L’omicidio mirato del
Generale iraniano Soleimani, compiuto dagli Stati Uniti sul territorio di un
paese sovrano, calpestando ogni norma internazionale, è un cinico atto di
guerra che innesca una spirale incontrollata di violenza.
Gli Stati Uniti solo nel
2016 hanno sganciato 26.000 bombe su sette paesi, e dalla fine della Seconda
Guerra Mondiale hanno tentato di rovesciare più di 50 governi stranieri;
sganciato bombe su oltre 30 paesi; cercato di uccidere più di 50 capi di Stato;
soppresso movimenti politici in 20 paesi; interferito grossolanamente nelle
elezioni democratiche in almeno 30
paesi. Così gli USA esportano i loro “valori”, a suon di missili!
15.400 bombe atomiche
sono a disposizione dei militari nel mondo (7.485 in mano a paesi NATO: USA, Francia
e Gran Bretagna, 7.300 alla Russia, 260 alla Cina, almeno 260 tra Pakistan e
India, ma è in corso un rapido aumento per entrambi, 80 ad Israele e 8 alla
Corea del Nord) e la corsa agli armamenti si estende ai nuovi mezzi della
guerra elettronica, automatizzata, dronizzata, satellitare e spaziale. La
preparazione della guerra ha raggiunto a livello planetario nel 2017 la cifra
astronomica di 1.739 miliardi di dollari.
L’Italia
è pienamente coinvolta in questa crisi pericolosissima, innanzitutto perché è
stata trasformata in una piattaforma militare dell’imperialismo americano e il
suo territorio è sfigurato da basi militari USA e NATO, in costante
rafforzamento, anche con armi nucleari.
Di fronte a questo
quadro così denso di rischi, si pensi alla situazione libica, ulteriormente
aggravata dall’aggressivo intervento turco, il Governo italiano ha mostrato,
una volta di più, il suo servilismo e la sua inettitudine, mentre tace in un
silenzio imbarazzante il nostro Parlamento. Dobbiamo reagire!
Manifestiamo contro la
guerra, per chiudere tutte le basi di morte, per l’uscita dell’Italia dalla
NATO, per il ritiro di tutti i nostri soldati all’estero, per il diritto
all’autodeterminazione dei popoli sovrani!
Presidio
in Piazza Loggia a Brescia venerdì 10 gennaio dalle ore 18 alle 20.Coordinamento contro la guerra
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