L’elezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica divide la sinistra italiana.
I 33 grandi elettori di SEL hanno votato per il nuovo presidente
proposto da Renzi. «Restiamo all’opposizione», assicura Vendola, ma
la sua elezione è «una buona notizia per l’Italia. È una figura
limpida di grandissimo rigore morale e il garante dei principi
costituzionali, un custode della religione civile della
Costituzione. Questa scelta non è il frutto di trame di palazzo,
dietro questo nome non c’è la puzza del Patto del Nazareno».
Invece il sociologo Marco Revelli a nome dell’Altra
Europa afferma: «Non ci uniamo al Te deum prevalente», «non perché chi
è stato eletto non abbia una propria dignità» ma perché «dal punto di
vista dell’autonomia rispetto all’Europa della Troika Mattarella non
garantisce nulla» e perché «il metodo con cui si è giunti a questo
esito conferma la tendenza alla sottomissione del Parlamento da
parte del capo del governo».
Sulla stessa linea è Paolo Ferrero (Prc):
«Non è una buona notizia. Era necessario portare al Quirinale una
persona espressione della società e non del palazzo: un garante del
popolo italiano e non del governo Renzi».
domenica 1 febbraio 2015
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