto dell'ambiente.
Giosuè - E della foresta che nascerà a Calcinato cosa mi dici?
Nonno - Foresta è una parola grossa, un bosco, anzi una boschina. Un angolo di verde in un territorio in cui gli alberi che cadono o muoiono, da anni non vengono ripiantati, dove gli arbusti e le siepi che ornano le vie e proteggono i pedoni sui marciapiedi, si seccano perché gli impianti di irrigazione non funzionano e non vengono riparati. In via Brescia, salvo brevissimi tratti, sono rimasti solo i tubetti neri dell'impianto di irrigazione. Altre vie stanno subendo la stessa sorte. Caro Giosuè, dobbiamo trovare il modo per invertire questa indifferenza distruttiva o tu e i tuoi amici in futuro potrete ammirare i colori intensi della primavera e le sfumature tenui e variegate dell'autunno solo sulle fotografie del tempo.
Giosuè - Ho cominciato a leggere il libro che mi hai regalato; il mondo vegetale è incredibile, si riproduce, comunica e vive intorno a noi e respira e purifica l'aria che noi respiriamo.
Nonno - Già. E noi esseri intelligenti non l'abbiamo ancora capito, cercate di farlo voi prima che sia troppo tardi.
Giosuè - Nonno, quando riprendiamo a contare gli alberi caduti?
Nonno - Tra qualche giorno, quando i germogli spunteranno sui rami degli alberi avremo la certezza della loro vitalità.
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