Oltre 250 persone hanno partecipato ieri sera nel cortile dell'oratorio di Campagna a Lonato all'assemblea indetta dal movimento No Tav all'indomani della notizia dell'approvazione da parte del Cipe del progetto definitivo della nuova linea ferroviaria Brescia-Verona.
Coordinata dalla portavoce Marina Beatini, a poche centinaia di metri dall'area dove sorgerà uno dei maxicantieri per l'alta velocità, la fitta serie di interventi ha riproposto tutte le ragioni del no ad un progetto tuttora ricco di problematiche ed enigmi, “dall'inquietante intreccio fra politica e affari che si profila, al modo in cui la linea uscirà dalla città di Brescia, al mistero sulla stazione di San Martino della Battaglia, che non si sa ancora dove e come sorgerà” come ha detto Fiorenzo Bertocchi.
Il prof. Erasmo Venosi ha invece ripercorso le numerose criticità tecniche di un'opera che verrebbe realizzata “con l'irragionevole logica dei lotti costruttivi, che consente i proseguire i lavori fin che sono finanziabili, senza poter assicurare che i singoli tratti possano funzionare”. Venosi ha ricordato la contrarietà al progetto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che ha chiesto al Governo un'analisi del rapporto fra costi e benefici, e la revisione delle misure antisismiche previste in quanto non aggiornate, un elemento fondamentale in una zona sismica come il Garda”.
“Sulla tratta Brescia-Verona – ha sottolineato poi – ci sono 49 siti da bonificare, di cui 40 nel Bresciano, fra discariche e fabbriche dismesse, prima di far partire i lavori”.
Ha poi informato che “sono ora in corso di realizzazione due studi di prefattibilità che riguardano l'uscita da Brescia e la stazione di San Martino e si sta scrivendo il testo della delibera del progetto definitivo da trasmettere alla Corte dei Conti. Ottenuto il via libera, verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e poi si apriranno le procedure propedeutiche all'inizio dei lavori”.
E' toccato poi all'avv. Fausto Scappini fare il punto sul versante giuridico. “A settembre il Consiglio di Stato discuterà la nostra istanza avverso la sentenza del Tar del Lazio che ha respinto il nostro ricorso. Ma anche contro il progetto definitivo sarà ammesso ricorrere. C'è poi un esposto alla Corte dei Conti che ne contesta la legittimità contabile”.
Denunciando la latitanza delle “amministrazioni comunali che ragionano in termini di opere compensative dei danni subiti dai territori per il passaggio della nuova ferrovia”, Alessandra Zanini ha preannunciato la pubblicazione di “un vademecum per dotare i cittadini espropriandi di tutti gli strumenti pratici necessari” e l'indizione di “una assemblea di tutti questi espropriandi ad inizio autunno per capire come resistere con iniziative di popolo e atti legali. Per questo abbiamo intenzione di coinvolgere il collegio giuridico dei No Tav della Val di Susa, che da 25 anni si oppone alla realizzazione dell'opera”.
Roberto Saleri infine ha invitato tutti domenica 23 luglio alle ore 17 alla manifestazione al presidio No Tav che a Campagna di Lonato sorge su un'area verde a ridosso del cavalcavia sulla A4. “Abbiamo sottratto questo terreno all'incuria – ha dichiarato – piantumando diverse essenze arboree e realizzando numerose attività di informazione e convivialità. Contro chi continua a minacciare la distruzione della nostra terra, noi proponiamo condivisione, partecipazione e cura. Portate, se volete, attrezzi per giardinaggio, giochi, cibi e bevande. Dalle 19 offriremo ai partecipanti una anguriata, momenti musicali e un aperitivo realizzato con i prodotti del Distretto di Economia Solidale del Garda. E dopo l'estate, sabato 7 ottobre, altra grande mobilitazione interprovinciale qui a Campagna di Lonato di tutti i comitati dei Comuni disseminati sulla tratta Brescia-Verona”.
Coordinata dalla portavoce Marina Beatini, a poche centinaia di metri dall'area dove sorgerà uno dei maxicantieri per l'alta velocità, la fitta serie di interventi ha riproposto tutte le ragioni del no ad un progetto tuttora ricco di problematiche ed enigmi, “dall'inquietante intreccio fra politica e affari che si profila, al modo in cui la linea uscirà dalla città di Brescia, al mistero sulla stazione di San Martino della Battaglia, che non si sa ancora dove e come sorgerà” come ha detto Fiorenzo Bertocchi.
Il prof. Erasmo Venosi ha invece ripercorso le numerose criticità tecniche di un'opera che verrebbe realizzata “con l'irragionevole logica dei lotti costruttivi, che consente i proseguire i lavori fin che sono finanziabili, senza poter assicurare che i singoli tratti possano funzionare”. Venosi ha ricordato la contrarietà al progetto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che ha chiesto al Governo un'analisi del rapporto fra costi e benefici, e la revisione delle misure antisismiche previste in quanto non aggiornate, un elemento fondamentale in una zona sismica come il Garda”.
“Sulla tratta Brescia-Verona – ha sottolineato poi – ci sono 49 siti da bonificare, di cui 40 nel Bresciano, fra discariche e fabbriche dismesse, prima di far partire i lavori”.
Ha poi informato che “sono ora in corso di realizzazione due studi di prefattibilità che riguardano l'uscita da Brescia e la stazione di San Martino e si sta scrivendo il testo della delibera del progetto definitivo da trasmettere alla Corte dei Conti. Ottenuto il via libera, verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e poi si apriranno le procedure propedeutiche all'inizio dei lavori”.
E' toccato poi all'avv. Fausto Scappini fare il punto sul versante giuridico. “A settembre il Consiglio di Stato discuterà la nostra istanza avverso la sentenza del Tar del Lazio che ha respinto il nostro ricorso. Ma anche contro il progetto definitivo sarà ammesso ricorrere. C'è poi un esposto alla Corte dei Conti che ne contesta la legittimità contabile”.
Denunciando la latitanza delle “amministrazioni comunali che ragionano in termini di opere compensative dei danni subiti dai territori per il passaggio della nuova ferrovia”, Alessandra Zanini ha preannunciato la pubblicazione di “un vademecum per dotare i cittadini espropriandi di tutti gli strumenti pratici necessari” e l'indizione di “una assemblea di tutti questi espropriandi ad inizio autunno per capire come resistere con iniziative di popolo e atti legali. Per questo abbiamo intenzione di coinvolgere il collegio giuridico dei No Tav della Val di Susa, che da 25 anni si oppone alla realizzazione dell'opera”.
Roberto Saleri infine ha invitato tutti domenica 23 luglio alle ore 17 alla manifestazione al presidio No Tav che a Campagna di Lonato sorge su un'area verde a ridosso del cavalcavia sulla A4. “Abbiamo sottratto questo terreno all'incuria – ha dichiarato – piantumando diverse essenze arboree e realizzando numerose attività di informazione e convivialità. Contro chi continua a minacciare la distruzione della nostra terra, noi proponiamo condivisione, partecipazione e cura. Portate, se volete, attrezzi per giardinaggio, giochi, cibi e bevande. Dalle 19 offriremo ai partecipanti una anguriata, momenti musicali e un aperitivo realizzato con i prodotti del Distretto di Economia Solidale del Garda. E dopo l'estate, sabato 7 ottobre, altra grande mobilitazione interprovinciale qui a Campagna di Lonato di tutti i comitati dei Comuni disseminati sulla tratta Brescia-Verona”.
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