venerdì 12 novembre 2021

Per un'Italia senza atomiche

Si intensifica la mobilitazione della Campagna “Italia, ripensaci” a sostegno del Trattato di proibizione delle armi nucleari. I pacifisti ora hanno inviato a tutti i parlamentari lettere personali con tre proposte concrete per sollecitare passi concreti in favore del disarmo atomico.
Al centro delle richieste ci sono l’adesione all’Ican Parliamentary Pledge (l'intergruppo a sostegno dell'International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, Premio Nobel per la Pace 2017), la discussione in Parlamento di un documento sul tema e la richiesta al Governo affinché l’Italia partecipi come Stato osservatore alla prima Conferenza degli Stati aderenti al Trattato, in programma a Vienna nel marzo 2022.
Sono oltre 13 mila le testate in tutto il mondo, di cui 2 mila in stato di massima allerta operativa, cioè pronte all’uso. Questa evidenza spinge anche la società civile italiana a lavorare insieme agli hibakusha (i sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki) e a tutte le persone che hanno subìto le conseguenze dei test nucleari, per evitare l’uso futuro di queste armi mettendole al bando, con l’obiettivo del loro smantellamento totale e la messa in atto di un sistema fondato su strumenti di verifica e controllo internazionali.
Durante la XVII legislatura oltre 240 eletti avevano aderito all’Ican Parliamentary Pledge. E' ora giunto il momento che anche deputati e senatori della XVIII legislatura facciano sentire la propria voce. Il passo successivo riguarderà la presentazione di un documento che riprenda la mozione – la prima di un Parlamento di un Paese Nato – approvata alla Camera dei Deputati nel settembre 2017 e che già impegnava il Governo a 'perseguire l’obiettivo di un mondo privo di armi nucleari, attraverso un approccio progressivo e inclusivo al disarmo, valutando la possibilità di aderire al trattato giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti alla loro totale eliminazione'.
La partecipazione del Governo italiano come osservatore alla Conferenza di Vienna – secondo i pacifisti – tradurrebbe in un gesto di alto profilo la volontà di centinaia fra Comuni e Province che negli ultimi anni hanno approvato documenti e mozioni a sostegno del disarmo nucleare”.

Nessun commento:

Posta un commento