giovedì 24 febbraio 2022

Sabato a Brescia di nuovo in piazza contro la guerra

"Un'ora di silenzio per la pace, contro i rumori di guerra che giungono dall’Ucraina". E’ la proposta dei Focolarini, degli scout dell'Agesci, delle Acli, dell'Arci, dell'Azione Cattolica, di Pax Christi, del Movimento Nonviolento, di Missione Oggi, di Banca Etica e dell'Osservatorio permanente sulle armi leggere per sabato 26 febbraio alle ore 16 in Largo Formentone, nella giornata di mobilitazione internazionale contro la guerra.
“Facciamo nostre le voci che si levano dal movimento pacifista ucraino, da una terra divisa e contesa che rischia di essere luogo di scontro tra potenti dove a pagare, come sempre, sono i più fragili” scrivono gli organizzatori.
“Le persone del nostro Paese e dell’intero pianeta – sottolineano - sono in un pericolo mortale a causa dello scontro tra le potenze nucleari dell’Est e dell’Ovest. Dobbiamo fermare l’ammassamento di truppe, l’accumulo di armi ed equipaggiamento militare in Ucraina e dintorni. Il denaro di noi contribuenti non deve alimentare la macchina della guerra, ma risolvere i gravi problemi socioeconomici e ambientali”.
Considerando “la guerra un crimine contro l’umanità”, invitano poi a “smettere di subire gli interessi crudeli delle lobby militari e delle oligarchie finanziarie che traggono profitto dallo spargimento di sangue innocente”, dichiarandosi “determinati a denunciare ogni pericolo di guerra e a lottare per l’eliminazione di tutte le pretese logiche militari causa di conflitti”.
Ancora, segnalano che “in questo delirio di spese per gli armamenti è coinvolta direttamente anche il nostro paese, che dovrà decidersi a ratificare il trattato delle Nazioni Unite e uscire dall’illusione dell’arma nucleare difensiva”.
La richiesta “al governo italiano e all’Unione Europea è di “avere il coraggio di difenderci tutti con una proposta di neutralità attiva, per ottenere la de-escalation immediata della tensione e avviare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte”.

Nessun commento:

Posta un commento