Non ci sta il Comune di Calcinato ad avallare il via libera della Provincia all'ampliamento della discarica di rifiuti non pericolosi della ditta Gedit di via Cavicchione.
L'amministrazione comunale ha deciso di opporsi al provvedimento con il quale la Provincia nei giorni scorsi aveva dichiarato "conclusa con esito positivo la Conferenza dei Servizi decisoria", un atto dovuto dopo che l'iter di valutazione era terminato con il parere di compatibilità ambientale da parte della Regione.
"Abbiamo già dato mandato ai nostri legali di procedere, anche perché il margine concessoci per farlo è molto stretto: dieci giorni" ha dichiarato l'assessore all'ambiente Stefano Vergano. "La scelta fra il ricorso al Tribunale amministrativo regionale e l'opposizione alla presidenza del Consiglio dei Ministri è caduta sulla seconda opzione. Continuiamo così sulla strada intrapresa ormai da anni per bloccare questo ennesimo scempio sul nostro territorio".
Solo otto mesi fa il Consiglio di Stato aveva respinto un ricorso del Comune contro la decisione del Tar di non sospendere gli effetti del decreto dirigenziale con cui Regione Lombardia il 2 novembre 2016 si era pronunciata positivamente sulla compatibilità ambientale dell'ampliamento della discarica, affermando che "l'operazione non presenta pericoli gravi, attuali e concreti". Era stato quello l'ultimo atto di un lungo e tortuoso iter autorizzativo, durante il quale ha brillato per coerenza la ferma opposizione del Comune.
"In tutto questo procedimento – ha sottolineato Vergano – gli enti preposti alla tutela della salute e dell'ambiente non hanno ritenuto di tutelare un territorio che è già gravemente compromesso da impianti analoghi e non è nemmeno stato tenuto in considerazione il fatto che siano in corso altri procedimenti i cui effetti ricadranno inevitabilmente anche su Calcinato; si parla sempre di impatti cumulativi e di indice di pressione, ma tutti i procedimenti vengono sempre autorizzati. A poca distanza da Gedit ci sarà Portamb e c'è pure sul tappeto il nuovo impianto che A2A intende realizzare a Bedizzole a pochissime centinaia di metri dal confine con il nostro territorio. Sempre a Bedizzole c'è un'altar discarica, la ex Faeco, che nel recente passato è stata teatro di una serie di incendi. Poi ci sono altri impianti di trattamento dei rifiuti e il progetto del Tav. Si ha insomma l'impressione che ciò che viene verificato ai fini autorizzativi sia solo l'irrilevanza del singolo progetto, senza considerare che cosa vi sia attorno".
"Nel testo approvato dalla Provincia - spiega poi l'assessore – vi sono a nostro avviso alcune carenze rispetto alle specifiche osservazioni che avevamo avanzato nei nostri pareri negativi: in presenza di quelle che secondo noi sono omissioni o non risposte, è doveroso procedere con questo ennesimo atto di opposizione, confidando che stavolta qualcuno ci ascolti".
L'azienda nel frattempo potrebbe avviare da subito l'innalzamento della quota delle due vasche presenti, già colmate, per un ulteriore quantitativo di rifiuti industriali non pericolosi, pari a circa 180 mila metri cubi, e il riempimento di un nuovo bacino con altri 400 mila metri cubi. Ma potrebbe anche decidere di attendere il giudizio della Presidenza del Consiglio, organo al quale si rivolgerà nei prossimi giorni il Comune impugnando l'istruttoria della Provincia.
"Nel testo approvato dalla Provincia - spiega poi l'assessore – vi sono a nostro avviso alcune carenze rispetto alle specifiche osservazioni che avevamo avanzato nei nostri pareri negativi: in presenza di quelle che secondo noi sono omissioni o non risposte, è doveroso procedere con questo ennesimo atto di opposizione, confidando che stavolta qualcuno ci ascolti".
L'azienda nel frattempo potrebbe avviare da subito l'innalzamento della quota delle due vasche presenti, già colmate, per un ulteriore quantitativo di rifiuti industriali non pericolosi, pari a circa 180 mila metri cubi, e il riempimento di un nuovo bacino con altri 400 mila metri cubi. Ma potrebbe anche decidere di attendere il giudizio della Presidenza del Consiglio, organo al quale si rivolgerà nei prossimi giorni il Comune impugnando l'istruttoria della Provincia.
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