Mentre
l'iter autorizzativo del nuovo impianto A2A per il trattamento della
frazione organica dei rifiuti domestici da raccolta differenziata in
località Fusina sul territorio di Bedizzole procede speditamente, da
Calcinato, sul confine con il quale il sito dovrebbe essere aperto,
giunge la dura presa di posizione del Comitato Cittadini.
“A
breve - spiegano gli ecologisti calcinatesi in una nota - è prevista
l’ennesima Conferenza di servizi, alla quale parteciperanno anche i
comitati che sono contrari al nuovo insediamento e chiedono una
moratoria sui nuovi impianti in provincia”.
“Destinato
ad accogliere circa 75 mila tonnellate all'anno di 'forsu' da tutta
la provincia - osservano - l'impianto sancirebbe definitivamente il
monopolio illegittimo della raccolta e del trattamento dei rifiuti da
parte di A2A nel Bresciano”.
Di
35 mila metri quadrati, il sito destinato ad ospitare l’impianto
viene definito dalla Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e
Paesaggio di Brescia “a rischio medio alto”, in quanto nell’area
vi sono stati numerosi ritrovamenti di reperti preistorici, romani e
medioevali.
Gli
ambientalisti non intendono stare a guardare e sottolineano che “la
nuova, impattante, presenza sorgerebbe in un’area sottoposta a un
indice di pressione (l'indicatore stabilito da una legge regionale,
la cui cogenza è stata ribadita recentemente dal Consiglio di Stato
– nda) abnorme. Si pensi solo che nella medesima zona, oltre a
diversi impianti e discariche, sono presenti la discarica Green Up,
andata a fuoco già tre volte, allevamenti intensivi e utilizzo sui
terreni agricoli di gessi di defecazione, un impianto di
cogenerazione a biomassa legnosa della ditta Energy Power e un
impianto di recupero di rottami in alluminio. A una distanza di circa
150 metri è stato autorizzato un impianto a biogas per la produzione
di energia elettrica alimentato a reflui zootecnici e pollina,
gestito dalla società Abruzzo Energia. Il tutto, in un contesto di
viabilità inadeguata e già satura tra Calcinato, Lonato e
Bedizzole”.
Per
il Comitato Cittadini nella zona sono già “100 i tir carichi di
rifiuti in ingresso in meno di un ora fra discariche e impianti di
trattamento rifiuti”.
Tra
le iniziative, preannunciano “un’assemblea pubblica a fine
gennaio e un esposto nei confronti di A2A e degli enti
autorizzatori”.
“Il
costruendo impianto - denunciano infine - prevede il conferimento in
house illegittimo di rifiuti con valore economico da mettere a bando
pubblico. Sul tema è già stata trasmessa una segnalazione
all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per
'monopolio del mercato della raccolta differenziata e del trattamento
di frazione umida rifiuti'. L’autorizzazione al nuovo impianto
implica, se rilasciata, anche la violazione della normativa
ambientale, delle regole del libero mercato e la non considerazione
dell’indice di pressione. Una recente sentenza del Tar della
Lombardia, la numero 706 pubblicata il 21 giugno scorso, annullando
un atto amministrativo del Comune di Segrate, afferma che la 'forsu'
è frazione di rifiuto differenziato con valore economico e quindi
deve essere posta a bando di gara pubblico”.
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