domenica 26 agosto 2012

Sulla vendita all'asta degli immobili comunali



Anche a Calcinato, come altrove, continua la politica delle alienazioni di proprietà comunali .
In vista (speriamo il più tardi possibile) c'è anche l'eventualità che i nostri amministratori vendano i due bar (Al Mattone in Piazza Repubblica e Four X al Parco Rovadino), locali che generano entrate correnti per il Comune (esigue, ma perché i canoni non sono stati aggiornati e rivisti).
Siamo curiosi di sapere in che modo la Giunta gestirà la vendita dei giardini pubblici (per esempio quello in via Bianchi a Calcinatello e altri  a Ponte San Marco): di solito alla vendita del terreno corrisponde la concessione di un’attesa edificatoria… ed in questo caso in deroga a qualsiasi strumento e legge! !. Non solo: questo atto significherebbe indebolire il Piano dei Servizi (non solo dal punto di vista del bilancio delle aree, da far quadrare in relazione tecnica, ma proprio in termini di riduzione di standard e servizi ad uso dei quartieri e dei vicinati) e venir meno alla logica che ha generato l’origine di questi frammenti. I giardini e i parcheggi in vendita sono frutto di cessioni -obbligatorie- eseguite in sede di attuazione dei diversi Piani di Lottizzazione. Si tratta quindi di aree tolte all’investitore privato, perché necessarie alla collettività, e quindi entrate a far parte del patrimonio (del) comune sotto forma di aree non fabbricabili.
Quale contorta logica porta adesso un’amministrazione a rivenderle? Spazi a suo tempo espropriati a un privato, secondo una convenzione registrata, incamerati e  poi merce da mettere all’asta?
Qualora non fosse così, chi sarebbe il folle che compra un giardino pubblico?
E’ evidente che sono state fatte delle perizie che attribuiscono valore a questi immobili; valore che viene trascritto tra le previsioni di introito (a bilancio) per spese in conto capitale (speriamo non in conto corrente).
Tra le altre aree di prossima alienazione ci sono l’ex testata uffici della FilMarco/Tessival (edificio sulla ex Statale 11) acquisito dopo un accordo capestro per la cessione di nuova volumetria alla ditta, che chiuse entro l’anno successivo. Edificio che, vista l’attuale conformazione di Ponte San Marco, tagliato in due dalla ex Statale, ha scarso (definizione fin troppo genereosa..) alcun valore. Nel PGT c'è una sorta di Piano norma (o ambito di trasformazione del tessuto consolidato) che identifica già l’intervento immobiliare che interessa il fabbricato (come se fosse già stato piazzato…).
Noi invece riteniamo sia necessario mantenerlo pubblico: per dotare la frazione di un centro civico, accorpando la sala consiliare in piazza preistoria (anche questa in vendita) la sede di ASC (attualmente in affitto), la posta (in affitto anch'essa e che ogni tre per due minaccia la chiusura – andando in un locale pubblico si potrebbe contrattare un canone agevolato) ed altri spazi sociali.
E, ancora, andrà in vendita il parcheggio esterno alla recinzione della Robes (ceduto perché previsto per standard…) ed attualmente utilizzato anche come stallo per autotrasportatori.
La considerazione generale è quindi che chi non sa amministrare un patrimonio e non controlla le proprie spese, lo mette in vendita per tappare i buchi: è la cosa più semplice ed apparentemente (quantomeno nell’immediato lo è) remunerativa.
Aree, più o meno inutili (la maggior parte lo sono), acquisite in forza di precise richieste (o di Piano, o di convenzioni, in cui è il Comune a comandare), che in tempi di crisi, diventano un costo.
Chilometri di verde stradale largo 50 cm, aiuole, rotonde, sputi interstiziali, che necessitano di manutenzione, taglio del verde, irrigazione, illuminazione,  generati da anni di superficialità amministrativa in cui sembrava più importante portare a casa migliaia di parcheggi e aiuole sparsi qua e là, piuttosto che pianificare e investire sul territorio, in termini di acquisizione di patrimonio immobiliare qualitativo (perché non concentrare, per esempio, le cessioni per costituire un parco, o un intervento di edilizia residenziale comunale, o residenze assistite per anziani, o uno spazio per il mercato settimanale del martedì?).
Non paga della triste esperienza del capannone ex Fimo, la cui asta è andata per tre volte deserta e non ha trovato acquirente neanche in trattativa privata, o dei tentativi scomposti di cedere i livelli (che esistono dal Medioevo) o i diritti di proprietà dei PEEP del 1985 (via Vantini e coop. La famiglia), la Giunta piuttosto che ridurre le spese continua ad alienare.
Sembra di vedere una sciatta signora che vende la bigiotteria ereditata dalla nonna, perché non può fare a meno di bere il cappuccino fuori casa tutte le mattine.
Proprio di questo stiamo parlando: le alienazioni non sono destinate alla realizzazione di un grande sforzo collettivo, travolgente, epocale, necessario, o di un’opera pubblica importante, ma solo al mantenimento di uno status quo inutilmente sopra le righe (elargizioni a pioggia, patrocini a destra e manca, consulenze pompate, compensi alla giunta insensati).
La prima regola di un buon amministratore è quella di non  mettere mai nulla in vendita, ma di farlo rendere.
E i nostri yuppies (targati Fininvest) che si fregiano di efficientismo, intraprendenza e imprenditorialità che fanno? Smantellano la prima azienda di Calcinato (il Comune) per pagarsi gli stipendi.
Complimenti!

8 commenti:

  1. VERGOGNA!
    Quanto guadagna la nostra sindachessa disoccupata? Ed i suoi amici assessori disoccupati, quanto guadagnano?
    Dovete fare sapere a tutta la cittadinanza, a chi è precario, a chi non ha un lavoro, a chi è stato licenziato, quanto costano questi amministratori!!!
    Scriveteli, in gigantografie sulle bacheche e sui muri, i quantitativi dei loro stipendi.
    Fate servizio pubblico, fatelo davvero.

    Io non vi ho mai votato e sono abbastanza distante da voi, ma ammetto che siete l'unica opposizione in consiglio comunale.
    Vi chiedo un'altra cosa, che non ho capito: perché nessuno ha mai affondato il colpo sull'argomento che più è in grado di colpire l'opinione pubblica? Far emergere che siamo amministrati da una persona che non ha mai lavorato un sol giorno nella sua vita e da dieci anni è seduta in giunta, sa chiaccherare, ma non ha preparazione su alcun argomento, pur percependo 3000 euro al mese, non è laureata e si fa chiamare dottoressa (si è presentata così anche nella classe di mio figlio a scuola)..
    Sono troppo arrabbiata con questo Comune, e sapete cosa mi viene da dire?

    BRET SINDEC !!

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  2. La signora qui sopra non ha tutti i torti.. e purtroppo, stavolta, anche linea indipendente.
    L'articolo introduce un tema importante: quello della manutenzione di fazzoletti di terra derivanti da acquisizioni inutili.
    Non so se il nuovo Pgt ha ovviato questo problema, ma conoscendo direttamente quanto Geroldi ha fatto a Borgosatollo ho dei seri dubbi.
    Sì, vergogna. La messa all'asta è la cartina al tornasole dell'incapacità nel far quadrare il bilancio.
    Peccato; una giunta che pretendeva di essere giovane e si sta dimostrando peggio dei padri che essa stessa ha ucciso.

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  3. Siamo anche noi abbastanza distanti dai toni dell'autrice (non a caso anonima) del primo commento. Non sappiamo se l'aneddoto narrato corrisponda a verità; sappiamo però che non è con la rabbia o con l'invettiva che si potrà condurre Calcinato fuori dalla crisi, morale prima ancora che politica, in cui è precipitato.

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  4. caro consigliere vida, dal pluralia majestatis,
    prendi pure le distanze da quanto è sotto gli occhi di tutti, fai cadere qualsiasi opportunità di mettere in crisi la giunta e vedremo cosa ricaverà l'opposizione dalla prossima tornata elettorale.
    Se ti scandalizzano a tal punto i commenti (anonimi) ti consiglio due cose: la prima di abilitare diversamente la possibilità di commentare, la seconda di smettere di pubblicizzare il blog, al fine di assistere esclusivamente ad edificanti dibattiti endogeni.

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  5. All'assai disinformato (e anonimo) autore dell'ultimo commento intanto ricordiamo, con Rosa Luxemburg, che "la libertà è sempre la libertà di chi la pensa diversamente".
    Ripetiamo che non saranno rabbia e livore a chiudere questo imbarazzante capitolo della storia di Calcinato.
    Il nostro blog nasce e vive al'insegna del motto "informati e partecipa". Quotidianamente costruiamo l'opposizione e progettiamo l'alternativa alla Giunta che governa Calcinato, ma non vediamo dietro l'angolo sue fantomatiche crisi e non crediamo che possa esserne addossata la responsabilità al consigliere Vida.

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  6. Le affermazioni, di solito, perché possano avere riscontro e generare dibattito devono essere argomentate. Inoltre una buona abitudine di questo blog, ma, ancora prima, dello stesso concetto di confronto civile, dovrebbe essere quello di assumersi la responsabilità del proprio pensiero.
    Invito la nostra lettrice quindi (qualora il suo intento non fosse quello di metterci in "difficoltà") a riflettere sull'opportunità di non limitarsi a scriverci boutades e di firmarsi.
    Siamo sufficientemente tolleranti da accettare anche punti di vista diversi dal nostro, tanto da non cancellare mai nulla di quanto viene pubblicato: abbiamo costruito questo spazio proprio con la finalità di poter discutere, liberamente ed "indipendentemente" di politica ed amministrazione.
    Essendo stato chiamato in causa nella risposta della signora (in maniera scomposta ed inopportuna peraltro: la sua battuta era forse rivolta alla redazione del blog?) sono in dovere di prendere, anche in forma personale, le distanze da quanto postato.
    Quando la signora, e chiunque ne abbia interesse, vorrà discutere sugli errori e sulle mancanze del sottoscritto e del nostro gruppo consiliare, sarò/saremo ben lieti di farlo; anzi, che questo sia un auspicio affinché possa accadere;e, perché oltre alle critiche, si possa elaborare proposte amministrative e politiche concrete e migliori di quanto stiamo, con difficoltà, proponendo.
    La rabbia e l'ingiuria non fanno parte della nostra cultura e non credo che da queste cose possa generarsi una piattaforma di alternativa alla maggioranza di governo.

    saluti,
    flavio vida

    studio.fva@gmail.com

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  7. in un paese dove vige l'ipocrisia e la maldicenza, purtroppo, l'anonimato è d'obbligo.

    Vi ripeto, senza rancore, che se preferite non fare proprio e cavalcare il malcontento della cittadinanza (su fatti oggettivi: in questo caso le retribuzioni) fatelo pure. Forse è nel vostro DNA combattere contro i mulini a vento ed attendere un'improvvisa risurrezione della morale e dell'intelligenza degli elettori.

    una cittadina arrabbiata

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  8. Non è vero che l'anonimato è d'obbligo: Linea Indipendente opera con nomi e cognomi da 28 anni.
    Da parte nostra nessun attendismo: lavoriamo quotidianamente cercando prima di tutto di creare dentro di noi il cambiamento che vogliamo nel paese, anche nei mezzi utilizzati: ascolto, informazione, trasparenza, proposta e nonviolenza.
    Sulle retribuzioni dei nostri amministratori sono anni che in sede di bilancio chiediamo inascoltati consistenti riduzioni. Se la "cittadina arrabbiata" ha altri mezzi da proporre per chiedere (e ottenere) queste riduzioni, lo dica. Se, per esempio, prepara lei i cartelli con le cifre a caratteri cubitali degli stipendi di chi ci amministra, ce lo faccia sapere che le mettiamo a disposizione le nostre bacheche.

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