sabato 15 luglio 2017

La difesa nonviolenta arriva in Parlamento

Tre anni fa avevamo raccolto diverse decine di firme  anche a Calcinato. Ora arriva  alla Camera dei Deputati la "proposta di legge per una difesa civile non armata e nonviolenta",  dopo una lunga mobilitazione di oltre 200 gruppi e associazioni in tutta la penisola.
Nella riunione congiunta del 13 luglio delle Commissioni Affari Costituzionali e Difesa della Camera dei Deputati  è stato calendarizzato il dibattito parlamentare sulla proposta di legge n. 3484 per la costituzione di un Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I presidenti delle due commissioni, on. Mazziotti di Celso e on. Garofani, ne hanno illustrato i contenuti e le finalità, indicando come relatori l'on. Giulio Marcon e l'on. Giorgio Zanin.
In Italia è raro che in Parlamento si giunga a trattare una proposta di legge avanzata dai cittadini e inoltre non si era mai arrivati ad ottenere una discussione istituzionale di tale livello su questo tema. Il primo passaggio alla Camera dei Deputati costituisce il coronamento di anni di lavoro sui territori delle organizzazioni del servizio civile, del disarmo e della solidarietà.
Inizia ora una nuova fase di mobilitazione per accompagnare il dibattito parlamentare e giungere ad un voto positivo entro il termine della legislatura. La legge in discussione istituisce la promozione dei Corpi Civili di Pace per le missioni all'estero e riconosce la difesa nonviolenta, basata sulla prevenzione dei conflitti, per la tutela dal degrado sociale, culturale e ambientale, assolvendo così al dovere costituzionale di difesa della Patria previsto dall'articolo 52, in ottemperanza al ripudio della guerra sancito dall'articolo 11.
Anziché finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono, la legge organizza la preparazione e l'utilizzo di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali, per la difesa della dignità della vita, dei beni comuni e dell’ambiente dai danni che derivano dalle calamità naturali e dal consumo di territorio.
Seguiremo con attenzione il dibattito che si svilupperà nei due rami del Parlamento. Chi a suo tempo firmò la proposta e, più in generale, tutti gli interessati ad approfondire possono scriverci una mail a linea.indipendente@hotmail.it.

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