Ci risiamo. A Calcinatello l'amministrazione provinciale ha dato parere favorevole alla “autorizzazione alla costruzione ed all'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica e calore alimentato da fonti rinnovabili (biogas)”, che dovrebbe sorgere in via Goito 31, nella località Cerreto a sud dei Garletti, verso il confine con il comune di Montichiari.
Intestataria dell'istanza risulta la Abruzzo Energie srl, con sede legale a Bolzano. La produzione di energia elettrica avverrà mediante il funzionamento di un cogeneratore di 200 kW. Il calore recuperato dal gruppo di cogenerazione sarà utilizzato quasi completamente nel ciclo di produzione di biogas per il riscaldo del substrato, il quale necessita di energia termica per l’attivazione dei processi di fermentazione metanigena. Prodotto attraverso la fermentazione biologica di effluenti zootecnici (liquame bovino, letame bovino e pollina) e sottoprodotti di origine agroindustriale (melasso e sfarinati), il biogas verrà utilizzato come combustibile nell’impianto cogenerativo; l’energia elettrica così ottenuta sarà in parte consumata e in parte valorizzata con la cessione della stessa nella rete pubblica.
Il progetto prevede l’utilizzo di una tecnologia innovativa sia per la produzione e il trattamento di biogas, sia per la produzione dell’energia elettrica e termica, sia per il sistema di riduzione dell’azoto totale contenuto nel refluo digestato finale, previa adeguata separazione fra solido e liquido. La frazione liquida risultante, dopo il trattamento di abbattimento, sarà avviata ad utilizzazione agronomica secondo la normativa vigente.
Il Comune di Calcinato aveva espresso parere contrario a questo nuovo impianto con una nota del 16 giugno, evidenziando che "non risulta compatibile con le disposizioni generali e i parametri edilizi del Pgt" e ritenendo "il grado di incidenza paesistica del progetto molto alta e sopra la soglia di tolleranza". Successivamente l’Ufficio Vincoli Ambientali, Pianificazione, Ecologia della Provincia aveva osservato che "l’ambito si pone esternamente alla fascia di tutela dei 150 metri dal fiume Chiese, quindi in zona non soggetta a tutela paesistica"; tuttavia, rilevando "le criticità rappresentate nel parere del Comune", suggeriva "una revisione progettuale".
Si giungeva così alla Conferenza dei Servizi del 19 settembre nella quale il Comune riconfermava il proprio parere negativo osservando che "integrare il progetto originario con opere di mitigazione ambientali aggiuntive, costituendo una fascia vegetale più folta e realizzando un filare alberato, non modifica la posizione dell’impianto che si colloca sulla visuale di un punto panoramico di chiara leggibilità del paesaggio circostante".
Una successiva Conferenza dei Servizi il 6 ottobre vedeva la Provincia rilasciare il "parere favorevole", giudicando "le opere per la realizzazione dell’impianto nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione ed all’esercizio del medesimo di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti".
Fra l'altro, l’impianto, alimentato a biogas, avendo una potenza termica nominale complessiva inferiore a 3 mW, non è soggetto ad autorizzazione alle emissioni in atmosfera. I lavori di realizzazione dovranno iniziare nel 2018. In esso sarà "consentito esclusivamente l’utilizzo delle seguenti matrici: liquame bovino, letame bovino e pollina extraziendali" nonché "sfarinati di cereali e melasso extraziendali", purché siano soddisfatte le condizioni di legge per la loro qualificazione come sottoprodotti. L'autorizzazione prescrive espressamente "che nell’impianto non sono in ogni caso utilizzabili materiali qualificabili giuridicamente come rifiuti".
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