lunedì 17 luglio 2017

Tav e Unesco sul Garda

Nei giorni scorsi sui giornali si presentava l’idea della domanda, da parte di sindaci ed operatori del turismo, di ottenimento della certificazione di sito Unesco per il Garda bresciano. Tra le motivazioni e le eccellenze da vantare per il riconoscimento si citava l’area del Lavagnone (peraltro in parte già riconosciuta), a sud di Desenzano e Lonato e l’area della Torre di San Martino dela Battaglia. In altra parte del giornale dello stesso giorno era annunciata l’approvazione definitiva da parte del Cipe del progetto della Tav, tratto Bs-Vr. Il tutto con il plauso di sindaci e operatori vari, gli stessi che promuovono la richiesta del sito Unesco. Ora, la cosa risulta quantomeno schizofrenica, per non dire di peggio. Infatti i due progetti sono una contraddizione in termini. Le due località di pregio sopra menzionate infatti sono proprio quelle che saranno  più devastate dal passaggio della Tav, il Lavagnone con l’enorme cantiere principale dell’intera tratta e dallo scavo della galleria di 8 km con durata almeno di 6 anni (previsti in preventivo…), mentre davanti S.Martino verrebbe costruita l’ipotetica “stazione del Garda” con prevedibile stravolgimento dell’intera zona. Per quanto so dei criteri di valutazione dell’Unesco per il riconoscimento dei siti c’e quello del mantenimento dei luoghi destinati con minor intervento possibile di opere umane “moderne” e comunque incompatibili con la storia dei luoghi. Da aggiungere poi la nota cementificazione massiccia degli ultimi anni e il progetto di mega collettore di cui si parla senza valutare soluzioni meno “invasive” per il territorio per il problema fognature, sicuramente da risolvere. Mi auguro che questi criteri vengano rigorosamente rispettati nel nostro caso, negando il riconoscimento in caso di mantenimento di tutti questi progetti. Se così non fosse il riconoscimento Unesco sarebbe ormai una barzelletta e un non rispetto per gli altri siti autenticamente meritevoli e squalificante per lo stesso Unesco che perderebbe di autorevolezza e serietà della sua funzione accettando simili situazioni. Ultima cosa mi appello alle numerose Associazioni Ecologiste e di Tutela del Territorio a ritirare le proprie adesioni alla richiesta di sito Unesco in caso di conferma dei progetti Tav, Pgt comunali “cementiferi”, megadepuratori e assenza di politiche veramente a tutela del territorio e della sostenibilità ambientale.
Danilo Zeni 

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