sabato 12 settembre 2015

Liquami ai Barconi: non c'è pericolo

A Calcinato è giunta in municipio la relazione di Arpa sulle analisi dei campioni di liquami sversati venerdì 28 agosto nei terreni a nord ed a sud del tracciato dell’autostrada A4, in località Barconi a Calcinatello, da una tubazione proveniente da un impianto per il trattamento e condizionamento di fanghi biologici.
Ne dà notizia l’assessore all’ambiente Stefano Vergano, che ha illustrato il documento alla conferenza dei capigruppo consiliari riunitasi sabato mattina in seduta congiunta con la commissione ambiente.   
In apertura l’assessore ha ripercorso con dovizia di particolari la vicenda, soffermandosi sul contesto in cui è maturata: “le segnalazioni odorigene in zona già dalla scorsa primavera (rispetto alle quali però la ditta nega di essere la fonte primaria, mostrando comunque la volontà di individuare soluzione tecniche come l’installazione di ventilatori ad emissione di enzimi che neutralizzano i miasmi), il traffico intenso sulla strada di collegamento (qualche volta anche in orari come la pausa pranzo, che sarebbe interdetta dagli accordi presi, e su questo è allo studio una strada alternativa alla attuale, ma non c’è il consenso di tutti i proprietari dei fondi che verrebbero interessati), la visita ispettiva che Arpa ha in corso presso l’azienda e  il tavolo tecnico attivato dal Comune per verificare la possibilità di risolvere i problemi rilevati”.
Sull’episodio del 28 agosto, Vergano ha informato che “alla luce dei parametri analizzati da Arpa, non vi sono elementi di pericolosità ambientale; Arpa evidenzia comunque una serie di criticità e inottemperanze oltre ad alcune proposte prescrizioni che potrebbero impattare sul riesame delle autorizzazioni attualmente in corso”.
L’amministrazione comunale ha comunque “avviato lo scorso 4 settembre la procedura per l’eventuale sanzione per abbandono di rifiuti”. Il 9 sono giunte le controdeduzioni dell’azienda, una nota dettagliata in cui non si nega la responsabilità dello sversamento sul terreno confinante, ma si nega che un analogo sversamento nel sifone sotto la condotta e nell’area a sud dell’austostrada A4 sia da ricondurre all’attività dell’impianto, poiché gli elementi chimici in esso rilevati differirebbero da quelli nel terreno a nord. Pertanto la ditta evidenzia che l’area di pertinenza dell’autostrada va stralciata dalla vicenda che la riguarda”.
Su questo però obietta Vergano: “la relazione di Arpa dà invece per scontato che anche quanto ritrovato a sud dell’autostrada sia correlabile all’evento del 28 e quindi non ci sarebbe soluzione di continuità fra i due sversamenti”.
Anche sull’aratura del terreno le posizioni differiscono: “Arare il terreno all’indomani dell’accaduto, secondo l’azienda, era procedura asseritamente necessaria ai sensi della normativa che imporrebbe di agire entro 24 ore per prevenire l’aggravamento della situazione. Noi con Arpa pensiamo invece che questo tipo di aratura non fosse conforme a quanto disposto dalla legge poiché tali liquami non sono assimilabili ai reflui zootecnici ma sono rifiuti”.
 “Ora – afferma poi – mentre gli agenti della Polizia Locale proseguono le verifiche sulla strada e nei terreni affinché episodi di questo genere non abbiamo a ripetersi, stiamo valutando se chiedere ad Arpa un campionamento con carotaggio anche sui terreni, non solo sui liquami prelevati”.
 Lunedì 14 Società Autostrade inizierà, attraverso una ditta incaricata, i campionamenti dei rifiuti nell’area di propria pertinenza. E martedì 29 alle ore 9.30 il Comune ha convocato un tavolo di confronto con la proprietà, Arpa, Regione, Provincia e Asl per affrontare le problematiche odorigene.

4 commenti:

  1. tanto rumore per nulla... lo sanno tutti che si deve arare il terreno entro le 24 ore! Siate seri e non stralunati.

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  2. MIca tanto! Sembra che Arpa (Agenzia regionale protezione ambientale) sostenga che non era questo il caso.

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  3. ....sembra........... ma che maniera è questa di comunicare notizie! cose da matti.

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  4. Il nostro interlocutore sembra particolarmente digiuno di ars retorica. Comunque, se ci invia una mail, gli inviamo documentazione attestante la veridicità di quanto asseriamo.

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