domenica 18 ottobre 2015

Il popolo No TAV esige risposte da chi ci governa

Ieri a Desenzano oltre mille persone sono scese di nuovo in piazza per dire no al TAV, ribadendone l’inutilità, con tutti i problemi ecologici ed economici incommensurabili che porterebbe al nostro territorio.
Il tema è molto sentito ora, dopo gli scandali che hanno portato all’arresto del supermanager del Ministero dei trasporti Incalza e alle dimissioni del Ministro alle infrastrutture Lupi. Le notizie delle ultime ore confermano peraltro che i soldi per fare quest’opera non ci sono e che i pochi messi a disposizione sono tolti al servizio sanitario nazionale, al welfare, alle bonifiche e alla prevenzione dal dissesto idrogeologico.
Tutte queste cose le abbiamo dette in tanti e tante, uomini, donne, anziani e bambini, riempiendo le strade e le piazze di Desenzano con cori, striscioni e bandiere.
Davanti al corteo il trattore di un contadino di Calcinatello, ormai divenuto il simbolo della resistenza nonviolenta del mondo del lavoro all’arrivo della nuova linea ferroviaria ad alta velocità. Alla guida, col suo volto sereno e gioviale, uno dei tanti possibili espropriati del TAV ha il sorriso di chi sa che non sarà facile fermare la determinazione sua e di tanti come lui.

Tanti poi anche gli striscioni, gli SpavenTAV e i cartelli che denunciavano lo sperpero di denaro a discapito di piccole opere utili per il nostro territorio e per chi lo vive.
E insieme a noi in corteo - oltre alle delegazioni della Val di Susa, del Terzo Valico e del Trentino - anche il Comitato del Parco delle Colline Moreniche, decine di comitati ambientalisti e tante delegazioni da diverse zone della Lombardia. C’erano pure il vicesindaco di Castiglione delle Stiviere e i primi cittadini di Medole, Solferino e Monzambano, che con orgoglio hanno sfilato insieme a noi per difendere i cittadini che rappresentano e il futuro di queste terre.
Non c’erano invece i nostri amministratori, solo il Comitato Cittadini, il Comitato No TAV di Calcinato e il consigliere comunale di Bene Comune. Sappiano però il Sindaco e la Giunta municipale di Calcinato che nel territorio che governano vive, lavora ed agisce una parte di popolazione che quest’opera non la vuole, una parte che cresce e che continuerà ad organizzarsi per fermarla pacificamente. Non è più possibile ignorarla e lasciarla incivilmente senza risposte.

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