mercoledì 23 febbraio 2022

Impianto forsu a Bedizzole: interviene In-Patto

In vista di mercoledì 2 marzo, giorno della Conferenza dei Servizi decisoria sul progetto per la realizzazione in località Fusina a Bedizzole di un impianto in cui A2A dovrebbe trattare tutta la frazione umida dei rifiuti domestici (la cosiddetta forsu) della nostra provincia producendo biometano e compost, si allarga il fronte dell'opposizione.
I cinque consiglieri di Calcinato In-Patto 2.0 - Vincenza Corsini, Vania Gobbetto, Laura Maffazioli, Alessandro Moratti Freschi e Annamaria Pennati - segnalano “il rischio di un ulteriore impianto impattante sull’ambiente e sulla qualità della vita e salute dei calcinatesi”, ribadendo “ferma e incondizionata contrarietà alla localizzazione dell’impianto sul confine con Calcinato”. La minoranza consiliare ritiene che “l’area sia già fortemente gravata da discariche ed impianti di trattamento di rifiuti e dai cantieri del Tav.
"È inoltre elevata - affermano - la preoccupazione per le potenziali emissioni odorigene che, nello studio commissionato dal Comune di Calcinato, supererebbero la soglia di percezione per 14 recettori sensibili su 22 presi in considerazione. Il territorio ha già patito, nel recente passato, le emissioni riconducibili all’impianto di trattamento di fanghi e gessi da defecazione tristemente noto alla cronaca locale e nazionale".
Inoltre “sulla scorta di dati oggettivi e di ricerche svolte sull’impatto cumulativo attualmente gravante sulle matrici aria-suolo-acqua del territori” pensano che “la situazione ambientale complessiva non sia mutata rispetto a quella dell’ottobre 2020, quando il primo progetto per analogo impianto fu bocciato dalla Provincia: semmai oggi, al contrario, la stessa è più compromessa di quanto allora accertato”.
La contrarietà dell’opposizione peraltro è ampiamente condivisa dai comitati ambientalisti che si battono da anni contro l’impianto.

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